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30 giugno 2008

Il significato di Microraptor


Nella paleontologia evoluzionista non esiste sirena più ammaliante del fossile “transizionale”, del “anello di transizione”, quella creatura mitica ed ibrida (proprio come la sirena mitologica), né carne né pesce... l’oggetto ideale da sbattere in faccia al bigotto creazionista per dirgli: “E questo in che passo della Genesi è descritto?”. (Forse ciò non accade da noi in Eurasia (Quasi-Tutta)-Scientifica, mentre pare essere più probabile in Nordamerica (Un-po’)-Disegnata-Intelligente-mente). Come tutte le sirene, anche “l’anello di transizione” è un miraggio potenzialmente funesto, uno scoglio accattivante contro il quale naufragare miseramente...
In realtà, anche noi evoluzionisti cadiamo preda della stessa mentalità conformista e bigotta che attribuiamo ipocritamente solo ai non-evoluzionisti. Ovvero, così come i creazionisti sono ciechi di fronte alle evidenze evolutive, spesso noi siamo ciechi di fronte alla straordinaria diversità dei fossili e tendiamo a collocare tutto ciò che troviamo fossilizzato lungo una manciata scarsa di sequenze ipotetiche ed estremamente lineari.
Microraptor gui (Xu et al., 2004, probabile sinonimo junior di Microraptor zhaoianus Xu et al., 2000; vedi Senter et al., 2004), eletto Miss Maniraptora 2004, è il mio esempio preferito per illustrare quello che ho detto sopra.
Microraptor è un Dromaeosauridae basale del Cretacico Inferiore cinese. Come tutti i paraviali basali ha una morfologia molto simile a quella del santissimo Archaeopteryx. Microraptor è molto noto per via del suo tegumento piumato, e per la spettacolare caratteristica di avere... quattro ali! Ovvero, oltre alle solite penne remiganti dell’arto anteriore (una sinapomorfia del nodo Oviraptorosauria + Paraves), Microraptor ha anche una serie di lunghe penne “remiganti” anche sull’arto posteriore, in particolare sul piede (i metatarsi). Nessun uccello noto ha questa caratteristica!
Ricordo benissimo l’emozione che provai il giorno che uscì il numero di Nature con la descrizione di questo dromaeosauride “tetra-alato”, e ricordo anche il profondo messaggio evoluzionistico che quel fossile mi mandò. Con profondo rammarico, noto che nella comunità scientifica quello stesso messaggio è stato poco recepito.
Ovvero, com’è stato interpretato Microraptor dalla maggioranza degli studiosi di evoluzione?
Microraptor è quasi sempre citato come una prova dell’origine degli uccelli dai teropodi. Ovviamente... eppure, esso non aggiunge molto alla già solida teoria dell’origine teropodana di Aves. Anche senza Microraptor e le sue mitiche penne la teoria sarebbe robustissima e attendibile.
Oppure, Microraptor è citato nella fuorviante diatriba sulla “dicotomia” cursori vs. arboricoli per l’origine del volo degli uccelli. Fortunatamente, molti stanno riconoscendo l’inutilità di una simile diatriba (anche la mia misera tesi di laurea dimostra che i due modelli sono coerenti con l’evoluzione dei teropodi e non sono mutuamente esclusivi).
Oppure, Microraptor è citato come prova che durante l’evoluzione del volo degli uccelli si passò per una “fase a quattro ali” prima di arrivare a quella moderna “a due ali”. Questa ultima affermazione è la più diffusa a proposito di Microraptor, dato che si basa principalmente su di lui (oltre che, in minor misura, su Pedopenna, Archaeopteryx e alcuni aviali basali). Io la trovo una delle più tristi dimostrazioni della miopia strisciante anche tra gli evoluzionisti, ed il persistere di una mentalità evoluzionista bigotta e “provinciale”. Spero di dimostrarvi perché penso così.
Mi secca sputare nel piatto teorico nel quale mangio da dieci anni, ma la meravigliosa teoria sull’origine degli uccelli sta diventando una specie di paraocchi mentale per molti evoluzionisti. Pochi, tra cui Thomas Holtz, hanno avvertito il pericolo di stagnazione mentale che stiamo correndo: a furia di dover dimostrare che gli uccelli sono dinosauri stiamo diventando degli ossessionati cacciatori di “proto-uccelli”. Sia chiaro, non sto negando l’evidenza che gli uccelli siano dinosauri (ormai negarla equivale a negare il metodo scientifico), voglio solo far notare che i dinosauri, come disse Holtz (2000) a proposito della paleobiologia dei teropodi, sono “molto più che soltanto antenati degli uccelli”!
I teropodi vissero per esistere, non per “diventare” uccelli! Questa ovvia banalità sembra essere stata dimenticata da molti ricercatori, i quali sembrano vedere in ogni teropode che incontrano (sopratutto se maniraptoriano) solamente un “quasi uccello”, un “antenato aviano”, un “precursore di un carattere tipicamente ornitico” ecc... In realtà, sappiamo che molte delle caratteristiche che eravamo abituati a vedere come peculiarità degli uccelli sono risultate essere peculiarità dei teropodi (sono cadute in obsolescenza per il nodo Aves), il che significa che NON comparvero in funzione diretta dell’evoluzione degli uccelli (o del volo), bensì, come ogni carattere evolutivo apparso sulla Terra, apparvero per le esigenze biologiche di quella specie che le sviluppò, senza un obiettivo “indirizzato verso un remoto futuro di gloria” legato al volo, al cinguettio o ad altre azioni da uccello attuale (ovvero, gli uccelli sono solo uno dei tanti modi di esprimere le potenzialità del bauplan teropode, non la “tendenza generale” di quel bauplan).
Microraptor è diventato per molti l’ennesimo “anello mancante”, ovvero, ha colmato una di quelle lacune mentali che ossessionano molti evoluzionisti, convinti che l’evoluzione sia una serie di tappe logiche per le quali sia necessario trovare una prova fossile.
Ho notato questa miope visione dell’evoluzione in due differenti interpretazioni di Microraptor: sia chi vede Microraptor come un parente prossimo di Aves (la maggioranza degli studiosi) sia chi lo vede “già” un uccello più derivato di Archaeopteryx (Gregory Paul), entrambi interpretano la morfologia di questo dromaeosauridae come un “gradino” della “loro” precostituita sequenza evolutiva che “parte da Eoraptor ed arriva al colibrì”*.
Ma è veramente così?
E se l’evoluzione di Theropoda fosse molto più complessa e ramificata di quello che crediamo? E se non tutti i teropodi “alati” fossero lungo la linea diretta che conduce ai pennuti moderni? E se Microraptor fosse “solamente” un’altra versione della radiazione adattativa arboricolo-planatoria che si verificò alla base di Paraves? Radiazione che produsse forse più volte, indipendentemente, il volo planato (Microraptoria, Rahonavis, Jeholornis, Pygostylia), ogni volta rimaneggiando il bauplan paraviale, così fertile nella produzione parallela di diverse forme volanti? Oggi esiste solo una di quelle linee (i pigostili Neornithes), ma ciò non significa che le altre devono essere collocate come stadi intermedi lungo una sequenza lineare che conduce a Neornithes.
Sulla base della mia analisi filogenetica dei teropodi, le penne metatarsali che danno a Microraptor le sue quattro ali comparvero alla base di Deinonychosauria, appena prima che Dromaeosauridae e Troodontidae si separassero, e non sono apomorfie della linea che porta agli uccelli attuali: in questo modello evolutivo non vengono presi in considerazione gli aviali (ricordo che nessun aviale noto ha penne metatarsali con vessillo aereodinamico, ma al più delle penne tibiali più corte e senza aereodinamicità), semplicemente perché la versione “4 ali” non deve essere per forza una tappa verso gli uccelli.
Che senso ha ipotizzare, come fanno molti, che si passò da forme con solo le braccia pennute (come Caudipteryx), poi a forme con braccia e piedi pennuti (Microraptor) per poi tornare a solo le braccia pennute (gli uccelli moderni)? Forse è più sensato pensare che gli uccelli hanno solo due ali perché i loro antenati ne ebbero sempre solo due... Difatti, trovo più parsimonioso pensare che lo “stadio Microraptor” fu un’altra evoluzione del volo teropode, un altro ramo, vicino ad Aves ma PARALLELO E DISTINTO da Aves, evolutosi, come Aves, nel Mesozoico, per le esigenze di un deinonychosauro che viveva nel Mesozoico, e non per soddisfare la brama di anelli mancanti di qualche scimmia tardo-pleistocenica.
Per concludere, ecco cosa pensai quando vidi per la prima volta Microraptor gui:
“Un teropode con un tipo di piumaggio mai sperimentato da un uccello! Holtz aveva ragione: Theropod paleobiology, more than just bird origins!”
*Nota: io ho usato quella stessa sequenza in un post precedente, ma per evidenziare la serie successiva di parenti degli uccelli, non per dimostrare che quei taxa formano una serie lineare indirizzata verso Aves.
Bibliografia:
Holtz T. R. Jr., 2000 - Theropod paleobiology, more than just bird origins. Gaia 15: 1-3.
Senter P., Barsbold R., Britt B. B., & Burnham D. A. 2004 - Systematics and evolution of Dromaeosauridae. Bulletin of Gunma Natural History Museum 8: 1–20.
Xu X., Zhou Z. & Wang X. 2000 - The smallest known non-avian theropod dinosaur. Nature 408: 705–707.
Xu X., Zhou Z., Wang X., Kuang X., Zhang F., & Du. X., 2003 - Four winged dinosaurs from China. Nature 421:335–340.

2 commenti:

  1. Bellissimo il tema di questo post!
    Non c'è molto da aggiungere al tuo discorso. Posso giusto citare alcune frasi di Henry Gee, autore del libro "Tempo Profondo: antenati, fossili, pietro" dove l'argomento viene ampiamente trattato(incluso "l'essere e il divenire degli uccelli"):

    "I fossili sono muti e il loro silenzio ci dona una licenza illmitata a raccontarne le storie al posto loro; e questo storie generalmente prendono la forma di catene lineari di antenati e discendenti. Sono racconti di eventi che portano ad altri eventi, racconti di successsi e sconfitte, di cambiamenti e di stasi. Queste storie sono più vive nelle nostre menti che nella realtà e sono dettate e condizionate dai nostri pregiudizi, che ci fanno dire non tanto quello che è realmente avvenuto, ma ciò che noi PENSIAMO che sia avvenuto. Se ci sono degli "anelli mancanti", solo la nostra immaginazione può ricostruirli."

    Purtroppo, i pregiudizi persistono...Basta leggere notizie a tema evolutivo o paleontologico, su un qualsiasi notiziario non scientifico. Una delle ultime, l'incredibile anello mancante fra dinosauri e coccodrilli(no comment):
    http://www.laportadeltempo.com/Paleontologia/paleo_020208.htm

    Poi, grazie al mitico "copia-incolla" dei giornalisti italiani...le notizie(scorrette, ovvio)cominciano a diffondersi in maniera virale, passando da un notiziario all'altro.

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  2. Un paio di miei vecchi post da Ultrazionale, a tema:

    http://ultrazionale.blogspot.com/2007
    /12/la-gloriiosamente-vacua-gloria
    -del.html

    http://ultrazionale.blogspot.com/2007
    /05/matti-cattivi-e-pericolosi-da
    .html

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