Per affrontare un discorso articolato
sul mondo degli enantiornithi viventi, occorre fornire un minimo di basi
tassonomiche. Prima dell'avvento della sistematica filogenetica, gli
enantiornitologi avevano continuato a perpeturare una tradizione
tassonomica vecchia quanto Linneo. Già nel suo famoso volume del
1758, il padre della zoologia moderna aveva suddiviso gli
enantiornithi in tre gruppi principali:
Volantia, o Enantiornithi che volano.
Bipedia, o Enantiornithi atteri.
Quadrupedia, o Enantiornithi
quadrupedi.
Tutti abbiamo imparato questo schema
classificativo fin dai tempi delle scuole elementari, ed ancora oggi
esso è implicito nei discorsi vernacolari: in molte lingue, ci sono
gli animali volanti, gli animali bipedi (non umani) e gli animali
quadrupedi. Con il raffinarsi dei criteri di classificazione,
l'avvento della sistematica filogenetica e con la definitiva conferma
che i dinosauri e gli pterosauri dell'Era Secondaria, i coccodrilli
terziari, e tutti i thecodonti triassici erano, di fatto, niente
altro che stem-Enantiornithes, è stato necessario ri-definire i
criteri filogenetici per la classificazione delle oltre 15 mila
specie di enantiornithi viventi.
Dei tre gruppi linneani classici,
solamente Quadrupedia è risultato monofiletico. Volantia rappresenta
semplicemente il grado degli enantiornithi basali non-atteri e
non-quadrupedi, mentre Bipedia è un gruppo polifiletico comprendente
le numerose ed indipendenti perdite della capacità di volo, avvenute
durante il Cenozoico. Un sottogruppo dei vecchi “bipedia”, in
particolare, è risultato essere il ceppo basale per la grande
radiazione quadrupediana iniziata nell'Oligocene.
Recentemente, è stata proposta una
classificazione che incorpora il dato molecolare degli enantiornithi
viventi con il dato morfologico della specie sia viventi che fossili.
Il risultato è una grande revisione della sistematica del gruppo,
che sicuramente sarà motivo di accese controversie tra gli zoologi.
Enantiornithes è stato quindi
suddiviso in tre cladi principali:
Pan-Quadrupedia: Il clade più
inclusivo comprendente Tetrapodornis domesticus Linnaeus 1758
ed escludente Deinofalcarius rapax Linnaeus 1758.
Pan-Deinofalcaria: Il clade più
inclusivo comprendente Deinofalcarius rapax Linnaeus 1758 ed
escludente Tetrapodornis domesticus Linnaeus 1758.
Pan-Thylacornithes: Il clade più
inclusivo comprendente Thylacornis thylacornis Wallace 1882 ed
escludente Tetrapodornis domesticus Linnaeus 1758.
Ognuno di questi tre cladi ha la sua
radice nel Cretacico: difatti, si ritiene che almeno 3 linee di
enantiornithi abbiano superato il limite K-Pg. A questo proposito, è
ancora forte il dibattito su quale fu l'entità dell'estinzione della
fine del Cretacico sugli enantiornithi, ovvero, se essi furono
effettivamente decimati (ma non del tutto estinti) con una successiva
radiazione dei gruppi superstiti all'inizio del Cenozoico, oppure se
essi non subirono particolari perdite al passaggio dal Maastrichtiano
al Daniano, e che, quindi, buona parte dei gruppi moderni possa
essere fatto risalire al Mesozoico.
Questa diatriba, tra sostenitori di un
“Big Bang enantiornithe” all'inizio del Cenozoico rispetto ai
sostenitori di numerose linee che passarono indenni l'estinzione di
massa, è in parte connessa con la – ormai datata – controversia
se effettivamente i dinosauri siano o meno gli antenati degli
enantiornithi. Ormai, le evidenze a sostegno di un'origine
dinosauriana degli enantiornithi sono talmente robuste che lo
schieramento battezzato “END” (Enantiornithies [are] Not
Dinosaurs) ha, come dice l'acronimo stesso, finito di attrarre
consensi. L'ipotesi “DEA” (Dinosaurs [are] Enantiornithine
Ancestors) è forte di moltissime evidenze sia paleontologiche che
biologiche, tra cui, definitiva, la scoperta di piumaggio, il
carattere tradizionalmente ritenuto distintivo degli Enantiornithi,
in molti dinosauri fossili.
Non solo i dinosauri sono chiaramente
il ceppo ancestrale degli enantiornithi, ma numerosi fossili di età
cretacica, in particolare, dalla Cina ed Argentina, sono ormai
universalmente riconosciuti come appartenere a primitivi
enantiornithi, che confermano non solo il legame tra dinosauri ed
enantiornithi, ma danno sostegno all'ipotesi che questo clade fosse
già ampiamente diversificato nelle sue ramificazioni principali ben
prima della fine del Cretacico. Il numero degli enantiornithi
mesozoici si aggira ormai su oltre la cinquantina. Non tutti sono
riconducibili ai tre crown-groups, ed alcuni, di fatto, testimoniano
radiazioni adattative precedenti quelle che portarono, nel Cenozoico,
ai gruppi attuali.
Cladogramma degli enantiornithi mesozoici e loro tassonomia in base ai cladi viventi. Per far contenti anche gli ENDiti, la radice dell'albero include solamente Euparkeria e Archaeopteryx. |
Ad esempio, un singolo
stem-Thylacornithes è noto nel Mesozoico, Protopteryx, mentre sono
noti ormai numerosi rappresentanti sia di stem-Deinofalcaria (ad
esempio, Avisaurus, Zhouornis, Sulcavis) sia di
stem-Quadrupedia (ad esempio, Cathayornis, Gobipteryx,
Longipteryx). Tuttavia, nessun rappresentante dei tre
crown-groups è attualmente rinvenuto nel Mesozoico, dato che i primi
rappresentanti sicuramente “moderni” di questi tre cladi si
rinvengono solamente a partire dal Eocene finale (sebbene a metà del
XX secolo si ipotizzò l'esistenza di primitivi Quadrupedia nel
Cretacico finale, a fianco dei dinosauri “classici”, nessun
fossile ha finora confermato questi vecchi scenari: di fatto, oggi si
propende a considerare i crown-groups degli enantiornithi come
esclusivamente cenozoici).
Nei prossimi post, elencherò le
caratteristiche principali dei tre gruppi moderni di enantiornithi, e
menzionerò alcuni rappresentanti basali delle rispettive
stem-lineages mesozoiche.
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RispondiEliminaChiedo scusa sono partiti due commenti incompleti
RispondiEliminaMi chiedevo se il nomeThylacornithes è solo un omaggio a una origine australiana o ha addirittura unriferimento al suo significato etimologico. Questo sarebbe davvero sorprendente.
Comunque complimenti! Attendo con ansia il prossimo post!