MSNM V6235: viste laterale sinistra (A), laterale destra (B) con sezioni trasversali, e ventrale (C). Il puntinato sui margini delle sezioni trasversali rappresenta le aree che mostrano erosione. Abbreviazioni: ll, laterale sinistra; rl, laterale destra. La scala metrica equivale a 30 mm. Da Maganuco et al., 2007.
MSNM V6235 (Maganuco et al., 2007) è un unguale di teropode proveniente dalla Bathoniano del Bacino di Mahajanga, in Madagascar. Parte della superficie articolare prossimale e l’apice distale sono erosi. In vista laterale, l’unguale è moderatamente incurvato, con una lunghezza stimata lungo il bordo dorsale di circa 11-12 cm. In vista prossimale, l’unguale è moderatamente compresso mediolateralmente. Il tubercolo flessorio è presente e moderatamente sviluppato. La superficie ventrale è liscia e appiattita trasversalmente. Apparentemente, l’unguale presenta una mensola ventrale: ciò è un artefatto della conservazione. La superficie laterale sinistra presenta un solco vascolare posto appena ventralmente al margine dorsale. Il solco si espande dorsoventralmente in direzione prossimale, formando, nella metà prossimale della superficie laterale, una bassa depressione triangolare. La superficie laterale destra è marcatamente convessa, al punto che essa è parzialmente visibile anche in vista dorsale. Il solco vascolare forma una depressione simile a quella del lato sinistro, sebbene sia più prossimale e meno marcata.
L’unguale non presenta la marcata compressione mediolaterale degli unguali della mano tipica dei teropodi (eccezione significativa è il primo unguale della mano degli alvarezsauridi), e nella morfologia generale ricorda il secondo unguale del piede (il terzo ed il quarto tendono ad essere più depressi dorsoventralmente). Pertanto, è plausibile che sia il secondo unguale del piede di un teropode di media taglia (usando Allosaurus come riferimento, si tratterebbe di un animale sui 6-8 metri di lunghezza).
La marcata asimmetria tra il lato destro ed il sinistro è documentata negli unguali del secondo e del quarto dito del piede degli abelisauroidi, i quali hanno la superficie rivolta all’esterno del piede fortemente convessa. In base a questa morfologia, MSMN V6235 è probabilmente il secondo unguale del piede destro. Con gli abelisauroidi, MSMN V6235 condivide anche la presenza di un solco vascolare che si biforca nella regione distale. Questo carattere è assente in Ceratosaurus. Nei pochi altri taxa nei quali avviene biforcazione del solco laterale vascolare (Patagonykus, i troodonti, alcuni oviraptorosauri), la biforcazione avviene nella metà prossimale della superficie laterale. Tuttavia, MSMN V6235 si distingue dagli abelisauroidi per i quali siano noti unguali del piede (Ilokelesia, Masiakasaurus, Majungasaurus) perché in questi ultimi la superficie ventrale non ha tubercoli flessori e presenta un solco oppure una fossa ventrale. Sulla base di queste carattaristiche, MSMN V6235 probabilmente appartiene ad un Neoceratosauria più prossimo agli Abelisauroidea rispetto a Ceratosaurus, ma esterno al gruppo Noasauridae + Abelisauridae (Abelisauroidea).
Nota tassonomica: io uso una definizione node-based leggermente modificata di quella di Wilson et al., (2003) per Abelisauroidea: Noasaurus + Abelisaurus. Altri autori definiscono Abelisauroidea come uno stem-based: tutti i ceratosauri più vicini agli abelisauridi rispetto a Ceratosaurus.
Al momento in cui venne pubblicata la descrizione di MSMN V6235 (prima metà del 2007), l’ipotesi che questo unguale del Giurassico Medio appartenesse ad un ceratosauro più prossimo agli abelisauroidi del Cretacico rispetto a Ceratosaurus (che è del Giurassico Superiore) poteva sembrare ardita. Tuttavia, la recente scoperta di altri neoceratosauri affini agli abelisauroidi e risalenti (addirittura) al Giurassico Inferiore (Berberosaurus, Allain et al., 2007) ha confermato la nostra interpretazione. Purtroppo, siccome i resti noti di Berberosaurus non conservano unguali, non possiamo confrontare direttamente i due animali per stabilire le loro reciproche relazioni rispetto agli abelisauroidi.
Questo cladogramma calibrato con la stratigrafia, mostra le relazioni tra i ceratosauri citati nel testo. In base ai dati attuali, non è possibile risolvere la tricotomia “Abelisauroidea, MSMN V6235, Berberosaurus” in quanto non è nota la condizione dei caratteri (scritti in rosso) in Berberosaurus.
Bibliografia:
Allain R., Tykoski R., Aquesbi N., Jalil N-E., Monbaron M., Russell D., & Taquet P., 2007 - An Abelisauroid (Dinosauria: Theropoda) from the Early Jurassic of the High Atlas Mountains, Morocco, and the Radiation of Ceratosaurs. Journal of Vertebrate Paleontology 27: 610-624.
Carrano M. T., Sampson S. D. & Forster C. A., 2002 - The osteology of Masiakasaurus knopfleri, a small abelisauroid (Dinosauria: Theropoda) from the Late Cretaceous of Madagascar. Journal of Vertebrate Paleontology, 22: 510-534.
Coria R. A. & Salgado L., 2000 - A basal Abelisauria Novas, 1992 (Theropoda - Ceratosauria) from the Cretaceous of Patagonia, Argentina. Gaia, 15: 89-102.
Maganuco S., Cau A., Dal Sasso C. & Pasini G., 2007 - Evidence of large theropods from the Middle Jurassic of the Mahajanga Basin, NW Madagascar,with implications for ceratosaurian pedal ungual evolution. Atti Soc. it. Sci. nat. Museo civ. Stor. nat. Milano, 148 (II): 261-271
Novas F. E. & Bandyopadhyay S., 2001 - Abelisaurid pedal unguals from the Late Cretaceous of India. VII International Symposium on Mesozoic Terrestrial Ecosystems, Buenos Aires, 30-6-2001: 145-149.Wilson J. A., Sereno P. C., Srivastava S., Bhatt D. K., Khosla A. & Sahni A., 2003 - A new abelisaurid (Dinosauria, Theropoda) from the Lameta Formation (Cretaceous, Maastrichtian) of India. Contributions from the Museum of Pale
MSNM V6235 (Maganuco et al., 2007) è un unguale di teropode proveniente dalla Bathoniano del Bacino di Mahajanga, in Madagascar. Parte della superficie articolare prossimale e l’apice distale sono erosi. In vista laterale, l’unguale è moderatamente incurvato, con una lunghezza stimata lungo il bordo dorsale di circa 11-12 cm. In vista prossimale, l’unguale è moderatamente compresso mediolateralmente. Il tubercolo flessorio è presente e moderatamente sviluppato. La superficie ventrale è liscia e appiattita trasversalmente. Apparentemente, l’unguale presenta una mensola ventrale: ciò è un artefatto della conservazione. La superficie laterale sinistra presenta un solco vascolare posto appena ventralmente al margine dorsale. Il solco si espande dorsoventralmente in direzione prossimale, formando, nella metà prossimale della superficie laterale, una bassa depressione triangolare. La superficie laterale destra è marcatamente convessa, al punto che essa è parzialmente visibile anche in vista dorsale. Il solco vascolare forma una depressione simile a quella del lato sinistro, sebbene sia più prossimale e meno marcata.
L’unguale non presenta la marcata compressione mediolaterale degli unguali della mano tipica dei teropodi (eccezione significativa è il primo unguale della mano degli alvarezsauridi), e nella morfologia generale ricorda il secondo unguale del piede (il terzo ed il quarto tendono ad essere più depressi dorsoventralmente). Pertanto, è plausibile che sia il secondo unguale del piede di un teropode di media taglia (usando Allosaurus come riferimento, si tratterebbe di un animale sui 6-8 metri di lunghezza).
La marcata asimmetria tra il lato destro ed il sinistro è documentata negli unguali del secondo e del quarto dito del piede degli abelisauroidi, i quali hanno la superficie rivolta all’esterno del piede fortemente convessa. In base a questa morfologia, MSMN V6235 è probabilmente il secondo unguale del piede destro. Con gli abelisauroidi, MSMN V6235 condivide anche la presenza di un solco vascolare che si biforca nella regione distale. Questo carattere è assente in Ceratosaurus. Nei pochi altri taxa nei quali avviene biforcazione del solco laterale vascolare (Patagonykus, i troodonti, alcuni oviraptorosauri), la biforcazione avviene nella metà prossimale della superficie laterale. Tuttavia, MSMN V6235 si distingue dagli abelisauroidi per i quali siano noti unguali del piede (Ilokelesia, Masiakasaurus, Majungasaurus) perché in questi ultimi la superficie ventrale non ha tubercoli flessori e presenta un solco oppure una fossa ventrale. Sulla base di queste carattaristiche, MSMN V6235 probabilmente appartiene ad un Neoceratosauria più prossimo agli Abelisauroidea rispetto a Ceratosaurus, ma esterno al gruppo Noasauridae + Abelisauridae (Abelisauroidea).
Nota tassonomica: io uso una definizione node-based leggermente modificata di quella di Wilson et al., (2003) per Abelisauroidea: Noasaurus + Abelisaurus. Altri autori definiscono Abelisauroidea come uno stem-based: tutti i ceratosauri più vicini agli abelisauridi rispetto a Ceratosaurus.
Al momento in cui venne pubblicata la descrizione di MSMN V6235 (prima metà del 2007), l’ipotesi che questo unguale del Giurassico Medio appartenesse ad un ceratosauro più prossimo agli abelisauroidi del Cretacico rispetto a Ceratosaurus (che è del Giurassico Superiore) poteva sembrare ardita. Tuttavia, la recente scoperta di altri neoceratosauri affini agli abelisauroidi e risalenti (addirittura) al Giurassico Inferiore (Berberosaurus, Allain et al., 2007) ha confermato la nostra interpretazione. Purtroppo, siccome i resti noti di Berberosaurus non conservano unguali, non possiamo confrontare direttamente i due animali per stabilire le loro reciproche relazioni rispetto agli abelisauroidi.
Questo cladogramma calibrato con la stratigrafia, mostra le relazioni tra i ceratosauri citati nel testo. In base ai dati attuali, non è possibile risolvere la tricotomia “Abelisauroidea, MSMN V6235, Berberosaurus” in quanto non è nota la condizione dei caratteri (scritti in rosso) in Berberosaurus.
Bibliografia:
Allain R., Tykoski R., Aquesbi N., Jalil N-E., Monbaron M., Russell D., & Taquet P., 2007 - An Abelisauroid (Dinosauria: Theropoda) from the Early Jurassic of the High Atlas Mountains, Morocco, and the Radiation of Ceratosaurs. Journal of Vertebrate Paleontology 27: 610-624.
Carrano M. T., Sampson S. D. & Forster C. A., 2002 - The osteology of Masiakasaurus knopfleri, a small abelisauroid (Dinosauria: Theropoda) from the Late Cretaceous of Madagascar. Journal of Vertebrate Paleontology, 22: 510-534.
Coria R. A. & Salgado L., 2000 - A basal Abelisauria Novas, 1992 (Theropoda - Ceratosauria) from the Cretaceous of Patagonia, Argentina. Gaia, 15: 89-102.
Maganuco S., Cau A., Dal Sasso C. & Pasini G., 2007 - Evidence of large theropods from the Middle Jurassic of the Mahajanga Basin, NW Madagascar,with implications for ceratosaurian pedal ungual evolution. Atti Soc. it. Sci. nat. Museo civ. Stor. nat. Milano, 148 (II): 261-271
Novas F. E. & Bandyopadhyay S., 2001 - Abelisaurid pedal unguals from the Late Cretaceous of India. VII International Symposium on Mesozoic Terrestrial Ecosystems, Buenos Aires, 30-6-2001: 145-149.Wilson J. A., Sereno P. C., Srivastava S., Bhatt D. K., Khosla A. & Sahni A., 2003 - A new abelisaurid (Dinosauria, Theropoda) from the Lameta Formation (Cretaceous, Maastrichtian) of India. Contributions from the Museum of Pale
Non vorrei dire una cazzata ma...possibile che verranno trovati abelisauroidi più antichi di Berberosaurus? Considerato che Berb presenta caratteri meno primitivi di Spinostropheus...
RispondiEliminaNota pedante ;-P
RispondiEliminaUsando la definizione di Wilson et al., 2003: Berberosaurus e Spinostrophaeus non sono abelisauroidi bensì neoceratosauri + prossimi ad Abelisauroidea rispetto a Ceratosaurus (potremmo chiamarli informalmente "Abelisauria basali"). In ogni caso, è plausibilissimo trovare altri Abelisauria basali più antichi di Berberosaurus. Comunque, la mia analisi indica che (per ora) Berberosaurus è più derivato di Spinostrophaeus per un solo carattere: condivide con gli abelisauroidi (noasauridi e abelisauridi) le spine neurali cervicali ridotte in lunghezza (Spinostrophaeus ha spine plesiomorficamnete più lunghe).
Vedremo...