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21 agosto 2014

Steli, corolle e Mokele Mbe-Mbe


I termini per definire i cladi viventi e quelli estinti in filogenetica sono relativamente semplici da comprendere ed applicare. Eppure, regolarmente noto un fraintendimento nel loro uso e menzione. Ad esempio, proprio ieri è stato pubblicato su Nature un articolo che, nel titolo, menzionava “earliest stem mammals”. Ora, il termine indica i più antichi rappresentanti dello stelo mammaliano. Pertanto, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il significato di “stelo” e “corolla” in sistematica, sa che i più antichi rappresentanti dello stelo mammaliano sono i grotteschi caseidi ed edafosauri della fine del Carbonifero. Quelli sono i taxa che la mia mente recupera dalla memoria alla lettura di “earliest stem mammals”. Peccato che, invece, l'articolo in questione parlasse di Morganucodon e altri mammaliaformi del Triassico, i quali sono tra i più recenti stelo-mammiferi, e non proprio i più antichi. L'errore nell'uso di “stelo” e “corolla” nasce appunto dal diffuso fraintendimento della logica operativa che genera questi termini. Eppure, è relativamente semplice applicare i concetti.

Tassonomia filogenetica di 5 specie viventi (a, b, c, d, e) e tre estinte (g, h, i). I nodi corolla (quadrati neri) sono applicabili solo se ambo i rami hanno dei terminali viventi. Gli steli conseguono alle corolle.

Una corolla è un nodo avente specie viventi su ambo le due linee che lo formano. Pertanto, corolla-Mammalia è il nodo che include monotremi ad un ramo e marsupiali+placentali all'altro ramo.
Uno stelo è qualunque linea che congiunge direttamente due nodi corolla. Ad esempio, stelo-Mammalia è la linea che collega corolla-Mammalia al nodo-corolla immediatamente più inclusivo, in questo caso, corolla-Amniota. Pertanto, è un membro di stelo-Mammalia qualunque specie lungo quella linea che dal nodo-corolla-amniotico va al nodo-corolla-mammaliano: quindi, tra i tanti, i caseidi, gli edafosauridi, gli sphenacodonti, i therocephali, i dicinodonti, i gorgonopsidi, i cinognatidi, i probainogranti, ed i morganucodonti. Edaphosaurus e Dimetrodon sono degli stelo-mammiferi, non solo Morganucodon! Pertanto, “i più antichi stelo mammiferi” sono i caseidi e gli edafosauridi carboniferi, non certo i morganucodonti triassici vissuti 70-90 milioni di anni dopo.

I concetti di “stelo” e “corolla” sono quindi legati alla procedura con cui essi sono costruiti. Non sono “realtà assolute”, ma nemmeno etichette arbitrarie, sono strumenti specifici, utili strumenti linguistici, a patto che siano usati nel modo corretto, secondo il criterio con cui sono stati definiti.

Mentre pensavo a questo post, ho ideato questo esperimento mentale, che forse può aiutare a comprendere come i concetti di “stelo e corolla” siano la meccanica applicazione di un semplice algoritmo tassonomico vincolato al contesto reale.

Immaginiamo che oggi, nelle foreste dell'Africa centrale, sia scoperto il fantomatico Mokele Mbe-Mbe, e che questa creatura mitologica risulti essere, effettivamente, un sauropode. Che implicazioni avrebbe sul piano tassonomico? Abbastanza forti, almeno dentro Archosauria.

Attualmente, corolla-Archosauria include due gruppi: corolla-Crocodylia e corolla-Aves. Il primo include i coccodrilli viventi, il secondo gli uccelli viventi. Tutto ciò che è collocato lungo la linea che collega corolla-Archosauria a corolla-Aves è uno stelo-Aves. Usando la rappresentazione mostrata prima, possiamo immaginare che corolla-Archosauria sia il nodo A, corolla-Crocodylia il nodo B e corolla-Aves il nodo C. I sauropodi fossili sono indicati dall'esagono rosa, e difatti si collocano nello stelo-Aves.
Cosa accadrebbe con la scoperta di Mokele Mbe-Mbe? Di colpo, abbiamo un sauropode vivente! Per definizione di “corolla”, quindi, il nodo Eusaurischia (che unisce uccelli e sauropodomorfi), che prima definiva un clade di importanza puramente paleontologica, diventa ora un clade di rilevanza zoologica avente in ambo le sue due linee almeno una specie vivente: ovvero, Eusaurischia diventa un nodo corolla (= “uccelli viventi + Mokele Mbe-Mbe”)! Automaticamente, stelo-Aves risulta ristretto alla linea che congiunge corolla-Aves a corolla-Eusaurischia (ovvero, la parte che oggi chiamiamo non-corolla-Aves di Theropoda), mentre la linea che collaga corolla-Archosauria e corolla-Eusaurischia diventa stelo-Eusaurischia: a questo punto, pterosauri e ornithischi diventano quindi degli stelo-eusaurischi e non sono più degli stelo-aviani (mentre taxa come Tyrannosaurus e Archaeopteryx restano stelo-aviani).

Il grafico di prima, con l'aggiunta di Mokele Mbe Mbe (j).


Queste fondamentali rivoluzioni tassonomiche sono uno dei motivi più importanti e sociologicamente drammatici per cui dobbiamo sperare che non sia mai scoperto un dinosauro (cioè, uno stelo-aviano) vivente! [sarcasmo]

2 commenti:

  1. Hai mandato una mail a Nature per dirgli dell'errore? Strano che una rivista di quel calibro commetta una leggerezza simile.
    Alessandro (Bologna)

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  2. Non mi permetto di dire a dei colleghi come vogliono intitolare un loro articolo.
    Più che un "errore" lo considero una leggerezza terminologica.

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