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13 dicembre 2023

Tyrannosaurus era verde

Il colore dei dinosauri è uno dei temi che più appassionano i paleoartisti. Come colorare un dinosauro il cui aspetto esperiore è andato perduto milioni di anni fa? A parte quella minoranza di taxa per i quali abbiamo tracce di alcuni pigmenti conservati nelle penne fossilizzate, non esiste (almeno per ora) un modo per determinare il colore della grande maggioranza dei fossili.

Tuttavia, possiamo fare delle riflessioni su come il colore di un animale impatta sul suo stile di vita. Ad esempio, è ragionevole supporre che il colore di un animale non sia uno svantaggio nel contesto ambientale ed eco-etologico tipico della sua nicchia ecologica. Per esempio, quale colore è plausibile per un predatore gigante come un grande theropode?

Mi capita di leggere opinioni online, oppure ascoltare podcast o video, in cui ricorre questo ragionamento: i dinosauri giganti erano troppo grandi per mimetizzarsi, quindi non sarebbero stati selezionati per una colorazione mimetica. Ergo, conclude questo argomento, abbiamo la libertà di immaginare i dinosauri giganti con colorazioni sgargianti, brillanti e molto impressionanti. Sovente, questo argomento è collegato alla conoscenza che, in quanto rettili, i dinosauri fossero a visione tetracromatica, e quindi avessero una raffinata capacità di discriminare i colori. Da ciò, si conclude che la livrea mimetica non porti molto vantaggio in un mondo, come quello Mesozoico, popolato da animali a visione tetracromatica.

Io stesso ho sostenuto questo ragionamento in un vecchio post.

Ho riflettuto su questo ragionamento, e sospetto che ci sia un errore. Perché mai dovremmo pensare che un dinosauro gigante non possa essere mimetizzato con il suo ambiente? Le dimensioni corporee sono davvero un impedimento alla mimetizzazione? E la visione tetracromatica dovrebbe essere un vincolo all'evoluzione di livree mimetiche?

Partiamo dalla prima domanda. Un Tyrannosaurus è sicuramente un animale enorme dal nostro punto di vista, ma rispetto ad alberi di dimensione anche "standard" esso è una creatura di dimensioni medio-piccole. Gli elefanti africani di foresta vivono tranquillamente nelle foreste ed hanno dimensioni analoghe a quelle della maggioranza dei grandi theropodi, quindi, non ci sono motivi per cui Tyrannosaurus adulto non possa essere nascosto dalla vegetazione. Quindi, l'argomento delle dimensioni è irrilevante. Inoltre, l'anatomia della maggioranza dei theropodi suggerisce uno stile di caccia "all'agguato" piuttosto che tramite lunghi inseguimenti, quindi questi dinosauri avevano la necessità biologica di sapersi camuffare.

Passiamo all'argomento legato alla visione tetracromatica. Che impatto ha questa raffinata capacità di discriminare i colori con la colorazione dei grandi dinosauri?

Partiamo dall'esempio discusso nel post linkato sopra, ovvero, il colore della tigre rispetto alla visione dicromatica delle sue prede abituali. Riassumendo, la tigre appare di uno sgargiante arancione solamente ai nostri occhi di scimmie tricromatiche (ad eccezione delle persone con una alterazione della visione dei colori, come i daltonici), ma è praticamente dello stesso colore del fogliame se vista dagli occhi dicromatici delle sue prede. Ovvero, è l'occhio della preda che stabilisce il grado di mimetismo del predatore, non il nostro! Se la preda è dicromatica, la tigre risulta perfettamente mimetizzata, e quindi il suo colore risulta adattativo. 

Applicando questo concetto al Mesozoico, un predatore è perfettamente mimetizzato nella misura in cui il suo colore risulta indistinguibile dal fondale agli occhi delle sue prede. Se la preda ha una visione tetracromatica, allora il predatore sarà "evolutivamente costretto" ad essere ancora più mimetizzato e criptico di quanto accada alla tigre, perché la selezione naturale favorirà solo quelle tinte capaci di renderlo efficacemente invisibile alle sue prede. E questo è ancora più vero per animali che si affidano all'agguato per catturare le loro prede.

Il grafico mostra la differente capacità di discriminare i colori in diverse specie. Le barre colorate a destra sono una estrema semplificazione del diagramma ad onde al centro, ed illustrano in modo schematico le "tinte" visibili ai diversi animali. La colorazione "apparente" di un predatore cambia a seconda dell'occhio che lo guarda. Ad un cervo con visione dicromatica, il colore della tigre è indistinguibile dal colore della vegetazione. Ad un occhio tricromatico (come quello umano) o tetracromatico (come quello di un uccello), il colore della tigre è invece chiaramente distinguibile dal colore della vegetazione. Pertanto, se lo scopo della colorazione è ingannare una preda dicromatica, non sarà selezionata ad essere simile a quella della vegetazione. Il contrario accadrà se la preda ha una visione tri- oppre tetra-cromatica. Ovvero, per risultare invisibili a prede tetracromatiche, occorre una colorazione il più possibile simile a quella dell'ambiente.


Pertanto, noi possiamo determinare il probabile colore di Tyrannosaurus combinando le informazioni sul suo ambiente con quelle sulla visione cromatica delle sue prede.

Tyrannosaurus si rinviene in depositi alluvionali tipici di ambienti caratterizzati da una ricca vegetazione arborea. Non viveva in ambienti rocciosi o desertici. L'animale quindi aveva a disposizione la vegetazione come contesto principale per nascondersi alle sue prede. Pertanto, la conclusione a cui giungiamo è che i grandi theropodi avessero una colorazione mimetica (fatta di strisce irregolari e macchie scure) combinata con il colore dell'ambiente in cui vivevano. Dimentichiamoci i Tyrannosaurus viola, rossi o gialli dei giocattoli, l'animale doveva essere verde, ma non un verde brillante, bensì un verde mimetico, screziato di diverse tonalità simili a quelle del fogliame, il colore della vegetazione che lo circondava e celava alla vista delle prede. E questo non lo dico io, ma l'occhio acutissimo ai colori delle stesse prede che doveva imbrogliare per guadagnarsi un pasto. 

Nota "Jurassic Park": se il dinosauro deve risultare mimetico per gli altri dinosauri, a maggior ragione lo è per il tuo occhio di mammifero...


13 commenti:

  1. Mm... ma non mi pare che gli uccelli rapaci abbiano una colorazione simile all'ambiente in cui cacciano, o no?

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    1. Non capisco il commento. Tyrannosaurus rex è un animale volante? I rapaci sono animali terricoli di 5-10 tonnellate che si spostano sul terreno delle pianure alluvionali subtropicali? Qualcuno pensa che Tyrannosaurus sia un cacciatore con lo stile di un rapace? Le prede dei rapaci sono ornitischi giganti? Veramente, non colgo proprio il senso dell'obiezione... Non è che "essere un membro di Theropoda" renda un rapace un analogo ecologico di Tyrannosaurus.

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    2. Ok, mi riferivo semplicemente al fatto che, come i dinosauri, i rapaci, essendo uccelli e predando (anche) altri uccelli, sono tetracromatici.

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    3. Sono tetracromatici come lo sono i tritoni, le iguane marine e i pinguini... ma non per questo sono rilevanti nel discorso sviluppato nel post.

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  2. Scusate, sono Enrico.

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  3. Off-topic, but how likely is the possibility of Saurophaganax being a Carcharodontosaurid? I remember that you recovered that many years ago, but I don't think that's up to date ans it is usually recovered as an Allosaurid. Although recently David Sandy, who has seen the described and the undescribed material in person claimed that it could be a Carcharodontosaurid too.

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    1. Usually, I do not reply to off-topics to avoid inflation of too many discussions into the same post. That said, all recent iterations of my analysis found Saurophaganax among non-carcharodontosaurid allosauroids. Of course, a re-description of the material would be very welcome.

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  4. As far as I know DJ Sandy havent seen the material in person, he only has a bunch of photos for now, and he had been claiming bold things without evidence. Instead I would wait to peer-reviewed papers to be published. For the maximus material, some of the the said carcharodontosaurid traits are not that at all, and are present in basal allosauroid and allosaurus too, e.g. accessory lamina in the verts are common in carcharodontosaurids but are present since the very beginning of allosauroidea (Asfaltovenator); The slightly upward femoral head is a supposed carcharodontosaurid trait but is not as extreme as in carcharodontosaurids, Acrocanthosaurus juvenile has horizontal femoral head and some big A. fragilis shows this condition too (although no as much as maximus: DINO 2560 in posterior view, Some AMNH specimens like 5753 and NMMNH 26083), the bowed femoras are common between carcharodontosaurids but this need further analysis (degree of the bow etc. as some fragilis femoras are not purely straight). Other remains like caudal vertebras and humerus are very like Allosaurus and unlike carcharodontosaurids. Some people have said that there may be some true Allosaurus remains between Saurophaganax, although this is unlikely, but the so claimed monoespecific bonebed is not true as there are Ceratosaurus teeth present in the Saurophaganax pits.

    (Sorry I forgot to logg the user)

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    1. If the Ceratosaurus teeth are shed, that does not dismiss a monospecific bonebed: it could be a Saurophaganax death assemblage scavenged by Ceratosaurus.

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    2. That is true, unfortunately there are no good quarry maps for the Kenton excavations, there is even some confusion as there are 2 'quarry 1' and the exact origin of some bones is unknown. For example, OMNH 10381 was said to belong to quarry 1, it is now said it was excavated in quarry 5 or quarry 6, but not 'theropod quarry 1'. Currently, with the information we have, it is difficult to state with certainty the nature of the bonebeds; we may never be able to do so due to the methods were used in those excavations or maybe with time they will be able to find something more after studying all the original notes.

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    3. When I said there aren't good quarry maps I was referring to quarry 1 (where maximus holotype comes from and Ceratosaurus is also present), there are maps for q5 and q6. The Ceratosaurus tooth is from q5 where there's at least 1 S. maximus, an Apatosaurus limb bone was found between the maximus material in the same patch. According to D. R Richmond et al 2020 the bones were exposed for a while during severe droughts and then there were later transported by floods (in all the quarries). Saying this I'm going to stop posting about this to avoid distorting the comment section since this is not the topic of the post.

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  5. Del tutto OT, mi scusi. Ma nel vederlo ci si rende perfettamente conto da chi discende

    https://x.com/AMAZlNGNATURE/status/1742791756909793384?t=mZPV6ArQ-a5ggsXFyY_RbQ&s=08

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    1. Io non vedo le cose in quel modo, comunque, ok, ognuno è libero di vedere le cose come preferisce. ;-)

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