La morfologia del sistema nervoso centrale (SNC) dei theropodi mesozoici è poco nota. Il tessuto nervoso non fossilizza, e noi dobbiamo dedurre la morfologia cerebrale dalla forma delle ossa che circondano il SNC (cranio e vertebre). Tuttavia, nel caso dei crani, il problema è duplice. Innanzitutto, i crani con scatola cranica completa e non deformata sono rari. Inoltre, l'interno della scatola cranica non esprime sempre e completamente la forma originaria dell'organo cerebrale contenuto un tempo al suo interno. Qui, la nostra bizzarra anatomia di mammiferi con cervelli giganteschi può infatti depistarci.
Confrontato con quello di tutti gli altri vertebrati, il nostro cranio è, senza troppi giri di parole, una enorme bolla endocranica inflazionata a tutto svantaggio del muso e dell'apparato masticatore. Questo fatto è persino evidente se ci confrontiamo con i nostri parenti antropoidi più stretti. Tornando ai dinosauri, essi sono sovente citati come quintessenza del cervello sottosviluppato. Ciò è una forzatura antropomorfica. Per la media dei rettili, i dinosauri sono perfettamente normali, ed alcuni, i coelurosauri maniraptoriformi (compresi gli uccelli) sono ben al di sopra della norma rettiliana di dimensioni cerebrali. Qui si torna al mio discorso iniziale. A parte i maniraptoriformi, i giovani tyrannosauridi ed alcuni ornithischi, il cervello dei rettili non occupa l'intera cavità endocranica. Ciò è deducibile dal fatto che solo nei taxa menzionati la pareti interne delle ossa endocraniche mostrano le tracce dei vasi sanguigni cerebrali (segno che il cervello occupava l'intero spazio e aderiva alle pareti).
Morale della favola: un calco endocranico di dinosauro (ottenuto riempendo la cavità interna dei crani fossili) NON sempre mostra la forma originaria del cervello.
Attualmente, sono stati descritti i calchi endocranici di alcuni theropodi mesozoici: Acrocanthosaurus, Allosaurus, Bambiraptor, Carcharodontosaurus, Ceratosaurus, Majungasaurus, "Syntarsus", Troodon, un oviraptoridae ingeniino e Tyrannosaurus. Recentemente, alla lista è stato aggiunto Giganotosaurus.
Paulina Garabal & Canale (2010) descrivono il calco endocranico dell'olotipo di Giganotosaurus carolinii. Come negli altri endocrani di non-maniraptoriformi studiati finora, la
forma è allungata e stretta, con due marcate flessure nelle tre zone
dell'endocranio. La regione dei bulbi olfattori è
relativamente ampia e sviluppate, e mostra un setto osseo che separava i
due bulbi. Nella forma generale, esso è simile a quello descritto in altri carcharodontosauridi derivati, ma si differenzia nettamente dagli altri taxa, compreso Acrocanthosaurus, per modifiche nelle inclinazioni relative delle zone rostrale intermedia e caudale dell'endocranio. Queste modifiche sono legate alle particolare morfologia della regione posteriore del cranio di Giganotosaurus e Carcharodontosaurus, probabilmente legata a riorganizzazioni di aree di inserzione della muscolatura cervicale e mandibolare. A parte alcune differenze nelle uscite dei nervi cranici, i due taxa sono relativamente simili nell'anatomia cerebrale. L'intero calco endocranico di Giganotosaurus ha una capacità di circa 23 cl (ovvero, due terzi di una lattina di birra), che è relativamente ridotto se paragonato al coelurosauro Tyrannosaurus (con una capacità endocranica di circa 34 cl... sì, una lattina di birra).
Ringrazio Ariana Paulina Garabajal per avermi inviato una copia del suo studio.
Bibliografia:
Paulina Garabajal, A. & Canale, J. I. (2010): Cranial endocast of the carcharodontosaurid theropod Giganotosaurus carolinii Coria & Salgado, 1995. N. Jb. Geol. Paläont. Abh., DOI: 10.1127/0077-7749/2010/0104; Stuttgart.
You didn't cite Hopson's paleoneurology chapter in Biology of the Reptilia, but you should have. :)
RispondiEliminaThis is the problem with quick and dirty endocranial casting in archosaurs, there are different sinuses and whatnot that occupy the space around the brain, thus masking what the actual shape of the endocranial cavity is or was.
Didn't someone else publish on the endocranium of Giganotosaurus? Oh wait... that was just a description of the braincase.... Coria and currie 2002 i think in jvp.
-Nick
Nick, if you read the title, this post is about the recent description of Giganotosaurus endocast, not the whole dinosaur neurology.
RispondiEliminaAs you wrote, Coria and Salgado (2002) describes the braincase anatomy (and CT scans), not the endocast.