L'idea dominante sulla Paleoarte è che essa debba essere una rappresentazione iper-realistica e didascalica della vita del passato.
Tralasciando il fatto che la Paleoarte non rappresenta la "vita del passato" bensì ipotesi paleontologiche storicamente determinate, mi domando se non sia arrivato il tempo di portare la Paleoarte fuori dal ridotto recinto dell'iper-realismo e della didascalica.
Ad esempio, includere nella Paleoarte anche le suggestioni, le emozioni e le istanze private del paleontologo, le sue riflessioni filosofiche, l'intera paleontologia e non solo la parte ricostruttiva.
Può esistere una Paleoarte astratta?
Andrea Cau, 2021 - Tafonomia dell'olotipo di Halszkaraptor escuilliei |
domanda interessante. ci rifletto sopra, avrebbe molte implicazioni...
RispondiEliminaEmiliano
Secondo me avrebbe senso una via di mezzo, più che altro perché se spinto all'eccesso il lato "arte astratta" perderebbe forse troppo del lato "paleo" e rimarrebbe solo la parte artistica.
RispondiEliminaMattia
Concordo.
EliminaE se ci pensi, è poi il problema fondamentale di tutta la paleoarte: quando il "rilassamento" della componente paleo porta la paleoarte a non essere più tale?
stavo per postare un commento prolisso, ma alla fine ho letto il tuo e, praticamente, avrei detto in maniera meno chiara più o meno le stesse cose :)
EliminaEmiliano
No. Sarebbe semplicemente arte astratta o informale. Comunque "altro" rispetto alla paleoarte.
RispondiEliminaMi chiedo se potesse anche esserci l'affermazione di una "retroguardia paleoartistica" atta alla rappresentazione (o anche alla conservazione di già esistenti rappresentazioni) di ipotesi paleontologiche del passato. Degli esempi potrebbero essere il Crystal Palace Park nel Regno Unito, o da noi il parco della preistoria a Rivolta D'Adda.
RispondiEliminaMattia Luraschi