Tyrannosaurus Osborn 1905 sensu Osborn 1917 |
Il clamore mediatico sollevato dall'articolo sulla stima del numero dei neuroni telencefalici nei dinosauri è l'ennesimo episodio del "conflitto" esistente tra due diverse visioni dei dinosauri. Questo conflitto contrappone la ricerca del dinosauro in quanto tale (fossile di organismo passato) rispetto alla conferma della propria idea di dinosauro (rappresentazione di come fosse l'organismo passato). Chiamo questo conflitto il dissidio tra il dinosauro in sé ed il dinosauro in me.
Il dinosauro in sé (DIS) è, per definizione, irraggiungibile. Almeno fino alla invenzione della macchina del tempo (quindi, sospetto, mai). Anche se DIS è irraggiungibile, noi possiamo progressivamente avvicinarci a lui, ampliando e raffinando la conoscenza paleontologica. Anzi, è proprio la fiducia nell'esistenza di DIS che ci spinge a continuare la ricerca paleontologica, a migliorare i metodi di indagine, a correggere e raffinare i nostri sistemi teorici e le nostre interpretazioni. L'esistenza ed irraggiungibilità di DIS è anche il motivo per cui non ha senso affezionarsi troppo a questa o quella ipotesi, rappresentazione o concezione legata ai dinosauri, perché esse sono sempre e comunque parziali, incomplete e provvisorie.
Il dinosauro in me (DIM) è l'idea di dinosauro che ognuno di noi ha nella propria testa. Di fatto, DIM è il dinosauro con cui noi effettivamente facciamo interazione. DIM è il prodotto della nostra particolare conoscenza paleontologica, ma è anche figlio del tempo e del sistema culturale a cui facciamo riferimento per ricostruire ed interpretare la documentazione fossile e la produzione scientifica. DIM è pertanto una creatura mentale e virtuale, non necessariamente legata alla particolare traiettoria che stiamo seguendo in direzione di DIS.
In quanto paleontologo che studia i dinosauri, mi sforzo continuamente di ignorare DIM per puntare unicamente a DIS. Questo perché DIM è, in misura difficilmente determinabile, anche figlio delle particolari inclinazioni della persona in cui si sviluppa. I "bias" di varia natura, sia culturali che personali, incidono nella costruzione di DIM, e non sempre è possibile identificare e distinguere ciò che è allineato alla traiettoria verso DIS da ciò che invece è "extrascientifico".
Ad esempio, l'attenzione (spesso eccessiva, almeno dal mio punto di vista) verso certi elementi delle ricostruzioni paleoartistiche è sovente una manifestazione del DIM e non è legata alla tensione verso il DIS. Tale attenzione (che non sto qui giudicando, ma solamente riportando) verso dettagli del DIM spesso distoglie l'attenzione dal DIS, dirottando tempo ed energie utili su questioni che non hanno un reale significato paleontologico ma sono, piuttosto, le espressioni della particolare cornice culturale dentro la quale si è costruito il proprio concetto di dinosauro.
Il mio timore è che molti non siano affatto consapevoli della distinzione tra DIS e DIM, e confondano la ricerca del DIS con il consolidare il proprio DIM. Mi domando se e quanto certi "appassionati" continuerebbero ad appassionarsi di paleontologia dei dinosauri se nuove scoperte ci rivelassero che il DIS non può essere in alcun modo il DIM a cui sono legati. Quanto si è disposti a rivedere e persino abbandonare il DIM? Le vecchie (e nuove) bufere online su come ricostruire il piumaggio, le labbra, oppure a collocare filogeneticamente certi cladi, oppure a come interpretare comportamento e metabolismo nei dinosauri, sono la prova che il DIM è molto potente e che spesso è difficile metterlo in discussione o abbandonarlo, persino quando le evidenze scientifiche ci impongono di farlo.
Non voglio sembrare ipocrita: anche io ho un DIM, anche io ho una concezione particolare a cui faccio riferimento, ed anche io potrei essere restio a rivedere il DIM alla luce di nuove scoperte inattese o persino antitetiche al sistema teorico che seguo nei miei studi. Tutti abbiamo un DIM, e nessuno è immune dal suo fascino. L'importante è l'essere consapevoli che il DIM esiste e che, al tempo stesso, è distinto dal DIS. L'importante è essere sempre consapevoli che il DIS è più importante del DIM. Per questo motivo, ho scritto sopra che mi sforzo continuamente di ignorare DIM per puntare unicamente a DIS: non per snobismo o elitismo verso questa o quella idea di DIM, ma proprio perché riconosco che il DIM esiste e non necessariamente è ispirato dalla spinta al DIS, riconosco che la sua attrattiva è potente, e sono consapevole che esso può andare persino contro quello che è il vero obiettivo della paleontologia dei dinosauri: la ricerca del DIS.
As an enthusiast, I am more than happy when my own DIM is overturned by the work of professionals. For me, that is much of the appeal of palaeoart (including toys and models) - the capturing in time of a particular human perception of dinosaurs. How our views on that particular archosaur clade have changed over time can teach us a lot.
RispondiEliminaCredo che questa dicotomia da te ben rappresentata tra DIS e DIM possa essere in realtà riportata ad ogni branca della scienza, tuttavia per me che sono appassionato dai tempi di Guarda e Scopri gli animali la paleontologia ha fino ad oggi riservato entusiasmanti scoperte. Devo dire che anche se non è per persone come me che scrivi, molto lo devo al tuo blog.
RispondiEliminaNon è una risposta sarcastica, ma io non so per quali persone io scriva questo blog.
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