Dettagli delle piume nei nuovi esemplari di pterosauro descritti da Yang et al. (2018). |
All'inizio degli anni '70 del secolo
scorso, la pubblicazione dello pterosauro kazako Sordes pilosus,
rinvenuto in giacimenti ad elevata conservazione di età giurassica,
dimostrò la presenza di tegumento filamentoso negli pterosauri.
Questi filamenti, detti “picnofibre”, furono poi identificati in
altri pterosauri giurassici, provenienti da giacimenti ad elevata
conservazione cinese.
Con la scoperta di strutture
filamentose in vari dinosauri (prima theropodi, poi anche in
ornithischi), si è acceso il dibattito sulla relazione esistente tra
i filamenti degli pterosauri e quelli dei dinosauri. Sono strutture
omologhe, comparse negli antenati comuni di pterosauri e dinosauri,
ed ereditate da ambo i gruppi? Oppure, sono frutto di una convergenza
adattativa, e quindi sono comparse indipendentemente, più volte,
negli pterosauri, nei theropodi e negli ornithischi, ma non sono un
retaggio ereditato dal loro più recente antenato comune?
Il problema nell'affrontare questo
problema in modo rigoroso è che la preservazione di queste strutture
filamentose è condizionata dalle caratteristiche del deposito
sedimentario in cui si fossilizza il corpo dell'animale. Esiste un
“filtro tafonomico” che maschera la effettiva distribuzione di
queste strutture in tutti i potenziali possessori. Certi animali
potrebbero non essere mai morti nel posto giusto per la conservazione
delle loro piume, col risultato che potremmo non avere mai traccia
del loro piumaggio, ma solo le ossa. Non è un caso, infatti, che
l'unico grande gruppo di Ornithodira per il quale attualmente non
esiste alcuna traccia di piumaggio, i sauropodomorfi, sia anche
quello che non viene mai rinvenuto nei giacimenti ad elevata
conservazione in cui abbondano le tracce di piumaggio associate a
theropodi e pterosauri. In attesa di avere qualche indicazione sulla
presenza o meno di piumaggio nei sauropodomorfi, le due
interpretazioni in conflitto persistevano ognuna tenacemente nella
propria posizione.
Una soluzione alternativa, avrebbe
potuto provenire sempre da questi giacimenti ad elevata
conservazione. Il ragionamento è il seguente: se l'ipotesi della
“evoluzione convergente” può funzionare per spiegare la presenza
di filamenti semplici in pterosauri e dinosauri, la stessa ipotesi
non regge molto bene qualora si scopra che sia i dinosauri che gli
pterosauri presentavano filamenti complessi. Non è molto credibile
che strutture complesse ed elaborate evolvano nel medesimo modo in
animali non imparentati, per mero effetto dell'adattamento. I
mammiferi ne sono una prova. Dopo tutto, anche i mammiferi hanno
filamenti semplici (evolutisi in modo autonomo rispetto a dinosauri e
pterosauri) ma non presentano mai i filamenti complessi che formano
le piume. Se i filamenti complessi sono una “facile” conseguenza
di quelli semplici, come mai i mammiferi non hanno mai evoluto
“mammalo-piume” nei 200 milioni di anni della loro storia?
Pertanto, qualora trovassimo delle piume complesse anche negli
pterosauri, questo sarebbe un robusto argomento a favore della
origine comune di queste strutture a partire dall'antenato comune di
dinosauri e pterosauri. Ipotizzare che un qualche misterioso fenomeno
di convergenza ecologica possa portare le piume in pterosauri e
dinosauri è difatti molto più debole del riconoscere che invece
questi animali le presentano perché condividono il medesimo
meccanismo genetico che produce queste complesse strutture
tegumentarie.
Purtroppo, qualora questa eventualità
non si verifichi, non possiamo usare tale assenza come prova di
alcunché.
Fin qui, i ragionamenti teorici.
Da qualche anno, ero a conoscenza
dell'esistenza di pterosauri eccezionali, nei quali sarebbe
preservato un tipo di tegumento più complesso dei filamenti.
Oggi, Yang et al. (2018) descrivono due
pterosauri anurognatidi dall'inizio del Giurassico Superiore cinese.
I due esemplari sono quasi completi e squisitamente preservati. In
particolare, il corpo risulta ricoperto da almeno 4 tipi di strutture
tegumentarie. Abbiamo filamenti semplici, come osservato in altri
pterosauri in passato, assieme a filamenti multipli che si irradiano
dall'apice di un filamento centrale comune, assieme a ciuffi di
filamenti che partono da uno stelo comune, assieme a ciuffi di lunghi
filamenti uniti in una base comune. Alcuni di questi filamenti
mostrano una differenza di colore lungo l'asse centrale, che indica
una cavitazione interna del filamento.
Gli unici altri animali noti per avere
filamenti cavi internamente e filamenti a differenti livelli di
complessità sono i dinosauri. In particolare, i filamenti complessi
di questi pterosauri sono comparabili ai diversi stadi di piumaggio
osservato nei coelurosauri. Fossero stati rinvenuti associati alle
ossa di un maniraptoro, nessuno avrebbe esitato a chiamare queste
strutture col nome di “piume”.
Pertanto, questa scoperta conferma e
rafforza l'ipotesi che i filamenti degli pterosauri siano omologhi ai
filamenti dei dinosauri, e che quindi pterosauri e dinosauri siano
strettamente imparentati in Ornithodira. Inoltre, la presenza negli
pterosauri di piume a differenti gradi di complessità supporta
l'idea che le piume, non solo i filamenti semplici, siano un
carattere ancestrale di tutti i dinosauri.
Restiamo in attesa del primo
sauropodomorfo con tracce di piumaggio.
Considerazione tassonomica secondaria,
ma forse non troppo banale. Alcuni nomi di clade sono stati definiti
in base alla presenza di piumaggio, e a non pochi biologi non
dispiacerebbe di usare il termine “Aves” per il clade “degli
animali piumati”. Se questo modo di pensare fosse applicato alla
nuova scoperta, dovremmo quindi concludere che Ornithodira è un
sinonimo junior di Aves, e che quindi dinosauri e pterosauri sono
tutti, di fatto, uccelli in quanto animali piumati? So che è il
medesimo argomento usato in passato per i maniraptori soltanto, ma se
concludessimo che piume complesse compaiono alla base di pan-Aves,
perché non riconoscere che allora a tale gruppo va legittimamente
dato il nome di “uccelli”?
Bibliografia:
Yang Z. et al., 2018. Pterosaur
integumentary structure with complex feather-like branching. Nature
Ecology and Evolution https://doi.org/10.1038/s41559-018-0728-7
fantastico. è davvero una fortuna essere spettatori di questa fase dello studio paleontologico...
RispondiEliminapan-aves for ever!
Emiliano
Chissà David Peters cosa dirà...
RispondiEliminaComunque scoperta dell'anno 2018.
Valerio
Scoperta dell'anno?
EliminaIl 2018 non è ancora concluso...
:)
Eliminammm c'è qualcosa che bolle in pentola?
RispondiEliminaEmiliano
E piano piano, alle più interessanti domande si trovano risposte… Sembra che basti aspettare per ottenerle.
RispondiEliminaG.C.T.