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20 novembre 2022

Daurlong Strangecrest or: How I Learned to Stop Overreading and Love Taphonomy

 

In alto, cranio dell'olotipo di Daurlong. In basso, foto (A) e disegno schematico (B) del cranio di Zhenyuanlong. In B, in rosso è indicato il nasale e parte di un lacrimale, le cui dislocazioni rispecchiano la "cresta" di Daurlong.

L'eccezionale preservazione dell'olotipo di Daurlong lascia tutti, giustamente, estasiati. Ma questo non deve farci dimenticare che un fossile è pur sempre un prodotto di processi geologici combinati a elementi biologici, e non è mai una "radiografia" genuina di un animale fresco. Ciò vale anche nei casi, come Daurlong, in cui l'animale sembra veramente "fresco di funerale" (perdonate il cinismo).

Un elemento del fossile che sicuramente ha attirato l'attenzione e suscitato legittima curiosità online fin dalla immediata pubblicazione è la "cresta" che appare sul muso dell'animale. Ad una visione immediata, "letterale", Daurlong sembra possedere una cresta nasale triangolare che corre lungo la superficie dorsale del muso.

Tuttavia, l'analisi dettagliata del fossile e la comparazione con altri esemplari, smentiscono questa interpretazione. Tutto ci porta a considerare la "cresta" come un artefatto della fossilizzazione, a negarle una origine biologica.

Durante lo studio del fossile, anche noi autori abbiamo attentamente valutato l'ipotesi che l'animale avesse una cresta nasale, ma alla luce di vari elementi, sia geologici che biologici, abbiamo scartato tale interpretazione.

1. La parte dorsale del cranio di Daurlong ha subìto una erosione della superficie esterna: questo è evidente dall'analisi coi raggi UV, che mostra una bassa fluorescenza della parte dorsale del cranio rispetto a quella ventrale. Il grado di fluorescenza delle ossa è legato alla preservazione della superficie esterna originaria (più fluorescenza = migliore preservazione). La cresta è priva di fluorescenza, e risulta quindi osso deteriorato ed eroso in superficie. Ciò è confermato anche dai campionamenti di materiale osseo e dall'analisi al microscropio elettronico.

2. La parte anteriore della regione nasale, a livello dell'articolazione con il premascellare, è danneggiata e mancante. Dalle foto non si deduce, ma c'è uno "scalino" osseo tra la "cresta" e la punta del muso, ovvero, manca un pezzo della parte laterale del premascellare, quella che articola col nasale. Ciò indica che non è presente l'originaria articolazione tra le due ossa.

3. Un altro dromaeosauride dal Biota Jehol, Zhenyuanlong, mostra una marcata dislocazione dei nasali e dei lacrimali rispetto al resto del cranio: tale dislocazione, evidente per il modo con cui l'esemplare è fossilizzato, produce una versione "estrema" della cresta di Daurlong. Ovvero, il nasale dell'esemplare di Daurlong è chiaramente ad uno stadio iniziale nel processo di dislocazione che è invece più avanzato nell'esemplare di Zhenyuanlong.

La spiegazione più parsimoniosa che ricaviamo da questi elementi è che la "cresta" di Daurlong sia solamente il tetto del nasale (e parte del lacrimale destro) che si sono in parte dislocati dorsalmente durante la decomposizione della carcassa. In origine, il tetto del nasale era piatto, senza creste.

NOTA DEL 28 NOVEMBRE 2022:

Se pensate che Daurlong abbia delle creste lacrimali o nasali, siete liberi di crederlo, ma in tal caso siete invitati a pubblicare le vostre ipotesi su articoli scientifici su riviste paleontologiche internazionali soggette a peer-review. A giocare con Photoshop siamo bravi tutti, ma pubblicare uno studio scientifico è una cosa ben più seria.