A volte mi chiedo quanto sopravviverei se, di colpo, fossi catapultato nel Cretacico. Arriverei a vedere l'alba del prossimo giorno? Dubito che, tra coccodrilli terrestri, schiere di theropodi e mandrie di ornithischi tutt'altro che pacifici, sopravviverei più di qualche ora. Per questo, la sopravvivenza dei protagonisti dei posticci parchi costaricani mi fa sorridere per l'ingenuo ottimismo degli sceneggiatori.
Il Mesozoico deve essere stato un'Era meravigliosa e terribile. Non ho dubbi, osservando quali creature si originarono a quei tempi. Più osservo le anatomie dei dinosauri mesozoici, più mi stupisco di come potessero i naturalisti di un secolo fa credere anche solo a metà della favoletta sui rettili lenti e relativamente inattivi. La teoria darwiniana attribuisce alla pressione selettiva la causa principale delle morfologie. Pertanto, a meno di non ammettere una bizzarra sequenza di mutazioni volte esplicitamente al grottesco ed al gigantismo, l'unica spiegazione delle anatomie di stegosauri, ankylosauri, ceratopsi, del super-gigantismo dei sauropodi, e delle mie amatissime macchine di morte piumate è una spietata selezione darwiniana che ha plasmato corazze, fortezze ed armi di offesa. Un'altra prova di questa interpretazione è data da un altro fatto. Gli scheletri dei dinosauri, in particolare theropodi, mostrano sovente ferite rimarginate, ossa cicatrizzate, infezioni pregresse che si sono infiltrate nelle ossa, spesso a seguito di ferite. Oltre a dimostrare un'esistenza molto violenta, esse evidenziano la notevole resilienza di questi animali. "Resilienza", in biologia, è la capacità di un sistema di ritornare alle condizioni precedenti una perturbazione. La resilienza di un animale è la capacità di guarire a malattie e ferite, la capacità di autogenerarsi e tornare alle condizioni precedenti il trauma. La presenza di ferite multiple, cicatrici ed infezioni, negli scheletri dei dinosauri indica una notevole resilienza, una notevole capacità di guarire alle ferite ed ai traumi. Se così non fosse, nessun animale sopravviverebbe a sufficienza per accumulare così tanti traumi, e morirebbe al primo acciacco. La scorsa settimana, ad esempio, ho parlato del giovane Tyrannosaurus con segni di morsi sul muso, al quale era stato letteralmente strappato via una parte del ramo mascellare del nasale. Dubito che qualcuno di noi, se fosse stato ferito a quel modo al volto, sarebbe sopravvissuto senza cure mediche. Eppure, in quel dinosauro le ferite rimarginarono, ed esso sopravvisse oltre quel trauma. Dato che non è plauisibile la favoletta bakkeriana che vede nella sopravvivenza degli animali feriti ad una zampa la prova di un sistema sociale evoluto, di compagni che si prendevano cura dell'animale, io vedo quelle cicatrici come la prova più evidente di un mondo nel quale l'unica possibilità di sopravvivenza era data dalla capacità di ristabilirsi velocemente dopo un trauma. Probabilmente, il successo dei dinosauri stava anche in questa formidabile resilienza, che fu piegata, probabilmente, solamente dalle stelle.
DMNH 1943, stupendo esempio :D
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminaForzo un po' la tua speculazione dell'introduzione a questo post, prendilo come un gioco.
Se fosse possibile ritornare indietro nel tempo, e passaggiare per il mesozioco probabilmente moriremo prima per schock allergico dovuto ai pollini (io poi sono allergico a quasi tutto ciò che si può respirare), per le punture d'insetti, per possibili (anche se un po' improbabili, visto che risulteremo creature aliene) virus e batteri compatibili con il nostro organismo, per le differenze di composizione dell'atmosfera e per i veleni contenuti in piante, animali e che magari infettano l'acqua.
Storicamente la zanzara anofele batte di molto il coccodrillo del Nilo (e tutti i rettili carnivori) e la tigre (e tutti i mammiferi carnivori) nell'eliminazione di grosse masse di esseri umani.
Uscendo dalla speculazione semiseria, ed entrando nel merito di questo post vorrei farti una domanda, purtroppo non sarò breve.
Esiste un tipo di ferita che potrebbe provare un comportamento sociale? Ovvero un eventuale_Allosaurus fragilis_ o un
_Albertosaurus_ azzopato da piccolo e che poi riuscisse a raggiungere la maturità, andrebbe interpretato come un individuo fortunato, che è riuscito a sopravvivere praticando la caccia all'aguato e nutrendosi di carogne, oppure riporterebbe in auge teorie di socialità "da branco strutturato" tra i teropodi?
Sono anche io molto dubbioso sul fatto che i teropodi in generale (e i due cladi citati in particolare, di cui sono stati rinvenuti diversi letti di ossa, interpretati con leggerezza come "branchi fossili") vivessero in branchi, (le colonie e la possibilità che cacciassero in gruppo sono ipotesi ben diverse).
La domanda, che tu hai già varie volte sollevato, è se possono esistere delle prove fossili di socialità.
Non la ripropongo perchè non ho letto i molti post a riguardo. Nessuna invidia dell'etologia mi muove in queste quesito.
La ripropongo per cercare di capire se sarà mai possibile dare una risposta, e se esiste un numero di indizi (tafonomici, anatomici, patologici, iconologicici ecc.) che, sommandosi, possono essere interpretati quasi come una prova.
Insomma se sarà mai possibile dire "questo clade specifico poteva vivere in branco (magari solo nell'adolescenza), di quest'alto non sappiamo nulla, e di questo ancora possiamo escluderlo (o escluderlo per la fase adulta) a priori". Quale sarebbe la prova necessaria per far passare un ipotesi di socialità da elucubrazione priva di valore scientifico a teoria dimostrabile?
Erodoto
Credo che buona parte delle domande etologiche che poni (e che molti si pongono) esulino dalla paleontologia: l'etologia è una sabbia troppo fine per i setacci paleontologici. La grandissima parte dei dettagli fini, come quelli che citi tu, scivola via nel Tempo Profondo. Prova ad immaginare quanto della tua vita individuale e sociale (azioni, gesti, tracce durevoli) si conservi al di fuori della tua memoria cerebrale, e capirai che nel caso di animali morti da 100 milioni di anni è già tanto sapere che esistettero. Le speculazioni restano, ma molte sono spesso delle forzature di dati interpretabili in modi più semplici.
RispondiEliminaMi pare che al convegno di Bologna P. Currie si pronunciò a favore di un comportamento sociale riscontrabile in _Albertosaurus sarcophagus_. Mi pare ( ma potrei ricordare male) che secondo lui i raporti erano piuttosto forti soprattutto in fase giovanile, per poi venir meno ( o essere meno forti) una volta raggiunta la fase adulta.
RispondiEliminaMi appello all'esperto. Cosa può esserci di vero sulla questione?
Marco Castiello
Di vero c'è una bonebed ad _Albertosaurus_. Il resto sta alla volontà o meno di interpretarla come una biocenosi (associazione in vita) o una tanatocenosi (associazione di cadaveri).
RispondiEliminaquindi tutto molto speculativo? Ma, al di là del tempo profondo ( che è la base di ogni considerazione paleontologica), come mai credi così fermamente nell'imposibilità di considerazioni paleoetologiche?
RispondiEliminaMarco Castiello
Perché il comportamento è un attributo degli esseri viventi, ed un fossile è un pezzo di roccia. Non nego evidenze etologiche nei fossili, ma le limito fortemente al minimo plausibile. E' troppo facile cadere vittima dei propri desideri e vedere ciò che si desidera. Senza prove dirette, un comportamento paleontologico è quasi sempre più l'espressione del paleontologo che dell'animale estinto.
RispondiEliminaIl ragionamento giustifica i tuoi pensieri. Grazie della risposta
RispondiEliminaP.S. Scusami tanto per il piccolo "incidente" di ieri.
Grazie ancora
Marco
Andrea, ciò vuol dir che è impossibile (o che almeno tu non sai come) distinguer un taxon fossile sociale da uno non sociale?!
RispondiEliminaDato che OGNI indizio sembrante indicar una possibile socialità è SEMPRE più facilmente interpretabile (in base al rasoio di Occam) come non prova di socialità ma di semplice morte congiunta o al massimo di gregarietà (o gregarismo, qualdir si voglia XD)... allora facciam prima a dir direttamente "i teropodi mesozoici non eran sociali" dato che non ne troveremo mai una prova (dato che non può esistere)
In zoologia, tutti i sociali sono gregari, ma non tutti i gregari sono sociali: nei fossili non si vede la socialità, ma al più la sua natura gregaria. La prima non è dimostrabile né negabile, la seconda sì. Quindi, io evito di citare la prima e cito solo la seconda.
RispondiEliminaL'assenza di prove non è una prova di assenza, ma nemmeno una giustificazione ad ammettere una presenza.
In assenza di prove etologiche, io evito di parlare di etologia. Invece, mi pare che molti siano ossessionati dal vedere comportamenti nei fossili. A me interessa far notare che, spesso, i fautori di certi comportamenti non stanno vagliando tutte le alternative, e spesso non propongono le opzioni più probabili, bensì quelle che a loro piacciono di più.
Affermare, come faresti tu, che "tutti i dinosauri non erano sociali" è un'altra forzatura eccessiva. Io non l'ho mai detto, e non avrebbe senso fare una tale affermazione generale. Prima di proporre qualcosa, ponderate le opzioni: la negazione di un'affermazione non è un'affermazione di negazione.
Possibile che sono l'unico a ragionare così?
Anchio ragiono come te :), quella frase infatti volevo scriverla nel mio commento (la negazione di un affermazione non è...)
RispondiEliminaMa ciò mi scoccia e non poco
1)La socialità fossile non è ne rilevabile ne tantomeno verificabile
2)La base per gli arcosauri è la non socialità, benchè alcuni taxa estanti (parabuteo, crocodylus rhombifer e forse c. niloticus) siano "pack-hunters" e altri (varanus) gregari
3)Quindi la socialità è possibile ma non rilevabile ne verificabile
Brutta bestia la massima persimonia...:P
Con "tutti i dinosauri eran asociali" più che altro intendevo esprimer la mia frustrazione verso l'impossibilità della paleontologia ad esplorar dettagliatamente l'etologia fossile... Il problema è che rimarra un punto di domanda fino a che costruiremo una macchina del tempo...*
Ma io dico: ma i promotori della socialità e altri paleontologi COME LE SPIEGAN le alternative che dai tu? Perchè non ho mai visto un dibattito tra queste 2 correnti di pensiero... da come la spieghi, la tua teoria sembra più ragionevole dell'altra... Insomma, che ne pensan holtz, naish, e come RSPONDE phil currie alle tue obiezioni?!
*Ma io penso: diversi esemplari di mapusaurus e albertosaurus son stati ritrovati tutti assieme, ciò significa che son morti tutti contemporaneamente
Oggi quante volte succede una cosa simile? Quante volte un gruppo di varani o avvoltoi muoion tutti simultaneamente dovuto a una catastrofe naturale? Molte poche
Anche perchè, a meno che nel mesozoico i cataclismi fosser all'ordine del giorno (un po' come gli attentati in iraq XD), quante probabilità ha il cataclisma ha di beccarli proprio nell'attimo (breve presumo, paragonato alla lunghezza della loro vita) nel quale i gregari si radunano?
Non avrebbe più probabilità di beccarli un un momento qualunque della giornata? Ovvero, se loro vivessero COSTANTEMENTE a contatto fra loro, con gruppi più o meno sociali, non solo gregari (che si radunan OGNI TANTO)
Capito che voglio dire?
RispondiEliminaRiassunto
1)un cataclisma avviene raramente
2)il cataclisma colpisce a caso in termini di tempo, dunque ha più probabilità di colpir i gregari mentre stan da soli o per i fatti loro che nel breve periodo nel quale si radunano
3)Le bonebeds, considerando che
Inoltre gli esemplari di mapusaurus e albertosaurus mostran segni di danneggiamento da parte di conspecifici? Se
Discorso diverso con deinonychus, nel quale si vede proprio l'artiglio conficcato nella coda e altri indizi, e nei quali gli esemplari son tutti e 4 giovani probabilmente uccisi dagli adulti che o non si son fossilizzati o che semplicemente se ne son andati dopo averli mangiati
Ci son denti di mapusaurus adulti su parti del corpo di mapusaurus più piccoli (stesso discorso con albertosaurus, daspletosaurus, coelophysys, allosaurus)? Quali ossa mancano (perchè SE, al contrario che con deinonychus, oltre ad arti e coda si son fossilizzati anche spina dorsale, gabbia toracica, collo e gambe, allora potrebbe voler dir che le parti più appetibili non son state mangiate, e quindi no competizione intra-specifica). E gli scheletri son stati trovati disarticolati o smembrati (effetto logico della presunta competizione con gli adulti)? Se no, allora è poco probabile che stessero competendo tra loro. Non è più probabile che semplicemente vivessero insieme 24 ore su 24 e il cataclisma li abbia colpiti sul sicuro beccandoli in un momento a caso? Tanto se vivesser 24 su 24 in gruppo, il cataclisma potrebbe colpir sul sicuro... Quante probabilità ha un cataclisma di beccarli proprio nel momento di comunella gregarietà e PER DI PIU' DI FOSSILIZZARSI? Pochissime, credo... Ne ha molte di più nel beccarli se vivon costantemente in socialità
Inoltre, perchè la preda non si è fossilizzata (come invece è successo con tenontosaurus)? Se il motivo di disputa fosse invece l'acqua, un'indagine geologico-tafonomica non guasterebbe per niente... giusto per verificar siccità o meno (e quindi maggior tendenza alla competizione intraspecifica)
O magari non c'era proprio disputa e il cataclisma li ha beccati in un momento di pausa relax... (NON sto scherzando)
OVVIAMENTE BISOGNA ANALIZZAR NEL DETTAGLIO OGNI BONEBED PER OGNI GENERE DI TEROPODE
Scusa ma, tu non ragioni affatto come me. Sennò non saresti minimanete "scocciato" (parola tua) dalle evidenza paleontologiche e dal loro non conformarsi alle tue speranze. Inoltre, le ipotesi che proponi sono agli antipodi dal mio modo di ragionare. Facciamo così, dedicherò un post a questo tema... sperando così che i miei lettori smettano di porsi domande improponibili e si appassionino alle domande più interessanti.
RispondiEliminaMa quale onore! Un post... grazie^^
RispondiEliminaMa le domande che faccio son necessarie perchè son proprio le domande che si saran fatti roach e brinkman! Le quali risposte hanno illuminato il caso di deinonychus e tenontosaurus. Non è mica sbagliato confrontar le situazioni in base agli stessi criteri!
Io ragiono come te riguardo al fatto che condivido quella frase che hai scritto
Io non son scocciato che le evidenze non si conformin alle mie speranze, io son scocciato dal fatto che sembra tale evidenze non possan ne confermar NE SMENTIRE niente. Io voglio che le evidenze si esprimin a favore di una qualunque delle due parti, di una qualunque ma che si esprimino. Odio il punto di domanda
Sarei felicissimo se ci fossero delle prove che smentissero definitivamente la socialità teropode mesozoica, non perchè non mi piace tale ipotesi ma perchè almeno una risposta (bella o brutta che sia) verrebbe data
La mia unica speranza è trovare una QUALUNQUE risposta
E perchè le mie ipotesi son agli antipodi (addirittura XD) del tuo modo di ragionare?)
Provo a introdurmi nel discorso di Fabrizio, che però non credo di aver compreso fino in fondo.
RispondiEliminaInnanzi tutto gli esempi che tu fai di Arcosauri, per dimostrare la loro "asocialità" sono carenti: gli uccelli sono talvolta animali estremamente sociali (e spessissimo gregari), sebbene in maniera differente dai mammiferi.
I letti di ossa monospecifici (_Centrosaurus_ per fare un esempio non Teropode) sono molto interessanti anche per me, ma:
1) Non dimostrano la socialità, semmai l'abitudine di alcuni animali a vivere in gruppo, cosa che non è in discussione, se poi gli _Albertosaurus_ morti tutti assieme erano un "pack", un branco, uno "stormo temporaneo in migrazione", o un qualcosa di completamente diverso non lo sapremo forse mai.
2)Non sempre i letti di ossa non sono spiegabili tafonomicamente come conglomerati casuali di animali, che talvolta sono, casualmente, quasi esclusivamente della stessa specie, non so però come stanno le cose nei due esempi che dici tu.
3)Alcuni comportamenti degli animali sono veramente particolari, e l'attualismo non sempre è valido al 100%. Se per ipotesi, per quanto improbabile, gli _Albertosaurus_ avevano l'abitudine di recarsi a morire tutti nello stesso posto, come facciamo a stabilire se un letto di ossa fotografa un evento catastrofico? Potrebbe essersi formato in 100 o anche 1000 anni d'accumulo graduale. (ed oltrettuto essere una dimostrazione, non interpretabile, di un comportamento molto complesso)
4) giustamente tu affermi che oggi molto raramente numerosi avvoltoi o varani muoiono contemporaneamente, il che non vuol dire che ciò non accada mai, l'improbabile non è impossibile, e magari (caso su caso) proprio questo è stato il destino degli _Albertosaurus_ di cui parliamo.
Io mi chiedevo se un giorno esisteranno dei metodi scientifici per testare ipotesi di "comportamenti fossili", ritengo che probabilmente molto potrebbe derivare dallo sviluppo della paleoicnologia, oltre che da studi tafonomici.
La posizione di Cau (il tempo profondo inghiotte i comportamenti) mi sembra molto scientifica e rispettabile.
Forse è un po' deprimente ma la scienza non può fare tutto, probabilmente uno dei limiti insiti nella paleontologia è che non può diventare "paloetologia", senza sconfinare nello speculativo.
Comunque anche nei miei songni più sfrenati non mi aspetto una ricostruzione scentifica dei comportamenti di animali estinti al livello che viene spacciato in un documentario medio.
Potremmo stabilire che _Albertosaurus_ viveva in gruppo? che i gruppi erano poli familiari o mono familiari? che erano formati da individui di differenti fasce d'età? Gli individui cacciavono assieme oppure no? Molte di queste domande, mi rendo conto, esulano da ciò che potremmo effettivamente sapere. La mia questione era "come potremmo testarle", come potremmo cioè farne delle ipotesi e sottoporle a verifica?
Queste domande (che nei documentari sono assunte come dati di fatto scientifici assodati, anche quando sono molto più estremistiche; come per esempio: "il branco di Allosauri segue le sue prede, annusando bramoso l'aria, e incolonnandosi dietro il capo", e"il capo branco dei sauropodi xyz: una anziana fammina, si accorge del pericolo e barrendo fa assumere al branco una posizione difensiva ad anello") potrebbero oggettivamente non essere mai testabili in alcun modo, e quindi rimanere fantasy e non scienza.
Erodoto