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03 novembre 2011

Un nido di Protoceratops?

Per oltre 60 anni, tutti "sapevano" che la Mongolia aveva restituito i resti di numerosi nidi fossili di Protoceratops, a loro volta preda del famelico Oviraptor. Poi, negli anni '90 del XX secolo, si scoprì che il famelico Oviraptor era in realtà il vero proprietario di quei nidi, e Protoceratops smise di essere associato a quei nidi (e 50 anni di iconografia furono relegati all'età dell'Errore).
In questi giorni, esce uno studio che avrebbe identificato il primo vero nido di Protoceratops.

Fastosky et al. (2011) descrivono un'associazione di 15 giovani Protoceratops dal Cretacico Superiore dalla Formazione Djadochta (Mongolia). I 15 esemplari (alcuni completi e articolati) sono assiepati tra loro, formando una struttura dalla vaga forma ellittica. Gli esemplari sono sub-paralleli tra loro, seguendo un'orientazione preferenziale. Gli arti posteriori tendono ad essere estesi posteriormente.
Da Fastovsky et al. 2011
Gli autori propongono due interpretazioni dell'associazione:
1- Si tratta di un nido sepolto da una tempesta di sabbia. Ciò sarebbe avvalorato dall'età giovanile degli esemplari e dalla loro associazione che forma un aggregato ellittico.
2- Gli animali formavano un'aggregazione sociale che fu sepolta da una tempesta di sabbia.
Sebbene gli autori preferiscano l'ipotesi del nido, pur ammettendo un'alternativa, io penso che la seconda sia più plausibile. Innanzitutto, gli autori notano che gli esemplari non sono giovanissimi appena usciti dal nido, ma sono almeno il 60% più grandi delle dimensioni minime note nei giovani Protoceratops. A mio avviso, è altamente improbabile che 15 giovani Protoceratops trascorrano i primi giorni-settimane dalla schiusa fino alla taglia qui preservata senza mai uscire dal nido. Non è difficile immaginare che 15 esemplari assiepati nel nido per più di 10 giorni senza mai uscirne sarebbero ricoperti dai propri escrementi. Inoltre, tale permanenza richiederebbe che i genitori nutrano regolarmente la prole, fenomeno mai osservato nei rettili né negli uccelli attuali più basali.
Inoltre, se davvero questa associazione fosse un nido, è davvero bizzarro che non contenga nemmeno un frammento di guscio. In altri nidi di dinosauro, infatti, il nido contiene generalmente qualche frammento di guscio, sia che sia stato occupato per qualche tempo sia che sia stato abbandonato alla schiusa.
L'ipotesi dell'aggregazione di giovani dinosauri è invece molto più plausibile, sopratutto alla luce della tafonomia del sito. I fossili sono inclusi in sabbie eoliche, ed è quindi plausibile che siano stati sepolti da una tempesta di sabbia. Lo stesso allienamento degli scheletri è interpretabile con il tentativo degli animali di esporre la minore superficie ai venti carichi di sabbia. 
L'esempio qui sotto è illuminante: i pinguini antartici tendono ad aggregarsi in modo compatto quando sono colti da una tempesta di neve. Analogo comportamento, quindi, è plausibile ammetterlo in animali simili colti da una tempesta di sabbia.
Come altri fossili dimostrano, infatti, i giovani dinosauri tendono ad aggregarsi tra loro, sopratutto se parte della stessa covata, e spesso muoiono assieme se cadono in trappole naturali o sono colti da fenomeni improvvisi e catastrofici.
Concludendo, l'interpretazione a mio avviso più plausibile di questo sito è che sia un'aggregazione difensiva di giovani Protoceratops colta da una tempesta di sabbia, e non sarebbe quindi un nido.
Il fantasma del nido di Protoceraptos continua a perseguitarci...

Bibliografia:
D. E. Fastovsky, D. B. Weishampel, M. Watabe, R. Barsbold, KH. Tsogtbaatar and P. Narmandakh (2011) A Nest of Protoceratops andrewsi (Dinosauria, Ornithischia). Journal of Paleontology 85(6):1035-1041.

4 commenti:

  1. This reminds me so much the finding reported by Meng et al (2004), a group of young psittacosaurs clustering together with an adult specimen:

    http://www.nature.com/nature/journal/v431/n7005/full/431145a.html

    Greetings from the istmus, and keep the good blogging.

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  2. Yes, I agree. Your suggestion is also a good explanation (I preferred not to mention it because the Protoceratops fossil lacks adult remains): in both interpretations there's no mention to a nest.

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  3. La posizione degli arti anteriori lascerebbe supporre che fossero accovacciati, il che è compatibile con la tua ricostruzione, ma potrebbe anche voler dire che gli animali si trovavano all'interno di una "tana", una sorta di avvallamento nel terreno.

    Anche perchè nelle aggregazioni di pinguini, di solito, quando c'è una tempesta, la testa è verso il centro e la schiena e verso l'esterno.
    Mentre quando gli animali sono in un avvallemnto e c'è una tempesta di sabbia-neve o quant'altro, tendono a mettere la testa il più vicino possibile al bordo sottovento della conchetta.

    Ovviamente (mancano i gusci, non sono pulcini appena nati...) non sto pensando ad un nido, ma ad una tana a tinozza.

    Se i ceratopsidi derivano dagli eterodontosauri (un ipotesi che appare e scompare, se non erro), dovrebbero discendere da animali fossori ed abituati a costruire tane, anche complesse.

    Comunque mi sembrava di ricordare che, tra tutti i nidi scoperti in mongolia, vi fossero anche dei nidi di Protoceratops, o almeno delle uova, erano classificate così alla mostra di Venezia sui dinosauri mongoli, solo una dozzina di anni fa.

    Mi confermi, dunque, che tutte quelle uova e quei nidi erano stati erroneamente attribuiti e vanno riclassificati come di teropodi?

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  4. Anonimo,

    non ci sono evidenze di una buca nel fossile in questione.
    Potresti citarmi quale studio dice che gli animali in buche durante tempeste mettono la testa sottovento?
    I ceratopsidi non discendono dagli eterodontosauri. Protoceratops comunque non è un ceratopside, e comunque tane sotterranee sono note in Ornithopoda (Oryctodromeus e affini).
    Tutte le uova un tempo attribuite a Protoceratops sono Elongatoolitidi quindi Oviraptorosauria.

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