La figura dell'anatomo-patologo è divenuta famosa grazie a fortunate serie televisive a tema investigativo. La patologia affascina molti, e se associata alla spettacolarizzazione tipica delle produzioni televisive americane produce un'avvincente ora d'intrettenimento dove, nella realtà, ci sarebbe solamente una noiosa carrellata di casi clinici e necrologici. Tra i theropodi, i grandi tyrannosauridi americani sono sicuramente gli oggetti più adatti per una storia di paleopatologia dal sapore dell'investigazione poliziesca. Sebbene i cadaveri a nostra disposizione siano morti da decine (se non centinaia) di milioni di anni, la metodica di indagine non differisce molto dalla scena di un crimine: dove non ha operato un minuzioso criminale bramoso di non essere identificato ha agito il Tempo Profondo. Tra i grandi theropodi, i tyrannosauridi si distinguono per l'abbondanza di lesioni craniche. Molte di queste sono riconducibili a ferite provocate dai morsi di altri animali di taglia comparabile. Sebbene non si possa escludere un agente appartenente ad altre specie (competizione interspecifica) in casi di ecosistemi aventi più specie theropodi di grande taglia (o altri grandi rettili come i coccodrilli), nel caso di Tyrannosaurus rex l'unico possibile autore di tali morsi è un altro Tyrannosaurus rex (competizione intraspecifica). In effetti, appare evidente che lo scontro diretto, a base di morsi, fosse una componente importante del comportamento intrespecifico di questa specie. Assieme ai segni di morsi rimarginati esiste anche una seconda categoria di cicatrici e lesioni, di più difficile identificazione. In alcuni casi, come nel noto esemplare FMNH PR2081 (noto come "Sue"), un adulto maturo ormai prossimo alla senescenza, l'intensità e pervasività di queste lesioni è impressionante. Esse sono delle perforazioni subcircolari delle ossa mandibolari, in particolare il surangolare, dalla superficie liscia. Forma, dimensione e distribuzione è anomala, e non corrisponde a quella dei segni lasciati da morsi. Per cercare di stabilire una possibile causa di queste lesioni, è stata avviata una ricerca, che è oggi pubblicata su PLoS One (Wolff et al., 2009). Gli autori hanno comparato queste lesioni con analoghi attuali in coccodrilli e uccelli, determinando che esse sono molto simili agli effetti finali di un'infezione di natura protozoica (mi si perdoni il termine "protozoo" ormai obsoleto per definire eucarioti unicellulari non fitosintetici), in particolare alla tricomonosi, una malattia infettiva che colpisce la parte posteriore della mandibola ed il tratto iniziale del sistema digerente di molti uccelli, in particolare dei rapaci. L'effetto di questa malattia è quello di infettare a tal punto la bocca e l'inizio del tratto digerente dell'animale da portare all'impossibilità di nutrirsi, e quindi, alla morte. Il fatto che queste lesioni nei tyrannosauridi siano estremamente simili a quelle prodotte dalla tricomonosi degli uccelli indica che l'agente patogeno è lo stesso. Da ciò ne deriva che questa malattia che oggi affligge gli uccelli sia stata ereditata dai loro antenati theropodi mesozoici. Una domanda, a questo punto, è obbligatoria: se la malattia aviaria è stata ereditata dai theropodi mesozoici, come mai non è pervasiva di tutti i theropodi, ma si concentra in alcuni taxa, come i rapaci ed i tyrannosauridi? Sebbene gli uccelli dispongano dei meccanismi immunitari per prevenire queste infezioni, esse possono diventare molto intense se concorrono alcuni fattori. Innanzitutto, essa è infettiva e si trasmette in due modi principali: tramite assunzione di carni infette o per contatto diretto con le parti infette di un animale vivo ammalato. I rapaci tendono ad infettarsi nutrendosi di colombiformi (un gruppo particolarmente afflitto da questa malattia) e a trasmetterla ai pulcini durante le cure parentali. Nel caso dei tyrannosauridi, la totale assenza di segni di questa malattia nelle loro prede (ceratopsi e hadrosauridi) implica che la trasmissione non avveniva attraverso la nutrizione ma tramite l'interazione con altri tyrannosauridi, probabilmente attraverso i morsi sul muso che, come ho detto all'inizio del post, sono segni molto diffusi in questi theropodi. In conclusione, quindi, è probabile che Sue morì a causa di una forte infezione da tricomonosi, la quale fu contratta durante uno scontro a morsi con un conspecifico già malato. Così, dopo 65 milioni di anni, scopriamo che la morte di un dinosauro fu un mix letale di microbiologia ed etologia.
Bibliografia: Wolff E.D.S., Salisbury S.W., Horner J.R. & Varricchio D.J., 2009 - Common Avian Infection Plagued the Tyrant Dinosaurs. PLoS ONE 4(9): e7288. doi:10.1371/ journal.pone.0007288.
Bibliografia: Wolff E.D.S., Salisbury S.W., Horner J.R. & Varricchio D.J., 2009 - Common Avian Infection Plagued the Tyrant Dinosaurs. PLoS ONE 4(9): e7288. doi:10.1371/ journal.pone.0007288.
Potremmo metter su una nostra versione di Gregory House... xD procurati un bastone e elargisci pillole Ultrazionali al tuo team di paleopatologhi!
RispondiEliminaA dir il vero il pdf dice che al momento è impossibile sapere se l'organismo sia effettivamente lo STESSO, Trichomonas gallinae (come faremmo a saperlo poi?)
RispondiEliminaLa tricomonIASI però non si manifesta all'improvviso nei neorniti: benchè non ci siano prove, non escluderei affatto contaminazioni da fonti idriche (benchè allora mi chiedo perchè i taxa coevi di tyrannosauus non mostrano tricomoniasi...), come fa notare il pdf
"Therefore, we believe that one of the ways that tyrannosaurids may have acquired the parasite was through feeding on sympatric or conspecific tyrannosaurids, IN ADDITION to other undocumented prey that may have acted as a host"
Questo spiega il contagio DENTRO la popolazione, ma non l'origine. Anche perchè senno da dove sarebbe partito l'excavato? Mica l'abiogenesi avviene all'interno di un tyrannosaurine...
Non sono un microbiologo, quindi non parlo di ambiti non miei. A me interessa il risvolto paleontologico.
RispondiEliminaData la velocità con cui evolvono i microrganismi, la tua obiezione è ovvia e un po' superflua. Siamo in paleontologia, stiamo parlando di eventi avvenuti 70 milioni di anni fa, è evidente che siamo al limite del dettaglio che possiamo sperare di conoscere: è già molto aver compreso che era un'infezione. L'origine della patologia è di per sé insondabile. Non sappiamo l'origine delle epidemie attuali, figuriamoci per una del Cretacico.
E' vero che non sei microbiologo ma persino io che sono un somaro non dico "l'agente patogeno E' lo STESSO": così dai a intender che è la STESSA specie. Non è mica paleontologia, ma è una cosa indimostrata e indimostrabile (tipo se io qua scrivo che i molluschi son primati altamente derivati, cosa c'entra questo coi teropodi? Niente, eppure è sbagliato lo stesso e qualcuno mi dovrebbe corregere)
RispondiEliminaRiguardo all'origine dell'infenzione, ho sbagliato a dire "l'Origine": intendevo da dove Tyrannosaurus acquisiva DIRETTAMENTE il parassita, non certo se si formasse spontaneamente dal fango o che altro ^^. E qui ci stanno le prede (improvate, ma probabili in base all'omologia della malattia) e mi pare di ricordar da qualche parte, fonti idriche "infette"
Dire "l'agente patogeno" non è dire "la specie", infatti io non l'ho detto, né pensato. Anche perché, a essere rigorosi, il concetto di "specie" per organismi unicellulari asessuati non è assimilabile a quello di specie pluricellulari a riprodizione sessuata.
RispondiEliminaScusa se intervengo su questo post, ma l'ho trovato davvero interessante, e ciò mi ha fatto sorgere alcune domande riguardante l'aspetto generale di Sue o di qualsiasi altro dinosauro con una malattia simile, ovvero: come dovevano apparire in vita? Io ho (purtroppo per loro) visto solo cani, gatti o altri mammiferi terrestri emaciati causa mancanza di cibo o morti per la sua mancanza (visto che hai citato la morte, o almeno, una delle cause con l'impossibilità di nutrirsi) e mi chiedevo quindi come dovesse apparire un dinosauro. Che so, massa e tono muscolari ridotti, costole evidenti ecc ecc?
RispondiEliminaGrazie per una eventuale risposta. Cristian.
Hai mai visto un piccione malato? Immagina un piccione malato grande come un elefante...
EliminaOh, grazie per aver risposto. Avevo pensato al paragone col piccione proprio mentre inviavo il commento, però ho anche immaginato che visto il piumaggio folto e le ali dell'uccello, il paragone con Sue potesse reggere poco. Ad ogni modo, viste alcune differenze nel tipo di piumaggio che ricopre i due animali ed il fatto che il piccione ha le ali che ricoprono buona parte del corpo, immaginare Tyrannosaurus emaciato "in stile mammifero" è corretto? Cristian.
EliminaSe tyrannosaurus avesse un piumaggio da emu, il paragone mammaliano non funzionerebbe... Ovvero, non c'è modo di dire alcunché...
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