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19 luglio 2021

Halszkaraptor Strikes Back! – Episodio 1: Nuovi elementi del puzzle

Nel Dicembre del 2017, fui tra gli autori dello studio che introduceva, descriveva e interpretava il bizzarro dinosauro paraviano Halszkaraptor escuilliei (Cau et al. 2017). Associati alla pubblicazione tecnica, realizzammo una serie di elementi multimediali divulgativi, tra cui una animazione digitale assemblata a partire dalle scansioni microtomografiche usate per lo studio. Poco dopo la nostra pubblicazione, Paul Tafforeau, co-autore nello studio del 2017 e autore della animazione ufficiale caricata, mi inviò una serie di scansioni ricavate durante la realizzazione della animazione. In una delle slide, apparivano chiaramente delle ossa che non avevamo notato durante le analisi precedenti, ossa in gran parte ancora celate dentro il blocco di roccia, parzialmente disarticolate ma comunque identificabili per la loro forma e posizione. Le ossa erano distribuite tra la zona dello sterno e la base del collo, ovvero, nella regione dove in vita sono posizionate le ossa della regione pettorale. Questa scoperta era molto intrigante, perché la zona pettorale era proprio una delle poche parti dello scheletro che non avevamo potuto ricostruire nel 2017, se non in modo molto approssimativo. Tutto quindi ci portava a ipotizzare che quelle nuove ossa emerse dalla scansione tomografica fossero proprio le ossa mancanti della regione pettorale.

Lo scheletro pettorale dei theropodi consiste in quattro elementi (colorati nella figura sotto): tre ossa pari (ovvero, che sono presenti in coppia, una sul lato dentro ed una sul lato sinistro) più un osso impari (ovvero, singolo e posizionato lungo la linea mediana del corpo). Le ossa pari sono, partendo dalla regione dorsale e scendendo ventralmente: la scapola (arancione), il coracoide (giallo) e lo sterno (blu). Scapola e coracoide partecipano nella formazione dell'articolazione della spalla (dove si inserisce l'omero dell'arto anteriore), mentre lo sterno (che in molti casi si fonde col suo corrispondente pari per formare un'unica piastra sternale centrale) articola con il coracoide e con una serie di coste dorsali (rosa) e coi primi gastrali (rosa). Il quarto osso, quello impari, è la furcula (rosso).

Scheletro della regione pettorale di un theropode in vista laterale sinistra.


Già nel primo studio del 2017 avevamo identificato frammenti di una scapola, quella sinistra, e buona parte delle due piastre dello sterno, che emergevano dalla superficie del blocco. Le nuove ossa identificate dalle scansioni erano perciò buoni candidati per rappresentare le parti mancanti dello scheletro pettorale. Un osso stretto ed allungato, che dalle scansioni appare giacere sotto il livello dello sterno, è chiaramente la scapola destra, molto più completa di quella sinistra. Adiacente alla scapola destra, e posizionato perpendicolarmente a questa, appena davanti, si osserva un osso incompleto ed allungato, vagamente cilindrico. Forma e posizione sono compatibili con il coracoide destro. Infine, dalle scansioni appare un osso a forma di arco, posizionato proprio di fronte alle due piastre dello sterno. Un segmento di quello stesso osso emerge dalla superficie del blocco di roccia, ma trovandosi vicino ai resti delle coste era stato inizialmente considerato un frammento di costa, ovvero parte della gabbia toracica. Ora, invece, appariva chiaro che si trattava di un osso ben più grande, impari, a forma di “U”, adagiato proprio lungo la linea mediana del corpo. L'unico osso mediano, con quella forma e posizione, anteriormente allo sterno, è la furcula. Quindi, l'olotipo di Halszkaraptor conserva praticamente l'intero scheletro pettorale, sebbene in parte disarticolato, inclusa la furcula!

Un primissimo risultato della scoperta di questi ulteriori elementi nello scheletro di Halskzaraptor è stato l'aggiornamento della sua ricostruzione scheletrica dell'animale. Assieme a Marco Auditore, ho discusso come questi elementi siano da integrare nella ricostruzione aggiornata. Il risultato è una regione pettorale che ricorda più gli uccelli volatori che i troodontidi basali (questi ultimi erano stati il modello seguito nella ricostruzione del 2017). In primo luogo, a causa della peculiare proporzione del coracoide, dobbiamo posizionare lo sterno ben al di sotto dell'articolazione della spalla. Questa interpretazione è confermata dalle inusuali ed inattese caratteristiche della furcula. 

La furcula di Halszkaraptor non smentisce ciò che avevamo già imparato (ad apprezzare) a proposito di questo animale. Al pari del resto dello scheletro, anche la furcula è qualcosa di originale ed inatteso, se confrontata con gli altri dinosauri prossimi agli uccelli. Oltre che bizzarra, la furcula di Halszkaraptor però ci comunica anche un messaggio più generale, che impatta con alcuni concetti consolidati in merito all'evoluzione dell'anatomia degli uccelli. Per comprendere il significato e la portata di queste caratteristiche inusuali, è però necessario fare una digressione generale sulla furcula, digressione che sarà l'oggetto del prossimo post di questa serie. 

[Nota: i 4 episodi di questa serie sono pubblicati simultaneamente, in sequenza: Episodio 2]

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