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17 febbraio 2012

Juratyrant

Vi ricordate Stokesosaurus langhami, la seconda specie di Stokesosaurus, dall'Inghilterra?
I caratteri che univano la specie inglese con la specie-tipo (S. clevelandi, dagli Stati Uniti) erano una serie di caratteristiche dell'ileo (dato che l'olotipo di S. clevelandi è un ileo).
In un articolo attualmente in stampa su Acta Palaoentologica Polonica, Steve Brusatte e Roger Benson hanno rivalutato le caratteristiche che costituirebbero il genere Stokesosaurus determinando che quei caratteri non sarebbero unici e distintivi delle due specie "langhami" e "clevelandi", bensì distribuite anche tra altri tyrannosauroidi basali. Ovvero, non esiste motivo valido per unire le due specie in uno stesso genere che escluda anche le altre specie di tyrannosauroidi basali. Dato che "clevelandi" è la specie-tipo, essa resta in Stokesosaurus. La specie "langhami" invece viene "tolta" da Stokesosaurus ed elevata al rango di genere distinto, battezzato (sebbene ancora non ufficialmente, dato che l'articolo in stampa esiste solo in formato elettronico e ciò per il Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica non costituisce - ancora - una pubblicazione valida ai fini tassonomici) Juratyrant.
Sulla base delle caratteristiche dell'ileo, risulterebbe una affinità più stretta tra Juratyrant e Eotyrannus che con Stokesosaurus, sebbene sia relativamente debole. Megamatrice non supporta un legame tra Juratyrant e Eotyrannus.

Bibliografia:
Brusatte, S.L. and Benson, R.B.J. In press. The systematics of Late Jurassic tyrannosauroids (Dinosauria: Theropoda) from Europe and North America. Acta Palaeontologica Polonica http://dx.doi.org/10.4202/app.2011.0141

6 commenti:

  1. Da quando si possono creare nomi scientifici in inglese ("-tyrant")?

    Gualtiero

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    1. Sì, mi sono fatto la stessa domanda. Dopo tutto, ci sono già nomi che non hanno una base latina, vedi "Dilong" o "Unenlagia".

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    2. Purtroppo è una deriva ormai praticamente inarrestabile (e che trovo molto fastidiosa), anche se ha coinvolto più evidentemente il mondo extra-europeo.
      Però l'ICZN dovrebbe mettere qualche paletto.

      Almeno si limitasse la cosa alle lingue morte con ampia dignità letteraria (per esempio accanto al latino e al greco latinizzato avrei pochi problemi si se inserisse il sanscrito latinizzato), in un quadro che salvaguardi in maniera più evidente la supremazia del latino e il rispetto (spesso zoppicante) delle sue regole grammaticali.

      Valerio P.

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    3. Non ho queste paranoie puriste: mi basta che il nome è accettato e che indichi per tutti la stessa cosa. Che poi sia latino, greco, mandarino, sindarin o awruaxiano, a me non fa differenza.

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  2. Limitare le lingue della nomenclatura a poche (e possibilmente: 1-ben conosciute a livello mondiale, 2-morte per evitare problemi nazionalistici/sciovinistici, problemi politici speciosi e slittamenti semantici delle parole nel corso del tempo) a mio avviso è invece molto utile perchè il nome di una specie serve anche per definirla, a livello evocativo e scientifico.

    Quindi non mi aspetto un rigore che lasci da parte ogni ambiguità, ma almeno un sitema pensato per ridurle il più possibile.

    Faccio un esempio a divertissement:
    Poniamo che venga scoperto un novo genere, nuova specie, di Ichthyornithes del cretaceo superiore della Sardegna.

    Lo scopritore/ descrittore decide di chiamarlo Caupterix.
    Il nome non è impegnato da altre specie e quindi l'ICZN lo accetta.

    Lo ha fatto per onorare un paleontologo di nome Cau, (dopo tutto sarebbe anche ora)?
    No, lui intendeva usare la parola sarda per il gabbiano, Su cau marinu appunto.

    Avesse chiamato la specie Larupterix (latino+greco), oppure Ylaropterix (greco+greco, ma forse ho sbagliato un po' la grammatica) non ci sarebbe questa ambiguità.
    Inoltre sarebbe stato capito anche al di fuori di quelle poche centinaia di migliaia di persone che sanno parlare il sardo.

    Mentre per gli slovacchi e i maltesi Caupterix potrebbe singificare "penna ciao".

    Gli esempi ovviamente potrebbero essere anche più numerosi e seri.

    Valerio P.

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    1. Il tuo esempio non ha molto senso, scusami: se il nome è valido per l'ICNZ è irrilevante cosa significhi in varie lingue. Anche e sopratutto perché, quando si istituisce un nuovo nome scientifico è sempre necessario descrivere l'etimologia del nome creato, proprio per evitare le situazioni che hai menzionato tu.
      Perciò, nel momento in cui tizio crea Caupteryx, deve scrivere subito dopo "Etimologia: "Dal sardo "Cau", il gabbiano, e dal greco pteryx, penna."

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