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09 giugno 2016

Sulla realtà dei fossili di theropode squamati

Ogni tanto, circolano online delle “notizie” che di nuovo hanno solo la data di circolazione. In genere, è sufficiente che qualcuno metta online un'immagine, la circondi di un'alone di sensazionalità, ed in poche ore essa inizia a circolare, copia-incollata da orde di fruitori acritici che, senza porsi minimamente la domanda su quale sia la fonte originaria di tale immagine, si prestano passivamente alla diffusione della non-notizia.
Proprio oggi, circola online la foto di un frammento di pelle fossile, apparentemente di età mesozoica e riferito ad un Tyrannosauridae. Il frammento di pelle fossile mostra un rivestimento tubercolato, e quindi è automaticamente preso a “evidenza” che Tyrannosaurus in vita fosse squamato. Squamato dalla testa ai piedi, ovviamente.
Il post non vuole parlare dell'eventualità che Tyrannosaurus fosse squamato o piumato: ne ho discusso ampiamente molte volte negli 8 anni di vita del blog. Vi basta digitare “piumaggio + Tyrannosaurus” nella barra di ricerca in alto a sinistra per avere un campionario dei miei post sul tema. Piuttosto, voglio smentire che queste “notizie” siano “nuove”. L'esistenza di frammenti fossilizzati di pelle di theropodi con tracce di tubercolature è nota da vari decenni, e numerosi sono gli esemplari che mostrano tale tegumento.
Io stesso sto studiando un theropode molto ben conservato, completo ed articolato, che preserva ampie parti della pelle. Non posso per ora parlare nello specifico dell'esemplare, ma mi limito a mostrare un dettaglio della pelle fossilizzata.



Vedete che l'esemplare è chiaramente tubercolato, con un rivestimento di squame che formano un pattern caratteristico, ma al tempo stesso variabile a seconda della parte del corpo. A destra si vede chiaramente che le squame sono accostate ma non imbricate. A sinistra si intravede come le squame seguano la forma del corpo, quindi non siano un artefatto del sedimento in cui il fossile era preservato. Sono squame vere e genuine.
Il fossile non mostra alcuna traccia di piumaggio, nonostante la ottima preservazione delle squame. Dobbiamo concludere che l'animale in vita fosse ricoperto completamente di squame?
Se leggessimo il fossile “alla lettera”, ovvero senza considerare il contesto ambientale e sedimentario in cui si è fossilizzato, e senza considerare argomentazioni di tipo filogenetico, sì, potremmo genuinamente concludere che l'animale è squamato. Il fossile è completo ed articolato, e la pelle preservata in modo eccellente, come mostra questa foto. Nessuna traccia di piume. Abbondante traccia di squame. Le prove dirette dicono quindi “squame”, quelle indirette suggeriscono “forse anche piume”. A cosa dare ragione?

L'inferenza filogenetica ci dice che i parenti noti di questo animale erano ricoperti anche di piumaggio. Ma, si sa, l'evoluzione può produrre animali molto diversi dai loro parenti. Potremmo negare che questo fossile possa effettivamente appartenere ad una specie squamata? Forse vi ho convinti che un fossile come questo è un buon argomento a favore dell'esistenza di theropodi completamente squamati. Tuttavia, ho ottimi motivi per sostenere che l'animale in questione, in vita, fosse ricoperto anche di piumaggio nonostante che il fossile dica altrimenti. Anzi, sono sicuro che l'animale da vivo fosse abbondantemente piumato. Il motivo è che lo scheletro di questo animale è riferibile ad un genere di uccello attualmente vivente, ovvero ad un genere animale abbondantemente piumato. Il fossile è chiaramente quello di un animale mummificato, sepolto in un sedimento acido e disidratante. Chiunque abbia visto una carcassa animale mummificata in condizioni aride ha presente quanto la pelle tenda a perdere il piumaggio/pelo qualora fosse presente in vita. Inoltre, il frammento di pelle che vi ho mostrato proviene dalla caviglia, area squamata anche negli uccelli attuali. Non è un caso che, infatti, il resto del corpo non mostri queste tubercolature. Come la maggioranza degli uccelli odierni, anche questo fossile presenta le squame solamente nei piedi, mentre il resto della pelle manca di tubercolature e mostra una texture differente.
L'esempio serve a mostrare come sia facile distorcere i fatti per far apparire sensazionale qualcosa che non lo è, e per sostenere qualcosa che difatti non può essere sostenuto da tale “prova”.

Usereste questo esemplare come prova dell'esistenza di una specie di uccello squamato? Sosterreste che, fintanto che non sarà trovato un fossile di quella specie con tracce di piumaggio, sia lecito ricostruire questo animale con la pelle completamente squamata? In ambo i casi, mi auguro rispondiate “no!”.

Pertanto, così come sarebbe ridicolo sostenere che un genere di uccello moderno abbia avuto in passato una specie squamata solo perché avete visto online la foto di un frammento fossile della pelle della caviglia di un uccello mummificato, così è altrettanto ridicolo sostenere che la foto di un frammento di pelle del piede di un dinosauro mesozoico sia la prova che tale dinosauro fosse in vita privo di piumaggio.

1 commento:

  1. Fino ad ora avevo accettato l'inferenza filogenetica, ma non l'avevo mai capita veramente.
    Dopo questo post ho capito.
    E' possibile ipotizzare che gli individui di quella specie nel passato fossero spiumati, dopotutto le specie cambiano nel tempo. E' possibile ipotizzare che abbiano perso le piume secondariamente e poi le abbiano rimesse.
    Insomma è possibile fare tante ipotesi, ma sono improbabili. E' il motivo per cui sono improbabili è proprio l'inferenza filogenetica.

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