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10 agosto 2017

Il mio dinosauro è più grosso del tuo



Quante volte avrò discusso (e messo alla berlina) i clamori per il fantomatico “theropode più grande di tutti”? Il medesimo tipo di argomento si può ripetere, ad un ordine di grandezza ancora maggiore, per i più grandi tra tutti i dinosauri, i sauropodi. La diatriba sul più grande di tutti i sauropodi è probabilmente la più grande discussione inutile di tutta la paleontologia. Al confronto, le discussioni su Spinosaurus sono miserrime.
In questi giorni, la rete pullula di iperboli giornalistiche legate alla pubblicazione del nuovo titanosauro argentino Patagotitan.
Come ha già ampiamente dimostrato Matt Wedel, Patagotitan non è altro che uno dei più grandi sauropodi (e quindi, dinosauri, e quindi animali terrestri) che si conoscano, ma non è in alcun modo eleggibile a “il più grandissimo enorme gigantesco mamma mia dinosauro di tutti i tempi!” come invece, più o meno enfaticamente proclamano i siti giornalistici.
Va detto che gli autori dello studio su Patagotitan hanno un poco giocato con i numeri per far risultare Patagotitan il più grande di tutti i dinosauri. Di per sé, essi non hanno fatto nulla di immorale: hanno usato due metodi per stimare le dimensioni di Patagotitan, ed in entrambi i casi, Patagotitan è risultato il più grande genere di sauropode. Tuttavia, questo non significa che esso sia il più grande sauropode attualmente noto, perché entrambi i metodi non sono applicabili a tutti i contendenti noti per il titolo di “the biggest one”. Resti frammentari di esemplari ancora senza nome scientifico hanno dimensioni paragonabili – ed in alcuni casi, leggermente maggiori – di Patagotitan. Essi non sono stati inclusi nelle stime. Il fatto che questi resti per ora non abbiano un nome scientifico non significa che non esistano. Significativo il fatto che, inoltre, due tra i massimi sauropodi noti, Argentinosaurus e Puertasaurus, non possano essere stimati con i due metodi usati dagli autori delle stime di Patagotitan. Ma questo, ancora una volta, non implica che Patagotitan sia il più grande dinosauro noto.
Patagotitan è sicuramente un titanosauro gigante, ma è dello stesso ordine di grandezza di altri giganti, e non è significativamente più grande di altri sauropodi già noti. Il suo pregio è che è relativamente meglio conservato e con più ossa note rispetto ad altri titanosauri giganti. Ma, ripeto, questo non lo rende il sauropode massimo.

Non voglio cadere nella psicanalisi da bar e nemmeno risultare ipocrita, ma è indubbio che la corsa alle dimensioni massime sia una (divertente) ossessione dei paleontologi, specialmente (se non, esclusivamente) quelli di sesso maschile.
Ripeto, non voglio risultare ipocrita, anche io ricado in questa categoria di ossessionati dalle dimensioni. Forse che non ho goduto al pensiero che il Mosasaurus descritto da me e Federico Fanti è attualmente il più grande rettile fossile italiano? Lo so, modesta vanità provinciale, ma pur sempre un record, nel suo piccolo. Non ho forse goduto come un riccio quando risultò che il coccodrillo che avevamo scoperto in Tunisia era il più grande coccodrillo marino di tutti i tempi? Altrimenti con che scusa avrei potuto battezzarlo Machimosaurus rex? Lo so, altri coccodrilli sono più grandi, ma nel suo ambito M. rex batte un record.
Ed è proprio lì il nocciolo delle faccenda.
Credo che l'ossessione dimensionale non sia soltanto una sublimazione sessuale, come potrebbero rinfacciarci le nostre colleghe donne, raramente coinvolte in queste sciocche gare. Penso sia invece più propriamente riconducibile all'agonismo sportivo, alla competizione per chi ha maggior concentrazione di testosterone nel sangue. I record olimpionici si misurano spesso in forma di misurazione di prestazioni fisiche. Chi corre più veloce, chi salta più in alto, chi solleva più kilogrammi, chi nuota più in profondità, chi abbatte la soglia prima inarrivabile, chi può certificare con una misurazione quantitativa di essere il migliore, ne riceve una gratificazione altrimenti discutibile e non pienamente godibile. Non si può discutere dei record quantitativi: o li raggiungi o rosichi.

La paleontologia è pur sempre una disciplina esplorativa, quindi avventurosa. Essere il primo, aver scoperto per primo, essere arrivato prima degli altri, è parte dell'anima paleontologica. Lo stesso atto di “scoprire”, ovvero, denudare per primi, arroccare uno jus prime excavationis, non è altro che una forma moderna dell'agone esplorativo dei conquistatori passati.
E quanto tale scoperta può essere “quantificata” in forma di record, per qualche ora l'adrenalina scorre a fiumi.

Ed i giornali, i media, la stessa rappresentazione popolare del paleontologo come esploratore, non fanno che attizzare e rinvigorire questa fiamma ormonale canonizzata numericamente.
Non possiamo farci nulla, in questo resteremo sempre bambini, e forse è anche un bene, perché permette a noialtri di non invecchiare, ed alla paleontologia di andare sempre oltre ciò che ha appena raggiunto.

10 commenti:

  1. Ad essere sincero, sapere chi fosse il più grosso il più lungo e il più macho non mi è mai interessato nemmeno quando ero un piccolo bimbominchia...

    Danny C

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    1. Ma infatti non interessa nemmeno a noi paleontologi.
      A noi interessa essere colui che lo ha scoperto e battezzato.

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    2. A proposito di ciò, un'altra tendenza che ho notato invece (e che tendo a criticare quando portata all'estremo) è lo scoprire e soprattutto battezzare il maggior numero di specie/generi possibili, di difendere strenuamente la validità tassonomica delle proprie specie/generi e di sembrare più "di manica larga" quando si deve discutere della validità tassonomica di taxa che invece sono stati istituiti da altri colleghi... ma potrebbe anche essere solo una mia irriverente osservazione.

      Danny C

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    3. Il poter criticare la tassonomia altrui è un diritto che si acquisisce sul campo. Quindi, tu non lo possiedi.
      La tua è solo irriverenza, tipicamente giovanile, del credere di essere già esperti.
      :-)

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    4. Ahahah ma infatti io non c'entro nulla. Non mi ritengo per nulla un esperto, sono solo un appassionato che col tempo acquisirà sempre più esperienza. Non si smette mai di imparare, nemmeno in vecchiaia... la mia era solo un'osservazione nata notando gli atteggiamenti di alcuni paleontologi.
      Sfortunatamente l'irriverenza non è solo un tratto tipico degli esemplari ontogeneticamente immaturi...

      Danny C

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    5. Caro Danny,
      la differenza tra irriverenza e maleducazione è che nel primo caso si sa quando essere fuori luogo, nel secondo caso si va a casa degli altri senza essere invitati e si lanciano allusioni gratuite.
      Se permetti un consiglio da chi è più vecchio di te, impara a rispettare il padrone di casa, oppure puoi, liberamente, evitare di andare in casa altrui...

      :-)

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    6. Il mio commento non era riferito a te. Le suddette allusioni riguardano persone che probabilmente nemmeno sono a conoscenza di questo blog. Non mi sembri proprio il genere di paleontologo attaccato ai cavilli tassonomici, tu stesso lo hai ribadito in molti post. Anzi io ti stimo enormemente come paleontologo ed è grazie a questo blog che ho cominciato a imparare molte cose. Sai qual è l'unica cosa che mi da fastidio del tuo atteggiamento... io ora sarò stato esagerato, posso capire di sembrare arrogante perché all'apparenza è questo che sembro, ma nei confronti anche di altri potrebbe essere un po' brutto, un po' scoraggiante sentirsi rispondere in un certo modo, per quanto lecito o meno possa essere da parte tua. Sono dell'opinione che le nuove generazioni (tra cui io che non mi ritengo né superiore né inferiore a nessuno) andrebbero incoraggiate, specialmente qui in Italia dove vi è sempre un minore interesse per gli studi ad indirizzo biologico ed archeologico.
      Ad ogni modo non sono affatto una persona maleducata o irrispettosa.
      Chiedo scusa se lo sono sembrato.
      La sicurezza di se stessi e la mancanza di umiltà sono facilmente scambiabili da interpretare perciò non mi offendo, riconosco anche di essere spesso insopportabile come lettore e commentatore.
      Che sia chiaro a chiunque, ciò che scrivo io, laddove non si tratti di un "copia e incolla" da un'informazione presente in un documento scientifico, è sempre specificato da NON prendere come una considerazione di un esperto.
      Non vedo l'ora di cominciare a lavorare sul campo, comunque. La paleontologia è sempre stato uno dei miei sogni. E se dovesse capitarmi di divulgare un'informazione/considerazione/interpretazione in netto contrasto con quella sullo stesso argomento di Andrea o di qualsiasi altro professionista, ascoltate la loro, grazie.

      Danny C

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    7. #Danny:"nei confronti anche di altri potrebbe essere un po' brutto, un po' scoraggiante sentirsi rispondere in un certo modo, per quanto lecito o meno possa essere da parte tua. Sono dell'opinione che le nuove generazioni (tra cui io che non mi ritengo né superiore né inferiore a nessuno) andrebbero incoraggiate, specialmente qui in Italia dove vi è sempre un minore interesse per gli studi ad indirizzo biologico ed archeologico."

      L'unico che può incoraggiarti è Danny Cicchetti. Se aspetti gli incoraggiamenti dagli altri non diventerai mai una persona adulta.
      Prendilo come un consiglio da amico, non come un attacco.

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  2. Personalmente trovo affascinante conoscere quale sia stata la dimensione massima raggiunta da queste creature, essendo animali terrestri.. Beh insomma è quasi difficile da concepire per noi umani esseri viventi di tale taglia che camminavano sulla terraferma.

    Ergo personalmente non si tratta di agonismo sportivo, anche perchè non sono un paleontologo, quindi non mi tange minimamente quale dinosauro "vinca" sugli altri, è pura e semplice curiositá.

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    1. Due "personalmente" in un commento mi paiono un po' troppe ;-)
      Faccio notare che il post non parla del dinosauro più grande, ma dei paleontologi che cercano il dinosauro più grande...
      Tu non sei paleontologo, quindi non capisco il senso del tuo commento personale, che sicuramente non incide sul tema del post...

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