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26 febbraio 2010

Miti e Leggende Post-Moderne sui Theropodi Mesozoici - Decima Puntata: I bizzarri theropodi notturni

Artwork by Z. Burian.

Molte delle immagini (e delle "non-immagini") che noi abbiamo del Mesozoico sono proiezioni distorte di nostre rappresentazioni antropomorfiche della vita animale, con l'aggiunta del sempre presente alone mitologico che hanno gli animali estinti. Ad esempio, la grande maggioranza delle rappresentazioni di vita dinosauriana sono scene diurne. Eppure, il 50% della vita di un dinosauro (e di qualunque altro animale) è trascorsa in fase notturna.
Il fatto che noi Homo sapiens tendiamo a dormire durante la notte (almeno la maggioranza della popolazione) non implica che ciò sia la norma animale. Numerosi animali sono prettamente notturni, e molti non paiono fare grande differenza tra notte e dì. Possibile che la nostra tendenza a rappresentare i dinosauri come animali diurni sia un pregiudizio mediato dal nostro (più o meno conscio) impulso ad antropomorfizzare i dinosauri? In parte, penso di sì. Un altro mito mesozoico, speculare a quello dei dinosauri prettamente diurni, è quello dei mammiferi prettamente notturni. La logica sottostante è semplice: dato che i dinosauri erano i dominatori del mondo, e dato che essi erano diurni, i mammiferi, per conservare un qualche posto nel mondo, erano adattati prettamente a circolare di notte. Questa curiosa favola di turni lavorativi separati è palesemente in contraddizione con l'altra "classica" favola sui mammiferi mesozoici, quella in base alla quale essi rimasero piccoli e poco diffusi a causa della competizione con i dinosauri.
Riflettete con me: se fosse vero che dinosauri e mammiferi si erano specializzati a vivere i primi di giorno ed i secondi di notte, ne risulterebbe che avrebbero "dominato" ciascuno solamente il 50% del tempo giornaliero. Pertanto, seguendo quella logica, non ci sarebbero motivi per cui un gruppo (i dinosauri) avrebbe dovuto limitare o impedire l'evoluzione dell'altro. Dato che i grandi animali attuali hanno spesso una intensa vita notturna, non si capisce perché allora i mammiferi mesozoici, "padroni della notte" non avrebbero dovuto diventare grandi e diffusi come i "signori del giorno". Evidentemente, la soluzione è di abbandonare queste sciocche semplificazioni e di leggere l'evoluzione di mammiferi e dinosauri in modo più complesso ed articolato. 
In particolare, abbiamo modo di mostrare che i dinosauri fossero animali prettamente diurni o notturni? Probabilmente, no. Molti caratteri ritenuti "adattamenti notturni" sono in realtà caratteri più generali che in alcune specie possono diventare adattamenti notturni. Ad esempio, i rapaci strigiformi (gufi, allocchi, civette) hanno grandi occhi stereoscopici ed un raffinato sistema uditivo capace di percezione stereofonica. Tuttavia, questi caratteri sono adatti sia per la caccia diurna (ad esempio, per localizzare piccole prede nel sottobosco o sotto una lettiera di foglie) sia per una vita notturna, e non possono essere usate come prove inequivocabili di vita strettamente notturna. In realtà, questi caratteri possono solo mostare che l'animale era perfettamente in grado di cacciare in qualunque condizione di luce, compresa la notte.
Esistono dinosauri per i quali sia stata ipotizzata una specializzazione notturna? I più citati sono i troodontidi. Le presunte prove di una loro vita "notturna" sono le dimensioni delle orbite ed una possibile asimmetria nella strutttura dell'orecchio interno, che ricorda l'adattamento stereofonico dei rapaci notturni. 
L'orbita dei troodontidi è effettivamente più grande rispetto a quella degli altri theropodi? Se osserviamo un grafico che correla dimensione della testa e dimensione dell'orbita, si vede chiaramente che i troodontidi non sono distinguibili dagli altri theropodi. Pertanto, non è vero che avessero orbite più grandi rispetto agli altri taxa.
(Nota interessante: nel grafico, l'unico taxon che sembra anomalo è Giganotosaurus, il triangolo azzurro più spostato in basso a destra. Secondo il grafico, esso parrebbe avere orbite relativamente ridotte rispetto alle dimensioni del suo cranio. Tuttavia, come ho discusso qui, è probabile che la dimensione del cranio di Giganotosaurus sia sovrastimata, e, di conseguenza, ciò produca l'illusione che esso abbia un'orbita sottodimensionata. Probabilmente, usando una ricostruzione corretta, esso ricadrebbe all'interno del range degli altri theropodi).
La struttura asimmetrica dell'orecchio interno, osservata nel troodonte Byronosaurus (Makovichy et al., 2003) e citata da Catanhinha e Mateus (2006) come possibile analogia con i rapaci notturni, è, a mio avviso, poco significativa in proposito. Innanzitutto, essa è limitata ad un esemplare e consta di alcuni forami (probabilmente pneumatici) nell'orecchio sinistro assenti (o ridotti) nell'orecchio destro. Tale asimmetria è tipica di molte strutture pneumatiche dello scheletro dei dinosauri (ad esempio, è evidente in Mirischia) e potrebbe non essere legata a qualche adattamento, ma solo al fatto che le pneumatizzazioni scheletriche spesso penetrano le ossa in modo non vincolato dalla simmetria corporea. Inoltre, l'asimmetria nell'orecchio dei rapaci notturni è a livello della zona esterna dell'orecchio, che capta i suoni, e non a livello dell'orecchio interno, osseo, come nell'esemplare di troodontide. Pertanto, queste analogie potrebbero non avere alcun significato in termini di adattamento acustico.
Infine, è noto che la maggioranza dei theropodi presentano un complesso sistema di pneumatizzazioni craniche a livello dell'orecchio interno, le quali sono legate ad una migliore ricezione delle basse frequenze (Witmer e Ridgely, 2009). Se questo carattere è legato (anche) alla vita notturna, allora questo stile di vita non era caratteristico solo dei troodontidi, ma di molti altri taxa, in particolare, Abelisauroidi, Carcharodontosauri, Tyrannosauroidi, Therizinosauri, Oviraptorosauri e Ornithomimosauri. 
Ovvero, è probabile che tutti i theropodi fossero animali adattati sia alla vita diurna che notturna e che quindi l'ipotesi che i troodontidi fossero un gruppo bizzarro specializzato in una nicchia notturna (se non addirittura a cacciare mammiferi), "una nicchia anomala per i dinosauri", sia solamente un falso mito semplicistico da abbandonare.


Bibliografia:
Castanhinha, and Mateus, 2006. On the left-right asymmetry in dinosaurs. Journal of Vertebrate Paleontology 26 (Supp. 3), 48A.
Makovicky et al, 2003. Osteology and relationships of Byronosaurus jaffei (Theropoda: Troodontidae). American Museum Novitates 3402, 1-32.
Holtz, 2008.  A critical reappraisal of the obligate scavenging hypothesis for Tyrannosaurus rex and other tyrant dinosaurs.  pp. 371-396 in P. Larson and K. Carpenter (eds.), Tyrannosaurus rex: the Tyrant King. Indiana University Press, Bloomington.
Witmer and Ridgely, 2009. New Insights Into the Brain, Braincase, and Ear Region of Tyrannosaurs (Dinosauria, Theropoda), with Implications for Sensory Organization and Behavior. Anatomical  Record, 292:1266–1296.

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