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29 marzo 2011
28 marzo 2011
Nuovi dati sui crani dei theropodi. Seconda Puntata: _Carnotaurus_
Il cranio dell'olotipo di Carnotaurus. Lacrimale e postorbitale sono stati rimossi. |
Abstract. Paulina Carabajal (2011) re-describes the holotype skull of Carnotaurus sastrei. This theropod differs from other abelisaurids in the inclination of paroccipital and basipterygoid processes, degree of separation between the V cranial nerve branches and the degree of ossification in the interorbital region.
Dopo Acrocanthosaurus, oggi parlo di Carnotaurus.
Dopo Acrocanthosaurus, oggi parlo di Carnotaurus.
Paulina Carabajal (2011) ri-descrive nel dettaglio il tetto cranico ed il neurocranio dell'olotipo di Carnotaurus sastrei. Dalla comparazione con gli altri crani noti di abelisauridi, risultano alcune peculiarità di Carnotaurus, sopratutto confrontato con Abelisaurus e Majungasaurus, ad esempio nell'inclinazione dei processi basipterigoidei, nel grado di separazione dei rami del V nervo cranico e nel grado di ossificazione della regione interorbitale. L'articolo cita uno studio in stampa, sempre della stessa autrice, che comparerà nel dettaglio la distribuzione di questi caratteri cranici in Abelisauridae.
Ringrazio Ariana Paulina Carabajal per avermi inviato una copia del suo studio.
Bibliografia:
Paulina Carabajal A. 2011. The braincase anatomy of Carnotaurus sastrei (Theropoda: Abelisauridae) from the Upper Cretaceous of Patagonia. Journal of Vertebrate Paleontology 31(2): 378 - 386.
25 marzo 2011
Nanotirannide falsificazionista (Aggiornamento)
Il dibattito sullo status tassonomico di Nanotyrannus lancensis (Bakker et al. 1988) è un esempio interessante della differenza tra logica scientifica ed argomento scientifico.
L'olotipo di Nanotyrannus lancensis è un cranio di tyrannosauride. Il dibattito sulla validità di questo taxon è quindi incentrato sull'olotipo. Carr (1999) ha dimostrato che l'olotipo di Nanotyrannus lancensis è un individuo immaturo di tyrannosauride. Pertanto, la discussione sulla validità di Nanotyrannus lancensis rappresenta un ibrido tra tematiche tassonomiche e tematiche ontogenetiche.
24 marzo 2011
Nuovi dati sui crani dei theropodi. Prima Puntata:_ Acrocanthosaurus_
Ricostruzione in vivo della testa di Acrocanthosaurus atokensis e schema del cranio da Eddy & Clarke 2011 |
Abstract. Eddy and Clarke (2011) re-describe in depth a well-preserved skull of Acrocanthosaurus. Their study supports the hypothesis that this giant North American theropod belongs to Carcharodontosauridae.
In questi giorni, tre pubblicazioni descrivono (o ridescrivono con maggiore dettaglio) la morfologia cranica di altrettanti theropodi mesozoici. Si tratta quindi di informazioni molto utili per chi, come me, sta assemblando un ampio database filogenetico di Theropoda.
Il primo studio riguarda l'allosauroide gigante Acrocanthosaurus atokensis. Eddy e Clarke (2011) ri-descrivono nel dettaglio l'osteologia di un cranio molto ben conservato ed articolato di questo taxon. In particolare, nuovi dettagli prima poco noti dell'anatomia di questo theropode (come la morfologia mediale delle ossa dermatocraniche, la struttura del palato, dettagli delle articolazioni e la forma del calco endocranico) confermano l'ipotesi che Acrocanthosaurus sia un carcharodontosauride.
Bibliografia:
Eddy DR, Clarke JA (2011) New Information on the Cranial Anatomy of Acrocanthosaurus atokensis and Its Implications for the Phylogeny of Allosauroidea (Dinosauria: Theropoda). PLoS ONE 6(3):
e17932. doi:10.1371/journal.pone.0017932
22 marzo 2011
Richiamo delle vaccinazioni contro le malattie trasmissibili paleoartisticamente
Tyrannosaurus e Triceratops by Knight: la paleoarte vintage è bellissima, ma non conviene imitarla... |
Un anno, un mese ed un giorno fa, scrissi un post sui più diffusi errori perpetuati nella paleoarte dei dinosauri. Dato che le malattie veneree si diffondono sempre con grande facilità (basta essere giovani, ingenui, non usare protezioni paleontologiche, accoppiarsi con chiunque si incontri nella rete, senza valutare se è a sua volta affetto da qualche malattia paleoartistica) ritengo doveroso richiamare le vaccinazioni, con nuove e più potenti iniezioni di conoscenza paleontologia. E, comunque, oltre alle vaccinazioni, consiglio sempre di seguire una vita moralmente ineccepibile, guidata dai 10 comandamenti.
21 marzo 2011
_Pamparaptor micros_ (Porfiri et al. 2011)... un altro Unenlagiino dalla Formazione Portezuelo?
Abstract. Pamparaptor micros (Porfiri et al. 2011) is a new small paravian from the Portezuelo Formation, based on an incomplete foot. Although the authors refer it only to Deinonychosauria, it shows a combination of features supporting its inclusion in Unenlagiinae. Up to date, it is the fourth unenlagiine taxon from that Formation, after Unenlagia comahuensis, Neuquenraptor and U. paynemili. Since not all taxa can be compared to each other based on the available specimens, it is plausible that the unenlagiine disparity in the Portezuelo Formation has been inflated.
Pamparaptor micros (Porfiri et al. 2011) è basato su un piede incompleto dalla Formazione Portezuelo. Esso mostra una combinazione di caratteri deinonychosauriana (subarctometatarso, mensola posteriore nel IV metatarsale, riduzione in lunghezza del II metatarsale, II metatarsale che si sovrappone prossimoposteriormente al III) ed è attribuito dagli autori ad una piccola specie di Deinonychosauria, lunga meno di 1 metro. Sebbene inizialmente attribuito ad un esemplare immaturo di Neuquenraptor, esso è chiaramente differente nella morfologia. Immesso in Megamatrice, Pamparaptor risulta un Unenlagiinae, più derivato di Neuquenraptor e Buitreraptor e in politomia con Austroraptor e le due specie di Unenlagia (U. comahuensis e U. paynemili).
20 marzo 2011
_Oxalaia quilombensis_ Kellner et al. 2011
Olotipo di Oxalaia in vista ventrale (scala metrica = 50 mm) |
Abstract - Oxalaia quilombensis (Kellner et al. 2011) is a new large spinosaurine from the Cenomanian of Brazil based on a fused premaxillae and a fragment of maxilla. It differs from the other known spinosaurine snouts in the shape of the rosette, the presence of ventrolateral rugosities and the presence of two replacement teeth in the third alveolus (unique among theropods). Its estimate size is comparable to Spinosaurus.
Oxalaia quilombensis (Kellner et al. 2011) è basato su una coppia di premascellari fusi ed un frammento mascellare associato dal Cenomaniano del Brasile. Il premascellare mostra evidenti sinapomorfie di Spinosauridae (rosetta bulbosa, fusione dei premascellari, sette denti premascellari, marcato arretramento delle narici) e Spinosaurinae (primo dente premascellare estremamente ridotto, terzo dente premascellare molto ampio, diastema tra il quinto ed il sesto dente premascellare, assenza di denticoli nei denti). Sulla base della combinazione unica di caratteri che lo distingue dagli altri spinosauridi, e dalla presenza di alcuni caratteri unici (in particolare, una marcata rugosità ed ornamentazione delle superfici ventrolaterali del rostro e la presenza di due denti di sostituzione nel terzo alveolo premascellare), Oxalaia quilombensis è un taxon valido. Interessante, a mio avviso, la forma della rosetta premascellare in vista ventrale, intermedia tra la condizione in Baryonyx e quella negli altri spinosaurini. Confrontato con il rostro attribuito a Spinosaurus presente al Museo di Milano, si stima che l'animale fosse di dimensioni comparabili al taxon nordafricano. Oxalaia quindi conferma che almeno nella prima fase del Cretacico Superiore gli spinosaurini erano ampiamente distribuiti nella regione occidentale del Gondwana.
Oxalaia quilombensis (Kellner et al. 2011) è basato su una coppia di premascellari fusi ed un frammento mascellare associato dal Cenomaniano del Brasile. Il premascellare mostra evidenti sinapomorfie di Spinosauridae (rosetta bulbosa, fusione dei premascellari, sette denti premascellari, marcato arretramento delle narici) e Spinosaurinae (primo dente premascellare estremamente ridotto, terzo dente premascellare molto ampio, diastema tra il quinto ed il sesto dente premascellare, assenza di denticoli nei denti). Sulla base della combinazione unica di caratteri che lo distingue dagli altri spinosauridi, e dalla presenza di alcuni caratteri unici (in particolare, una marcata rugosità ed ornamentazione delle superfici ventrolaterali del rostro e la presenza di due denti di sostituzione nel terzo alveolo premascellare), Oxalaia quilombensis è un taxon valido. Interessante, a mio avviso, la forma della rosetta premascellare in vista ventrale, intermedia tra la condizione in Baryonyx e quella negli altri spinosaurini. Confrontato con il rostro attribuito a Spinosaurus presente al Museo di Milano, si stima che l'animale fosse di dimensioni comparabili al taxon nordafricano. Oxalaia quindi conferma che almeno nella prima fase del Cretacico Superiore gli spinosaurini erano ampiamente distribuiti nella regione occidentale del Gondwana.
Bibliografia:
Kellner A.W.A. et al. , 2011.A new dinosaur (Theropoda, Spinosauridae)
from the Cretaceous (Cenomanian) Alcântara Formation, Cajual Island,
Brazil. An. Acad. Bras. Ciênc. vol.83, n.1, pp. 99-108.
18 marzo 2011
G.S. Paul (l'autoproclamato) migliore paleoartista dei dinosauri
"What is true is that I consider myself the best at the combination of art quality PLUS scienctific (sic) accuracy in dinosaurs and certain other extinct beasts."
(G.S. Paul, 2011)
Questa frase è decontestualizzata da un'ampia discussione sulla Dinosaur Mailing List. Tuttavia, essa esprime qualcosa che va oltre il solo tema della discussione. Essa è molto forte, per non dire inaspettata. Mi permetto quindi di commentarla, ricordando che quello che scrivo qui è solamente una mia opinione personale.
Ho sempre stimato GS Paul fin dalla prima volta che lessi "Predatory Dinosaurs of the World". Ma, personalmente, disprezzo chi si autoproclama il migliore attualmente operante nella propria disciplina. Tale titolo deve risultare dal consenso generale (o perlomeno a maggioranza relativa) dei propri pari, un tributo conferito dagli altri, non per auto-proclamazione.
In ogni caso, i FATTI mostrano che l'autoproclamazione di Paul deriva solamente dalla sua ignoranza relativa ai più recenti paleoartisti in circolazione, specializzati come lui nelle ricostruzioni anatomiche di dinosauri utilizzate per le pubblicazioni scientifiche.
Un esempio sufficiente per smentire le affermazioni di Paul è Lukas Panzarin, che è autore delle ricostruzioni "ufficiali" nelle pubblicazioni che istituiscono Jeyawati, Iguanacolossus, Hippodraco, Kosmoceratops, Rubeosaurus, Utahceratops, Coahuilaceratops ed altre in arrivo. Se confrontate le ricostruzioni scheletriche e quelle in vivo di Paul e Panzarin, converrete che Lukas è, come minimo, allo stesso livello nelle scheletriche ma nettamente superiore in quelle in vivo.
Se Paul fosse "il migliore", come mai altri artisti vengono contattati per le ricostuzioni ufficiali di nuove specie? Come mai paleontologi americani non hanno chiamato il loro connazionale Paul bensì un giovane (e quasi sconosciuto) italiano?
Quindi, l'autoproclamata superiorità artistica di Paul è solo vanagloria.
Mi spiace che un mio mito sia caduto così in basso.
Disclaimer: anche se conosco Lukas di persona, non l'ho citato allo scopo di fare pubblicità ad un amico, dato che la sua meritatissima fama è tutta opera sua. Ho menzionato lui perché è un artista che conosco bene e che, come Paul, realizza sia ricostruzioni scheletriche che in vivo: ciò per mostrare con un esempio eloquente che le affermazioni di Paul sulla sua superiorità nel campo delle ricostruzioni scientifiche di dinosauri sono solo aria fritta.
Il Decalogo della Paleoarte
Sabato scorso, durante la giornata evento di Dinosauri in Carne e Ossa, ho trascorso una piacevole giornata con alcuni amici paleoartisti, sicuramente i migliori in Italia. Tra spunti di conversazione, e chiacchierate varie, ho avuto modo di riflettere sulle varie anime della paleoarte. Da questa riflessione, ho dedotto una decalogo, una sorta di Dieci Comandamenti del buon paleoartista.
I - La Scienza è la fonte della paleoarte
II - Non avrai altro riferimento al di fuori delle creature viventi, perché prima di rappresentare animali estinti, devi saper rappresentare quelli esistenti
III - Non ti farai alcun idolo, modello o ispirazione dai paleoartisti passati o viventi, perché solo la Natura è la tua ispiratrice
IV - Non chiamare un'opera "Paleoarte" invano
V - Onora l'anatomia e l'ecologia
VI - Non plagiareVII - Non creare mitologia
VIII - Non creare falsa ricostruzione
IX - Non desiderare la tecnica d'altri
X - Non desiderare di stupire gli altri
16 marzo 2011
Rivalutare Majungatholus
Pachycephalosaurinae (?Stygymoloch/Pachycephalosaurus) by L. Panzarin |
Abstract. Once interpreted as a Gondwanan pachycephalosaur ornithischian, the fragmentary Majungatholus has been re-evalutaed as a junior synonym of the abelisaurid Majungasaurus. Pachycephalosaurs and abelisaurids share a thickened and ornamented skull roof and strongly reduced forelimbs. The meaning of these similarities between the two dinosaur clades is discussed.
Sues e Taquet (1979) descrivono un tetto cranico dal Cretacico Superiore del Madagascar caratterizzato da estensiva fusione ed ispessimento. Sulla base delle conoscenze allora disponibili, essi attribuirono l'esemplare ad un nuovo genere di pachycephalosauride, Majungatholus. Esso risultò particolarmente significativo, in quanto prima evidenza di pachycephalosauridi nel Gondwana.
Come spesso accade, resti frammentari possono indurre in errore, sopratutto se mostrano morfologie omoplastiche, che possono essersi evolute indipendentemente in linee distinte. Per venti anni (tra cui tutta la mia infanzia-adolescenza di paleo-appassionato divoratore di libri) Majungatholus fu ritenuto un ornitischio, finché nel 1998, Sampson et al. (1998) dimostrarono grazie a resti più completi, che Majungatholus era in realtà un theropode abelisauride. Dato che probabili resti di abelisauride dal Cretacico Superiore del Madagascar erano già noti e chiamati Majungasaurus, per quasi un decennio si sospettò che effettivamente, Majungatholus non fosse altro che Majungasaurus. Ciò fu definitivamente confermato da Krause et al. (2007). Da allora, Majungatholus è riconosciuto da tutti come sinonimo di Majungasaurus.
14 marzo 2011
Il contributo di Theropoda.blogspot a "Dinosauri in Carne e Ossa"
La Mostra Paleontologica organizzata da Simone Maganuco e Stefania Nosotti si articola in 3 aree distinte. Nella terza area sono esposti degli ampi pannelli dedicati agli artisti ed artigiani che hanno contribuito all'evento, e che costituiscono l'eccellenza della paleoarte e della divulgazione paleontologica in Italia. Ad introdurre questi pannelli, che mostrano alcune delle migliori opere di paleoarte nostrana, è presente un contributo del vostro paleo-blogger di fiducia, un pannello-post in cui espongo alcuni miei pensieri sulla paleoarte, anzi, sulle paleoarti al plurale.
13 marzo 2011
"Dinosauri in Carne e Ossa", la Giornata Evento - Introduzione
La giornata di ieri è stata veramente memorabile. In attesa di scrivere il post dedicato, ecco una piccola introduzione. Come primo commento, un profondo grazie a Simone Maganuco e Stefania Nosotti che hanno reso possibile questo evento assolutamente inedito nella divulgazione italiana.
Da sinistra, A. Pirondini, S. Maganuco, A. Cau e C. Dal Sasso. Sullo sfondo, la ricostruzione in scala 1:1 di S. aegyptiacus che fa la sua bella mostra a Piacenza. (Modificato da foto di D. Sala) |
09 marzo 2011
Evento Speciale in "Dinosauri in Carne e Ossa" (Aggiornamento)
Foto F. Manucci - Fotoelaborazione A. Pirondini |
Sabato 12 marzo, dalle ore 10 alle 19, presso l'Urban Center di Piacenza, si terrà un evento speciale all'interno di Dinosauri in Carne e Ossa. Saranno presenti tutti gli artisti e paleontologi coinvolti nella Mostra (Simone Maganuco, Cristiano Dal Sasso, Davide Bonadonna, Lukas Panzarin, Marco Auditore, Fabio Pastori , Troco, Loana Riboli, ed altri) che interverranno per mostrare dal vivo come si creano i dinosauri.
Sarò presente anche io, con un mio contributo... theropodologico.
Sarò presente anche io, con un mio contributo... theropodologico.
Non mancate!
06 marzo 2011
Il più grande paleoartista (secondo me)
Abstract - In my opinion, the best palaeoartist is not among the dinosaur-palaeoartists, since dinosaurs are too-much anthropomorphically and mythologically characterized, preventing the creation of fully naturalistic pictures and artistically valuable reproductions of their lost world, even when the artists try to be the most objective and naturalistic as possible. The best palaeoartist is a mostly-Cenozoic worker (see below)...
Questo post è ispirato da un recente commento sulla Dinosaur Mailing List. Strano che non ne abbia mai parlato prima, e che sia stato necessario leggere da altri un'opinione che da molto tempo è profondamente mia...
Quando si parla di paleoarte si pensa immediatamente ai dinosauri, e, quindi, ai più famosi paleoartisti dei dinosauri. Automaticamente, si tende quindi a ritenere che il più grande paleoartista sia un paleoartista specializzato sui dinosauri. In realtà, per quanto apprezzi molto l'opera dei più famosi paleoartisti dei dinosauri (da Sibbick a Martin, per citare alcuni dei più noti), resto dell'idea che nessuno di questi possa rivendicare la palma del "migliore paleoartista" (ammesso che questo titolo abbia senso). Ovviamente, questo genere di categorie è puramente soggettivo (o forse no?) ed è arduo stabilire un criterio per ordinare oggettivamente la qualità degli artisti. Tuttavia, a parte alcune eccezioni, resto dell'idea che la maggioranza delle opere di paleoarte sui dinosauri sia inevitabilmente contaminata dalla mitologia dinosauriana, dalla seduzione per il fantasy. Insomma, sono veramente pochi gli artisti capaci di non trasfigurare i dinosauri in creature mitologiche. Quasi tutti, quasi sempre, sono più o meno tentati dalla spettacolarizzazione, la caratterizzazione e l'esaltazione di aspetti non-naturali, chiaramente mitologici. Oppure, quando riescono ad evitare l'influsso mitico-spettacolaristico, declinano nell'eccessivamente schematico, nell'illustrativo stretto, nel tecnico-anatomico. Sia chiaro, non sono difetti, ma anche in questi casi, si tratta di ambiti non-paleoartistici. La paleoarte nella sua forma più elevata dovrebbe essere creazione il più possibile fedele delle immagini del Tempo Profondo e non una serie di tavole fantastiche, immaginifiche, né tanto meno la mera illustrazione di inserzioni muscolari ricoperte di pelle.
Dobbiamo quindi rassegnarci all'idea che non esista una paleoarte non-mitica e non-diagrammatica? Per ora, purtroppo, temo che con i dinosauri sia così. Per questo, ripeto, penso che il migliore paleoartista esistente non sia uno specializzato nei dinosauri. Il migliore è un grandissimo artista del Cenozoico. Credo che basterà questa tavola per convertirvi alla mia fazione:
04 marzo 2011
Saturazioni di Theropoda (veri) reprimono Theropoda (il blog)
Abstract - I'm very theropodologically busy: with 2 papers almost finished, one in preparation and a fourth going to start, I have not much time for blogging. Not mentioning Megamatrix...
Post molto personale (abbiate pazienza)...
Questo periodo non ho molto tempo per postare. Fortunatamente (si fa per dire), è anche una stagione relativamente magra sul fronte delle novità theropodologiche, quindi non ho nemmeno i classici incentivi a scrivere post sulle novità pubblicate. La causa del poco tempo da dedicare a Theropoda (il blog) sono i Theropoda (quelli veri). Attualmente, ho 2 articoli quasi finiti che attendono solamente le ultimissime aggiustatine prima di essere inviati ai revisori, uno che è a metà strada lungo l'iter preparatorio ed un quarto che è in programma e partirà a breve. Tutti articoli strettamente theropodo-mesozoici, e molto interessanti, che spaziano un ampio spettro del clade, sia nelle dimensioni degli animali che nelle posizioni filetiche di questi ultimi. Ovviamente, per ora non posso scendere nei dettagli... (quindi, per favore, evitate domande a cui non risponderei).
E ho tralasciato di menzionare Megamatrice, che sta progredendo nella stesura del testo definitivo...
Se tutto andrà per il verso giusto, il 2011 (o eventualmente l'inizio del 2012) vedrà alcune mie significative produzioni e collaborazioni. Ironicamente, prima di questi studi "theropodeschi" saranno pubblicati altri miei lavori "extraterritoriali", interessanti fuoriuscite che hanno arricchito il mio bagaglio di conoscenze e esperienze. Questi ultimi sono già in stampa, quindi è solo questione di tempo.
Ok, non dovrei cantarmela da solo, sopratutto anticipatamente, ma già la consapevolezza di aver partecipato a ricerche importanti nella mia "area" di studio mi rende molto soddisfatto... Non posso negare di essere molto fortunato ad aver avuto queste opportunità. Spero quindi di condividere presto coi miei lettori i frutti di queste ricerche.
L'autostima è una bella sensazione.
03 marzo 2011
Dove finisce la finzione...
Abstract - Where's the fiction and where the reality? The answer, today, at the Urban Center of Piacenza, where S. Maganuco, S. Nosotti and D. Bonadonna are talking about how science and art meet in "Dinosauri in Carne e Ossa".
Con questo giovedì, inizia la serie di conferenze ed incontri all'interno di Dinosauri in Carne e Ossa.
Con questo giovedì, inizia la serie di conferenze ed incontri all'interno di Dinosauri in Carne e Ossa.
Volete scoprire dove finisce l'opera pittorica e dove inizia la realtà? Allora, dovete visitare la Mostra all'Urban Center di Piacenza, aperta fino al 31 maggio.
Anzi, ora vado: oggi, S. Maganuco, S. Nosotti e D. Bonadonna ci parleranno di come sia nata questa spettacolare fusione di arte e scienza.
01 marzo 2011
Farewell Google Translator... welcome back abstract! (Updated)
Abstract - During the first months of Theropoda.blogspot life, I usually introduced every post with a short English abstract for non-Italian readers. After the inclusion of the Google Translator link, I avoided to write an abstract for non-Italians. Unfortunately, the currently available versions of Google Translator are not perfect, and they often completely deform most of the original meaning of my words. Although my English is not particularly fluent when compared with my mother language, I think that the return of abstracts written by myself is more useful than a quite obtuse - and often totally wrong - mechanical translation.
Update: Following some comments, the Google Translator has been retained as an option, in particular for the old posts lacking the abstract.
Update: Following some comments, the Google Translator has been retained as an option, in particular for the old posts lacking the abstract.
Una serie di fattori slegati mi portano a rivedere un aspetto importante del blog. Come saprete dalla frequentazione regolare del blog, esso ha una buona componente di lettori non-italiani (attestata attorno al 35% dei visitatori). Per permettere a questi lettori di comprendere il senso delle mie parole, inizialmente (nel 2008) introducevo ogni post con un breve riassunto in inglese. Sebbene il mio inglese non sia particolarmente fluente, (ma abbastanza buono per le esigenze della mia produzione scientifica) sopratutto se comparato con la "retorica" nella mia amatissima lingua madre, esso era sufficiente per scrivere brevi riassunti che, pur tralasciando le parti più argomentative del mio discorso, erano comunque informative per qualunque lettore interessato (ad esempio, non so se saprei rendere in inglese il paragrafo che avete appena letto).