Sulla secessione di T. regina e T. imperator da T. rex
L'olotipo di T. rex (fonte: Wikipedia)
Nuovo episodio del podcast di Theropoda dedicato allo studio appena pubblicato e che prosegue la discussione sul numero di specie di Tyrannosaurus determinabili dal record fossile.
Personalmente, visti i risultati tutt'altro che definitivi dello studio a me sembra che si voglia solo cercare di dimostrare a tutti i costi qualcosa in cui si crede profondamente, ma senza poterlo fare incontrovertibilmente. Il fatto che si parli del Tirannosauro fa poi da cassa di risonanza al tutto. A questo punto anche qui si potrebbe applicare il concetto della pareidolia spiegato qualche post fa, con la differenza che in questo caso si vedono più dinosauri là dove magari ce n'è uno solo. La variabilità intraspecifica non può bastare in questo caso a giustificare le differenze? In fondo anche tra noi uomini ci sono differenze fisiche a volte notevoli, ma non per questo apparteniamo a specie diverse (o sbaglio?). Bruno.
Mi piacerebbe essere su questa Terra tra 60 milioni di anni per vedere i paleontologi del futuro (forse umani altamente evoluti, forse extraterrestri o forse di una nuova specie senziente) alle prese con i resti di Homo sapiens! Chi dirà che uomini, donne, bambini, anziani, asiatici, africani, europei appartengono a specie tutte diverse a causa di minime differenze nelle ossa (Nanotyrannus docet), e chi sosterrà che umani, scimpanzé, gorilla e orango sono tutte varianti o stadi di crescita di una singola specie. Riccardo
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Personalmente, visti i risultati tutt'altro che definitivi dello studio a me sembra che si voglia solo cercare di dimostrare a tutti i costi qualcosa in cui si crede profondamente, ma senza poterlo fare incontrovertibilmente. Il fatto che si parli del Tirannosauro fa poi da cassa di risonanza al tutto.
RispondiEliminaA questo punto anche qui si potrebbe applicare il concetto della pareidolia spiegato qualche post fa, con la differenza che in questo caso si vedono più dinosauri là dove magari ce n'è uno solo.
La variabilità intraspecifica non può bastare in questo caso a giustificare le differenze?
In fondo anche tra noi uomini ci sono differenze fisiche a volte notevoli, ma non per questo apparteniamo a specie diverse (o sbaglio?).
Bruno.
Mi piacerebbe essere su questa Terra tra 60 milioni di anni per vedere i paleontologi del futuro (forse umani altamente evoluti, forse extraterrestri o forse di una nuova specie senziente) alle prese con i resti di Homo sapiens! Chi dirà che uomini, donne, bambini, anziani, asiatici, africani, europei appartengono a specie tutte diverse a causa di minime differenze nelle ossa (Nanotyrannus docet), e chi sosterrà che umani, scimpanzé, gorilla e orango sono tutte varianti o stadi di crescita di una singola specie.
RispondiEliminaRiccardo