I sauropodomorfi non-sauropodi, tradizionalmente chiamati "prosauropodi", costituiscono la prima radiazione di successo di Dinosauria. Durante il Triassico Superiore, i prosauropodi radiano in un gran numero di specie che spaziano da uno fino a quasi 10 metri in lunghezza, evolvendo per primi il gigantismo nei dinosauri. La maggioranza dei prosauropodi di dimensioni medio-piccole è interpretata come formata da bipedi onnivori, mentre con l'aumentare delle dimensioni, le forme giganti evolvono una postura quadrupede ed una ecologia strettamente vegetariana. Il passaggio dal bipedismo al quadrupedismo, e dall'onnivoria all'erbivoria, non furono lineari, ed alcune forme mostrano una ecomorfologia che non si conforma al semplicistico modello "piccolo-onnivoro-evolve-in-grande-erbivoro".
La rapida e rigogliosa radiazione tardo-triassica dei prosauropodi è stata ben più prolifica di quello che i nostri pregiudizi verso i "proto-sauropodi" avrebbero mai potuto immaginare. Aldilà di essere solamente una serie di primitivi precursori dei sauropodi, i sauropodomorfi triassici esplorarono per primi una serie di nicchie che saranno rioccupate solo in un lontano futuro dai dinosauri. Fedeli alla regola che vuole il Triassico l'età delle stranezze e delle bizzarrie rettiliane, questi primi dinosauri produssero uno dei dinosauri più inusuali ed eccezionali mai scoperti.
Ricostruzione scheletrica di Neptunalia nessilacustris (da Spicer et al. 2019) |
Spicer et al. (2019) descrivono lo scheletro articolato di un prosauropode di medie dimensioni (lunghezza circa 5 metri) dalla Formazione Drumnadrochit (a cavallo del limite Norico-Meghalayano) della Scozia, ed istituiscono Neptunalia nessilacustris.
Neptunalia combina un cranio e regione cervicale simili a "prosauropodi classici" come Plateosaurus con un postcraniale aberrante caratterizzato da vertebre anficeliche con spine neurali alte e spatoliformi, parapofisi e diaposifi migrate dorsalmente, ileo ridotto con solo 2 sacrali, pube e ischio ridotti ed espansi trasversalmente, ma sopratutto ossa degli arti appiattite, con faccette articolari semplificate, tarsali discoidali e falangi allungate. Spicer et al. (2019) interpretano questa combinazione di caratteri come un adattamento ad uno stile di vita quasi esclusivamente acquatico, con arti trasformati in pinne ed una quasi totale incapacità di muoversi fuori dall'acqua.
Ben prima di Spinosaurus, Hesperornis e Halszkaraptor, quindi, i prosauropodi avevano esplorato l'ambiente acquatico, forse "approfittando" della crisi biotica della fine del Triassico per occupare una nicchia non ancora invasa da plesiosauri e thalattosuchi.
L'analisi stratigrafica della Formazione Drumnadrochit suggerisce una estensione temporale molto ampia per Neptunalia: gli ultimi esemplari di questo taxon sono probabilmente vissuti nel tardo Meghalayano, almeno fino agli anni '30 del XX secolo, come confermato da numerosi avvistamenti lungo le rive del Lago Ness.
Bibliografia:
Spicer G., MacKay H., MacKay W., Gray H., Irvine M. 2019. A plesiosaur-like dinosaur from the lacustrine Triassic-Holocene spatiotemporal whormhole of Scotland. Nature and Science Joined ['cause this is too cool for just one] 01:04. Doi: NaScJ:0110.29002.1.00d
L'ho capito solo alla fine. Bravo come sempre
RispondiEliminaNo quest'anno non ci sono cascato :) c'è sempre una prima volta
RispondiEliminaEmiliano
Maledizione! Io ci sono cascato!!
RispondiEliminanon ti preoccupare io ci sono cascato sempre bevendomi cose surreali...
EliminaEmiliano
Geniale!
RispondiEliminaCaduto con tutte le scarpe
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