Come ho annunciato nel precedente post,
il nuovo fossile che abbiamo introdotto è stato battezzato
Halszkaraptor (Cau et al. 2017), in onore di Halszka Osmólska
(1930-2008). Inoltre, abbiamo anche introdotto un nuovo sotto-clade
di Dromaeosauridae, basato sulla più ampia analisi filogenetica di
Maniraptora pubblicata finora: a questo clade abbiamo dato il nome di
Halszkaraptorinae. Ancorato su Halszkaraptor escuilliei,
Halszkaraptorinae comprende tutti i theropodi più vicini a questo
nuovo taxon rispetto agli eudromaeosauri, gli unenlagiini, i
troodontidi e gli uccelli.
L'analisi filogenetica ha dimostrato
che Halszkaraptor non è solo nel suo clade, dato che
attualmente si conoscono altre due specie di Halszkaraptorinae,
entrambe scoperte in Mongolia, entrambe di dimensioni relativamente
ridotte, ed entrambe con un mix di caratteri che hanno reso
enigmatica la loro collocazione rispetto agli altri dromaeosauridi e
paraviani. A questi due piccoli theropodi, un po' dimenticati, è
dedicato questo post. Ma, sopratutto, questo post ed il clade
Halszkaraptorinae sono un omaggio a colei che per prima intuì
l'esistenza di un gruppo aberrante di theropodi mongolici affini ai
più famosi dromaeosauridi.
La storia paleontologica degli
halszkaraptorini inizia ben prima della scoperta di Halszkaraptor.
Durante la spedizione Polacco-Mongola del 1970, nel sud del Gobi, fu
scoperto un piccolo metatarso di theropode, nella località di
Khulsan, in livelli della Formazione Barun Goyot (Cretacico
Superiore). Questo fossile sarà descritto ed interpretato, 12 anni
dopo, da Halskza Osmólska (1982). Osmólska (1982) nota che le
estremità del fossile sono relativamente poco ossificate, e che la
texture del fossile è grossolana: questi fattori portano la
paleontologa polacca a considerare questo fossile un esemplare non
pienamente maturo. Osmólska (1982) nota una serie di similitudini
con Velociraptor, e riferisce il fossile ad una nuova forma di
deinonychosauro, potenzialmente un Dromaeosauridae, per il quale
conia il nome di Hulsanpes
perlei ("il piede da Kulsan di Perle", dedicato al
paleontologo mongolo Altangerel Perle). Nonostante la scarsa
preservazione dell'esemplare, che consta solamente dei metatarsali
II-III-IV e di alcune falangi, più un possibile frammento di
neurocranio, la Osmólska identificò una combinazione di caratteri
che avvalora una affinità con i Dromaeosauridae.
Data l'estrema frammentarietà
dell'esemplare, Hulsanpes ha ricevuto poca considerazione nei
decenni successivi. Pur riconoscendo che il fossile probabilmente
appartiene ad un paraviano, la scarsità di informazioni disponibili
nel fossile previene una adeguata indagine delle sue affinità.
Dieci anni dopo, durante una spedizione
Americano-Mongola nella località del Gobi di Tögrögiin Shiree,
Mark Norell scopre uno scheletro parziale di un piccolo theropode in
livelli della Formazione Djadoktha. Quindici anni dopo, questo
scheletro sarà ufficialmente pubblicato e battezzato Mahakala
omnogovae da Turner et al. (2007) e poi dettagliatamente
descritto da Turner et al. (2011). Mahakala è uno dei più
piccoli theropodi non-avialiani, lungo meno di un metro. Il cranio è
poco conservato, a parte un frontale e la parte posteriore del
neurocranio. Il resto dello scheletro è parzialmente conservato e
semi-articolato, e comprende, tra l'altro, ambo i piedi in ottimo
stato di preservazione.
Le analisi filogenetiche precedenti,
comprendenti Mahakala,
lo hanno collocato alla base di Dromaeosauridae, in una posizione
che viene confermata dal nostro studio: la linea filetica che in
quegli studi portava a Mahakala non è altro che
Halszkaraptorinae. Le ridotte dimensioni, assenza di molti caratteri
derivati dei dromaeosauridi e le somiglianze con altri paraviani,
hanno sollevato dubbi sullo status dromaeosauridae di Mahakala.
In particolare, Mahakala potrebbe essere una forma più affine
con gli uccelli? La questione è tutt'altro che chiusa, dato che le
relazioni tra i paraviani basali sono relativamente instabili.
Nonostante non sia mai stato suggerito
prima del nostro studio, bisogna rimarcare che il metatarso di
Mahakala è molto simile all'unico esemplare di Hulsanpes:
oltre a dimensioni simili e proporzioni quasi identiche, entrambi
mostrano una marcata convessità nel lato estensorio della parte
prossimale del secondo e terzo metatarsale, l'assenza di costrizione
basale del terzo metatarsale, l'assenza di creste plantari nel
secondo e terzo metatarsale, una distinta curvatura laterodistale del
quarto metatarsale, e sopratutto una costrizione trasversale della
regione distale del terzo metatarsale che separa una mensola
mediodorsale (che si sovrappone al secondo metarsale)
dall'articolazione distale dell'osso. Questa combinazione di
caratteri è unica di Hulsanpes e Mahakala, e avvalora
una stretta affinità tra i due taxa.
Sebbene nel nostro studio abbiamo
mantenuto una distinzione tra Hulsanpes e Mahakala in
base ad alcune differenze nel metatarso, è quindi possibile che i
due siano infatti sinonimi. La diagnosi originaria di Hulsanpes
(Osmólska 1982) non è più adeguata per gli standard attuali, ed è
stata emendata nel nostro studio, differenziandola da quella di
Mahakala (Cau et al. 2017, informazioni supplementari).
Halszkaraptor è differenziabile
sia da Hulsanpes che da Mahakala: nel dettaglio del
piede, non ha il mix di mensola dorsale e costrizione distale a
livello del terzo metatarsale, che invece è presente negli altri due
halszkaraptorini. Sebbene siano approssimativamente delle stesse
dimensioni, Halszkaraptor si distingue inoltre da Mahakala
per almeno una dozzina di altri caratteri dello scheletro:
l'inclinazione dei processi paroccipitali, la fusione delle
postzigapofisi nelle prime cinque vertebre cervicali, l'assenza di
epipofisi cervicali, l'assenza di recessi pneumatici nella cervicali
anteriori, la forma più rettilinea dell'ulna, la presenza di un
processo antiliaco con una fossa cuppedica nell'ileo, la presenza di
un quarto trocantere in forma di tubercolo, il metatarso
proporzionalmente più corto (85% del femore, mentre in Mahakala
il metatarso è lungo il 107% del femore), e l'inusuale allungamento
della prima falange del terzo dito del piede. Pertanto, ritengo che,
qualunque sia lo status tassonomico della coppia Hulsanpes-Mahakala,
la Piccola Halszka sia comunque un taxon distinto.
Caratteristiche delle vertebre
cervicali, della coda, dell'avambraccio, del bacino e dell'arto
posteriore, condivise con Halszkaraptor, e che discuterò nel
prossimo post, suggeriscono che le ricostruzioni di Mahakala
pubblicate finora, nelle quali è rappresentato simile ad
altri paraviani basali, debbe essere revisionata: è probabile
infatti che esso fosse quindi simile ad Halszkaraptor
nell'allungamento del collo e nella postura del corpo (questo
dettaglio sarà spiegato nel prossimo post).
La scelta del nome Halszkaraptor
(e Halszkaraptorinae) è un omaggio al grande lavoro di Halszka
Osmólska sui theropodi della Mongolia, da Deinocheirus a
Gallimimus, passando per gli oviraptorosauri ed i troodonditi.
In particolare, la sua intuizione che il frammentario Hulsanpes
rappresentasse una forma più piccola e gracile di dromaeosauride
mongolico, distinto da Velociraptor (Osmólska 1982) è oggi
definitivamente confermata dalla scoperta di Halszkaraptor.
Da oggi, un nuovo clade, estremamente
aberrante, di piccoli Dromaeosauridae della Mongolia, è istituito e
battezzato in onore di chi, per prima, ne intuì l'esistenza ben 35
anni fa.
Nel prossimo post, descrivero nel
dettaglio i caratteri inusuali di Halszkaraptor, e mostrerò
come la sua bizzarra anatomia sia indicativa di un nuovo stile di
vita, finora mai osservato nei maniraptori.
Ringrazio Adam Halamski e Daniel Madzia
per l'aiuto su Hulsanpes (il cui olotipo è conservato a
Varsavia) durante la realizzazione delle ricerche per Halszkaraptor.
Bibliografia:
Cau A. et al. 2017. Synchrotron
scanning reveals amphibious ecomorphology in a new clade of bird-like
dinosaurs. Nature
doi:10.1038/nature24679
Osmólska H. 1982. Hulsanpes perlei
n.g. n.sp . (Deinonychosauria, Saurischia, Dinosauria) from the Upper
Cretaceous Barun Goyot Formation of Mongolia. N.Jb.Geol.Pa-läont.Mh.
7:440-448.
Turner A.H. et al. 2007. A basal
dromaeosaurid and size evolution preceding avian flight. Science
317: 1378–1381.
Turner A.H., et al. 2011. Anatomy of
Mahakala omnogovae (Theropoda: Dromaeosauridae), Tögrögiin
Shiree, Mongolia. American Museum Novitates 3722: 1-66.
Dromaeosauridae si conferma uno dei cladi di theropodi con la maggior varietà e disparità di forme specializzate.
RispondiEliminaFinalmente il povero Mahakala ha trovato dei compagni di banco con cui integrarsi... rimane molto intrigante il fatto che Halszkaraptorinae abbia almeno 60 milioni di anni di ghost-line. Chissà che non si conoscano già potenziali dromeosauridi basali scartati ora in qualche altra area di Coelurosauria. È verosimile affidare l'origine di Dromaeosauridae ad un antenato comune dalle sembianze anfibie? Anche gli unenlagiini mostrano specializzazioni acquatiche. E se Dromaeosauridae si innestasse dentro Troodontidae? Nell'area intorno a Byronosaurus/Xixiasaurus dove compaiono specializzazioni analoghe? E se fossero una famiglia sister to Alvarezsauridae all'interno di Alvarezsauria?(il fossile di Halszkaraptor visto su wikipedia mi ha sempre fatto pensare agli alvarezsauri basali)
Per oggi ho sparato abbastanza cavolate, non sto nella pelle di leggere il paper con attenzione dopo una prima visione di insieme (magari potrei cambiare idea e cominciare a credere che i dromeosauridi siano frutto di una reversione in Hesperornithes xP ).
Apparte ciò, grazie Andrea per tener ben in alto il vessillo tricolore tra le altre potenze "dinosaurologiche". Almeno su questo si può dire che l'Italia abbia qualcuno che valorizzi ciò che altre parti del mondo offrono e non viceversa.
Avrei anche il piacere, dopo aver letto il paper, di cimentarmi in un'altra ricostruzione artistica amatoriale e mostrartela per via e-mail. Ancora congratulazioni e complimenti! (Oltre all'esemplare di per se, mi stupisce in particolar modo la questione del sincrotone) (!!!)
Danny Cicchetti
La piscivoria (o meglio, la predazione opportunista di prede di vario tipo, incluse quelle acquatiche) è uno stadio intermedio tra un animale onnivoro (come sono i paraviani basali e altri maniraptori) e l'ipercarnivoria degli eudromaeosauridi.
RispondiEliminaOnguno ha i suoi eroi preferiti, e devo dire che il gruppo di ricercatori che si è cimentato con la Mongolia, nell'età eroica (diciamo dagli anni '20 ai primi anni '80) è tra i miei.
RispondiEliminaA prescindere.
Di Halszka Osmólska poi ho sentito, da profano, trasparire un profondo rispetto sin dalle pubblicazioni divulgative che leggevo da ragazzo. Così come le spedizioni polacco-mongole furono veramente uno degli apici della ricerca paleontologica dall'altra parte del muro.
Quindi trovo che il nome sia azzeccatissimo, come scelta. Malgrado l'impronunciabilità nelle lingue latine del polacco.
Avete avuto dei dubbi su come latinizzarlo? (Kopernik è decisamente più facile).O su se usare il nome o il cognome? O su come formarlo ad esempio Halszkaraptor/Osmólskaraptor o Halszkacygnus/Osmólskacygnus per esempio?
Ovviamente in tutta questa affascinante avventura il nome è un "dettaglio", ma lo trovo un riconoscimento meritatissimo ad una delle figure più eminenti della paleontologia dei dinosauri del secolo scorso, una di quelle più "emarginate" perché non anglofone, e una delle prime ricercatrici in un mondo, allora, largamente dominato dai maschi.
Anche in questo dettaglio meritate un "bravo"
Valerio
diciamo che mi hai tolto le parole di bocca... ho cercato di dire le stesse cose nel mio unico commento, ma il modo in cui ti sei espresso tu è decisamente più chiaro ed efficace.
EliminaEmiliano
P.S.
EliminaInvece il nome della specie è perfetto, François Escuillié, assieme a Pascal Godefroit, va di diritto nella nobile schiatta dei raiders of the lost taxa, anche se il secondo, avendo descritto il fossile, non poteva esserne onorato.
Valerio