Nonostante sia da almeno una settimana che non pubblico nuovi post, noto con piacere che almeno 150-300 visitatori si collegano almeno una volta al giorno con Theropoda. Mi dispiace deludere le attese dei lettori più fedeli, ma in questi giorni i miei impegni sono tali da non permettermi di trovare tempo a sufficienza per postare qualcosa. Assolti gli impegni di lavoro (totalmente slegato dalla paleontologia), la preparazione di alcuni articoli (tra cui un nuovo theropode veramente molto interessante) e la revisione di un articolo di alcuni colleghi, il mio cervello necessita di riposo, e non ha la freschezza che pretendo per i miei post. La qualità, prima di tutto.
Per chiudere, approfitto del mini-post per smentire un diffuso errore terminologico legato al theropode più amato ed importante per la storia umana, il pollo, Gallus gallus.
Per motivi che non conosco, è abitudine (almeno in Italia) di chiamare "coscia di pollo" la zona del tibiotarso. In realtà, la coscia vera e propria, come potete verificare su voi stessi, è la zona del femore (che va dal bacino al ginocchio), mentre la "coscia" di pollo è il tibiotarso (la zona che va dal ginocchio al piede). Tale errore terminologico (che non mi stanco mai di combattere ogni volta che ho delle belle cosce... ehm... dei bei polpacci di pollo davanti a me) probabilmente è collegato alla vulgata popolare che afferma che gli uccelli hanno "le ginocchia al contrario". In realtà, anche in questo caso, l'errore nasce dal fraintendere l'articolazione della caviglia con quella del ginocchio. Il vero ginocchio degli uccelli è quasi sempre invisibile, essendo coperto da muscoli e piumaggio e trovandosi molto in alto, prossimo al bacino, a causa della ridotta dimensione del femore negli uccelli attuali.
Diffondete il verbo e contribuite a estrirpare il falso ginocchio della falsa coscia del pollo.