(Rough) Translator

29 dicembre 2013

Paleoarte e Paleoartismo

Un'immagine dice più di mille parole.
Purtroppo, ciò è vero anche e specialmente quando 900 di quelle 1000 parole non hanno alcun fondamento concreto. In questi anni, mediato dalla rete, si è diffuso un morbo del quale tutti coloro che sono interessati alla paleontologia ne sono più o meno infetti (me incluso). Alcuni ne sono portatori sani, altri sono veri e propri malati cronici. Parlo di un morbo iconografico estremo, per il quale il fine ultimo della paleontologia pare essere diventato la produzione di una rappresentazione iconografica, ad ogni costo... E se tale morbo può essere, appunto, una manifestazione sana di una professionalità (penso a chi, di mestiere, fa l'illustratore naturalistico), per altri è più simile ad una compulsione indotta dalla febbre, ad uno sfogo cutaneo derivante da iper-sensibilità ad un agente tossico, ad una maniacalità.
Parlo della eccessiva produzione di illustrazioni, disegni, opere ed immagini, legate a concetti paleontologici, che poi vengono immesse online senza alcun filtro. Il termine "eccessivo" denota una quantità di opere non supportate da altrettanta quantità di scienza alle spalle delle opere. 
Mi secca ripetere l'ovvietà, ma il ferro va battuto finché caldo (anzi, febbricitante): la paleontologia è una scienza, una elaborazione di concetti. Nello specifico, la paleontologia è elaborazione di concetti derivanti dall'indagine razionale dei fossili. So che può risultare una blasfemia ciò che sto per scrivere, ma NON tutto ciò di cui si occupa la paleontologia deve necessariamente avere una rappresentazione illustrata. Sono pienamente consapevole che la paleontologia - come ogni scienza - ha dei supporti iconografici, che possono estendersi anche nel campo della divulgazione, e generare anche opere d'arte fini a sé stesse. Chiamiamo queste emanazioni iconografiche della paleontologia col termine di "paleoarte" (parole che non tutti amano, ma questo passa il convento). Io stesso ne ho fatto uso per le mie ricerche, grazie alla collaborazione con alcuni dei più importanti professionisti italiani. Quindi non sono ingenuo nel non riconoscere il valore e la forza della paleoarte. Ma tale collaborazione era sempre un mezzo per permettere la diffusione dell'informazione paleontologica, non un fine ultimo di ogni risvolto paleontologico. 
Ciò di cui parlo in questo post è differente dalla paleoarte, anche se non tutti possono cogliere la differenza.
La tendenza patologica che dilaga in rete, la paleoarte diventata non soltanto fine a sé stessa ma che si autoperpetua e si riproduce in modo ossessivo la chiamo "paleoartismo". Il paleoartismo è il volere sempre e comunque tradurre un concetto paleontologico in una rappresentazione paleoartistica, anche e sopratutto quando le fondamenta scientifiche di quel concetto sono deboli e ancora in formazione, anche quando tale concetto non ha sufficiente consistenza empirica o fattuale per essere tradotto in una rappresentazione visiva che sia - perlomeno - supportata dai dati originari.
Per farvi capire la differenza tra paleoarte e paleoartismo, con un'altra metafora medica: se un paleontologo starnutisce, la paleoarte gli porge un fazzoletto, il paleoartismo prende quello starnuto e lo mette in un disegno.
Pensate alla proliferazione di "nuovi Deinocheirus con la gobba" a partire da un mero abstract, nonostante che, attualmente, nessuna descrizione tecnica e - sopratutto - nessuna immagine sia disponibile per questi nuovi resti. Per questo, nei giorni della diffusione online di quelle immagini, io avevo suggerito a tutti di darsi una calmata: non abbiamo nemmeno visto le immagini di queste nuovi scheletri, e già la rete abbonda di versioni più o meno pacchiane. Questa non è più paleoarte! Creare un'immagine di "Deinocheirus con la gobba" senza nemmeno una singola immagine delle nuove ossa è una forma di paleoartismo: la "paleoarte" che si auto-produce e perpetua senza nemmeno avere un supporto di immagine paleontologica, senza essere stata elaborata e ponderata, discussa e comparata col corrispondente iconografico incluso nel dato scientifico.
Oppure, pensate alla produzione online (ormai seriale) di ricostruzioni di dinosauri più o meno stereotipati e manieristici, produzione che ormai va oltre la necessità di avere una consulenza paleontologica. Ad esempio, viene pubblicato un nuovo genere, basato su un numero limitato di ossa, e nel giro di un paio di giorni abbiamo qualcuno che si è inventato l'animale, lo ha illustrato, compensando le parti mancanti con una liberalissima inferenza più o meno naive, lo ha colorato come meglio crede, e lo ha immesso in rete. E siccome al disegno è associato il nome scientifico del taxon, questa opera di pura fantasia può diventare l'iconografia "ufficiale" del taxon (controllate Wikipedia, e vedrete...). 
Non si tratta di una critica alla libertà di espressione, ma una critica alla mancanza di una cultura dell'illustrazione naturalistica, mancanza che induce una proliferazione spropositata di auto-didatti privi di cultura paleontologica e sopratutto (in questo caso) privi di cultura artistica.
La rete, ormai, è invasa (appestata?) di paleoartismo.
Per esempio, digitate su Google Immagini la parola "Deinonychus": la maggioranza dei risultati sono opere di paleoartismo, seguite da una minoranza di opere di illustratori professionisti, da una minoranza ancora più ridotta di immagini di ricostruzioni scheletriche (spesso a loro volta basate su calchi, non su veri resti fossili), e infine, una manciata scarsa di immagini delle ossa vere e proprie di Deinonychus! Siccome solamente le immagini delle ossa vere e proprie costituiscono immagini paleontologicamente valide di Deinonychus, risulta che l'iconografia online di Deinonychus è per la grandissima maggioranza fuorviante e fantasiosa. In una frase, la grande maggioranza delle immagini disponibili per Deinonychus è fatta da paleoartismo.

A dimostrazione che il paleoartismo sia un'epidemia che colpisce sopratutto, ma non solo, i dinosauri, provate a ripetere la ricerca usando la parola "Paragondolella" (un conodonte). Ottenete questa schermata:
In questo caso: la prima, la terza e la sesta immagine risultate sono pertinenti al taxon fossile Paragondolella, la quarta, quinta, la nona e la decima sono relative ad articoli scientifici, la seconda e la quarta, sebbene non pertinenti sono perlomeno immagini di fossili reali. Quindi, vedete che la ricerca su Google Immagini ha prodotto risultati scientificamente "più utili" che con Deinonychus. Ciò non stupisce, dato che i conodonti sono meno popolari, poco noti e sicuramente poco "cool" per l'illustratore medio, quindi più immuni al paleoartismo. Notate però che ci sono almeno 2 immagini di paleoartismo nei primi risultati: ricostruzioni di tetrapodi triassici coevi di Paragondolella. Se anche i conodonti sono (in modo limitato) affetti da paleoartismo, è evidente che siamo nel pieno di una pandemia...

Come scoprire se un soggetto è affetto da paleoartismo?
Ecco una breve lista di sintomi del paleoartismo (ognuno può controllare su sé stesso il suo grado di infezione):
- Appena è pubblicato un nuovo dinosauro, avere l'impulso a disegnarlo.
- Appena è pubblicata una nuova ipotesi paleontologica, desiderare di tradurla in un disegno "in vivo".
- Soffermarsi su aspetti estetici di una ricostruzione paleoartistica piuttosto che alla correttezza scientifica.
- Considerare le opere di paleoarte (incluse le ricostruzioni scheletriche) come "dato paleontologico".
- Disegnare caricature di dinosauri, o fumetti con personaggi paleontologici, per diffondere un messaggio paleontologico (più o meno corretto).
- Mescolare tra loro elementi dell'iconogragia fantasy e della paleoarte (ovvero, disegnare le creature fantastiche ispirandosi alla paleontologia, oppure, disegnare animali estinti ispirandosi alle creature del fantasy).
Considerazione finale, anche per mitigare le inevitabili* critiche alle mie parole: Non c'è nulla di male ad essere affetti da paleoartismo. Ognuno è libero di manifestare le proprie inclinazioni artistiche come meglio crede e sente. Tuttavia, sarebbe molto positivo se il paleoartismo fosse riconosciuto come tale, sia a livello individuale (se ne sei affetto, è bene che tu ne sia consapevole!) sia a livello di comunità paleontologica e paleoartistica. 
Il paleoartismo, alla lunga, può degenerare e fagocitare completamente la paleoarte. E ciò non sarebbe un bene.

*Una legge del web recita: non preoccuparti, ci sarà sempre qualcuno online che non condivide le tue opinioni.

30 commenti:

  1. Spero vivamente che questo articolo lo legga quel ragazzino, Danny, che ha invaso la rete con i suoi (per me, modestamente, terrificanti) disegnini. Ok, ti piace disegnare i dinosauri, credi di saperli disegnare, ma non li sai disegnare? Benissimo, limitali al tuo blog (che per fortuna non esiste più) e non devastare Wikipedia (che è infetta da boiate su qualsiasi argomento, non solo sul tema dinosauri, sia chiaro. E poi, chissà se si è limitato solo a Wikipedia) con disegnini fatti e colorati decisamente male. Non è per volergli male, solo, non ha senso operare in tal modo.
    E parlo così perché sono anche io un disegnatore, non di dinosauri, ma sono un disegnatore (certo, mi affascinano e leggo questo blog, e ammetto che qualche schizzo ogni tanto lo faccio, ma resta tutto lì, sul foglio nel mio studio, senza ulteriori pretese), e trovo davvero triste quando su youtube, ad esempio, trovi video-tutorial fatti ovviamente da ragazzini, su come, che so, imparare a disegnare l'anatomia umana, che è una delle basi dalle quali partire se s vuole fare quel tipo di disegno lì. Comunque, dicevo, e indovinate come pretendono di insegnare tutto ciò? Disegnando sproporzionatissimi e anatomicamente scorrettissimi, personaggi di Dragon Ball, spacciando quelle figure come attenenti al dato reale, e così via.

    Cercate video-tutorial su come imparare a disegnare sul tubo, e capirete di che parlo.

    Un amico.

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    1. I miei amici hanno tutti nome e cognome.
      Quindi, non sei un amico.

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    2. Un amico era per dire, non ho mica detto che dovevi tirare a indovinare chi fossi. Comunque, bel blog.

      Un non amico.

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    3. "Un non amico" mi piace come pseudonimo. Se possibile, usa sempre questo quando commenti, così almeno posso identificarti anche in futuro. Lo dico seriamente.

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    4. @"amico": Non credo che ci fosse bisogno di quel commento, sinceramente, un conto è prendersela per il post che non ha alcun riferimento personale e un conto è prendersela per qualcosa che si potrebbe definire un vero e proprio attacco personale.
      1. Il post lo ho letto non appena è stato pubblicato perciò non ho certo bisogno di qualcuno che venga a "taggarmi";
      2. Ho rimosso buona parte dei disegni di wikipedia perché non sono uno scemo e posso capire che molti potessero essere inappropriati o "kitsch". Comunque buona parte dei disegni rimasti (come ad esempio le comparazioni dei crani) sono state accettate dai revisori del WikiProject Dinosaurs quindi non credo che la accusa possa valere per tutti.
      3. Tranquillo, al blog ci sto lavorando col mio webdesigner e ti garantisco che entro poco tempo sarà ri-pubblicato in veste wordpress. Per i miei disegni non c'è nessun problema, ho il mio profilo deviantart.
      4. Ci sono molte altre persone (sia fanboys sia paleontologi sia paleoartisti professionisti) che apprezzano i miei lavori quindi il fatto che siano terrificanti per te rimane una... come si diceva? Ah già: UNA MERA OPINIONE SOGGETTIVA.
      5. Se per te sono terrificanti, perché non te ne stai alla larga invece di citarmi nei tuoi commentini insulsi?
      6. Anche se fossero terrificanti oggettivamente, io so imparare dai miei errori senza che qualcuno mi citi esplicitamente e poi almeno non vado ad accusare la gente di queste cose e a ficcare il naso dove non dovrei (senza tra l'altro avere il coraggio di lasciare il proprio nome...)
      Detto tutto ciò, ringrazio Andrea per i consigli impliciti nel post e auguro al mio "amico" un buon anno nuovo, spero che noi ragazzini non ti daremo più così tanto fastidio.

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    5. Mi auguro che ora non parta un battibecco tra Danny e "non amico", perché ci terrei a non vedere la mia casella di posta e il blog invasi delle vostre diatribe personali.
      Danny, a voler essere onesti, nelle pagine di Wikipedia in cui sono presenti i tuoi disegni, se si linka sul disegno si va ad una pagina in cui è presente questo messaggio: "This dinosaur restoration is inaccurate, or its accuracy is disputed.". (ad esempio: http://en.wikipedia.org/wiki/File:Allosauroidea_skull_comparison.jpg). Quindi, non è poi così vero che le tue immagini sono state accettate dai revisori del WikiProject Dinosaurs: l'avvertenza riconosce che le immagini hanno qualcosa che non va, ed io posso confermare che le ricostruzioni dei crani sono errate, omettono dettagli importanti, colorano ossa differenti con il medesimo colore, in breve, andrebbero rimosse e sostituite con immagini più accurate e corrette.
      Onestamente, se dipendesse da me, io userei solo foto di fossili e immagini da articoli scientifici...

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    6. Danny, non c'è bisogno di scaldarsi tanto. E, credimi, un giorno, se deciderai di imparare a disegnare, partendo dalle basi, probabilmente dirai a te stesso che quello scemo che un giorno ti tirò in ballo in un commento su Theropoda e che tanto ti fece arrabbiare, forse aveva ragione. E comunque, no, non ho intenzione di iniziare un battibecco, vista l'inutilità della cosa e perché non mi sembra proprio il caso di abusare dello spazio, seppur aperto ai commenti di tutti, privato di una persona, come questo blog, quindi ti dirò cosa penso e ti saluterò.

      Ad ogni modo, segui quel che ha detto Andrea e rimuovi i tuoi lavori (per una semplice questione chiamata rispetto del lavoro degli altro ma che forse ancora non hai imparato, data la giovane età, visto che il consiglio di uno che non ha il coraggio di firmarsi per nome non ti è piaciuto) e sostituiscili con "immagini più accurate e corrette", come dice uno che di queste cose ne parla in un blog, giusto a tempo perso e che la maggior parte delle volte non sa nemmeno cosa scrive, che dici? (ovviamente parlo sarcasticamente, Andrea).

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    7. P.S., quanto al profilo DeviantArt, puoi fare quel che vuoi, anche un Tyrannosaurus con le ali, che sputa fuoco e che cammina a quattro zampe. Come ho detto nel commento, uno può fare quel che vuole, ma non fare divulgazione scientifica, sia scritta che illustrata, quando non sai che stai facendo, in stile TG Mediaset. Hai un profilo DeviantArt, una pagina facebook o un blog sul quale carichi i tuoi disegni da usare come vetrina, per quanto, magari, possano essere scorretti anatomicamente o frutto di contaminazioni fantasy sul tema dinosauri? Ottimo, nulla da dire, è pieno di gente che fa così, da fanpage su facebook, a Blogger e al più famoso DeviantArt, ma, credimi, davvero non capisco chi si improvvisa professore in un qualsiasi campo, e dal commento lo si doveva capire chiaramente senza tutti questi giri. Inoltre, che paleontologi o paleoartisti professionisti approvino il tuo operato, mi sa tanto di balla o di "pacca sulla spalla" di quelle tanto per darti un po' di coraggio in modo da farti andare avanti senza accorgerti di starti scavando la fossa da solo, per poi avere qualche fanboy in meno di cui occuparsi. Succede così anche nel mondo dell'illustrazione, del fumetto (visto che Andrea l'ha citato nel post) o qualsiasi altro campo artistico nel quale qualcuno, poi così giovane, spera di essere arrivato senza nemmeno essere partito e crede di avere il mondo ai suoi piedi. Inoltre, che qualcuno, spesso anche lì dietro a un nickname (parlo di Wikipedia), ti riempia di orgoglio tanto da renderti cieco quando approva i tuoi lavori, non significa essere arrivati o aver fatto un buon lavoro, dato che su Wikipedia, POSSONO SCRIVERE E CARICARE CONTENUTI CANI E PORCI, e se NESSUNO VERIFICA la QUALITA' di quanto detto, ci ritroviamo a fare questi discorsi qua, ok? E se ti accettano contenuti di cui, né tu, né loro supervisori, sapete di che si tratta, se dati per buoni prima e poi scorretti dopo, parliamo allora di UNA MERA OPINIONE SOGGETTIVA; quanto al nuovo blog, puoi farlo nella veste grafica che vuoi, non è quello che conta (maledizione, servono i contenuti, lo capisci o no?), sulla piattaforma che vuoi, puoi anche farci un museo interattivo, puoi implementare un supporto per la visone 3D e tutto quel che vuoi, ma se gli argomenti che tratti, come mi pare di aver capito e che sono stati il motivo per il quale, viste alcune frecciatine, ti hanno portato a chiuderlo, non li conosci a fondo, beh, risparmia la fatica. Magari studia paleontologia in una università qualificata, prendi qualche laurea, dottorato, fai esperienza sul campo o tutto qual che serve e, quando sarà il momento, diventa il nuovo Jack Horner (senza nulla togliere ad Andrea, ovviamente), e vedi che potrai riaprirne quanti ne vuoi, di blog, magari pure con la benedizione di chi ora tenti di imitare.

      A tal proposito, qualcuno diceva che l'imitazione è la forma più sincera di adulazione, quindi... vedi un po' tu - Un non amico.

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  2. E quale tra quelle di Deinonychus è la più corretta, passando il termine? - Giordano

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    1. Ovvio, quella in basso nell'angolo a sinistra che si vede solo per la metà superiore.

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    2. AHAHAHAHAH, un grande! Ok bella risposta quindi mi sembra ovvio non chiederti quale tra le paleoillustrazioni sia quella più decente, corretta o passabile - Giordano

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  3. Che poi scusa se te lo chiedo ma almeno il Deinonychus della cover del blog sarà un minimo corretta no? - Giordano

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    1. Giordano... allora non hai capito il post.

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  4. Quanto evidenziato da questo post fa paura in un certo senso. Gli oggetti paleontologici sono così diluiti nel web che può diventare davvero complicato riuscire a reperire le informazioni corrette per sviluppare un vero interesse per la paleontologia. Io già trovavo fastidioso l'ammontare di ricostruzioni che spuntano in una ricerca per immagini di fossili delle faune cambriane, ma non c'è paragone con quanto accade per i dinosauri!
    Credi che ci sia qualche modo per invertire questo trend? Magari rendendo pubbliche più immagini dei fossili veri e propri?

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    1. Come ho scritto in altri post, in rete la velocità di propagazione del trash è sempre molto maggiore di quella dei prodotti di qualità. Credo che l'unica cosa da fare sia arginare il trend diffondendo consapevolezza spirito critico.
      Qui io faccio la mia piccola parte. Poi ognuno deve impegnarsi di suo nel pretendere la qualità dalle pagine web che legge, dai libri che acquista, dai giornalisti che scrivono le notizie, dagli editori che finanziano libri e riviste, ecc...

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  5. A tuo parere quale potrebbe essere una buona rappresentazione di paleoarte (non ricostruzione scheletrica) del concetto paleontologico di tyrannosaurus rex?

    Luca

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    1. Il "concetto paleontologico di Tyrannosaurus rex" NON è rappresentabile paleoartisticamente. Una singola immagine, illustrazione o opera pittorica NON può essere una buona rappresentazione di un concetto paleontologico così complesso come è "il concetto paleontologico di Tyrannosaurus rex" (che è un taxon descritto e discusso in decine e decine di studi morfologici, descrizioni anatomiche, analisi istologiche, stratigrafiche, tafonomiche, inserito in contesti ontogenetici, analisi filogenetiche, definizioni tassonomiche).
      Difficile da comprendere? Il CONCETTO paleontologico di Tyrannosaurus rex è un CONCETTO: un insieme molto ampio di simboli, modelli e astrazioni generate da resti fossili.
      Ripeto laa frase centrale del post, che forse è inconcepibile se si è affetti da paleoartismo: "NON tutto ciò di cui si occupa la paleontologia deve necessariamente avere una rappresentazione illustrata". Il concetto paleontologico di Tyrannosurus rex è appunto qualcosa che non è rappresentabile in un'immagine.

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  6. la paleoarte non esiste.
    è un atteggiamento creazionista parlare di paleoarte.
    se un illustratore fa due illustrazioni, un potamochero e un elasmoterio ad esempio, sarebbe stupido chiamarlo paleoartista solo perchè uno dei due è estinto. significherebbe contribuire a fare gran differenza tra passato e presente, e questo atteggiamento è poco scientifico e costruttivo, mina alle fondamenta della continuità e dell'approccio alla natura. cè più differenza tra uno scoiattolo e una sequoia che tra un elefante africano e un mammut, ma la parola paleoartista indurrebbe a pensare il contrario. usare questa parola porta a un atteggiamento creazionista, categorie stagne, i cui abitanti non possono mescolarsi in nome di una ideale discriminazione.
    l'illustratore è semplicemente un illustratore, che può dedicarsi per 10 anni all'illustrazione di insetti brasiliani, poi per un anno illustrare piante carbonifere, e infine per i suoi ultimi 20 anni di carriera illustrare battaglie medievali, o magari dipingere icone sacre. o magari può disegnare fiabe classiche per bambini. l'illustratore può fare quello che vuole, non dobbiamo decidere noi cosa farà appiccicandogli il nome di una categoria. michelangelo non era un sacroartista era semplicemente un artista. pensate bene all'uso delle parole a a quanto buon gusto si va a perdere abusando delle categorie. il voler inserire tutto in categorie perfette è sintomatico di una società labile, ignorante, e che in generale non vuole impegnarsi; le categorie infatti fanno risparmiare tempo, ma aggiungono sempre una certa dose di imperfazione, non esistendo in natura mai dei veri confini, probabilmente nemmeno a livello quantistico.
    rimando al testo della mia ultima mostra in cui esponevo tale problematica:
    http://theropoda.blogspot.it/2013/07/the-art-and-science-of-emiliano-troco.html

    troco

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    1. "se un illustratore fa due illustrazioni, un potamochero e un elasmoterio ad esempio, sarebbe stupido chiamarlo paleoartista solo perchè uno dei due è estinto."

      Troco, qui mi pare che tu voglia fare la polemica a tutti i costi.
      In ogni caso, con il tuo atteggiamento espresso nella frase qui sopra PARE che non comprendi che c'è una differenza abissale tra un potamochero e un elasmoterio, e quindi c'è una differenza concettuale notevole tra le due illustrazioni, a meno che tu non voglia ammettere che l'illustrazione naturalistica è slegata dalla fonte reale del soggetto.
      Da questo punto di vista, focalizzandosi sull'opera d'arte a scapito del concetto, manifesti quello che chiamo il "volere sempre e comunque tradurre un concetto paleontologico in una rappresentazione paleoartistica, anche e sopratutto quando le fondamenta scientifiche di quel concetto sono deboli e ancora in formazione, anche quando tale concetto non ha sufficiente consistenza empirica o fattuale per essere tradotto in una rappresentazione visiva che sia - perlomeno - supportata dai dati originari."
      Ovvero, manifesti di essere anche tu vittima del paleoartismo.
      Un potamochero è (il nome di) un essere vivente. L'elasmoterio è (il nome di) un'ipotesi scientifica per spiegare dei pezzi di roccia. Opere d'arte basate su questi due "animali" sono concettualmente agli antipodi. Mi stupisce che tu non comprenda questa differenza che è abissale e che incide in modo massiccio sia sul significato di "illustrazione paleontologica (se la parola "paleoarte" ti da fastidio, per me conta il concetto, non il nome del concetto).
      Il fatto che moltissimi non riescano a distinguere le due sfere (oggetto reale vs ipotesi mentale) dimostra i danni del paleoartismo, che ha "reificato" le ipotesi grazie al cavallo di Troia dell'arte.

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  7. il problema è la parola arte. se dicessi ricostruzione scientifica ti darei ragione.
    ma è paleo-arte. rifletti su questo.
    la vittima non sono io...
    Troco

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    1. Ripeto quanto ho scritto: non mi interessa la parola, ma il concetto. Non esiste un problema nella parola*. Non ti piace la menzione della parola "arte"? Chiamiamola "iconografia ispirata paleontologicamente", o, come piacerebbe a me "rappresentazione di concetto paleontologico che simula le forme dell'illustrazione naturalistica" e teniamo il concetto che ho discusso.
      *Siccome sono un paleontologo, non so nemmeno definire la parola "arte", ammesso che si possa definire, quindi evito di parlare di "arte", quella senza prefisso "paleo". Uso la parola "paleoarte" perché è diventata il termine per chiamare le rappresentazioni di concetti paleontologici che simulano forme di illustrazione naturalistica, sebbene a me quel termine non piaccia, data la sua ambiguità (la parola "paleoarte" sembra alludere all'arte paleolitica, e non a quel filone contemporaneo della illustrazione naturalistica di temi paleontologici).

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  8. forse sbaglio a scrivere di getto quello che mi passa per la testa, questo è un blog e non un bar.
    non so cosa mi frullava in mente, ma avevo un senso di fastidio leggendo il post, che dovevo sfogare e mi è venuto il discorso della paleoarte. probabilmente mi da fastidio l'importanza che dai alla paleoarte.
    credo ci siano due modi per giudicare un'opera di paleoarte (ormai chiamiamola così): il gesto artistico e l'attendibilità scientifica. se un disegno è fatto da uno che non sa disegnare, può essere quanto corretto vuoi ma non è un'opera valida, e ovviamente vale l'inverso. poi però cè anche un altro aspetto da analizzare: il contesto.
    il perchè una illustrazione viene fatta. nel perchè sono contenuti aspecci sociali, sia artistici che scientifici, di divulgazione.
    quando io faccio un'opera (paleo o no) quello che mi interessa è trasmettere della buoan pittura. quando non ci riesco (e accade spesso) ci sto male. per gli aspetti scientifici mi baso sui dati che mi fornite voi studiosi.
    però un'opera (d'arte, o d'illustrazione, il confine non cè) viene percepita dal fruitore. nel momento della percezione entra il senso estetico. non puoi prescindere. anche una semplice foto di una pietra (il tuo fossile) ha per forza una sua carica estetica (nel formato, nell'impaginazione, il tuo stesso blog è un esempio di organizzazione estetica- che non giudico). nell'imporre un'immagine al pubblico volendo o nolendo ci occupiamo di estetica. poi il grado di essa dipende appunto dallo scopo dell'immagine. allora possiamo avere silouette semplici da usare in un cladogramma, e nessuno si sognerebbe di controllare se la silouette dello squalo ha tutte le pinne o no (solo un paranoico), poi potremmo avere una classiaca illustrazione di profilo, con un soggetto fermo e in posa (animale, albero), del quale nessuno si sognerebbe di giudicare il realismo, lo scopo sarebbe infatti la riproposizione delle proporzioni. infine un'opera realistica (pittura- viedo- 3d etc) ha ancora un diverso utilizzo, e come dico spesso, non la userei mai in un testo scientifico (dove vedo bene al massimo delle silouette con valore iconografico). eppure il tutto prende forma proprio osservando lo scopo del progetto, se tu vuoi divulgare al pubblico alcuni concetti complessi, puoi avvalerti di immagini evocative, perchè no? l'importante è che ci siano sempre dei professionisti da ambo le parti. e in generale usare il buon gusto.
    non volevo fare una polemica, ma insomma dare troppa importanza a 10 deinonichi fatti da non professionisti mi ha fatto perdere le staffe, la cosa che salta all'occhio non è se sono giusti o sbagliati, è che sono brutti!!!!
    Troco

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    1. Gli sfoghi non ragionati sono simpatici, se provengono da un amico di cui si conosce comunque la profondità di vedute e la competenza (come nel tuo caso), ma restano comunque piuttosto fuori tema.
      Il post parla della proliferazione online di immagini (in larga parte di pessima fattura, sia artistica che scientifica) a scapito di immagini scientificamente significative e veramente utili per chi voglia fare ricerca in rete su dinosauri.
      Il tuo sfogo è in larga parte fuori tema rispetto al post.
      Non è che se un commento lo scrive un amico (come in questo caso) allora il mio modo di rispondere ai commenti viene smorzato o ammorbidito. Non sarebbe corretto verso altri lettori. Anzi, per come sono fatto io, è il contrario, ti replico con maggiore "durezza" proprio perché ci conosciamo di persona e sai interpretare meglio di altri le mie risposte.

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  9. per concludere: io sono un artista. tu uno scienziato.
    abbiamo due modi di lavorare completamente opposti.
    la tua risposta secondo me ha superato un po in aggressività la stessa della mia provocazione. dovremmo unire le nostre forze e non litigare per dettagli.
    sai benissimo quello che intendo nel discorso che ho fatto, questioni di corretta divulgazione.
    i fossili sono solo pietre si, però anche queste sono solo lettere digitate su una tastiera e visualizzate su un monitor. eppure tutti sanno che qualcuno le ha scritte. e che quel qualcuno, anche se non lo conosciamo o vediamo, ha una certa continuità con noi che leggiamo. si può discutere di questa persona o dobbiamo collocarlo in un'altra categoria?

    Troco

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    1. Non è un litigio. E lo sai.
      Ripeto: hai scritto uno sfogo poco ragionato (su tua stessa ammissione) per giunta fuori tema rispetto al post. Ho replicato nel modo che ritengo giusto, senza particolari ammorbidimenti solo perché il commento è di Troco invece che di un anonimo sconosciuto.
      E come sai bene, si può dissentire nelle idee e avere il massimo rispetto di chi le propone. A maggior ragione se un amico col quale ho collaborato (e sto collaborando) in modo così positivo.
      Però, uno sfogo fuori tema resta uno sfogo fuori tema. Non trovo corretto che si usi questo blog per parlare di temi differenti da quelli per cui è impostato. Si snatura il blog, le sue caratteristiche. Ciò non vuole sminuire l'importanza di temi come l'arte, ma solo rimarcare che Theropoda non è un blog di arte scritto da un artista su temi artistici. La "paleoarte" qui è discussa come mezzo di diffusione di idee paleontologiche, nel bene e nel male. Non come "forma di arte in sé", né come espressione del tale artista o gruppo o corrente artistica.
      Se ogni post diventasse un motivo per commenti su altri temi, inizierei a sentire meno l'esigenza di tenere l'opzione dei commenti. La libertà di opinione è sacrosanta, ma un commento fuori tema (o solo marginalmente legato) in cui un lettore scrive uno sfogo personale mi pare poco pertinente e utile al blog. Nel senso che se qualcuno vuole scrivere online le proprie idee e pensieri, può creare il proprio spazio, non andare in quelli di altri.
      Non ti pare?
      Con questo, sai che i tuoi commenti sono sempre benvenuti e apprezzati. Forse, la prossima volta, come tu stesso hai notato, conta fino a dieci, rileggi il post e poi valuta se quello che vuoi esprimere è inerente il post ;-)

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  10. Troco for President!

    Un non Amico.

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  11. ma tu devi trattarmi con durezza, senò posso pensare che non sia veramente tu!
    non è vero che il commento è fuori tema. tu hai postato delle immagini che mi hanno "emozionato" e la mia risposta è uno sfogo a tale "emozione". è pertinentissimo.
    come vedi, di nuovo la comunicazione non avviene solo tramite parole. tutto è estetica, perfino il modo in cui in questo momento sto bevendo il caffè mentre ti scrivo, comunica qualcosa a chi mi vede dalla finestra, e io ho il dovere di essere consapevole di ciò.
    però mi rendo anche altrettanto conto che ora sto veramente abusando di questo spazio (anche se insomma, commento un paio di volte l'anno, puoi sopportarmi...) e quindi mi levo dalle dalle dalle.
    :)
    Troco

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    Risposte
    1. Eri fuori tema, dato che il post non parla delle emozioni di Troco.
      ;-)

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  12. non te la do vinta, no no!
    era in pieno tema, centrato al 100%.
    ma era centrato da fuori, dall'esterno, per questo ti pare un po' decentrato :)
    T

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