Raramente contamino questo blog con vicende di mera contingenza politica e sociale. Non perché io sia disinteressato a questi temi (anzi, tutt'altro!), ma perché Theropoda è un blog di paleontologia, al più interessato alle emanazioni extra-scientifiche dei concetti paleontologici, e non vuole essere altro.
Tra le emanazioni extra-scientifiche dei dinosauri è incluso il termine stesso "dinosauro", il quale ha, a livello generale, un significato ed un uso del tutto slegato da ciò che, oggi, è il concetto scientifico di "dinosauro".
In questi giorni, in cui in Italia si apprestano due mesi di campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento nazionale, è già tornato in uso il solito trito e ritrito aggettivo "dinosauro" negli slogan e nelle dichiarazioni di politici e sostenitori di questo o quello schieramento.
Ovviamente, il loro uso di "dinosauro" è molto lontano da ciò che i paleontologi intendono per "dinosauro". Il termine "dinosauro", fuori dal campo dei paleontologi dei vertebrati, è ancorato a significati e concetti vecchi di almeno 50 anni, oggi scientificamente superati, ma che ormai sono consolidati nel discorso colloquiale, per un corollario della solita legge generale che la diffusione delle conoscenze scientifiche nella popolazione è sempre in ritardo di una o più generazioni, e, quindi, che le attuali generazioni fanno riferimento a concetti scientifici vecchi di un paio di generazioni precedenti. "Dinosauro", infatti, è ancora oggi un dispregiativo, se non un insulto, che viene utilizzato come sinonimo di "arretrato, superato, vecchio, obsoleto, letargico" in quanto ancorato alla visione post-vittoriana (o comunque precedente gli anni '70 del XX secolo) di dinosauro, inteso come gruppo totalmente estinto di creature evolutivamente arretrate, mescolato con una visione muscolare dell'evoluzione, per cui l'estinzione è un marchio di infamia che sigilla gli inevitabili fallimenti della storia.
Ogni volta che sento o leggo il termine "dinosauro" applicato a politici, classi sociali, gruppi di potere e categorie umane, provo inevitabilmente del fastidio. Comprendo il senso della parola "dinosauro" usata in quel contesto, e spesso condivido i motivi di chi ha usato quella parola in quel contesto; ma al tempo stesso sono un paleontologo, che studia proprio i dinosauri, gli organismi da cui la parola "dinosauro" è tratta, e provo un mix di dispiacere e rancore nel vedere perpetuare il vecchio concetto di dinosauro, perpetuato e mantenuto in vita dall'abuso strumentale e palesemente ignorante di quella parola.
Non sono così ingenuo da sperare che un giorno, in futuro, la parola "dinosauro" sarà usata come aggettivo nello stesso modo e senso con cui la userei io fuori dalla paleontologia, ovvero, come sinonimo di "complesso, affascinante, efficiente, vincente e persistente" (perché è quello il vero senso che i dinosauri dovrebbero trasmetterci), ma auspico che almeno il vecchio significato scompaia.
Qualcuno, non-paleontologo, probabilmente sta pensando che questo post è un'esagerazione, e che, alla fine, si tratta solamente di "parole", e che i dinosauri sono comunque un tema secondario e marginale delle scienze. Posso dare ragione a queste obiezioni, ma resta il fatto che le parole veicolano concetti, e se un concetto è sbagliato, quella parola trasmette ignoranza. Ed una società ignorante è mantenuta tale dal perpeturare degli errori.
Perché vorrei che "dinosauro" smettesse di essere inteso come dispregiativo? Perché non solo perpetua un errore, ma cela e nasconde una bellissima verità, ovvero, che "dinosauro", qualora fosse aggiornato a ciò che conosciamo dei dinosauri, sarebbe un complimento molto positivo.
Come altrimenti definireste un gruppo di creature che persiste con successo per 250 milioni di anni, e che ancora oggi popola la Terra con 10 mila specie gloriosamente piumate? Come definireste altrimenti un gruppo di creature che ha prodotto i più grandi, potenti e maestosi animali che abbiano camminato sulla Terra? Come definireste altrimenti un gruppo di creature capaci di crescere fino a dozzine di metri di altezza, sviluppare corpi di decine di tonnellate, permettere la complessa locomozione bipede in corpi pesanti varie tonnellate, che ha evoluto la forma di locomozione più elegante e suggestiva, il volo degli uccelli, e che ha sviluppato forme sempre nuove, elaborate, meravigliose e suggestive?
Esseri così straordinari, affascinanti e meravigliosi possono solo ispirare un aggettivo ugualmente positivo e potente!
Magari ci fossero veramente dei politici "dinosauri", perché in tal caso, essi sarebbero meritevoli della mia stima, fiducia, rispetto ed ammirazione!
Curioso, ma qualche giorno fa, mentre ascoltavo il TG; ho fatto gli stessi ragionamenti.
RispondiEliminaAd ogni modo, io estendo il concetto, nel senso che non mi sono mai piaciuti i paragoni con animali come emblema di certi difetti umani. Dinosauro per indicare persone obsolete, arretrare e fondamentalmente da sostituire, ma anche vipera per indicare persone fondamentalmente cattive, topo (di fogna) per indicare persone infide e traditrici, avvoltoio per persone che campano sulle disgrazie altrui, squalo per persone avide, pulce per persone insignificanti. E ancora cane, maiale, o la povera trota! Forse quello che però mi da più fastidio è l'uso improprio della parola verme, con chiaro riferimento al lombrico, una delle creature più graziose, simpatiche e utili, usata per indicare persone moralmente basse.
Simone