Ai tempi del liceo, accadeva, con cadenza mensile, il tema di italiano. In generale, due (a volte tre) ore in cui dovevo riempire un foglio protocollo, cioè 3-4 pagine (non appartengo al clade "Secchionia" di quelli che riempivano due o tre fogli protocollo, ovvero 8-10 pagine!) con i miei pensieri relativi ad un "tema". Ai tempi non ero un grande fan della letteratura (preferivo le equazioni e gli esercizi di geometria e fisica), non sentivo di avere un particolare appeal con la scrittura. Inoltre, in quell'era proterozoica di Internet, cose come i blog, ammesso che esistesse già il termine, erano assolutamente fuori dalla mia portata (non avevo nemmeno un computer, figurarsi una connessione alla proto-rete). Il mio metodo di scrittura del tema era vincolato al mio modo di elaborare i concetti. Di fatto, delle due ore dedicate al tema, i primi 45 minuti erano di totale apatia. Stavo annoiato di fronte al foglio, pensando sopratutto a cosa avrei scritto e a come avrei dovuto iniziare il tema. Poi, passati quei 3/4 d'ora di elaborazione, mi buttavo sul foglio e scrivevo le mie onorevoli 3 pagine tutto di getto. Non ricordo di avere mai preso un'insufficienza nei temi, e questo bastava.
Qualcosa di analogo, anche se ad una scala molto più ampia, sta accadendo in questi tempi. Sono stato "ingaggiato" per far parte di un gruppo di giovani paleontologi per scrivere una versione aggiornata di un testo universitario sulla Paleontologia. A me sono stati affidati due capitoli su argomenti nei quali, mi auguro, sono "competente": la Tassonomia/Sistematica e l'Evoluzionismo. Se il progetto andrà fino in fondo, un giorno potrebbero esserci intere classi universitarie che apprenderanno i concetti sistematici ed evoluzionistici in paleontologia dalle mie parole. Si tratta di una bella ed impegnativa responsabilità.
Seguendo il mio "metodo", ora sono nella fase "dei 45 minuti apatici". Sto rileggendo i fondamentali della disciplina, le opere dei grandi paleontologi sull'evoluzione e la sistematica, in modo da rielaborarli nella mia mente in modo coerente ed organico. Poi, una volta steso un canovaccio strutturale dei due capitoli, inizierò a scrivere veramente.
Scrivere per insegnare (o divulgare) non è un gioco. Non basta "conoscere i concetti". Occorre "sentirli" dentro di sè, averli applicati. Per questo, io mi sento adatto a parlare di tassonomia e evoluzione, campi in cui ho fatto ricerca e sto pubblicando, mentre non potrei scrivere alcunché di tafonomia o paleoecologia, sebbene conosca i concetti (ma non abbia mai fatto ricerca o pubblicato in quegli ambiti).
Inoltre, non basta "sentire" la materia, o aver fatto ricerca in quel campo, occorre anche "empatizzare" il potenziale lettore. Se scrivo per un testo rivolto a studenti universitari, devo immedesimarmi in loro, per capire quale linguaggio sia più adatto per formarli in quella materia. Siccome sono stato studente universitario, spero di avere la sufficiente empatia per immedesimarmi nei lettori potenziali, al fine di scrivere PER loro e non per me. Infatti, un difetto tipico del divulgatore ingenuo e improvvisato è che egli scrive più per sé stesso e non per i suoi lettori. Egli scrive spesso in modo affrettato e allusivo, e dimentica che il suo lettore NON è pratico della materia. Tralascia i concetti più semplici (ma spesso i più difficili da spiegare al neofita) perché dimentica che il suo lettore ha bisogno ANCHE di essere guidato nei fondamentali, non solo nei casi particolari. Non ha senso spiegare cos'è l'animale chiamato Tyrannosaurus, se non si fornisce prima al lettore il concetto fondamentale che un nome paleontologico si vincola ad un'ipotesi attualista (e quindi occorre spiegare l'attualismo) che lega oggetti geologici reali con quegli enti biologici usati oggi per raggruppare gli esseri viventi reali, e che tale ipotesi si inserisce come tassello di una teoria generale naturalistica. I particolari sono futili, senza una teoria generale dietro, che è ciò che sicuramente manca al lettore profano. Accade spesso, quindi, che le opere di questi "divulgatori" siano poco chiare e parzialmente incomprensibili proprio per il lettore potenziale, il quale viene ubriacato di nomi, stordito dalle nozioni, ma alla fine non ha COMPRESO nulla. Inoltre, quelle stesso opere, se lette da un esperto nella materia, risultano improvvisate e fastidiosamente ammiccanti. Pare che l'autore, dimenticandosi che dovrebbe divulgare per i non-esperti, si rivolga indirettamente agli addetti ai lavori, sperando che questi colgano le allusioni, gli ammiccamenti, i sottili rimandi. Il libro quindi, sebbene apparentemente per divulgare ai "profani" è un contorto tentativo di "essere tecnico", è un "gioco all'esperto". Il risultato è un libro limbico, né carne né pesce (un Ichthyostega popolare), non ha né il rigore e la competenza del libro tecnico, né la sufficiente empatia e premura divulgativa che sarebbe necessaria per un'opera dedicata ai non-esperti. Come i bambini che giocano ai pompieri sono ingenue imitazioni degli adulti che solo nella forma assomigliano ai pompieri, così un libro limbico, scritto da divulgatori improvvisati per i non esperti ma sovraccarico di ammiccamenti per gli esperti, è un'ingenua imitazione che solo nella forma assomiglia ad un libro.
Infine, è necessario che un'opera sia vagliata da un editore consapevole. I miei due capitoli per il futuro testo universitario saranno accuratamente revisionati dall'editore, un paleontologo molto più esperto di me sia nella pratica divulgativa che editoriale. Solo allora avrò la conferma se il mio lavoro ha valore. Non prima.
Per questo, dubitate di opere divulgative in una materia che non sono state revisionate da un vero esperto nella materia. Non basta che l'autore si ritenga "capace" di scrivere in quella materia, occorre che egli abbia anche l'umiltà e l'onestà di far revisionare la sua opera da parte di esperti in quella materia. L'alternativa è la diffusione di un falso sapere, un surrogato di scienza, un'arrogante giochetto autoreferente, che ha come vittime gli ignari lettori privi di strumenti idonei a valutare se quello che stanno leggendo è meritevole o no.
Quindi, la prossima volta che acquisterete un libro divulgativo, controllate il curriculum degli autori, e sopratutto se e chi ha revisionato l'opera prima della pubblicazione ufficiale.
a proposito...hai sentito parlare di "In Dino Veritas" ? Mi è stato detto che alla stesura hanno partecipato alcuni paleotnologi e paleo artisti italiani. Vale la pena acquistarlo secondo te?
RispondiEliminaNe ho sentito parlare ma non l'ho ancora potuto vedere, quindi non esprimo commenti senza averlo letto di persona.
RispondiEliminaDa quello che so, non è vero che alla stesura hanno partecipato paleontologi. Ci sarebbero alcune cose che potrei dire in proposito ma per ora non dico nulla. Ripeto: se avrò modo di leggerlo ne farò sicuramente una recensione.
E' vero che alcuni artisti hanno concesso l'utilizzo di alcune loro opere, ma non si può chiamarla "partecipazione".
Concordo con te. Allora in bocca al lupo o al T.Rex, davvero una splendida occasione. I miei più sinceri complimenti. ;-)
RispondiEliminaBel post. Buona fuortuna per l'arduo compito. è un lavoro che serve, da studente posso dirti che a livello universitario manca un testo di paleontologia che sia più recente del 2000 e che non sia una traduzione italiana di un libro in inglese. Quindi, ben venga un lavoro del genere.
RispondiEliminaPer quanto riguarda "In Dino Veritas", confermo che alla stesura (ossia, scrittura del testo) non ha partecipato nessun paleontologo, in quanto nessuno dei tre autori lo è. Questo però, non vuol dire che nessun paleontologo lo abbia letto prima della pubblicazione. Per il capitolo paleoarte, alcune opere sono state concesse dagli arti, altre sono state appositamente prodotte su richiesta..dipende quindi quale valore uno vuole dare al termine "partecipazione".
Detto questo, prima di acquistare qualsiasi libro, consiglio di sfogliarlo e prenderne visione, il sentito dire non va mai bene ne da una parte ne dall'altra.
Buona fortuna ancora
M.Casti
M. Casti(ello), infatti ho scritto che non esprimerò valutazioni prima di averlo letto.
RispondiEliminaHai scritto: "Questo però, non vuol dire che nessun paleontologo lo abbia letto prima della pubblicazione."
Quali paleontologi hanno letto l'opera prima della pubblicazione? Prima della mia eventuale recensione, mi interesserebbe parlare anche con loro, per sentire le loro opinioni.
Questi sono discorsi che se vuoi possiamo fare in privato. Non è mia intenzione (e non lo è mai stata e mai lo sarà) togliere spazio ai temi che tratti nel tuo blog, molto più utile di qualsiasi opera paleontologica in italiano attualmente esistente.
RispondiEliminaQuindi, ripeto, se vuoi ne parliamo in privato, non è il caso di farlo qui. Questo spazio non è nato per queste discussioni.
Il mio commento di prima non voleva essere ne una difesa ne una propaganda, ho scritto solo perche un "da quel che so", diventasse un "è effettivamente così", non per andare controvento.
Con questo passo la palla
Marco Casti(ello)
Marco, hai fatto intendere, pubblicamente su questo blog qualche commento fa, che dei paleontologi hanno letto il libro prima che fosse pubblicato. Quindi, è lecito che io ti chieda i nomi di questi paleontologi.
RispondiEliminaInoltre, se il libro è meritevole, ti assicuro che se ne faccio una recensione sul blog gli farà grande pubblicità, dato il folto pubblico di lettori di Theropoda.
Quindi, hai tutto da guadagnarci, o no?
Ripeto la domanda: quali paleontologi hanno letto il libro in anteprima? La loro lettura non fa che dare valore all'opera.
Non capisco perché dovremmo parlarne in privato. Non vuoi della pubblicità gratis?
No, non voglio pubblicità gratis. Il valore di un operà è nel suo contenuto e nella sua capacità di far arrivare questo contenuto al lettore, non acquista valore con meno o più pubblicità.
RispondiEliminaIo le mail con "non voglio avere niente a che fare con questa cosa, ne ora ne mai", me le ricordo..e sono arrivate alla fine della storia ma all'inizio... ;-)
Quindi, è giusto far sapere, visto che devo dire pubblicamente chi ha contribuito in qualche modo, che a molti e stato chiesto e che molti hanno rifiutato, per i loro motivi, buoni o cattivi che siano.
In generale, solo un paleontologo ha letto il libro in anteprima per intero (è lungo e nella sua seconda parte relativamente noioso - schede, chi avrebbe voglia di farlo?), ed è l'editore, che è un paleontolog della SPI. Altri però hanno contribuito con consigli su come impostare le schede e i testi (Maganuco, Dalla Vecchia), e ne hanno letto alcune bozze (chi, come Simone, ha letto le primissime, ha però una visione molto diversa di quello che è effettivamente l'elaborato finale, visto che è cambiato moltissimo, anche grazie ai suoi consigli)o rivisto alcune schede (DallaVecchia, per altro, la scheda di Tethyshadros è quasi totalmente opera sua). In generale poi, posso dirti che molto della prima parte è basato sulle schede del corso sui dinosauri di T.Holtz (con i suoi permessi, ovviamente).
Ma ripeto, a me non va di parlare qui di questa cosa, perchè non voglio invadere spazio a nessuno e perchè non è il caso, visto che gran parte di quello che si sa di questo libro è "per sentito dire".
Con permesso
Marco
Marco, mi pare meschino scrivere questa frase tra virgolette: "non voglio avere niente a che fare con questa cosa, ne ora ne mai", perché sembra che io l'abbia scritta mentre non è così (lo dimostra il fatto che io non commetto l'errore grossolano di scambiare "ne", avverbio, con "né" congiunzione). Il senso delle nostre email lo conosci bene: non volli essere coinvolto nella correzione di bozze piene di errori grammaticali e obsolescenze scientifiche. Tuttavia, ti scrissi anche che se un giorno il tuo libro fosse stato pubblicato ti avrei fatto i complimenti. A patto che non contenga errori di italiano o scientifici gravi. Quindi, sono pronto ad ammettere che mi ero sbagliato su di te, ma solo DOPO AVER LETTO IL LIBRO e constatato che è ben fatto. Ma se contiene errori tali da meritare di essere stroncato, non mi farò problemi a dire ai miei lettori di non comprarlo. Mi pare un atteggiamento chiaro e onesto.
RispondiEliminaMi pare di non averti mai accusato di essere disonesto. Purtroppo ti conosco poco, ma so che non lo sei.
RispondiEliminaLe virgolette erano solo per evidenziare che era una citazione, non ho di certo copiato e incollato il testo (non sono così puntiglioso nei commenti), ne mi curo degli accenti qui, in una discussione amichevole su un blog (questione di opinioni, ammirevole chi lo fa).
Il mio non era un attacco verso nessuno, mi scuso se qualcuno si è considerato criticato.
Marco Casti
Ma ho capito bene o stai scrivendo un libro? Se è così allora corro a buttare giù il progetto per la tua statua!
RispondiEliminaA proposito di libri, io sono indeciso se comprare il testo "The dinosauria" (Weishample et alii) oppure il "The complete dinosaur" (Farlow, Surman), tu quale consigli? Grazie in anticipo
Simome
Il Dinosauria è per addetti ai lavori. Trovo assurdo che chi non è studente universitario o ricercatore compri questo libro (e trovo patetico chi lo fa comunque e poi lo chiama "Bibbia").
RispondiEliminaE per quanto riguarda il "the complete dinosaur"? anche quello è per specialisti?
RispondiEliminaSimone
Meno tecnico ma comunque occorre sapere almeno le basi della materia.
RispondiEliminaOk, grazie dei consigli. Ad ogni modo spero di non esserti sembrato uno sciocco, sapevo che il dinosauria era un libro impegnativo ma non immaginavo che fosse a livello del ricercatore (io sono solo uno studente di scienze naturali). Non era mia intenzione sottovalutare questi libri, avevo letto delle recensioni su internet e ne parlavano bene (nessuno ne aveva specificato il livello). Te lo dico solo perché non vorrei ti facessi un'dea sbagliata di me. Mi scuso se ho dato l'impressione di mancare di rispetto.
RispondiEliminaSimone
Simone, io non giudico le persone: mi limito a rispondere alle domande che mi pongono.
RispondiEliminaSe sei uno studente di scienze naturali e hai già studiato anatomia comparata puoi leggerti anche il Dinosauria senza troppi problemi. Sono i fantomatici esperti della rete senza basi rigorose (ogni riferimento a persone reali è voluto) che trovo patetiche.
I tuoi amici "dinomaniaci" eh? ;)
RispondiEliminaOk, grazie, e spero vivamente di vivere abbastanza da poter vedere quel libro che tu e i tuoi colleghi state scrivendo terminato. Sarebbe fantastico!
Simone
Quale libro? Non c'è nessun libro. Mi sa che hai frainteso.
RispondiElimina????
RispondiEliminaNel post a un certo punto hai scritto:
Sono stato "ingaggiato" per far parte di un gruppo di giovani paleontologi per scrivere una versione aggiornata di un testo universitario sulla Paleontologia
Hai ragione, mi ero dimenticato di quello.
RispondiEliminaok, allora rinnovo il mio entusiasmo :)
RispondiEliminaSpero che ci terrai aggiornati a riguardo
simone