Un cigno immerge il collo per foraggiare (fonte). |
Lo studio di Fabbri et al. (2022) ha portato un contributo significativo per il dibattito sull'ecologia di alcuni spinosauridi. Tuttavia, sarebbe semplicistico ridurre l'interpretazione ecologica dei dinosauri alla sola densità delle ossa. Ad esempio, pur avendo una densità ossea più bassa rispetto a Baryonyx, è plausibile che Suchomimus - con una anatomia generale molto simile a Baryonyx - avesse comunque una ecologia legata all'ambiente acquatico.
Le ossa lunghe di Halszkaraptor hanno una densità simile a quella della maggioranza dei theropodi, con una cavità midollare che occupa circa la metà della sezione trasversale del femore. Le scansioni tomografiche mostrano una simile cavitazione nelle falangi di mani e piedi, nella tibia, omero, radio e ulna. Dobbiamo forse concludere che quindi Halszkaraptor non avesse una ecologia semi-acquatica?
No. In analogia con il ragionamento di Fabbri et al. (2022) in merito a Suchomimus, la forma del muso, il tipo di dentatura, la morfologia delle vertebre e l'appiattimento delle ossa dell'arto anteriore sono compatibili con una qualche forma di adattamento acquatico.
Tra tutti i dinosauri, le ossa del collo di Halszkaraptor sono le più simili a quelle di certi anatidi come i cigni. Lo scheletro appendicolare degli anatidi ha una densità simile a quella di Halszkaraptor. Questi uccelli sono più leggeri dell'acqua, ma nondimeno hanno evoluto comportamenti che permettono loro di foraggiare in acqua. Ad esempio, i cigni tendono a immergere solamente il lungo collo, mentre il resto del corpo galleggia in superficie. Come ho già sostenuto in passato, ritengo che questo modello comportamentale possa essere applicato anche per la combinazione di caratteri anatomici di Halszkaraptor. La peculiare mobilità laterale di collo e coda, e la forma particolare della mano e dell'avambraccio di questo theropode possono essere considerati adattamenti per manovrare il corpo in superficie mentre il collo si immergeva per foraggiare in acque basse. Questa ecologia "epinectonica" non richiede uno scheletro particolarmente denso, dato che l'animale sfrutta la bassa densità del suo corpo per galleggiare in superficie: la necessità di aumentare l'area di foraggiamento in un animale galleggiante potrebbe spiegare l'eccezionale allungamento del collo in questo dromaeosauride.
Ma sì, è perfettamente logico. Se una densità ossea maggiore implica una vita acquatica, non è detto che tutti gli organismi acquatici debbano avere una densità ossea maggiore. Si tratta di pura logica: tutti gli animali con le pinne sono ottimi nuotatori, ma non tutti gli animali nuotatori devono avere per forza le pinne, vedi ippopotami e lontre. Oppure: tutti gli umani sono bipedi, ma non tutti i bipedi devono essere per forza esseri umani, ecc.
RispondiEliminaRiccardo
Cigno e Halszka però avevano sicuramente abitudini alimentari differenti, vista la dentatura. È un paragone giusto, sì, ma non del tutto
RispondiEliminaLorenz
Nessuno ha mai detto che avessero abitudini alimentari identiche.
EliminaCi sono altri anatidi con "finti denti" del tutto simili a quelli di Halszkaraptor:
https://theropoda.blogspot.com/2020/02/halszkaraptor-non-e-una-forma-di.html
Il terzo dito più lungo di Halszkaraptor mi ricorda quello degli Scansoriopterygidae.
RispondiEliminaTrovo curioso che dei dromeusauride abbiano cambiato le proporzioni della lunghezza delle dita delle mani. Nessun uccello ha sviluppato un terzo dito più lungo. Non mi stupirei se in futuro li si collocasse più vicini a Scansoriopterygidae.
Quando iniziai a studiare il fossile, nell'estate del 2015, anche io rimasi colpito dal terzo dito, e pensai ad un legame con gli scansoriopterygidi. La maggioranza dello scheletro però è per niente simile a quelli, compresi alcunin dettagli del terzo dito, quindi la somiglianza è solo una convergenza.
EliminaSo che non è pertinente al post ma ho trovato la serie di libri "la rivoluzione piumata"veramente una pubblicazione fantastica
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