I quotidiani, lo dice il nome, sono pubblicazioni giornaliere nelle quali un team di editori, redattori e giornalisti racconta ai propri lettori gli eventi ed i fatti significativi di quella giornata.
Se un quotidiano nazionale pubblica una notizia, significa che l'evento narrato dalla notizia è accaduto nelle 24 ore precedenti, o comunque è un evento rilevante la cui genesi sia recente, o perlomeno le cui conseguenze rilevanti e più importanti stiano accadendo tuttora.
Un giornale che oggi, all'inizio del giugno 2012, mettesse in prima pagina la notizia che l'Impero Romano è caduto, sarebbe ridicolo. Un giornale che oggi, all'inizio di giugno del 2012, mettesse in prima pagina la notizia che la Luna sta orbitando attorno alla Terra, sarebbe patetico.
Eppure, nell'Italia dell'ignoranza scientifica conclamata e dell'irrazionalità coltivata e diffusa, non desta alcuno sconcerto leggere questo titolo nella prima pagina di un quotidiano nazionale, di oggi, 10 giugno 2012:
LA LUNA STA ORBITANDO
Per chi sta leggendo questo post in un futuro prossimo, o non vive in Italia, è bene fare una piccola digressione sui fatti delle ultime settimane.
Dal 20 maggio, una parte dell'Italia settentrionale, in particolare la regione Emilia Romagna (nella quale vivo anche io, anche se la zona di cui parlo è localizzata più ad est di dove abito), è interessata da uno sciame sismico, registrato dettagliatamente (sopratutto per le scosse di intensità superiore a magnitudo 2 Richter) dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
La serie di scosse ha incluso alcuni sismi di magnitudo superiore a 5 gradi Richter (nessuno però oltre i 6 gradi), che hanno provocato crolli e danni nelle zone epicentrali e, purtroppo, una decina di morti.
La zona colpita da questo sciame sismico, attualmente ancora attivo, non è stata colpita da sismi di intensità prossima ai 5 gradi Richter da qualche secolo, e ciò, nella memoria collettiva di quelle zone, lo ha reso "anomalo" e "inatteso". Ciò, probabilmente, ha influito sulla percezione generale di questo fenomeno naturale come qualcosa di "innaturale".
Eppure, aldilà del comprensibile dolore per i danni ed i lutti, e aldilà della grande ammirazione per la dedizione con cui le genti della mia regione stanno reagendo al sisma, quello che più mi sta colpendo di questo episodio sismico assolutamente normale in una nazione notoriamente sismica come l'Italia è la colossale quantità di disinformazione, ignoranza, mistificazione e, purtroppo, manipolazione delle emozioni, in atto da parte di giornalisti dei media principali e mitomani della rete. Invece di focalizzare l'informazione sulle conoscenze scientifiche esistenti, ovviamente rendendole comprensibili e chiare anche al grande pubblico che non è laureato in scienze geologiche, la maggioranza delle discussioni "scientifiche" e "tecniche" si è concentrata su teorie di complotti, cause antropiche più o meno segrete, e fantomatici eventi catastrofici (oltre all'onnipresente bufala della fine del mondo associata ad errate interpretazioni di calendari precolombiani che hanno trasformato il "2012" in un simbolo della stupidità collettiva più che nella menzione di un anno solare).
Torniamo al titolo giornalistico più pateticamente banale della storia dell'Italia degli ultimi 65 milioni di anni:
L'ITALIA STA RUOTANDO
Signori, mi spiace essere così banale, ma è bene precisare che l'Italia "sta ruotando" da quando essa esiste (ovvero, da quando esiste una serie di terre emerse poste a sud dell'Europa Continentale alle quali sia sensato associare un nome collettivo come "Italia").
L'Italia stava ruotando quando siete nati.
L'Italia stava ruotando quando nacque la Repubblica Italiana.
L'Italia stava ruotando quando nacque il Regno d'Italia.
L'Italia stava ruotando quando nacque Leonardo da Vinci.
L'Italia stava ruotando quando Dante finì la Divina Commedia.
L'Italia stava ruotando quando Carlo Magno fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero.
L'Italia stava ruotando quando Giulio Cesare attraversò il Rubicone.
L'Italia stava ruotando quando Oetzi morì sulle Alpi.
L'Italia stava ruotando quando i primi Homo sapiens calcarono le sue terre.
L'Italia stava ruotando quando le prime specie arcaiche del genere Homo calcarono le sue terre.
L'Italia stava ruotando quando non esistevano ominidi da nessuna parte della Terra.
L'Italia stava ruotando quando i mammiferi erano in piena diversificazione, molti milioni di anni dopo l'estinzione dei dinosauri non-aviani.
L'Italia è sempre in rotazione relativa all'Eurasia o all'Africa. L'Italia esiste perché esiste quella rotazione. Quasi sempre impercettibile, perché avviene ad una scala di tempi lunghissimi per una vita umana, ma fedelmente registrata nelle rocce e dalle più raffinate misurazioni geofisiche. Se non esistesse quella rotazione, al posto dell'Italia ci sarebbe un fondale marino, ci sarebbe solo il Mediterraneo. L'Italia è un sistema di pieghe e corrugamenti di un fondale marino, ed esiste proprio perché quel movimento, impercettibile per la maggioranza del tempo, ma manifesto a noi solo quando avviene un terremoto di magnitudo significativa, sta deformando la varie piccole placche tettoniche che esistono tra l'Africa settentrionale e l'Europa.
L'Italia è quindi, per definizione, un sistema geologico in movimento, un sistema di rotazioni e compressioni, distensioni e deformazioni della crosta continentale e dei fondali oceanici posti nel Mediterraneo.
Mettere come titolo che "l'Italia sta ruotando" significa, implicitamente per molti, esplicitamente per me, proclamare "gli Italiani sono ignoranti sulla natura della loro nazione".
Questo post non vuole essere solo una polemica, ma un invito serio rivolto a tutti coloro che vogliono cercare una qualche strategia, lucidamente possibile, che sia la sola vera soluzione ai drammi provocati dai terremoti in Italia.
L'Italia, come ho scritto, è un sistema in movimento, e lo sarà finché esisterà. Perciò, auspicare la fine dei terremoti è ridicolo come auspicare la fine del battito cardiaco in una persona cara. Noi non possiamo evitare i terremoti, ma solo adattare la nostra esistenza a loro. L'alternativa è emigrare in regioni della terra con attività sismica minima o nulla. Ma se vogliamo restare in Italia e migliorare la nostra vita in Italia, dobbiamo innanzi tutto imparare alcune banali ovvietà, che evidentemente sono continuamente rimosse dalla discussione pubblica.
1- L'Italia è un paese ad intensa attività sismica.
2- I terremoti non si possono prevedere, nel senso che non esiste alcun modo per sapere in anticipo il momento, la località e l'intensità precisa di un terremoto. Ciò è impossibile, ed è stupido vaneggiare di poter "prevedere" i terremoti. Perdere tempo ed energie in quella direzione è stupido come il non fare nulla per migliorare ciò che abbiamo.
3- Al tempo stesso, i terremoti non sono eventi "casuali" ma hanno una causa geologica, che è, etimologicamente, una geo-logica, che può essere compresa e interpretata. Ovvero, i terremoti si verificano prettamente in determinate aree, quelle in cui, per quanto banale sia dirlo, c'è attività tettonica. Pertanto, noi sappiamo, già ora, quali aree sono maggiormente a rischio di altre. Badate bene, è probabile che non conosciamo TUTTE le aree a rischio, dato che, come dimostra l'attuale sciame sismico emiliano, la regione interessata da queste scosse era rimasta relativamente calma per 400-500 anni. Significa che non possiamo sapere dove avverranno altri terremoti inattesi? No, significa che dobbiamo studiare con maggiore impegno tutte le fonti. L'Italia ha una storia scritta e documentata vecchia di almeno 2000 anni. Ciò significa che abbiamo i documenti e le registrazioni dei terremoti più forti avvenuti in Italia negli ultimi 2000 anni. Non si tratta di documenti scientifici, ma di cronache dell'epoca, le quali, comunque, spesso danno una indicazione chiara dell'entità dei danni e dei morti, quindi una misura approssimativa dell'energia di quei terremoti passati. Questa documentazione storica è un archivio importante, perché ci dice quali zone, attualmente "calme" hanno avuto dei terremoti nel passato storico recente (ultimi 2000 anni) e quindi potrebbero essere soggette a sismi importanti in un futuro prossimo per noi o per le generazioni future (Dalla Vecchia 2009, pag.18). Questi dati dovrebbero essere associati a quelli delle registrazioni scientifiche dell'ultimo secolo per aggiornare e migliorare le mappe del rischio sismico in Italia. Questo sarebbe un primo passo per migliorare la prevenzione dai disastri provocati dai terremoti.
4- L'Italia è una democrazia, ovvero, una nazione in cui le decisioni sono il risultato di una consultazione collettiva. Una nazione democratica consapevole fa scelte consapevoli. Una nazione ignorante fa scelte ignoranti. La maggioranza degli italiani, purtroppo, è quasi completamente ignorante in ambito scientifico. Ciò è, a mio avviso, la prima causa delle sciagure sismiche italiane. Infatti, in nazioni a maggiore consapevolezza scientifica, basti pensare il Giappone, a parità di energia liberata da un terremoto si hanno un numero di morti e di danni molto minore che in Italia. Una nazione consapevole ed istruita, infatti, non solo sa come comportarsi a livello individuale e collettivo durante i terremoti in modo da minimizzare danni e perdite, ma, sopratutto, ha la consapevolezza politica di quali scelte e leggi occorrano per migliorare la situazione. Qui sotto, elenco cosa, a mio avviso, una nazione più istruita e consapevole probabilmente considererebbe prioritario a livello legislativo (la lista è sicuramente più lunga):
5- Istruire tutti sui comportamenti e le abitudini più idonee da seguire in momenti di attività sismica.
6- Pianificare strategie a livello locale e nazionale in caso di emergenza sismica, agevolate dal fatto che, grazie al punto 5, la popolazione è istruita e consapevolmente "addestrata" a comportarsi nel modo più idoneo. Ciò renderebbe più rapida ed efficace la risposta al sisma.
7- Pianificare una massiccio piano di ristrutturazione di edifici ed infrastrutture in modo da ridurre l'effetto dei terremoti futuri. Dato che i terremoti non si possono prevedere né impedire, è saggio migliorare la tenuta delle nostre costruzioni, invece che continuare a costruire edifici scadenti sotto i quali, ad ogni sisma di entità medio-alta, si perderanno più vite umane e milioni di euro di danni di quanti effettivamente il sisma produrrebbe se avvenisse in una nazione più saggia e lungimirante.
8- Formare una cultura scientifica che promuova la consapevolezza individuale e collettiva. In questi giorni ho parlato con molte persone in merito al sisma in atto, e molte mi sono apparse molto preoccupate, in modo anche ansioso, per motivi del tutto inesistenti, motivi futili come il titolo "L'Italia si sta muovendo". I terremoti provocano ansia, questo è innegabile, ma molta ansia è anche generata dall'ignoranza. Avere la consapevolezza che il sisma in atto in Emilia è un evento naturale, per niente "anomalo", non cambia l'entità dei danni, questo è ovvio, ma rende le persone più consapevoli di quali siano i problemi reali del sisma e gli obiettivi da perseguire. Se il sisma diventa un "cataclisma misterioso", un "presagio del 2012", un "complotto di trivellatori e militari", tutto il mio discorso precedente sulla prevenzione e l'istruzione, la consapevolezza e la cultura sismica, diventano vani e superflui, e tutto viene ammantato da un alone di ignoranza, superstizione, paura e disinformazione, un alone dal quale non può partire una risposta collettiva consapevole, lucida e lungimirante.
Concludendo, i terremoti sono inevitabili, perché l'Italia è, per sua natura, un sistema geofisico in movimento. E ciò è un fatto documentato da migliaia di osservazioni scientifiche, che dimostrano che il nostro territorio nazionale nacque e si sviluppò proprio in virtù di continui, seppur in larga parte impercettibili, ma inesorabili, movimenti di rotazione di placche tettoniche nella zona tra Africa ed Europa. Negare questa verità, renderla una banale spettacolarizzazione, significa perpetuare l'ignoranza, la vera causa di molte morti e distruzioni. Un paese con una profonda consapevolezza scientifica, infatti, sarebbe pienamente consapevole della natura sismica del suo territorio, avrebbe quindi prodotto le strategie tecniche, sociali e politiche, quindi i mezzi, per minimizzare i danni, i morti, il dolore, le perdite economiche.
Un paese con una profonda consapevolezza scientifica sarebbe un paese dove un quotidiano che sbatte in prima pagina la non-notizia che l'Italia stia ruotando verrebbe sommerso di insulti e risa amare.
Un paese con una profonda consapevolezza scientifica sarebbe un paese più forte e sicuro di sé, perché avrebbe meno paura dei terremoti, non più vissuti come fatalità, se non addirittura come insondabili castighi divini, ma come parte necessaria del sistema naturale del quale si è parte. La paura, anche se sempre presente nei confronti di qualcosa che non si può prevedere o fermare del tutto, è infatti una creatura che vive di emozioni, suggestioni, catalizzate dall'ignoranza. Finché le nostre reazioni ai terremoti saranno fondamentalmente emotive ed irrazionali, annebbiate dall'ignoranza, non potremo reagire in modo intelligente e lungimirante, ma sempre in modo estemporaneo e grossolano. Tapperemo le pezze lacerate in Emilia, per poi tornare ad essere miopi e sordi come prima dell'evento. Fino al prossimo, inevitabile, incomprensibile, e regolarmente frainteso, sciame sismico.
Totalmente d'accordo con tutto ciò che hai scritto. Solo impostazioni come queste costruiranno un mondo migliore, non vi è pensiero alternativo. Bravo!
RispondiEliminaLa conclusione è, purtroppo, azzeccata. Ogni volta che c'è un terremoto si parte a sparare cavolate. In TV fanno parlare 1 geologo su 5 preti! Per qualche giorno non si parla d'altro, e poi via, tutto ricomincia normalmente fino al prossimo terremoto e il ciclo si ripete. E poi ci si mettono pure i complottisti e i fedeli della fine del mondo (gente schifosa per quel che mi riguarda), come se i terremoti non si siano mai verificati. Purtroppo è più facile dare la colpa a forze superiori verso le quali non si può far nulla piuttosto che affrontare il problema reale e agire di conseguenza.
RispondiEliminaInvece di continuare a pregare un Dio che non esiste forse varrebbe la pena leggere un libro di geologia base.
Simone
Questo post è da divulgare!!! Qui si fa INFORMAZIONE con serietà e rispetto.
RispondiEliminaSara
Il post è sicuramente ben fatto e da divulgare, i commenti (in particolare il secondo), francamente, da dimenticare.
RispondiEliminaEnricuccio
Quella che enunci qui, sarebbe l'unica vera grande opera, per la quale tutti dovremmo pretendere la sua realizzazione. Tra terremoti e dissesti idrogeologici vari, stiamo perdendo pezzi di bellezze paesaggistiche e architettoniche oltre a vite umane, che nessuno ci potrà restituire. In questi giorni mi è venuta in mente un episodio che credo in molti hanno dimenticato, ma che potrebbe essere usato a simbolo della totale ignoranza in ambito scientifico e della faciloneria allarmante con la quale si affrontano questi problemi. Sto parlando del caso del 2002 e della scuola crollata a San Giuliano, che ha inghiottito 27 bambini. Credo sia un simbolo perchè dimostra la totale insensibilità di questa società verso tutto ciò che di più bello abbiamo e della totale noncuranza del futuro. Senza poi dimenticare L'Aquila, con i messaggi inascoltati e taciuti solo per questioni di smanie di grandezza e le risate al telefono dei palazzinari, mentre la terra tremava ancora.
RispondiEliminaSi tratta di scelte, come ben evidenzi tu, e sopratutto di scelte economiche. Semplicemente basterebbe spostare soldi, perchè i soldi lo Stato li ha, ma li butta tutti giorni nel cesso.
Anziché finanziare la scuola privata, l'esercito e la chiesa, finanziare la ricerca geologica e soprattutto poi cercare di ascoltare quanto ti dicono i geologi(!!!): che serve avere supraerei quando crollano chiese secolari, scuole e fabbriche? Anziché incentivare la cementificazione del territorio incentivare la messa in sicurezza di tutti gli edifici storici e recenti di tutto il territorio italiano.
Ale
Parole Sante le tue...Ma il Dio denaro, immediatamente prolifico nell'ignoranza generale, la avrà vinta anche stavolta.Già da ora a esempio il campionato degli Europei di Calcio ha catalizzato quasi tutte le attenzioni dei Media: il "disastro cosmico dell'Emilia" è un evento del tempo profondo, ormai dimenticato.
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