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Guzzanti interpreta una parodia di cantante per una parodia di unità geologica |
Ieri, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha incluso tra le tracce del tema dell'esame di Stato (esame di Maturità, come si diceva ai miei tempi) un brano tratto da un libro del filosofo della biologia Telmo Pievani, relativo all'Antropocene.
"Antropocene" è il nome di una presunta unità del tempo geologico, divenuta molto popolare nell'ultimo decennio come possibile nome dei tempi attuali, unità rigettata formalmente dalla Commissione Internazionale di Stratigrafia e dall'Unione Internazionale delle Scienze Geologiche nel 2024.
Il brano dal libro di Pievani è del 2022, quindi è comprensibile che in quel periodo egli usi il termine "Antropocene" come se fosse il nome di qualcosa di (almeno in teoria) scientificamente sensato. Nel 2022, il concetto di una unità del tempo geologica chiamata "Antropocene" era ancora dibattuto nella comunità scientifica. Chi segue questo blog da lungo tempo sa che io appartengo alla folta schiera di geologi, paleontologi e naturalisti che si è sempre opposta all'introduzione di una unità chiamata "Antropocene", opposizione fondata su numerose motivazioni geologiche, paleontologiche ed epistemologiche. Ho ripetuto spesso che l'Antropocene, se visto da una prospettiva politica, è più dannoso che utile alla causa ambientalista, per motivi che, purtroppo, molti non sembrano cogliere. Ho rimarcato più volte che l'Antropocene non è altro che l'Antropocentrismo che rientra dalla finestra dopo che lo avevamo fatto uscire dalla porta della Scienza.
L'Antropocene è stato molto di moda. Molti si sono innamorati del suo concetto. Alcuni si sono arricchiti col suo spauracchio. Fortunatamente, la Commissione Internazionale di Stratigrafia, il solo organo scientifico deputato a stabilire la validità delle unità geologiche, ha rigettato l'Antropocene.
Tuttavia, come molti feticci di moda, come molti idoli pseudoscientifici, l'Antropocene rimane nei cuori di molti, sia dentro che fuori la scienza. Apparentemente, il Ministero ha ritenuto l'Antropocene un concetto meritevole di essere incluso nelle tracce del tema di maturità. Questa scelta può essere di natura più politica ed ideologica che scientifica.
Badate bene, nulla impedisce di includere l'Antropocene nei temi della maturità. Il fatto che sia un concetto pseudoscientifico (e di moda) è di per sé un ottimo argomento per indurre nei ragazzi maturandi una riflessione ed un dibattito degno di un tema scritto. Il tema di Italiano non è un esame di Geologia, non è un esame di scienze, non è una tesi di paleontologia. Pertanto, parlare di Antropocene non implica necessariamente avallare la consistenza scientifica di quel concetto. Esattamente come proporre un tema sul Nazismo non implica avallare l'ideologia di Hitler nella mente degli studenti.
(Mi raccomando, ora partiamo con la stupida polemica: "ma l'Antropocene non è il Nazismo!")
Mi domando, tuttavia, se chi ha inserito l'Antropocene nelle tracce d'esame abbia avuto la consapevolezza della complessità del tema, specialmente oggi che il termine è stato formalmente rimosso dal linguaggio scientifico. Esiste un Antropocene extra-scientifico, esattamente come esistono i dinosauri extra-scientifici. Ed entrambi sono interessanti per un tema di Italiano tanto quanto i loro omologhi scientifici (anzi, forse di più). Il brano di Pievani avrebbe potuto essere accompagnato da commenti di geologi e paleontologi, commenti che lo contestualizzassero e inquadrassero nel dibattito odierno sul cambiamento climatico. L'ascesa e caduta del concetto di Antropocene avrebbe potuto ispirare una discussione storica e culturale molto ricca e variegata.
Invece, l'Antropocene è stato presentato come un nome scientifico consolidato e "mainstream". Evidenziare la natura contingente e arbitraria del concetto di Antropocene avrebbe potuto ispirare negli studenti una riflessione più profonda rispetto alle (ormai abusatissime) digressioni pseudo-apocalittiche e catastrofistiche che formano la parte consistente del discorso popolare sul tema del cambiamento climatico, questo sì un concetto fondamentale dei nostri tempi, ben più rilevante del dibattito sul nome geologico da dare all'ultimo mezzo secolo. Ma così non è stato.
L'Antropocene continua a fare danni anche da morto.