Ogni tanto, circolano online delle
“notizie” che di nuovo hanno solo la data di circolazione. In
genere, è sufficiente che qualcuno metta online un'immagine, la
circondi di un'alone di sensazionalità, ed in poche ore essa inizia
a circolare, copia-incollata da orde di fruitori acritici che, senza
porsi minimamente la domanda su quale sia la fonte originaria di tale
immagine, si prestano passivamente alla diffusione della non-notizia.
Proprio oggi, circola online la foto di
un frammento di pelle fossile, apparentemente di età mesozoica e
riferito ad un Tyrannosauridae. Il frammento di pelle fossile mostra
un rivestimento tubercolato, e quindi è automaticamente preso a
“evidenza” che Tyrannosaurus in vita fosse squamato.
Squamato dalla testa ai piedi, ovviamente.
Il post non vuole parlare
dell'eventualità che Tyrannosaurus fosse squamato o piumato:
ne ho discusso ampiamente molte volte negli 8 anni di vita del blog.
Vi basta digitare “piumaggio + Tyrannosaurus” nella barra
di ricerca in alto a sinistra per avere un campionario dei miei post
sul tema. Piuttosto, voglio smentire che queste “notizie” siano
“nuove”. L'esistenza di frammenti fossilizzati di pelle di
theropodi con tracce di tubercolature è nota da vari decenni, e
numerosi sono gli esemplari che mostrano tale tegumento.
Io stesso sto studiando un theropode
molto ben conservato, completo ed articolato, che preserva ampie
parti della pelle. Non posso per ora parlare nello specifico
dell'esemplare, ma mi limito a mostrare un dettaglio della pelle
fossilizzata.
Vedete che l'esemplare è chiaramente
tubercolato, con un rivestimento di squame che formano un pattern
caratteristico, ma al tempo stesso variabile a seconda della parte
del corpo. A destra si vede chiaramente che le squame sono accostate
ma non imbricate. A sinistra si intravede come le squame seguano la
forma del corpo, quindi non siano un artefatto del sedimento in cui
il fossile era preservato. Sono squame vere e genuine.
Il fossile non mostra alcuna traccia di
piumaggio, nonostante la ottima preservazione delle squame. Dobbiamo
concludere che l'animale in vita fosse ricoperto completamente di
squame?
Se leggessimo il fossile “alla
lettera”, ovvero senza considerare il contesto ambientale e
sedimentario in cui si è fossilizzato, e senza considerare
argomentazioni di tipo filogenetico, sì, potremmo genuinamente
concludere che l'animale è squamato. Il fossile è completo ed
articolato, e la pelle preservata in modo eccellente, come mostra
questa foto. Nessuna traccia di piume. Abbondante traccia di squame.
Le prove dirette dicono quindi “squame”, quelle indirette
suggeriscono “forse anche piume”. A cosa dare ragione?
L'inferenza filogenetica ci dice che i
parenti noti di questo animale erano ricoperti anche di piumaggio.
Ma, si sa, l'evoluzione può produrre animali molto diversi dai loro
parenti. Potremmo negare che questo fossile possa effettivamente
appartenere ad una specie squamata? Forse vi ho convinti che un
fossile come questo è un buon argomento a favore dell'esistenza di
theropodi completamente squamati. Tuttavia, ho ottimi motivi per
sostenere che l'animale in questione, in vita, fosse ricoperto anche
di piumaggio nonostante che il fossile dica altrimenti. Anzi, sono
sicuro che l'animale da vivo fosse abbondantemente piumato. Il motivo
è che lo scheletro di questo animale è riferibile ad un genere di
uccello attualmente vivente, ovvero ad un genere animale
abbondantemente piumato. Il fossile è chiaramente quello di un
animale mummificato, sepolto in un sedimento acido e disidratante.
Chiunque abbia visto una carcassa animale mummificata in condizioni
aride ha presente quanto la pelle tenda a perdere il piumaggio/pelo
qualora fosse presente in vita. Inoltre, il frammento di pelle che vi
ho mostrato proviene dalla caviglia, area squamata anche negli
uccelli attuali. Non è un caso che, infatti, il resto del corpo non
mostri queste tubercolature. Come la maggioranza degli uccelli
odierni, anche questo fossile presenta le squame solamente nei piedi,
mentre il resto della pelle manca di tubercolature e mostra una
texture differente.
L'esempio serve a mostrare come sia
facile distorcere i fatti per far apparire sensazionale qualcosa che
non lo è, e per sostenere qualcosa che difatti non può essere
sostenuto da tale “prova”.
Usereste questo esemplare come prova
dell'esistenza di una specie di uccello squamato? Sosterreste che,
fintanto che non sarà trovato un fossile di quella specie con tracce
di piumaggio, sia lecito ricostruire questo animale con la pelle
completamente squamata? In ambo i casi, mi auguro rispondiate “no!”.
Pertanto, così come sarebbe ridicolo
sostenere che un genere di uccello moderno abbia avuto in passato una
specie squamata solo perché avete visto online la foto di un
frammento fossile della pelle della caviglia di un uccello
mummificato, così è altrettanto ridicolo sostenere che la foto di
un frammento di pelle del piede di un dinosauro mesozoico sia la
prova che tale dinosauro fosse in vita privo di piumaggio.
Fino ad ora avevo accettato l'inferenza filogenetica, ma non l'avevo mai capita veramente.
RispondiEliminaDopo questo post ho capito.
E' possibile ipotizzare che gli individui di quella specie nel passato fossero spiumati, dopotutto le specie cambiano nel tempo. E' possibile ipotizzare che abbiano perso le piume secondariamente e poi le abbiano rimesse.
Insomma è possibile fare tante ipotesi, ma sono improbabili. E' il motivo per cui sono improbabili è proprio l'inferenza filogenetica.