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08 ottobre 2008

Cos’è diagnostico per identificare un uccello? Dipende se lo dici oggi o se lo dici nel 1988...

Che questi ultimi venti anni siano stati rivoluzionari per i teropodi mesozoici può essere ben compreso confrontando la descrizione delle caratteristiche degli uccelli (ovvero, la diagnosi di Neornithes) scritta sulla Nuova Enciclopedia delle Scienze della Garzanti, edizione del 1988, con ciò che sappiamo ora di tali caratteri (e della loro effettiva utilità per definire un uccello). Come vedrete, buona parte dei caratteri citati, ed osservabili nei fossili, non è più considerata tratto esclusivo degli uccelli, bensì di uno o più gruppi avente al suo interno gli uccelli. Questo mirabile caso di obsolescenza dimostra per l’ennesima volta che il confine tra “uccelli” e “dinosauri” è puramente una convenzione derivante dal fatto che (purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista) tutte le linee evolutive di Dinosauromorpha ad eccezione di Neornithes sono scomparse da almeno 65 milioni di anni, lasciando nelle faune attuali un enorme vuoto morfologico tra gli uccelli e gli altri rettili, “vuoto” contingente che non rappresenta alcuna discontinuità tassonomica reale.

Il testo qui sotto è tratto dalla Nuova Enciclopedia delle Scienze della Garzanti, ed. ottobre 1998, pagina 1472, alla voce “uccelli”. Dopo ogni carattere, tra parentesi in maiuscolo, il clade comprendente gli uccelli al quale oggi noi attribuiamo la comparsa di tale carattere.

“[...] vertebrati [...] con due paia di arti (TETRAPODA, ok, qui l’ho messo per ridere), quelli anteriori adatti al volo e trasformati in ali (PARAVES), quelli posteriori atti alla deambulazione (DINOSAUROMORPHA). Il corpo è ricoperto di piume e piumino (COELUROSAURIA), formazioni epidermiche che evitano la dispersione di calore, e da penne (NODO “OVIRAPTOROSAURIA + PARAVES”), che proteggono il corpo e formano gli organi di volo. Altra formazioni cornee della pelle degli uccelli sono le squame (REPTILIA) che ricoprono le zampe, gli sproni ed il becco.

[...]

Le ossa degli uccelli sono pneumatizzate (SAURISCHIA), contengono cioè cavità comunicanti con i sacchi aerei dell’apparato respiratorio: questo perché il peso specifico del corpo sia minore e sia facilitato il volo. Lo sterno presenta una lamina ossea verticale (carena) (PYGOSTYLIA) sulla quale si inseriscono i muscoli pettorali delle ali; le dita dell’arto posteriore sono in genere quattro (NEOTHEROPODA), [...].

Gli uccelli sono privi di denti (NEORNITHES), sostituiti da un becco (ranfoteca), rivestimento corneo delle mascelle, [...].

Ai polmoni, piccoli e spugnosi (NEOTETANURAE), sono collegati i sacchi aerei (SAURISCHIA), che si estendono al collo (SAURISCHIA), al torace (SAURISCHIA), all’addome (Nodo “TETANURAE + CERATOSAURIA”), e comunicano con le cavità delle ossa pneumatiche, essi consentono la respirazione durante il volo. L’encefalo è molto sviluppato (MANIRAPTORIFORMES), [...].

Hanno sempre sessi separati, con dimorfismo sessuale molto accentuato (DINOSAURIA). Le uova sono grandi (MANIRAPTORA), [...].”

Come vedete, delle caratteristiche della lista rilevabili anche nei fossili, solo l’assenza di denti è rimasta una genuina caratteristica degli uccelli, ovvero di Neornithes*, rimasta ancora valida dopo 20 anni di scoperte e studi, mentre tutti gli altri tratti sono caduti in obsolescenza e diagnosticano cladi ben più ampi di Neornithes.

*Sebbene essa sia talmente omoplastica tra i celurosauri da risultare poco “caratterizzante” per i soli neorniti, essendo avvenuta indipendentemente almeno in altre 6 linee: Ornithomimoidea, Oviraptoroidea, Confuciusornithidae, Gobipterygidae, Archaeorhynchus, e Hongshanornis

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