Perché le vertebre
dorsali di Spinosaurus hanno lunghezza comparabili a quelle
dei grandi tyrannosauridi e carcharodontosauridi, mentre le faccette
articolari e gli archi neurali sono marcatamente più piccoli? Come
spiegare questa anomalia?
Nell'istituire
Sigilmassasaurus, Russell (1996) incluse tra il materiale
riferibile a questo taxon varie vertebre dorsali isolate,
appartenenti ad individui di varie dimensioni. Russell (1996) nota
che queste vertebre dorsali posteriori ricordano molto quelle
dell'olotipo di Spinosaurus. McFeeters et al. (2013) escludono
l'attribuzione di questo materiale a Sigilmassasaurus, e lo
riferiscono a Tetanurae indet.
Concordo con Russell
(1996) che questi resti ricordino molto Spinosaurus (e
qualora Sigilmassasaurus
risulti sinonimo di Spinosaurus,
l'intuizione di Russell sarebbe ulteriormente confermata).
Difatti, come Spinosaurus, queste vertebre dorsali posteriori
hanno una combinazione di caratteri unica, assente negli altri
theropodi di grandi dimensioni: sono più lunghe che alte, con
faccette ellittiche e marcatamente opistocoeliche, le superfici
laterali sono prive di pleurocoeli, quella ventrale presenta una
sottile carena, e la faccetta posteriore appare molto svasata. Età,
collocazione geografica nordafricana, dimensioni, proporzioni e
caratteristiche generali corrispondono a quelle delle dorsali
posteriori dell'olotipo distrutto di Spinosaurus aegyptiacus.
Non vedo motivi per non riferirle a quel taxon. Quindi, io sono
propenso a considerare queste vertebre come appartenenti a
Spinosaurus.
La vertebra più grande
tra questi esemplari è un centro dorsale posteriore, CMN 50402,
della quale Russell (1996) fornisce varie misure: lunghezza massima
di 195 mm, lunghezza del centro escludendo la marcata convessità
anteriore (equivalente al “rim-to-rim” di Charig e Milner 1997)
di 168 mm, altezza della faccetta posteriore di 119 mm, ampiezza a
livello del margine posteriore delle diapofisi di 120 mm.
Un dettaglio interessante
è la marcata opistocoelia, che fa sì che la lunghezza massima del
centro, (inclusa la convessità anteriore che alloggiava nella cavità
posteriore della vertebra che la precedeva) sia 116% della lunghezza
“rim-to-rim”. Ovvero, la lunghezza “rim-to-rim” nelle dorsali
di Spinosaurus è pari al 86% della lunghezza massima.
Come ho scritto in
passato, le dimensioni dell'olotipo di Spinosaurus aegyptiacus
sono state sovrastimate usando erroneamente la lunghezza massima del
centro come “misura” delle dimensioni della vertebra da scalare
rispetto all'olotipo di Baryonyx, quando sarebbe più corretto
usare la lunghezza “rim-to-rim”. Ri-scalando le dorsali di
Stromer (1915) del 86%, la dorsale più lunga ha un valore
“rim-to-rim” di 180 mm, che rientra nel range delle dimensioni
massime delle dorsali posteriori dell'olitipo di Baryonyx! Se
ricordate, in un post passato mostrai che l'ampiezza e altezza delle
faccette articolari nelle dorsali olotipiche di Baryonyx fosse
nello stesso range dimensionale di quelle dell'olotipo di
Spinosaurus, e che questo ultimo risultasse molto allungato,
ma solamente in lunghezza. Riscalando i valori di Spinosaurus
in base al “rim-to-rim” questa anomalia longitudinale si riduce,
e Spinosaurus risulta proporzionato a Baryonyx, e con
vertebre lunghe 120% dell'olotipo di Baryonyx.
Pertanto,
tornando alla domanda che apre il post, correggendo le
dimensioni longitudinali di Spinosaurus
(badandoci solamente sui valori “rim-to-rim”) capiamo come
mai questo theropode risultasse “anomalo”, con faccette
vertebrali molto più piccole di altri theropodi giganti come
Tyrannosaurus e i Carcharodontosauridae: in realtà, era la
lunghezza delle vertebre ad essere stata “sovrastimata”, mentre
le faccette articolari ci davano il valore realistico delle sue
dimensioni effettive.
Lo so, la mia è la voce
di uno che grida nel deserto...
Bibliografia:
Charig, A.J., and Milner, A.C. 1997. Baryonyx walkeri, a fish-eating dinosaur from the Wealden of Surrey. Bulletin of the Natural History Museum of London (Geology), 53: 11–70.
McFeeters, B., Ryan, M., Hinic-Frlog, S., Schröder-Adams, C. 2013. A reevaluation of Sigilmassasaurus brevicollis (Dinosauria) from the Cretaceous of Morocco. Canadian Journal of Earth Sciences 50: 1-14.
Russell, D.A. 1996. Isolated dinosaur bones from the Middle Cretaceous of the Tafilalt, Morocco. Bulletin du Muséum national d'Histoire naturelle, Paris, 4esér. 18: 349–402.
McFeeters, B., Ryan, M., Hinic-Frlog, S., Schröder-Adams, C. 2013. A reevaluation of Sigilmassasaurus brevicollis (Dinosauria) from the Cretaceous of Morocco. Canadian Journal of Earth Sciences 50: 1-14.
Russell, D.A. 1996. Isolated dinosaur bones from the Middle Cretaceous of the Tafilalt, Morocco. Bulletin du Muséum national d'Histoire naturelle, Paris, 4esér. 18: 349–402.
Salve, volevo segnalare che il titolo del post riporta un errore di battitura ("Una vertebre").
RispondiEliminaBuona continuazione del blog!
Aesìr
Grazie per la segnalazione, ho corretto.
EliminaAl di là delle dimensioni (tranquillo, nel deserto ci sono io ad ascoltarti) ma ho sempre pensato che spesso si tenda a istituire generi nuovi troppo frettolosamente, basandosi magari su pochi fossili (nello specifico mi riferisco alla possilibile sinonimia tra spino e sigil ). Tu che ne pensi?
RispondiEliminaIo ho eretto un genere da un singolo frontale.
EliminaA questo punto sorge la domanda: qual è o quale può essere la ragione/funzione di questa marcata opistocoelia? Altri theropodi hanno questa caratteristica?
RispondiEliminaGli unici altri theropodi con marcata opistocoelia nelle dorsali posteriori sono i Parvicursorinae.
EliminaInteressante che Spinosaurus mostri iposfeni relativamente ridotti rispetto agli altri grandi theropodi, e che i parvicursorini perdano del tutto gli iposfeni.
La marcata opistocoelia + la riduzione degli iposfeni è generalmente associata ad una relativa mobilità intervertebrale rispetto alle forme con centri anficelici e marcato iposfene. Pertanto, la colonna dorsale di Spinosaurus risulta relativamente meno rigida rispetto a quella di altri grandi theropodi. Ciò è conforme con il relativo allungamento dei centri. Penso sia prematuro, tuttavia, fare speculazioni funzionali sul perché di queste caratteristiche: occorre avere più esemplari e sopratutto occorre mappare la distribuzione di questi caratteri lungo Spinosauridae (disponendo di più taxa possibili) per capire se questi caratteri coevolvano e, ad esempio, siano legati all'evoluzione delle alte spine neurali.
Chiarissimo grazie :)
EliminaChe tu sappia ci sono, in programma per quest'anno, spedizioni in Marocco e/o Tunisia (o scavi in corso) per cercare altri reperti di Spinosaurus? Magari con Federico Fanti...
RispondiEliminaAlessandro (Bologna)