In questo blog, seguo una regola (anche se a volte la infrango... le regole, come le leggi naturali, sono fatte per essere infrante dalle eccezioni): i commenti anonimi o privi di firma vengono ignorati ed eliminati. A volte, trasgredisco la regola, quando il commento è meritevole (in senso positivo o negativo) di ricevere una replica: più per chiarire il mio pensiero agli altri lettori (quelli riconoscibili), che per replicare all'anonimo.
Il motivo per cui tendo a cancellare i commenti anonimi o privi di firma è sia pratico che etico.
Motivo pratico: più commentatori anonimi nel medesimo post sono indistinguibili, e ciò crea solo confusione e fraintendimento.
Immaginiamo che in un post commentino due persone distinte: A e B. Entrambe commentano senza firma e mantenendosi anonime. In questo caso, né io né altri commentatori siamo in grado di distinguere A da B, che appaiono di fatto come un unico commentatore "Anonimo". Ciò inevitabilmente, crea confusione, fraintendimenti, rende quindi la discussione un covo di equivoci.
Dal punto di vista pratico, quindi, è da evitare la proliferazione degli anonimi.
Soluzione: se proprio non vuoi firmarti, almeno permetti ai lettori di distinguerti da altri anonimi. Esistono, a questo proposito, gli pseudonimi (di cui parlerò nella parte del "Motivo etico"). Un "Anonimo 1" contrapposto ad "Anonimo 2" è già utile per evitare confusione e fraintendimenti reciproci.
Motivo etico: l'assenza di nome delegittima il commento, che risulta solamente una mera serie di parole, perché non permette di legarlo ad una persona reale.
Un "commento" è un pensiero, un'opinione prodotta dalla mente di una persona. Non esiste il "commento slegato dall'autore". Pertanto, il commento è un output virtuale che deriva da un imput reale. Se non si può legare l'output del commento all'input dell'autore, il commento è imperfetto e privo di fonte, quindi qualitativamente inferiore ad uno con autore.
Inoltre, un dialogo con un anonimo è un dialogo asimmetrico, sbilanciato a favore di chi è anonimo rispetto a chi si palesa. Io mi firmo col mio nome e cognome. Ci "metto la faccia" in quello che scrivo, nel bene e nel male, sia quando scrivo post meritevoli e approfonditi, sia quando scrivo delle emerite scemenze. Questa assunzione di responsabilità deve essere reciproca: io la pretendo anche da parte del lettore, il quale è tenuto a rispettarla. Qualora non la rispetti, io sono libero di rimuovere quei commenti.
Sia chiaro: io rispetto tutti. Ma non metto tutti sullo stesso livello di affidabilità e interesse. Personalmente, ho massimo interesse e fiducia per chi si firma col proprio nome, indipendentemente dal fatto che scriva qualcosa che condivido (a parte, ovviamente, chi insulta, scrive frasi offensive verso altri o diffama). Sono persone che si vogliono mettere in gioco, così come faccio io: giocando alla pari, sono considerati dei pari. Tollero, in virtù del "Motivo pratico" i commenti con pseudonimo, perché comunque sono distinguibili dagli altri, non generano confusione, e comunque possono essere identificabili anche in seguito in altri commenti, permettendo quindi di stabilire una sorta di "continuità" nel blog che simula, in parte, un legame "reale" fondato su persone che si frequentano regolarmente. Anche se non posso conoscere chi sia dietro lo pseudonimo, perlomeno so che è una persona reale della quale posso, in limitata parte, conoscere qualcosa accumulando le esperienze relative ai suoi vari commenti nel tempo.
Al contrario, i commentatori anonimi, oltre ad essere dannosi per il "Motivo pratico", sono intollerabili sul piano etico. Un "anonimo" è senza nome, senza identità, non è riconoscibile, quindi non è identificabile, e quindi non si vincola in modo responsabile alle proprie parole. Senza identità, quindi, è una non-persona. Un commento anonimo è quindi un commento "inutile" nell'economia della discussione e nella logica del dialogo. Le opinioni anonime partono delegittimate, perché si de-responsabilizzano rispetto a quelle firmate. Esprimere un commento anonimo è, a mio avviso, del tutto privo di valore, proprio perché dissocia l'opinione dalla responsabilità. Se si ha un'opinione e la si ritiene valida e significativa, è obbligo etico associarla ad una persona identificabile. Altrimenti, tanto vale tacere.
Notare che l'abuso dell'anonimato in Internet è diventato anche la scappatoia delle persone deboli e insicure. Tutti i frustrati, i repressi, ed i biliosi della rete abusano dell'anonimato, formando parte della ben nota schiera dei troll, dei provocatori e dei tanti personaggi esotici che usano Internet per essere ciò che non sono nel mondo reale. Sovente, chi non ha il coraggio di assumersi le responsabilità delle sue idee ed opinioni, rifugge nell'anonimato. Lancia il sasso del commento ma nasconde la mano e la faccia. Perlomeno, il commento con pseudonimo è una pseudo-persona, un surrogato di dialogo reale, che comunque associa alle proprie opinioni un "soggetto" identificabile, per quanto non riconducibile al mondo reale. Un commento anonimo è una non-persona, un surrogato di niente che non può essere ricondotto alla realtà. Perlomeno, questa è l'impressione che ho di molti commenti anonimi.
Per questi motivi, indipendentemente dal fatto che li condividiate o meno, io discrimino i commenti su questo blog in base alla identificabilità dell'autore.
ciao Andrea, in linea di principio sono d'accordo con la tua impostazione, però, come sai mi firmo col nome, ma senza cognome.
RispondiEliminaIl punto è che ci possono essere motivazioni serie dietro una simile condotta - nel mio caso due ( si non uno, due) stalker (che mi seguono per lo più online ), il fatto di essere finito una volta in una lista di presunti cospiratori contro l'umanità su un sito affine a scienzamarcia per il semplice fatto di scrivere su un forum di astrofili (sarei anche onorato di apparire in una lista del genere se avessi meriti come debunker o combattessi una simile battaglia, che apprezzo, in prima persona) e, cosa ancora più seria, avere attratto le attenzioni di qualche neofascista discutendo con negazionisti dell'olocausto.
Da un paio d'anni quindi ( eccetto quando intervengo in questioni che riguardano il mio ambito professionale dove ritengo eticamente necessario metterci la faccia) non mi firmo più col nome e cognome per esteso.
Se tenessi un blog su questioni musicali (come talvolta ho pensato di fare) mi firmerei naturalmente con il mio nome e cognome ( e perderei un sacco di lavoro :) ).
Quindi in linea di principio sono d'accordo con te, poi però quando si scende nella realtà concreta le cose si fanno un po' più sfumate ed è difficile sapere perchè una persona si comporti nel modo A piuttosto che nel modo B.
Emiliano
Riprendendo una frase del post: le regole sono fatte per essere infrante dalle eccezioni. Il tuo caso è un'eccezione comprensibile e, paradossalmente, conseguenza del fatto che online ci sono proprio persone che fanno violenza anche abusando dell'anonimato e degli pseudonimi. Senza entrare nei dettagli delle tua vincenda personale, ma non mi stupirei se molti di coloro che ti hanno indotto a questa cautela spesso siano online camuffati dietro pseudonimi dai quali è comodo lanciare odio e minacce (sia chiaro: non voglio minimamente sminuire queste vicende).
Eliminai neofascisti si gli altri no: i due stalker sono persone note, i siti come scienzamarcia di solito sono firmati, nel mio caso ho pensato anche di procedere per vie legali, poi (sbagliando) ho lasciato cadere la cosa.
Eliminaperò si, ovviamente l'anonimato ( e il nickname è una forma di anonimato) copre di tutto (basta vedere i commenti deliranti che si leggono un po' ovunque)
Emiliano
buone feste, naturalmente :)
EliminaEmiliano
Sono perfettamente d'accordo con te, Andrea. Se me lo consenti, vorrei linkare il tuo post nelle sidebar dei miei blog come avviso per i lettori.
RispondiEliminaTi rivolgo i miei migliori auguri per un Sereno Natale.
Con stima
Annarita
Sicuro, Annarita.
EliminaE buone feste anche a te!