Zdenek Burian |
Immaginate dei prigionieri che siano
incatenati, fin dalla nascita, all'interno di una caverna. I
prigionieri sono immobilizzati e possono vedere solamente la parete
in fondo alla grotta. Alle loro spalle, ma essi non possono vederlo,
sta un muro, oltre il quale corre una strada rialzata, e dietro
questa strada, in direzione dell'ingresso della grotta, arde un
grande braciere. Appena fuori dalla grotta, un gruppo di uomini sta
scavando in un campo, disotterrando delle ossa. Lungo la strada
rialzata, all'interno della grotta, ci sono alcuni scultori, intenti
a scolpire delle statue: essi odono le voci che provengono fuori
dalla grotta, ed ispirati da quei discorsi, scolpiscono delle forme
che, essi dichiarano, rappresentano ciò che sta accadendo
all'esterno. I prigionieri incatenati nel fondo della grotta non
colgono bene i discorsi degli scultori, e non hanno alcuna percezione
di quello che accade fuori dalla grotta. Essi vedono le ombre delle
sculture, illuminate dal braciere all'ingresso della grotta e
proiettate sul fondo della grotta, verso cui il loro sguardo è
vincolato.
Immaginate che gli uomini fuori dalla
grotta rinvengano lo scheletro di un dinosauro. Essi sono impegnati a
rimuovere le ossa dal terreno, e discutono su come assemblarle.
All'interno, gli scultori odono i discorsi provenienti dal fuori, e
abbozzano una scultura ispirata da quei discorsi. Da fuori, qualcuno
esclama la parola “dinosauro”, ed ecco che gli scultori ripetono
quel nome e lo attribuiscono alla loro scultura. I prigionieri,
incatenati sul fondo della grotta, vedono l'ombra della scultura,
sentono la parola “dinosauro” pronunciata dall'eco degli scultori
sul fondo della grotta, e, ignari del mondo alle loro spalle, si
illudono che “dinosauro” sia il nome dell'ombra della scultura.
Mi auguro che abbiate riconosciuto la
parodia del mito della caverna, di Platone.
Questo mito, che è uno dei più
importanti nella storia del pensiero occidentale, è anche un ottimo
modo per capire cosa sia la paleoarte, e perché molti fraintendano
la paleoarte con l'illustrazione naturalistica. Ogni opera di
paleoarte è come l'ombra sul fondo della grotta del mito: la
proiezione di qualcosa che non esiste fuori dalla grotta. La
paleoarte non rappresenta gli animali estinti (che sono, ovviamente,
estinti da ben prima dell'avvento di un qualunque artista): essa è
sempre la rappresentazione di qualcosa costruito dall'uomo, costruito
traendo ispirazione da qualcosa che sarà sempre aldilà della
visione diretta, dell'esperienza immediata.
Pertanto, ogni prodotto di paleoarte è
intrinsecamente differente da un analogo prodotto di illustrazione
naturalistica. La grotta del Tempo è profonda, ed i sensi di ognuno
di noi sono incatenati al suo fondo presente, senza possibilità do
girarsi per guardare direttamente il passato. Possiamo sperare di
cogliere qualche parola dal passato, e possiamo trarre ispirazione da
quei frammenti di parole per scolpire una qualche particolare
concezione della paleontologia, ma in ogni caso, qualsiasi
rappresentazione iconografica è e sarà sempre come le ombre
sfuocate sulla parete della grotta: l'ombra di qualcosa costruito in
modo imperfetto sulla base di una elaborazione soggettiva e parziale.
Trovo che sia ingenuo e vano accanirsi
troppo verso determinate rappresentazioni paleoartistiche, nel senso
che – alla fine – tutte le forme di paleoarte sono tutte delle
mere ombre. Puoi raffinare la definizione dell'ombra, puoi aumentare
il dettaglio delle statue, puoi mettere più legna nel braciere, ma
restano sempre e comunque azioni indirette che non possono
sostituirsi alla visione diretta dell'oggetto reale che sta fuori la grotta.
Questo significa anche che –
paradossalmente – ogni forma di paleoarte è legittima, nella
misura in cui essa rappresenta – in forma sbiadita – una
particolare concezione scientifica e storica, sia attuale che
passata. La paleoarte di Burian è quindi una eccellente
rappresentazione della paleontologia del mondo di Burian, così come
la paleoarte di Paul è una eccellente rappresentazione della
paleontologia del suo mondo. Sia Burian che Paul sono due differenti
scultori, che sono passati provvisoriamente davanti il braciere, e
che hanno proiettato le loro ombre sulla parete della visione
presente.
Concludendo, cosa è rappresentato
dalla paleoarte? La vita del passato? No, in alcun modo. Tutta la
paleoarte è una carrellata di rappresentazioni di concezioni naturalistiche del mondo contemporaneo.
I agree with this very much. In some ways, I prefer how "old" illustrators such as Burian or Knight approached their works. They always feel hazy to me as though you were looking back and having your vision obscured by the distance of time. Not that I don't enjoy or respect super detailed works but in some respects they seem to say, "this is what this was" not, this is a depiction of something we don't have all the answers for.
RispondiEliminaAren't you just stating the obvious? It may not be natural illustration but it does serve as symbolism and some are just better at it than others by virtue of being better artists.
RispondiEliminaPaul W.
I left a word or two out there by accident, I meant to say "it may not be true naturalistic illustration...". I hope that clarifies what I meant.
EliminaPaul W.
Everything is obvious once someone states it (aka, the egg of Columbus).
EliminaNessun artista avrà mai rappresentato un vero dinosauro mesozoico, però, se ci può consolare, almeno abbiamo le pitture rupestri che da quello che so ci danno indizi sull'aspetto di alcuni animali estinti da tempo. Però volendo essere precisi si tratta sempre di "illustrazioni naturalistiche", non di paleoarte.
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