Olotipo di Sauroniops in due viste anterolaterali.
Fin dalla pubblicazione originale di
Sauroniops, ho rimarcato che le caratteristiche peculiari del
frontale (olotipo di S. pachytholus) lo differenzino dagli
altri grandi theropodi del Cretacico.
In particolare, il frontale di
Sauroniops è distinguibile dagli altri carcharodontosauridi
africani per le proporzioni generali dell'osso (più ampio che lungo
rispetto a Carcharodontosaurus saharicus ed il frontale
riferito a C. iguidensis), per la posizione della faccetta
prefrontale (posta nella parte anteromediale del margine laterale
(come in Eocarcharia) e non a ridosso della faccetta
postorbitale (come è in Carcharodontosaurus), per la netta
separazione delle faccette mediali per i nasali, che formano una
profonda “U” rispetto alla più corta separazione presente in
Carcharodontosaurus (in cui la faccetta nasale descrive una
corta “V”) e per la presenza di una distinta cupola ossea data
dall'espansione della regione articolare col lacrimale (al contrario
della depressione presente in Carcharodontosaurus). Siccome
alcuni di questi caratteri non possono variare lungo la crescita
individuale (in particolare, la faccetta prefrontale non può migrare
posteriormente “attraverso” la faccetta lacrimale) è altamente
improbabile che Sauroniops sia uno stadio di crescita di
Carcharodontosaurus.
Nonostante tutte questi elementi siano
esplicitamente discussi in Cau et al. (2013), essi vengono ignorati o
in alcuni casi persino fraintesi in un recente studio di Ibrahim et
al. (2020) nel quale si sostiene che Sauroniops sia un
sinonimo di Carcharodontosaurus.
Qui sotto, analizzo gli argomenti
portati da Ibrahim et al. (2020):
Gli autori sostengono che il frontale
di Sauroniops sia circa il 60% la dimensione di quello adulto
di Carcharodontosaurus, e che quindi le differenze tra i due
taxa siano riducibili a effetti dimensionali (ed eventualmente di
stadio di crescita).
Tuttavia, è improprio affermare che il
frontale di Sauroniops sia lungo solo il 60% di Carcharodontosaurus. Innanzitutto, non ci sono motivi per
considerare solamente la lunghezza della parte del frontale
posteriore alla faccetta nasale di Sauroniops rispetto alla
lunghezza della parte esposta del tetto cranico di
Carcharodontosaurus, dato che sono due parti non omologhe. In
Sauroniops, come ho ricordato sopra, la faccetta nasale è più
profonda ed a “U” rispetto alla più corta faccetta nasale di
Carcharodontosaurus: di conseguenza, data la diversa
estensione del contatto nasale-frontale nei due taxa, usare
unicamente la zona posteriore in Sauroniops sottostima la sua
dimensione. Siccome i rami nasali in Sauroniops partecipano al
tetto cranico esattamente come in Carcharodontosaurus, la
parte esposta nel primo è di almeno 19 cm e non solo 12 cm. Inoltre,
siccome la parte anteriore del ramo nasale è mancante, la misura di
19 cm è una stima minima, per difetto. In conclusione, non ci sono
motivi validi per affermare che Sauroniops sia il 60% di
Carcharodontosaurus: i due frontali sono di dimensioni
comparabili. A conferma di ciò, lo spessore dell'osso frontale lungo
la sutura mediale e a livello della faccetta lacrimale in Sauroniops
sono comparabili a quelli riportato per Giganotosaurus.
Paradossalmente, se assumessimo che la parte del frontale esposta dorsalmente nel tetto cranico di Sauroniops sia lunga solo il 60% di quella di Carcharodontosaurus, risulterebbe comunque che esso ha una faccetta lacrimale spessa quanto quella in Giganotosaurus (questa seconda misura è indipendente dalla prima). Quindi, in quel caso, la faccetta lacrimale di Sauroniops sarebbe in proporzione gigantesca rispetto a quella di Carcharodontosaurus: ciò sarebbe un carattere che molto difficilmente potremmo considerare condizione giovanile e che a maggior ragione quindi confermerebbe che si tratta di un taxon distinto da C. saharicus!
Ibrahim et al. (2020) sollevano poi
un'obiezione sulle differenze da noi notate relative alla posizione
della faccetta prefrontale in Sauroniops rispetto ai
carcharodontosaurini:
Il commento qui sopra però non riporta
correttamente quanto scritto in Cau et al. (2013), nel quale
non si
afferma che la faccetta prefrontale sia assente nel frontale di
C.
saharicus. Al contrario, noi scrivemmo:
“In the derived carcharodontosaurids,
the prefrontal is fused with the lacrimal, forming a medial process
of the posterodorsal corner of the latter (Coria and Currie, 2006),
and the prefrontal-lacrimal facet is even more posteriorly expanded,
approaching the postorbital facet and completely excluding the
frontal from participating in the dorsal margin of the lateral
orbital rim (Brusatte and Sereno, 2007). In these forms, a deep
circular pit along the lateral surface of the frontal indicates the
articular surface for the prefrontal process of lacrimal (Brusatte
and Sereno, 2007).”
(Cau et al. 2013)
Paradossalmente, Ibrahim et al. (2020)
riconoscono che la condizione in Sauroniops è chiaramente
differente da quella in Carcharodontosaurus, ma pare che ne
sottostimino l'importanza, senza però portare argomenti su come si
possa avere nella stessa specie una così radicale differenza nella
topologia delle ossa che formano la barra preorbitale.
Apparentemente, Ibrahim et al. (2020)
hanno frainteso quanto riportato nella diagnosi di Sauroniops
in Cau et al. (2013):
Infatti, Cau et al. (2013) notano che
Sauroniops
non presenta le caratteristiche mensole ed invaginazioni nella
regione temporale di
Carcharodontosaurus. Sebbene il margine
anteriore della fossa temporale in
Sauroniops sia incompleto,
esso è relativamente piatto e privo di invaginazioni nella sua
porzione anteromediale, come presente invece in
Carcharodontosaurus.
Inoltre, Ibrahim et al. (2020)
confondono la presenza/assenza di caratteri nella diagnosi di
Sauroniops quando commentano:
Come rimarcato prima, la forma ed estensione della faccetta nasale-frontale nei due taxa è differente, con
Sauroniops avente una completa separazione dei due rami nasali, come evidenziato dalla presenza di una lunga faccetta mediale per il nasale e una fossa posterodorsale sul margine anteriore del tetto cranico, entrambi assenti in
Carcharodontosaurus. A differenza di quanto scritto da Ibrahim et al. (2020), Cau et al. (2013) esplicitamente riportano che in
Sauroniops,
il setto interorbitale
non è ossificato, e questo difatti contrasta
con quanto presente invece in
Acrocanthosaurus e nei
carcharodontosaurini (e correttamente riportato da Ibrahim et al.
2020). Dato che le dimensioni del frontale di
Sauroniops sono
comparabili a quelle dei sopra citati taxa (come dimostrato ad inizio post), l'assenza di questo
elemento è un ulteriore carattere distintivo che rende dubbia la sua
attribuzione a
Carcharodontosaurus.
Concludendo:
1) Il frontale di Sauroniops non è
il 60% di quello di Carcharodontosaurus, bensì di dimensioni
comparabili (e proporzionalmente più tozzo e ampio, ed entrambi sono estesi per oltre 19 cm sopra il tetto cranico).
2) La posizione della faccetta prefrontale
di Sauroniops non è omologa a quella in Carcharodontosaurus (anteromediale nel primo, posterolaterale nel secondo).
3) Sauroniops non presente
caratteri diagnostici di Carcharodontosaurus a livello della
fossa temporale e del setto interorbitale.
4) Carcharodontosaurus non presenta
il carattere diagnostico della cupola espansa a livello della zona
preorbitale, né la profonda separazione dei rami nasali, diagnostici
di Sauroniops.
Pertanto, non ci sono motivi per
considerare i due taxa sinonimi (contra Ibrahim et al. 2020).
Bibliografia:
Cau, A; Dalla Vecchia, FM; Fabbri, M. 2013. A thick-skulled theropod (Dinosauria, Saurischia) from the Upper Cretaceous of Morocco with implications for carcharodontosaurid cranial evolution. Cretaceous Research. 40: 251–260.
Ibrahim, N; Sereno, PC; Varricchio, DJ; Martill, DM; Dutheil, DB; Unwin, DM; Baidder, L; Larsson, HCE; Zouhri, S; Kaoukaya, A. 2020. Geology and paleontology of the Upper Cretaceous Kem Kem Group of eastern Morocco. ZooKeys. 928: 1–216