Le mie prime due pubblicazioni scientifiche (Maganuco et al. 2005, 2007) riguardano resti frammentari di theropodi dal Giurassico Medio del Madagascar. In quegli studi, Simone Maganuco ed io ipotizzavamo che potessero essere esistiti Abelisauroidi prossimi agli abelisauridi, se non proprio abelisauridi molto basali, nel Giurassico Medio del Gondwana. A quel tempo, l'ipotesi pareva ardita, dato che resti inequivocabili di abelisauridi erano noti solamente dalla metà del Cretacico, ovvero, circa 45 milioni di anni dopo.
Con piacere, un nuovo theropode, oltre ad essere estremamente significativo in sé, dimostra che avevamo ragione.
Pol e Rauhut (in stampa) descrivono i resti molto ben conservati e parzialmente articolati di un abelisauride dal Giurassico Medio dell'Argentina, ed istituiscono Eoabelisaurus mefi.
Il grado di preservazione dell'olotipo di Eoabelisaurus, oltre alla combinazione di caratteri tipicamente abelisauridi più plesiomorfie abelisauroidi/neoceratosauriane, rendono Eoabelisaurus un taxon-chiave per comprendere le relazioni filetiche tra i Ceratosauria. Il fatto che esistano degli Abelisauridi nel Giurassico Medio deve implicare che anche il suo sister-taxon, Noasauridae, doveva già essere presente a quel tempo: questa ultima ipotesi è avvalorata da Megamatrice, che identifica una serie di forme Giurassiche come Noasauridi basali (non mi soffermo qui per i dettagli, ho già dato troppi spoiler della mia analisi nei giorni precedenti).
Il cranio di Eoabelisaurus, conservato nella metà postorbitale, mostra un grado incipiente di sviluppo rispetto al tipico cranio abelisauride: le rugosità ed ispessimenti dermici sono assenti, così come l'ipertrofia delle inserizioni muscolari nucali. Lo scheletro assiale vertebrale mostra numerose caratteristiche degli abelisauridi, sebbene non tutte al grado di specializzazione delle forme derivate. La coda non presenta i processi trasversi estremamente allungati, sebbene questi siano proiettati dorsalmente. L'arto anteriore è quasi completo, e presenta un omero relativamente allungato rispetto a quello delle forme cretaciche, un avambraccio meno tozzo con un olecrano robusto simile a quello nei tetanuri basali, un osso che parrebbe un carpale distale (caso unico nei ceratosauri, dove si ritiene che i carpali siano non ossificati) ed una mano che mostra un grado di accorciamento intermedio tra quello dei theropodi basali e la mano atrofica degli abelisauridi derivati.
Eoabelisaurus è quindi una forma intermedia in numerose serie filetiche dell'evoluzione morfologica degli abelisauridi, e la sua posizione medio-giurassica, precedente a quella di tutte le forme più specializzate, ne fa un perfetto esempio di fossile a sostegno della teoria darwiniana dell'evoluzione.
Bibliografia:
Maganuco S., Cau A. and Pasini G., 2005. First description of theropod remains from the Middle Jurassic (Bathonian) of Madagascar. Atti della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale in Milano, 146 (II): 165-202.
Maganuco S., Cau A., Dal Sasso C. & Pasini G., 2007. Evidence of large theropods from the Middle Jurassic of the Mahajanga Basin, NW Madagascar,with implications for ceratosaurian pedal ungual evolution. Atti Soc. it. Sci. nat. Museo civ. Stor. nat. Milano, 148 (II): 261-271.
Pol, D. and Rauhut, O.W.M. (In press). A Middle Jurassic abelisaurid from Patagonia and the early diversification of theropod dinosaurs. Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences doi:10.1098/rspb.2012.0660
Proprio un bell'animale, non c'è che dire... Peccato che manchi il muso!
RispondiEliminaIn ogni caso, questo ritrovamento mi pare faccia scricchiolare l'idea secondo cui gli abelisauridi, detto in soldoni, derivavano dai ceratosauridi giurassici.
Potrebbe essere invece, vista l'età di Eoabelisaurus, che siano stati proprio gli abelisauridi le forme basali e i ceratosauri "veri e propri" quelle derivate?
Alessio
Gli abelisauridi NON derivano dai ceratosauridi.
EliminaI ceratosauridi NON derivano dagli abelisauridi.
I due gruppi sono imparentati, non sono uno antenato dell'altro.
In ogni caso, il clade Ceratosauridae è esterno ad Abelisauroidea, quindi è improbabile che l'antenato dei Ceratosauridae abbia una morfologia da abelisauride.
Ceratosaurus, il ceratosauride meglio conservato, ha numerosi caratteri plesiomorfici (primitivi) che è poco plausibile far derivare da un animale simile a Eoabelisaurus: le falangi delle mani con faccette articolari sviluppate, una scapola senza fossa anteriore, vertebre prive di lamine accessorie e certi forami pneumatici.
Adoro gli scheletri ben conservati e articolati... sembra quasi che non siano passati milioni di anni, derive dei continenti, glaciazioni, orogenesi, erosione ecc. da quando l'esemplare è morto e si è fossilizzato.
RispondiEliminaComplimenti per la capacità predittiva (e quindi vera scienza, alla facci di chi immagina la paleontologia come una sorta di collezionismo) di Maganuco et al. (e quindi anche Cau) avete dimostrato, spero vi sia riconosciuta con il rispetto che merita in ambito internazionale.
Domanda, ma se ora gli Abeliosauridae (e quindi anche i Noasauridae) sono rintracciabili nel Giurassico medio (con la pangea ben compatta) come mai non ebbero una distribuzione cosmopolita. Ovvero perché nell'emisfero settentrionale, i cui giacimenti conosciamo relativamente bene, non sono stati trovati se non nel cretaceo superiore europeo (come probabili immigrati africani?).
Forse c'erano e si sono estinti senza lasciare traccia prima del giurassico superiore?
Ipotesi? Ulteriore prova dell'incompletezza delle testimonianze fossili?
Valerio
Ok ho capito, non ti alterare ;)
RispondiEliminaAlessio
Riconosci il tono di voce o lo stato d'animo "alterato" dalle risposte?
EliminaNon credo. Quindi è meglio che non ti immagini cose che non ci sono.
Idem ora.
Hai ragione, scusa... Mi sono fatto trarre in inganno dai "NON" maiuscoli.
RispondiEliminaTornando all'Eoabelisaurus, tu dici che le sue mani erano una via di mezzo tra quelle dei teropodi basali e gli abelisauri del Cretaceo; aveva quindi le dita mobili o perlomeno separate rispetto ai moncherini di Majungasaurus & company?
Alessio
I metacarpi conservano delle faccette articolari ed hanno fosse che permettono una (limitata) elevazione della prima falange, le altre dita sono tozze, ma almeno un paio di ungueali sono presenti. Ciò significa che la mano era mobile e funzionale? Non necessariamente, se consideriamo la situazione simile nel nostro quinto dito del piede.
EliminaSo how does this discovery affect the phylogenetic position of other speculated early Abelisaurs like Berberosaurus and Ozraptor? Do you mind commentating on the idea that Berberosaurus is actually a Dilophosaur as per Xu 2009?
RispondiEliminaSources: Xu, X., Clark, J.M., Mo, J., Choiniere, J., Forster, C.A., Erickson, G.M., Hone, D.W.E., Sullivan, C., Eberth, D.A., Nesbitt, S., Zhao, Q., Hernandez, R., Jia, C.-K., Han, F.-L., and Guo, Y. (2009). "A Jurassic ceratosaur from China helps clarify avian digital homologies (supplementary information)". Nature 459 (7249): 940–944. doi:10.1038/nature08124. PMID 19536256
The inclusion of Eoabelisaurus does not particularly affect the previously recovered position of Berberosaurus.
EliminaOzraptor is so fragmentary that its status is not testable in a statistically significant way in a phylogenetic test.