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20 ottobre 2013

La Stele di Rosetta degli Spinosauri

Le differenze tra le vertebre di Spinosaurus e di Sigilmassasaurus possono essere ricondotte alla stessa variabilità osservata lungo la colonna vertebrale di Baryonyx. Per confermare questa ipotesi occorre rinvenire un singolo esemplare che includa le due morfologie. Forse, quell'esemplare è già stato scoperto...
Uno dei limiti più importanti nelle nostre discussioni sulla diversità e disparità nei theropodi del Cretacico del Nord Africa è la frammentarietà della maggioranza degli esemplari, frammentarietà che limita una comparazione diretta tra esemplari, e che quindi non permette di stabilire se ciò che appare come "forme distinte" siano invece parti di una sola morfologia.
In un precedente post ho discusso l'ipotesi che i taxa chiamati Sigilmassasaurus e Spinosaurus possano essere sinonimi, e che i resti attribuiti ai due generi siano solamente parti distinte e non sovrapponibili di una stessa morfologia. In particolare, dato che l'olotipo di Sigilmassasaurus è una vertebra pettorale e dato che l'olotipo di Spinosaurus manca di vertebre pettorali, la comparazione diretta tra i due animali è attualmente impossibile. Nel post citato feci notare che le differenze morfologiche tra le vertebre Sigilmassasaurus e le vertebre Spinosaurus siano comparabili alla variabilità posizionale osservata lungo la colonna presacrale dell'olotipo di Baryonyx. Tuttavia, concludevo in quel post, questa ipotesi richiederebbe un singolo esemplare di spinosauride che includa sia vertebre di tipo-Sigilmassasaurus sia vertebre di tipo-Spinosaurus. O, perlomeno, alcune delle caratteristiche di ambo i morfotipi.
Credo di aver trovato un simile esemplare: Stromer stesso lo descrive!
Stromer (1934), dopo aver introdotto "Spinosaurus B" (che presenta vertebre con la morfologia di Sigilmassasaurus), descrive un altro esemplare, sempre da Bahariya: il N° 1912 VIII22, comprendente tre vertebre cervicali posteriori, un arco neurale presacrale, una spina neurale dorsale, alcune coste ed un possibile frammento di fibula. L'esemplare è molto interessante, ed è un vero peccato che Stromer (1934) non lo illustri nelle tavole finali della monografia (o, perlomeno, io non sono riuscito a trovare delle immagini di questo esemplare).
L'esemplare 1912 VIII22 presenta le seguenti caratteristiche:
- centri cervicali opistocelici più ampi che alti (come Sigilmassasaurus), sebbene con proporzioni trasversali meno marcate di Sigilmassasaurus (quindi intermedie tra Spinosaurus e Sigilmassasaurus).
- la spina neurale dorsale è molto alta (almeno 44 cm) e nella forma simile alle spine dorsali "e" ed "f" dell'olitipo di S. aegyptiacus.
Pertanto, l'esemplare 1912 VIII22 include vertebre cervicali posteriori (assenti negli olotipi di Spinosaurus e Sigilmassasaurus), e mostra un mix di caratteri tipico di entrambi: centri cervicali più ampi che alti (come Sigilmassasaurus) + spine dorsali molto alte e della forma espansa alla base (come Spinosaurus).
Dato che questo esemplare proviene dalla località-tipo di Spinosaurus, che è anche la località da cui proviene "Spinosaurus B" (ovvero, un esemplare riferibile a Sigilmassasaurus), e dato che presenta una indiscutibile autapomorfia di Spinosaurus (spine neurali dorsali molto alte e con una caratteristica espansione ventrale), esso è riferibile a Spinosaurus. E dato che questo esemplare presenta vertebre intermedie (come posizione e forma) tra le cervicali olotipiche di Spinosaurus (che, ricordo, sono solo cervicali anteriori) e le pettorali di Sigilmassasaurus, esso funge da vera "Stele di Rosetta" per collegare Spinosaurus e Sigilmassasaurus in un unico animale.

Purtroppo, anche questo esemplare fu distrutto nel 1944 assieme al resto della collezione di Stromer.

Interessante notare, a questo proposito, che Russell (1996) riferì alcune vertebre dorsali marocchine a Sigilmassasaurus, pur notando come queste vertebre avessero alcune caratteristiche simili alle dorsali di Spinosaurus. Implicitamente, stava constatando la transizione morfologica (probabilmente interna alla singola colonna vertebrale) tra le due morfologie, che conferma la sinonimia tra i due taxa.

Alla luce di questo esemplare, penso ci siano buoni motivi per sinonimizzare Sigilmassasaurus con Spinosaurus.

Bibliografia:
Stromer, E. 1934. Ergebnisse der Forschungsreisen Prof. E. Stromers in den Wüsten Ägyptens. II. Wirbeltier-Reste der Baharije-Stufe (unterstes Cenoman). 13. Dinosauria. Abhandlungen der Bayerischen Akademie der Wissenschaften, Mathematisch-naturwissenschaftliche Abteilung n.f., 22: 1–79.
Russell, D. A. 1996. Isolated dinosaur bones from the middle Cretaceous of the Tafilalt, Morocco. Bulletin du Muséum National d’Histoire Naturelle, Paris, Série 4 18: 349–402.

7 commenti:

  1. Chiaro e interessante alla lettura, e di facile comprensione.
    Spero che vengano scoperti in futuro resti più completi attribuibili a Spinosaurus in modo da verificare definitivamente la teoria

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  2. Non è una teoria, ma un'ipotesi.

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  3. Mi riallaccio alla precisazione che hai fatto sulla natura della tua asserzione per chiederti cortesemente un momento di attenzione sui miei dubbi riguardo la teoria evolutiva. Non mi riferisco alla capacità di quest'ultima di esprimere un modello efficace delle relazioni tra i vari eventi costituenti la scienza paleontologica, ma ad una apparente (per me) carenza nelle questioni riproducilbilità e falsificazione. Tu stesso hai affermato che un'ipotesi falsificabile ha un valore scientifico maggiore di una non tale, ma nel caso della teoria nel suo complesso (ed ancor più quando applicata agli oggetti della paleontologia) manca l'operazionismo che nelle scienze dure costituisce il momento della validazione. O forse poichè una teoria è collegamento tra fenomeni questo discorso non è così rilevante? Penso mi sfugga il senso complessivo della questione. Grazie e saluti.

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  4. Nel commento chiedi più domande, più o meno esplicite, quindi spero di non andare fuori tema.
    Se chiedi se l'evoluzionismo sia falsificabile, ti rispondo specificando che la domanda va ridefinita specificando l'evoluzionismo darwiniano e non un generico evoluzionismo. Molte correnti filosofiche propongono un concetto di trasformazione delle forme (e della vita) nel tempo, ma non per questo tali evoluzionismi sono scientificamente testabili.
    Il Darwinismo fa predizioni che possono essere testate ed eventualmente falsificate, quindi rientra nell'ambito di cosa sia scientifico. Il fraintendimento nasce dal ritenere il Darwinismo una ipotesi singola, mentre è un ben più complesso corpus di almeno 5 teorie. Pertanto, non si può "falsificare" direttamente i Darwinismo con un singolo contro-esperimento, né più ne meno che non si può falsificare la Meccanica Quantistica non rilevando il bosone di Higgs.
    Molti anti-darwinisti spesso si accaniscono con l'ingenua idea che basti "trovare" un caso che smentisce una ipotesi darwiniana per demolire l'intero sistema, ma siccome questo è formato da 5 teorie distinte, occorre abbattere tutte e cinque per mettere in crisi il Darwinismo. Al tempo stesso, ogni singola ipotesi darwiniana è testabile. Ad esempio, quando affermo che l'antenato comune di uccelli e dromaeosauridi è una forma del giurassico medio con un preciso set di caratteri, faccio un'ipotesi testabile sull'evoluzione. Se nuovi fossili mostrano che esistono dromaeosauridi triassici, la mia ipotesi particolare su quel caso di discendenza comune viene falsificata.
    Ma per falsificare la teoria della discendenza comune non basta un contro-esperimento: dovrei prima di tutto proporre un modello alternativo per spiegare la somiglianza tra le specie che non richieda i meccanismi darwiniani, ad esempio cause fisiche e chimiche slegate dall'ereditarietà. Dovrei mostrare che le forme biologiche seguano quelle nuove leggi da me scoperte e che tale modello faccia predizioni più precise e accurate di quelle del darwinismo. La relatività ristretta falsificò la meccanica classica così, mostrando che spiegava gli stessi fenomeni della meccanica classica con maggiore predizione e anche in abiti dove la meccanica classica non dava soluzioni in accordo con l'osservazione.
    Ovvero, per falsificare una teoria occorre portare una teoria più raffinata, non basta portare un controesempio particolare (che può smentire un'ipotesi particolare).
    Ritengo che, in linea teorica, ciò potrebbe avvenire (dopo tutto, il darwinismo non si basa su meccanismi soprannaturali e non va accettata per dogma, quindi è possibile almeno in teoria che esistano fenomeni che essa non spiega con accuratezza). Anzi, è ciò che avviene ogni volta che si aggiorna la teoria per accordarla a nuovi fenomeni. Il fatto che il darwinismo attuale non sia quello del 1859 mostra che la teoria è stata falsificata in varie parti, aggiustata e corretta. Per ora, nessuno pare riuscito a sostituirla in toto, ma dal numero di coloro che ci provano è chiaro che essa sia - potenzialmente - falsificabile (sennò non si darebbero tanta pena per farlo).

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  5. Ti ringrazio della risposta accurata. Era proprio ciò che mi premeva comprendere. Ciao

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  6. Mi chiedo se possono esserti utili qualche altra foto dell'esemplare che ho studiato! : )

    Giuseppe Mennella

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    1. Grazie, ma dispongo di decine di foto di esemplari di quel morfotipo, anche completi.

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