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26 settembre 2021

La pupilla dei dinosauri

Stellasaurus, opera di Andrey Atuchin. Notare che l'artista ha fornito questo dinosauro di pupille orizzontali.


Nel precedente post, ho parlato dell'occhio dei dinosauri, e di ciò che possiamo dedurre sulle sue caratteristiche, in particolare servendoci dell'inferenza filogenetica.

Istigato da un commento sulla pagina Facebook del blog, scrivo questo secondo post in cui analizzo in modo più ampio un dettaglio dell'occhio dei dinosauri, apparentemente impossibile da determinare dai fossili, ma forse deducibile - in parte - assumendo che i dinosauri fossero soggetti alle medesime leggi generali che influiscono sulla morfologia degli animali attuali (e non ho motivo di negare ciò).

Avvertenza: non abbiamo alcun modo di verificare queste ipotesi, dato che non potremo mai osservare una pupilla fossilizzata (sì, lo so, mai dire mai...), e inoltre non possiamo escludere che innumerevoli fattori - a noi sconosciuti - incidano sull'origine della forma particolare della pupilla in un qualche taxon estinto: questo significa che questo post non si pone come "risposta definitiva" alla questione, ma solo come applicazione logica, quasi come gioco, ispirato da uno studio effettuato sulle specie viventi oggi.

Partiamo quindi dagli animali odierni.

Nei vertebrati terrestri, abbiamo specie con pupilla circolare (come noi), specie con pupille verticali più o meno strette (come i gatti ed i gechi), e specie con pupille di forma rettangolare, allungate in orizzontale (come mucche e capre). Queste forme si distribuiscono a caso nelle specie? Sono caratteristiche di certi cladi, oppure sono legate a qualche stile di vita o ecologia particolare? 

Banks et al. (2015) analizzano un campione di vertebrati terrestri viventi e cercano di identificare quali fattori influiscano sulla forma della pupilla. 

Essi dimostrano che esiste una forte relazione tra la dieta e la forma della pupilla orizzontale, la quale è unicamente presente nelle specie vegetariane. Attenzione! Non tutte le specie vegetariane hanno pupilla orizzontale, ma tutte quelle con pupilla orizzontale sono vegetariane. Ovvero, i predatori non presentano mai pupilla orizzontale.  Risultato simile per le pupille verticali: esse sono praticamente esclusive delle specie carnivore. Anche in questo caso, non tutte le specie carnivore hanno pupilla verticale, ma (praticamente) tutte quelle con pupilla verticale sono carnivore.

Già questo ci permette di fare delle plausibili ipotesi sui dinosauri: i predatori avevano pupille circolari oppure verticali, mai orizzontali, mentre le specie vegetariane avevano probabilmente pupilla orizzontale o al più rotonda, ma mai verticale.

Inoltre, la pupilla verticale è più diffusa nelle specie notturne che diurne. Questo particolare è meno utile per il paleontologo dato la tendenza ad essere un animale notturno o diurno può solo essere dedotta indirettamente (ad esempio dalle dimensioni dell'anello sclerotico) ma resta sempre ipotetica.

Gli autori analizzano poi i fattori ottici che possono indurre la selezione naturale a favorire un tipo di pupilla rispetto ad un altro, e notano che la pupilla orizzontale è utile per aumentare il campo visivo ma non è particolarmente utile per focalizzarsi su un dettaglio, mentre il discorso opposto vale per la pupilla verticale. Ciò spiega come mai la pupilla verticale non sia presente nei vegetariani e sia diffusa nei predatori che cacciano sfruttando agguati, e viceversa, come mai i vegetariani, specialmente con occhi posizionati lateralmente, tendano ad avere pupille orizzontali.

Infine, gli autori notano che il grado di "verticalità" della pupilla è legato all'altezza dal terreno tenuta normalmente dalla testa (e quindi dagli occhi). Più l'animale predatore ha la testa a livello del terreno, più la pupilla tende ad essere verticale e stretta. Ad esempio, un geco ha pupilla più stretta di un gatto, che ha pupilla più stretta di una lince, che ha pupilla più stretta di un ghepardo. Apparentemente, animali che tengono la testa abitualmente sopra il mezzo metro da terra tendono ad avere solamente pupille rotonde. Gli uccelli, che volando possono andare ben sopra il mezzo metro dal suolo, hanno praticamente tutti la pupilla orizzontale, e l'unico caso di pupilla verticale è un uccello che abitualmente pesca volando a pelo d'acqua.



Se applichiamo questi principi generali ai dinosauri, concludiamo che probabilmente la maggioranza dei sauropodomorfi e degli ornitischi aveva pupille rettangolari orizzontali, mentre nei theropodi avevamo sia pupille rotonde che verticali. Se la regola "del mezzo metro" vale anche nel Mesozoico, dobbiamo concludere che tutti i grandi theropodi avevano pupilla circolare. Tyrannosaurus, Allosaurus e Carnotaurus avevano pupille rotonde. La pupilla verticale era probabilmente presente nelle specie di dimensioni più ridotte, come gli anchiornitidi, gli halszkaraptorini (!), i parvicursorini e i troodontidi di dimensioni più piccole. Alcuni dromaeosauridi, come Velociraptor, sono proprio nella "fascia intermedia" di altezza e forse avevano pupille dritte ed ovali ma non troppo strette, come nelle linci e nelle volpi.

Aldilà di queste ipotesi suggestive, chiudo con questa provocazione: dato che tutti i theropodi nascevano non più grandi di polli, anche quelli con dimensioni adulte gigantesche, dobbiamo quindi immaginare che da pulcini avessero occhi da gatto e che crescendo la forma della pupilla cambiasse progressivamente, per diventare, da adulti, rotonda?

2 commenti:

  1. Tutti gli uccelli che non volano mantengono le pupille rotonde, sia con la testa sopra che sotto il mezzo metro da terra.
    La maggioranza dei dinosauri erbivori adulti abitualmente avevano la testa sopra il mezzo metro da terra.

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  2. Rileggendo questo post, mi sono venute in mente alcune cose: secondo lo studio, tutti gli animali con pupilla orizzontale sono vegetariani, eppure mi sembra di ricordare dei serpenti verdi (come Ahaetulla nasuta) con una pupilla orizzontale che addirittura fornirebbe loro una visione binoculare, segno che forse la mera forma della pupilla (in questo caso orizzontale) non implica automaticamente una limitata capacità di distinguere i dettagli a favore di un campo visivo più ampio. E perchè alcuni anfibi e pesci hanno pupilla orizzontale pur essendo predatori?

    Inoltre non capisco perchè gli autori dello studio basano la posizione della testa rispetto al suolo alla pupilla verticale: i gechi avranno pure delle teste posizionate più a livello del terreno (perchè devono appiattirsi contro superfici verticali per mimetizzarsi o restare appesi), ma tante altre lucertole delle stesse dimensioni e forma del corpo, e con pupille circolari, adottano le loro stesse identiche pose quando si muovono o stanno fermi, inclusi i coccodrilli. Quindi qual'è la differenza?
    I coccodrilli sono anche notturni, come i gechi, questo forse spiegherebbe meglio la loro pupilla verticale.
    Inoltre, dato che secondo lo studio, tutti gli animali con pupilla orizzontale sono vegetariani, perchè applicarla ai dinosauri, visto che nessun dinosauro era davvero vegetariano al 100%? Abbiamo trovato adrosauri con resti di crostacei, theropodi che cambiavano numero di denti nel corso della crescita, Limusaurus che nasceva con i denti per poi perderli e sauropodomorfi che facevano l'opposto, segno che (come tutti i rettili e gli uccelli di oggi) la dieta di tutti i dinosauri cambiava con letà. Da cuccioli probabilmente si nutrivano di insetti e proteine varie (in modo da crescere anche più in fretta) per poi diventare più spiccatamente vegetariani con l'età adulta, come fanno ad esempio le iguane verdi oggi. Non esiste uccello o rettile vivente oggi che sia davvero vegetariano al 100% (e se ce ne fossero a mia insaputa, resterebbero sempre delle eccezioni alla regola, non la norma), e questo vuol dire che probabilmente anche i dinosauri avevano bisogno di vedere bene i dettagli, per cogliere i movimenti di insetti o piccoli animali, se ne avessero avuto bisogno.
    E poi perchè i sauropodi (con teste ad un'altezza di 10 metri dal suolo) avrebbero avuto una pupilla orizzontale? Da quell'altezza avevano bisogno di pupille adatte a distinguere benissimo i dettagli da lontano e dall'alto, come fanno gli uccelli volatori, sia per cercare cibo che per scorgere eventuali pericoli. Insomma tante domande restano aperte, e questo studio sulle pupille sembra essere un pò incompleto. Non convince molto.

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