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17 agosto 2010

_Neptunidraco ammoniticus_ Cau & Fanti (2010), il più antico metriorhynchide conosciuto! - Prima Parte

Le quattro lastre dell'olotipo di Neptunidraco ammoniticus 

Finalmente, il nostro travagliato metriorhynchide ha finalmente un nome scientifico ufficiale:  
Neptunidraco ammoniticus,
letteralmente, "Il Drago di Nettuno dalla Formazione del Rosso Ammonitico" (Cau & Fanti, 2010).
Già dal nome del taxon, nuovo ed inedito, capite che l'esemplare:
-è diagnosticabile a livello di specie
-non è riconducibile ad alcun genere o specie già precedentemente istituita
Inoltre, come si legge dal titolo del post (e dell'articolo pubblicato su Gondwana Research), esso è il metriorhynchide più antico finora conosciuto. Già da queste poche righe, capite che esso è quindi un esemplare molto interessante e significativo non solo a livello italiano, nonostante la frammentarietà. 
Ma come siamo giunti a tutte queste conclusioni?
In questa serie di post, spiegherò, in modo preciso ma sufficientemente semplice per essere chiaro a tutti, come io e Federico Fanti siamo arrivati a questi risultati. Credo che spiegarvi (e farvi apprezzare) il modo con cui siamo arrivati a queste scoperte sia molto più importante, interessante ed istruttivo, piuttosto che limitarmi a citare esclusivamente i risultati. Infatti, la Scienza è prima di tutto un metodo ripetibile di indagine, e non una forma occulta di sapere accessibile solo a pochi. Il COME siamo giunti alle scoperte è importante esattamente come il COSA abbiamo scoperto: infatti, se uno studio scientifico non espone chiaramente come ha ricavato le sue scoperte, allora esso risulterà indistinguibile dalla religione, dalla leggenda e dalla superstizione, tutte forme di "sapere" che non forniscono (o forniscono in modo impreciso, ambiguo o non controllabile) informazioni sulla fonte delle loro informazioni.
Nel prossimo post, vi mostrerò l'oggetto stesso del nostro studio, anzi, ad essere precisi, gli oggetti, dato che, come vedete sopra, l'esemplare è suddiviso in 4 lastre. Tuttavia, a differenza dei fossili composti da più blocchi di roccia, i 4 pezzi che formano questo esemplare sono un po' fuori dal comune.
Per meglio comprendere i temi di questa serie di post, vi rimando prima alle due introduzioni (storia dell'esemplare prima del 2010; informazioni generali sui metriorinchi).

Per chiudere questo primo post su Neptunidraco, voglio ringraziare le persone che, in vari modi, sono state coinvolte in questa appassionante ricerca durata circa un anno.
Per primo, Federico Fanti, co-autore dello studio, oltre che tassista nella trasferta a Ferrara. :-)
Il Prof. Vai ed il Dott. Sarti, del Museo Capellini di Bologna, ed il Prof. Sala del Museo Leonardi di Ferrara, che hanno permesso lo studio degli esemplari.
La famiglia Pasini di Portomaggiore, che ha fornito informazioni sulla scoperta originaria del fossile.
Vincenzo Picotti, Alberto Castellarin, Fabio Gamberini, Stephanie Pierce, Mark Young e Marco de Andrade per aver fornito assistenza e informazioni in varie fasi della ricerca. 
Mark Young e Jeremy Martin, che hanno contribuito con le loro revisioni critiche al miglioramento della bozza iniziale dello studio.
Filippo Bertozzo e Fabio Manucci, che sono stati arruolati in vari momenti dello studio come manovalanza meusica. ;-)
Davide Bonadonna, che sta realizzando le ricostruzioni ufficiali di Neptunidraco (che attendiamo tutti di vedere!).
Infine, un super-grazie ad Andrea Pirondini, che ha seguito la nostra ricerca in ogni fase, e che ci ha aiutato a migliorare l'iconografia dell'articolo e nella realizzazione di alcune figure, grazie alla sua competenza grafica.

Bibliografia:
Cau, A., Fanti, F. 2010. The oldest known metriorhynchid crocodylian from the Middle Jurassic of North-eastern Italy: Neptunidraco ammoniticus gen. et sp. nov., Gondwana Research. doi:10.1016/j.gr.2010.07.007

10 commenti:

  1. Bellissimo nome, davvero. Il drago di nettuno... è mooolto suggestivo e si adatta molto bene a un rettile marino italiano
    Per favore puoi inviarmi il pdf a brisio444@libero.it (nuova email, la vecchia caput) :) ? Grazie mille in anticipo

    Ripeto ancora che il nome è davvero bello ed elegante. Non vedo lora di veder le parti successive per poterne apprezzar gli aspetti prettamente paleontologici!

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  2. Congratulations Andrea on the amazing turnaround time from submission to acceptance. o_o

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  3. Ben arrivato al 'nuovo' nato! :)

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  4. Congratulazioni a tutti e te e a Federico Fanti.
    Mille fi questi giorni.

    Erodoto

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  5. Unisco anch'io le mie congratulazioni a tutti!!!
    Siete dei GRANDI

    Loana

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  6. What´s in an name! That which we call a Neptunidraco - nome appropriato e allo stesso tempo poetico - spero che in futuro a riguardo sulla metodica della ricerca ci sara anche un esauriente post sulla idea e la denominazione della specie

    - posso azzardare la domanda se i media generali hanno mostrato interesse a divulare la notizia ? (Mi devo scusare per il crossposting, technical troubles)

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  7. David,
    la pubblicazione di Neptunidraco è di questi giorni e non è stata ancora molto divulgata (a parte qui e sul sito di Sciencedirect che include la pubblicazione).
    Dubito che i media italici ne se interesseranno. Per l'estero, vedremo nei prossimi giorni.

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  8. Ciao, che ne pensi?

    http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/25/news/vigevano_jurassic_park_in_duomo_spunta_un_cranio_fossile_di_dinosauro-8431985/?ref=HREC1-11

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  9. Come ho risposto oggi ad una domanda analoga: meglio aspettare uno studio vero ufficiale, invece che basarsi su articoli di giornale.
    La foto mostra una sezione di un fossile, probabilmente vertebrato, analoga a quanto accaduto all'olotipo di Neptunidraco. Senza dati ulteriori, non si può dire altro.

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