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05 aprile 2009

Theropodi Antartici II: Dromaeosauri giganti e fossili viventi polari

Nel precedente post sui possibili theropodi antartici avevo scritto che i generi attualmente noti da quel continente sono Cryolophosaurus e Vegavis. In un commento molto dettagliato, Jerry Harris mi ha fornito numerosi spunti aggiuntivi, che non conoscevo. Thank you, Jerry! In particolare, mi ha inviato due articoli che non avevo, molto interessanti.

Nel primo, è descritto un piede frammentario ma articolato di un theropode di taglia media dal Maastrichtiano antartico. La morfologia è quella di un paraviale robusto, che potrebbe essere diagnostico (e quindi essere una nuova specie), attribuibile a Dromaeosauridae (Case et al., 2007). Effettivamente, includendo i dati di questo theropode in Megamatrice, risulta un Dromaeosauridae di incerta posizione sistematica. Dato che questo dromaeosauro antartico non solo è della stessa età di Austroraptor, ma anche di taglia comparabile (Case et al., 2007, stimano una taglia analoga a quella di Achillobator), questo risultato preliminare indicherebbe che alla fine del Cretacico anche in Antartide esistevano deinonychosauri giganti come nella vicina Patagonia. Sebbene i resti di questo dromaeosauride siano frammentari, esso è distinguibile da Austroraptor per la morfologia del terzo metatarsale, che pare prossimalmente più robusto e non-arctometatarsale.

Il secondo articolo descrive un frammento distale di tibia di un theropode di taglia medio-piccola, dal Santoniano (metà del Cretacico Superiore) antartico (Molnar et al., 1996). Sebbene il resto in questione possa sembrare molto scarso, esso appartiene ad una regione anatomica molto informativa per la filogenesi dei theropodi: la parte distale della tibia, che articola con il tarsometatarso, ha subito una profonda evoluzione dai primi dinosauri lungo i theropodi, diversificandosi in morfologie distintive. L’esemplare in questione è chiaramente theropode per via dell'ampia cavità midollare e per la faccetta espansa per il processo ascendente dell'astragalo. Esso mostra una serie di caratteri chiave nei tetanuri basali non-maniraptoriformi: il rapporto ampiezza-spessore distale, la forma in vista distale, la forma della fossa per il processo ascendente, la forma del malleolo mediale, il grado di espansione del malleolo laterale, la presenza di un processo articolare per il processo ascendente, l’assenza o meno di particolari creste lungo la faccetta craniale, l’assenza o meno di fosse articolari caudali; tutti caratteri che permettono di distinguere una tibia distale di un allosauroide, o di un tetanuro di grado “megalosauride”, o di un coelurosauro basale. Molnar et al. (1996) notano la stretta somiglianza di questo esemplare con Piatnitzkysaurus, un tetanuro basale del Giurassico Medio sudamericano. Se ciò fosse confermato, l’esemplare antartico dimostrerebbe la persistenza di una linea di tetanuri primitivi per più di 70 milioni di anni! Tuttavia, alcuni dei caratteri citati da Molnar et al. (1996) sono distribuiti in altri tetanuri basali: pertanto, solamente un’analisi filogenetica dettagliata può stabilire se e quanto questo theropode antartico sia imparentato con altri taxa. Sebbene frammentario, questo esemplare è codificabile per 20 caratteri di Megamatrice: l’analisi preliminare indicherebbe che esso è effettivamente un tetanuro non-coelurosauro di incerta posizione sistematica. L'assenza di apomorfie allosauroidi e spinosauroidi porterebbe a interpretarlo come una forma di tetanuro relativamente basale. Pertanto, analogamente con altri casi di vertebrati del Gondwana meridionale, questo sarebbe un "fossile vivente" Giurassico vissuto nel Cretacico Superiore.

Bibliografia:

Case J.A., Martin J.E. & Reguero M., 2007 - A dromaeosaur from the Maastrichtian of James Ross Island and the Late Cretaceous Antarctic dinosaur fauna; pp. 1-4 in Cooper, A., Raymond, C., and Team, I.E. (eds.), Antarctica: a Keystone in a Changing World. Online Proceedings for the Tenth International Symposium on Antarctic Earth Sciences. U.S. Geological Survey Open-File Report 2007-1047, SRP 083. U.S. Geological Survey, Washington, D.C.

Molnar, R.E., Angriman, A.L., and Gasparini, Z. 1996. An Antarctic Cretaceous theropod. Memoirs of the Queensland Museum 39(3):669-674.

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