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La Scienza è un processo di elaborazione di simboli e di concetti. Simboli e concetti sono rappresentazioni, pertanto, sono intrinsecamente parziali e semplificati rispetto alla realtà (qualsiasi cosa essa sia). Per quanto utili oggetti mentali, le nostre rappresentazioni scientifiche sono pur sempre suscettibili di revisione e modifica ogni volta che individuiamo che possono ostacolare il processo conoscitivo, invece che accrescerlo. In un recente articolo, Hutchinson & Allen (2009) fanno una ricca ed interessante carrellata dell’attuale stato delle ricerche sulla locomozione nei theropodi attuali e fossili, puntualizzando un concetto espresso più volte in questo blog: la continuità evolutiva che unisce tutti i theropodi, compresi gli uccelli attuali, denunciando la limitatezza di numerose dicotomie concettuali utilizzate in passato, ed il bisogno di superare tali dicotomie puramente fittizie, utili come metafore, ma dannose se ritenute “reali”. Aldilà della ricca e dettagliata descrizione delle ricerche attuali sulla locomozione dei theropodi, che potete apprezzare leggendo direttamente l’articolo, in questo post vi elenco le dicotomie concettuali denunciate da Hutchinson & Allen (2009), nella speranza che eventuali miei lettori ancora impastoiati nel pensiero dicotomico, le rimuovano dai loro discorsi paleontologici.
1-Morfologia: Theropode vs Uccello
Per chi è lettore fisso di questo blog, questa dicotomia è già stata accantonata da tempo. Data la continuità morfologica, l’esuberanza filogenetica, l’omoplasia pervasiva e ricorrente che caratterizza Dinosauria ed in particolare il suo sottoclade Theropoda, il confine netto tra una fantomatica “morfologia dinosauriana” ed una “aviaria” esiste solo nella testa di chi non è ancora pienamente darwiniano. Una prova della falsità di tale dicotomia? Le ali di Rahonavis, le penne di Microraptor e Caudipteryx, il cranio di Shuuvuia, la coda di Yandangornis, lo sterno di Jeholornis, i nidi di Maiasaura e Citipati, gli arti anteriori di Velociraptor, il piede tridattilo di Coelophysis, i sacchi aerei di Aerosteon, Majungasaurus e Brachiosaurus, i tassi di crescita di Apatosaurus e Albertosaurus, il tessuto midollare di Tenontosaurus, insomma, tutti gli infiniti dettagli che dimostrano l’indissolubile continuità che parte dalle cince qui fuori la mia finestra e arriva a Triceratops passando per migliaia di eventi di speciazione, nessuno dei quali così drammatico e radicale da formare una cesura irrisolvibile con la storia antecedente.
2-Meccanismo locomotorio: Basato sull’anca vs basato sul ginocchio
Questa dicotomia, tra un presunto meccanismo “rettiliano” ed uno “aviario” di movimento dell’arto posteriore, è uno dei tanti aspetti citati nel punto 1. Tale dicotomia è falsa, dato che i due modelli sono solo gli estremi di un continuum di modalità locomotorie sperimentate non solo lungo l’evoluzione dei teropodi, ma anche dagli uccelli attuali durante la loro vita individuale. Una prova? Gli abelisauridi, che hanno muscolatura dell’anca “da rettile” ma ginocchia “da uccello”.
3-Tipologia di arto: Cursorio vs non-cursorio
Sebbene il termine “cursorio” sia pratico nel discutere qualitativamente di particolari forme ed adattamenti (ad esempio, nel caso dell’arctometatarso) esso resta pur sempre un’iper-semplificazione, che non corrisponde necessariamente a reali distinzioni adattative o morfologiche tra le specie. Come prova, basta pensare al fatto che, molto probabilmente, ogni esemplare di Tyrannosaurus sperimentava durante la propria vita differenti modelli locomotori: più cursorio nella fase giovanile, più graviportale da adulto. Se in uno stesso individuo si passa con continuità dai due estremi della dicotomia, è evidente la sua natura puramente concettuale.
4-Orientazione dell’arto: Colonnare vs Flesso
Questa dicotomia è stata accennata nella precedente: essa è legata al fatto che nelle forme più graviportali (Tyrannosaurus, Carcharodontosauridi) l’arto è tenuto relativamente più colonnare che nelle forme di taglia minore, aventi articolazioni relativamente più ampie tra i segmenti dell’arto. Tuttavia, come negli altri casi, tale dicotomia è fittizia, e nasconde la reale continuità morfologica esistente tra questi due estremi, colmata dalla grande variabilità di taglie note tra i theropodi.
5-Origine del volo/habitat ancestrale: Cursorio/terrestre vs arrampicatore/arboricolo
La grande variabilità dei paraviali basali, citati nei precedenti post, indica che non esiste un confine netto tra i due estremi della dicotomia: da Scansoriopteryx a Troodon esiste un’intera gamma di forme con differenti gradi di adattamento ai vari ambienti reali, non sempre chiaramente collocabili in uno dei due ambiti. Non è un caso che il più robusto modello locomotorio per l’origine del volo, il WAIR/OTW (Wing Assisted Inclined Running / Ontogenetic-Transitional Wing), va oltre la stra-abusata dicotomia “tree-up vs tree-down”.
6-Funzione dell’arto anteriore: Colpo predatorio vs battito d’ala
Spesso sono state create dicotomie concettuali in base alle quali l’evoluzione dell’ala degli uccelli sarebbe stato un processo di trasformazione del braccio da organo predatorio a arto locomotorio. Tuttavia, tale dicotomia è chiaramente falsa: oltre che essere falsificata dai numerosi paraviali aventi arti simili ad ali ma nondimeno ancora pienamente funzionali nella predazione, l’evoluzione dei theropodi ha prodotto una tale varietà di arti anteriori (pensate a Carnotaurus, Mononykus, Deinocheirus, Therizinosaurus, Baryonyx, Epidendrosaurus, Caudipteryx, Tyrannosaurus, Pelecanimimus, Megaraptor...) che non ha senso ridurre la funzione dell’arto theropode a quelle due sole opzioni.
7-Disciplina: Paleontologia vs Neontologia.
Beh... altri la chiamerebbero “Geologia vs Biologia”: trovo questa dicotomia assolutamente inesistente: per me è sempre esistita una sola disciplina, la Scienza Naturale.
In conclusione, l’articolo di Hutchinson & Allen (2009) è un pregevole lavoro di sintesi naturalistica, che consiglio a tutti coloro che non solo vogliono capire i theropodi, ma anche capire il modo col quale facciamo Scienza dei theropodi.
Bibliografia:
Hutchinson J.R. and Allen V., 2009 - The evolutionary continuum of limb function from early theropods to birds. Naturwissenschaften. DOI 10.1007/s00114-008-0488-3.
So che è un dettaglio molto marginale e che non ha nulla a che vedere con l'argomento del post, ma ho notato che hai citato in due occasioni diverse Scansoriopteryx ed Epidendrosaurus, quasi come se li considerassi due generi differenti. Sbaglio? (Perchè sono quasi universalmente considerati come sinonimi ormai).
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