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16 giugno 2009

Un nuovo grande tetanuro dal Cretacico Inferiore dell’Inghilterra (Benson et al., 2009)


Alcuni mesi fa, Steve Brusatte mi inviò una copia preliminare di una bozza di un articolo al quale stava collaborando assieme a Roger Benson, Steve Hutt e Darren Naish, su un nuovo theropode dal Wealdien, del Cretacico Inferiore inglese. Questo studio è uscito in questi giorni (Benson et al., 2009).

Darren Naish, tra gli autori dello studio e massima autorità sui theropodi inglesi del Cretacico Inferiore, ne parla dettagliatamente su Tetrapod Zoology, quindi non ripeterò ciò che potete leggere meglio dal mitico blog di Darren.

Mi soffermerò quindi solamente su un paio di questioni.

Data la frammentarietà del fossile, gli autori hanno preferito non dargli un nome, limitandosi al numero di catalogo con cui è archiviato, MIWG 6350. A mio avviso, come ho espresso in un commento su TetZoo, la combinazione di caratteri presente in MIWG è sufficiente per istituire un nuovo nome. Ciò non mi pare un vezzo nominalistico, bensì un modo per preservare questo interessante fossile dall’oblio: la nostra specie, fin dal Giardino dell’Eden (...) è stata investita del ruolo di creatrice di nomi da imporre agli animali, i quali, senza tale attributo, sono spesso relagati al rango di oggetti. Aldilà della battuta, credo che l’istituzione di nomi sia importante perché, spesso, numerose stime di diversità paleo-ecologica vengono fatte basandosi sulle specie istituite, non sul numero di esemplari catalogati. Forse questo fossile appartiene ad una specie già istituita? Gli autori di questo nuovo studio dimostrano che MIWG 6350 è chiaramente distinguibile da altri grandi theropodi del Wealdien (Baryonyx, Neovenator e Eotyrannus): in teoria, esso meriterebbe un nome, diagnosticabile dalla sua combinazione di caratteri (ad esempio, la compresenza di pube leggermente concavo caudalmente, pronunciato condilo laterale distale del femore, a mio avviso assente in altri grandi theropodi noti). Forse.

Avremo modo di riparlare di questo tema prossimamente... (Darren stesso ha promesso una dettagliata risposta in proposito sul suo blog).

In conclusione, concordo che la cautela impone di non battezzare questo theropode, sopratutto se risultasse in futuro che esso è parte di un theropode già noto (il mio maggiore candidato potrebbe essere Becklespinax*, sempre del Wealdien ma noto solo per vertebre dorsali, quindi non confrontabile direttamente con MIWG 6350).

Dove collocarlo filogeneticamente? Gli autori attribuiscono MIWG 6350 a Tetanurae incertae sedis. Immesso in Megamatrice, esso risulta effettivamente un Tetanurae di incerta posizione: la maggioranza dei risultati (>95%) lo colloca in Allosauroidea. Solo nuovi dati, tuttavia, potranno confermare questa ipotesi.


*Becklespinax proviene da livelli più antichi del Supergruppo Wealdien rispetto a quelli di MIWG 6350. Non è chiaro se e come questa distanza stratigrafica possa giustificare o meno un'eventuale distinzione tassonomica.

Bibliografia:

Benson R. B. J., Brusatte S. L., Hutt S. & Naish D., 2009 - A new large basal tetanuran (Dinosauria: Theropoda) from the Wessex Formation (Barremian) of the Isle of Wight, England. Journal of Vertebrate Paleontology 29, 612-615.

2 commenti:

  1. non ha ancora un nome?

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  2. No.
    L'opinione degli autori, data la frammentarietà del fossile, e l'assenza di caratteri diagnostici, è di evitare di dargli un nome. Forse, se in futuro si troveranno altri resti più completi, aventi qualche carattere diagnostico, si deciderà di dargli un nome.

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