Questa foto ritrae un esemplare di theropode esposto recentemente a Napoli. Ringrazio Federico Fanti e Lukas Panzarin: il primo, per aver realizzato la foto; il secondo, per avermela inviata (prossimamente tornerò a parlare di questi due eroi della “NGPI”, la Nuova Generazione Paleontologica Italiana...).
Sebbene non sia presente una scala metrica, è probabile che l’intera lastra non superasse il metro di lunghezza. L’esemplare presenta una morfologia generale maniraptoriana: lunghi arti anteriori con mano gracile ed allungata. Inoltre, la presenza di scapola più corta dell’omero, scapolocoracoide a forma di “L”, e secondo unguale del piede ipertrofico indica che è un paraviale. La morfologia degli unguali della mano, fortemente incurvata dorsalmente, è tipica dei dromaeosauridi. Anche la marcata curvatura ventrale del processo postacetabolare dell’ileo indica uno status dromaeosauridae. Non è chiaro dalla foto se le prezygapofisi caudali siano allungate, mentre sembrano evidenti le estensioni iperftrofiche dei chevrons: pertanto, è molto probabile che si tratti di un Dromaeosauridae più derivato di Buitreraptor. Le proporzioni tra scapola, omero ed avambraccio propendono per collocarlo tra i microraptori. Ciò è in accordo con l’origine cinese del fossile.
A questo punto, l’aspetto più interessante del fossile è il cranio. Esso è molto grande in rapporto alla colonna vertebrale presacrale. Anche se è possibile che la regione naso-premascellare sia mancante, è interessante la proporzione del rostro, relativamente corto. La finestra antorbitale è più alta che lunga, ma non è chiaro se e quanto sia un artefatto preservazionale. Indipendentemente da alcuni dettagli non chiari dalla foto, la forma e dimensione del cranio sono bizzarre per un dromaeosauridae microraptorino. Tuttavia, esse possono essere spiegate facilmente ipotizzando che questo esemplare sia subadulto: infatti, cranio sviluppato e muso corto sono tipici tratti giovanili. Purtroppo, non è possibile dalla foto verificare altri indicatori dell’età, come il grado di ossificazione tra archi neurali e centri o la texture della superficie ossea.
Se qualcuno ha immagini differenti di questo esemplare, mi contatti!
Si tratta del fossile esposto alla mostra Futuro Remoto ?
RispondiEliminaSì.
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