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23 dicembre 2009

_Sinornithosaurus_ velenoso? Allora anche _Spinosaurus_, _Troodon_ e _Orkoraptor_...


Secondo Gong et al. (2009), i microraptori attaccavano prede piumate con un rapido morso velenifero (Artwork -Cau2003)


Ipotesi straordinarie richiedono prove straordinarie. Se un biologo dichiarasse di aver scoperto un mammifero munito di quattro differenti pigmenti fotosensibili nella retina, come accade in rettili e uccelli, al posto dei due pigmenti tipici della maggioranza dei mammiferi (noi scimmie ne abbiamo tre, perchè abbiamo evoluto un  terzo nuovo pigmento da uno dei due presenti in tutti i mammiferi), non mi stupirei se la comunità scientifica si dichiarasse scettica verso questa dichiarazione. Ciò è motivato dal fatto che l'evoluzione, per quanto creativa e bizzarra, tende comunque a non travalicare i vincoli dei complessi sistemi su cui lavora. Un mammifero che vede i colori come un uccello non è impossibile, ma altamente improbabile. Analogamente, un theropode che producesse del veleno in maniera analoga ad una lepidosauro (serpente o lucertola) non è impossibile, ma perlomeno, merita di essere dimostrato con una buona mole di dati. Come avrete capito dall'introduzione, sono alquanto scettico sull'eventualità di theropodi velenosi, come ho già discusso in passato.

Ho voluto leggere attentamente lo studio di Gong et al. (2009) appena uscito, prima di esporre la mia interpretazione. Nello studio, gli autori elencano una serie di caratteristiche nel dromaeosauride microraptorino Sinornithosaurus le quali sarebbero evidenze di una ghiandola velenifera posta nel mascellare di questo theropode.
Analizziamo nel dettaglio questi caratteri:
1- denti muniti di un solco longitudinale (dal quale scorrerebbe il veleno). Il presunto solco longitudinale citato dagli autori non è altro che la depressione del dente a livello della radice. Questo carattere è diffuso in moltissimi denti theropodi, e non pare legato ad una funzione velenifera, bensì, è una caratteristica strutturale del dente. Curiosamente, gli autori non citano un genuino solco longitudinale della corona dentaria, a ridosso delle carene, il quale probabilmente è solamente un effetto della forma e disposizione delle carene. Inoltre, non citano altri theropodi con denti muniti di solchi, come Orkoraptor e Spinosaurus. Ciò è forse legato al fatto che uno degli autori è un noto sostenitore del BAND e considera Sinornithosaurus e tutti i dromaeosauridi come uccelli basali, a loro volta totalmente slegati evolutivamente dai dinosauri?
2- denti mascellari molto allungati, simili a zanne. Questo carattere è un'errata interpretazione del reperto. Come gli stessi autori notano, buona parte del dente esposto è formato dalla radice. Infatti, esso non è altro che un dente mascellare normale, che è fuoriuscito dall'alveolo. In vita, il dente era alloggiato pienamente nell'alveolo, e la radice non sporgeva minimamente. Ho osservato un effetto analogo in uno scheletro di Tyrannosaurus esposto a Milano, che appare munito di zanne lunghissime solo perché i denti sono in parte fuoriusciti dall'alveolo, esponendo la radice. Quindi, Sinornithosaurus non ha zanne allungate.
3- primo dente premascellare con le carene ruotate di 90° rispetto a quelle degli altri denti. Questo carattere, che deriva dalla compressione dei denti premascellari, e produce carene asimmetriche, è presente in molti altri theropodi, dai ceratosauri ai tyrannosauridi. Non si capisce che legame potrebbe avere con un adattamento velenifero.

4- "fossa subfenestrale" a livello della regione posteroventrale della mascella. Questo carattere, citato nella seconda specie di Sinornithosaurus, S. hoiana, pare essere la sede della presunta ghiandola velenifera. Tale fossa avrebbe un canale che sboccherebbe caudalmente a livello degli alveoli dentari, permettendo la secrezione del veleno. Purtroppo, gli autori allegano delle foto molto piccole e poco definite. Quello che appare è solamente il margine depresso della fossa antorbitale, delimitato dorsalmente e ventralmente dal mascellare. Se una tale fossa esistesse, meriterebbe di essere visualizzata meglio in un articolo che si basa prettamente sulla sua forme ed esistenza per argomentare una tesi velenifera.
5- solco longitudinale del mascellare e dentale, da cui scorrerebbe il canale velenifero. Questo carattere è presente in molti theropodi, ed è marcato nei megalosauroidi, nei tyrannosauroidi basali e nei deinonychosauri. In generale, esso alloggia i forami dei rami del V nervo cranico e i forami dei vasi sanguigni. Non ci sono prove che esso alloggiasse canali più ampi di natura ghiandolare.
6- solco longitudinale parallelamente agli alveoli. Come il carattere 5, anche questo è ampiamente diffuso nei theropodi, in quanto è solamente il solco paradentale che delimita i denti rispetto alle lamine ossee delle ossa mandibolari. Questo canale è aperto in vari megalosauroidi e nei troodontidi, ma probabilmente per motivi legati alla crescita dei denti.

In conclusione, molti dei caratteri citati da Gong et al. (2009) sono diffusi in altri theropodi, e non solo in Sinornithosaurus. Almeno uno (il 2) è solamente un errore interpretativo del fossile. Gli altri sono diffusi in molti altri theropodi. Ciò implicherebbe che tutti questi erano velenosi? A questo proposito, è interessante che gli autori sostengano che l'evoluzione di un morso velenifero sia legata a crani allungati e relativamente bassi, dal morso non particolarmente robusto. Oltre a Sinornithosaurus, almeno due taxa, i troodontidi derivati e gli spinosaurini, presentano buona parte di questi caratteri: denti con solchi longitudinali, rostri bassi ed allungati, solchi mascellari e dentali sia longitudinali che paradentali, possibili fosse/camere interne al mascellare. Dobbiamo ipotizzare che anche spinosauri e troodonti erano velenosi? Dato che la presunta fossa per la ghiandola velenifera pare essere solamente un'espansione del sistema pneumatico antorbitale tipico di tutti i theropodi, e che gli altri canali citati sono vascolari o nervosi, non vedo alcuna reale evidenza di un sistema velenifero in questi theropodi.
Inutile sottolineare che, finora, non esistono prove concrete di arcosauri velenosi.

Ringrazio Lukas Panzarin per avermi inviato una copia di Gong et al. (2009).

Bibliografia:
Gong E, Martin LD, Burnham DA, Falk AR (2009) The birdlike raptor Sinornithosaurus was venomous. PNAS www.pnas.org/cgi/doi/10.1073/pnas.0912360107

6 commenti:

  1. Riporto la notizia per filo e per segno come l'ha riportata il mio giornale preferito, il city di milano

    DINOSAURI: QUELLI VOLANTI ERAN VELENOSI E CARNIVORI
    Per ricercatori usa, quelli simili a uccelli eran quasi tutti velenosi e così bloccavan le loro prede. Con buona pace dei velociraptor dei film jurassic park (foto)

    Ed ecco la foto
    http://images3.wikia.nocookie.net/jurassicpark/images/8/8e/JP-Dilophosaurus1.jpg

    Ok che dir dinosauri simili ad uccelli è un must altrimenti la gente non capisce di cosa stai parlando... ma hanno scoperto appena UNA POSSIBILE specie velenosa e il giornale subito dice "QUASI TUTTI" velenosi?! Persin che i microraptori son solo una piccola parte degli interi celurosauri...
    Ma cosa c'entran i velociraptor di jp??? Quello è il dilophosaurus! E l'han chiamato velociraptor (solo perchè se dici dilophosaurus la gente dice "dilof... che?!")... vabbe che poi è tutto inventato... XD

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  2. In questi casi(e innumerevoli altri casi, soprattutto nei campi di cui mi occupo) mi chiedo...ma i referees??? Non so bene come funzioni il processo editoriale (referaggio ecc) di PNAS, ma il mio commento è generale.
    Il sensazionalismo vuoto o quasi, comprensibile (non giustificabile) nelle pubblicazioni di tipo non scientifico, è proprio incomprensibile in questi casi. O meglio, se ne comprendono i motivi (coverage mediatico, attenzione del pubblico, ecc..), ma poi viene da chiedersi quali figure (editors, referees, tutti quanti..) siano responsabili della pubblicazione di osservazioni e loro interpretazioni di dubbia solidità.

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  3. Be', se il sensazionalismo parte già dai piani alti, perchè è così che vedo la faccenda in questione, come ci ha ben esposto Cau nel post, figurarsi a livello popolare...

    Andrea Pirondini / GGD!

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  4. Filippo ha colto nel segno il problema: dato che si tratta di uno studio su dromaeosauridi, come mai nessun esperto di dromaeosauridi (Currie, Norell, Xu) è stato considerato come eventuale revisore di questo articolo? Bizzarro che studi ben più meritevoli di questo subiscano stroncature preliminari, mentre altre ricerche, come questa, siano pubblicate su importanti riviste scientifiche.

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  5. Sciroccopteryx26/12/09 02:24

    Technically, there are a few poisonous archosaurs- some pitohuis and Ifrita sequester batrachotoxins, and I've heard some rumors that members of the Tyrannidae might also produce something noxious.

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  6. These birds are not venomous, but toxic: they acquire the toxines from their diet, but don't produce it themselves.

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