Pagine

25 giugno 2015

Il pigostilo di Balaur, il piede di Aurornis e l'occhio di David Peters

Inizialmente, avevo pensato ad una trilogia di post su questo tema, ma penso che uno, un po' corposo, basti ed avanzi.
Finalmente, si fa per dire, anche David Peters sbarca su Theropoda!
Per quelli di voi che non sappiano chi sia David Peters, questo post di Darren Naish è ampiamente esaustivo per conoscere il soggetto. Perché dedico un post a David Peters? Perché egli, recentemente, ha dedicato un post al mio articolo su Balaur pubblicato su PeerJ. In quel post, oltre a interpretare in modo demenziale (e spesso privo di alcun fondamento) il mio articolo, Peters include anche una interpretazione di pura fantasia di un taxon, tratta da un altro mio articolo. In breve, era doveroso che replicassi a così tanti errori presenti in quel post e che riguardano direttamente alcune mie ricerche.
Preciso subito che io non ho nulla di personale contro Peters, mi limito a correggere i suoi madornali errori paleontologi che mi riguardano.

Traggo dal post di Peters alcuni brani, e li commento:

Il fantomatico non-pigostilo di Balaur

- Unfortunately Balaur was unlike the birds Cau et al. nested Balaur with, Sapeornis and Zhongjiaornis (Fig. 2). These two big-wing birds both have a pygostyle (reduced tail).
In questo brano, Peters pare sostenere che Balaur fosse privo di pigostilo. Per affermare ciò occorre avere preservata la parte terminale della coda, dato che il pigostilo è formato dalla fusione delle ultime vertebre caudali. Purtroppo, le poche vertebre caudali attualmente note in Balaur appartengono alla parte prossimale e (forse) intermedia della coda. Non abbiamo le caudali terminali di Balaur. 
Pertanto, i base ai dati attuali non si può né affermare né negare la presenza di pigostilo in Balaur. L'obiezione di Peters è quindi priva di sostegno.


- In addition, Cau et al. used the Lee et al. (2014) tree (1549 characters vs. 120 taxa) to nest Balaur close to Zhongjianopterus  [assumo intendesse Zhongjianornis, scusabile per uno fissato con gli pterosauri] (Fig. 1) several nodes more derived than Archaeopteryx and slightly more derived than Sapeornis.
Falso. L'analisi modificata da Lee et al. (2014) colloca Sapeornis più derivato di Zhongjianornis. Mi chiedo se Peters sappia leggere i cladogrammi.

- Cau et al. considered the sole phalanx of vestigial manual digit 3 to be the fusion of phalanges 1-3. That may be so… OR the distal phalanges might not have been preserved.
Totalmente falso. Nel testo scriviamo: "The only known phalanx in the third manual digit of Balaur has a tapering distal end with a small distal articular surface, suggesting the presence of a possible additional phalanx of very small size". Nessuno ha mai ipotizzato che l'unica falange nota del terzo dito della mano di Balaur sia la fusione di più falangi.

They suggest that Balaur may have had a proportionally shorter-tail and a less raptorial-looking foot than previously depicted. This suggestion ignores the fact that the tail was not pygostylic and the pes was trenchant, if not raptorial.
Anche in questo caso, Peters assume, senza dati a sostegno: 1) che la coda di Balaur fosse priva di pigostilo, e 2) che noi affermiamo il pigostilo in Balaur. Tuttavia, noi non abbiamo mai affermato che Balaur fosse dotato di pigostilo, per la semplice ragione che in assenza della parte distale dalla cosa non si può né affermare né negare il pigostilo.


- Archaeopteryx, Aurornis, and Balaur were all derived from dromaeosaurids.
Questa affermazione (in particolare per Archaeopteryx e Aurornis) è del tutto priva di sostegno. Paradossalmente, nemmeno i cladogrammi di Peters stesso producono un tale risultato. Mi chiedo se Peters sappia leggere correttamente i cladogrammi.

- Balaur had a long tail, not a pygostyle.
Per la terza volta, Peters fa un'affermazione che attualmente non è sostenuta da alcun dato oggettivo, dato che non sono note vertebre caudali distali di Balaur.

Il piede reale di Aurornis

Ricostruzione fantasiosa e del tutto infondata del piede di Aurornis realizzata da David Peters. A sinistra, usando la foto del piede di Aurornis modificata da Godefroit et al. (2013), Peters mostra, con differenti colori, le sue interpretazioni personali delle ossa. Notare l'ipotetico primo dito del piede ruotato rispetto alle altre dita e munito di un ampio ungueale (arancione). Notare il quarto metatarsale la cui troclea distale si incurva lateralmente divaricando dalle altre troclee (verde). Notare anche il quinto metatarsale vestigiale in basso (viola). A destra, la ricostruzione del piede, sempre opera di Peters, "ricollocando" il fantomatico primo dito.
La didascalia dell'immagine nel post di Peters dice: 
Figure 6. Aurornis pes. Note the relatively large ungual 1, as in Balaur. This taxon represents the smaller, more gracile lineage leading more directly to birds. Although metatarsal 1 is short and placed on the shaft of metatarsal 2, metatarsal 1-3 are aligned, as in Balaur.

Nello stesso post che parla del recente studio di Cau et al. (2015), David Peters propone una ricostruzione del piede di Aurornis, basata sul suo "metodo" che consiste in una serie di manipolazioni digitali di immagini fotografiche a bassa risoluzione. Questo metodo è già stato ampiamente demolito da altri, quindi non entro troppo nella discussione metodologica, che comunque è al limite del ridicolo. Mi limito ad aggiungere un caso che sbugiarda in modo inappellabile la procedura petersiana. 
Come i lettori abituali del blog sapranno, vuole il caso che proprio in questo periodo io sia a Bruxelles, presso l'Istituto Reale delle Scienze Naturali. E voglia il caso che l'olotipo di Aurornis sia proprio qui, nello studio dove sto analizzando nuovi fossili di theropodi. Tutte le mattine, il caro Aurornis mi saluta, a mezzo metro dallo stereomicroscopio con cui sto analizzando altri fossili. Pertanto, posso controllare direttamente sull'esemplare reale tutte le caratteristiche millantate da Peters con il suo metodo foto-ritoccante. Perciò, mettiamo il caro Aurornis sotto il microscopio, e osserviamolo...

A- L'area che Peters interpreta come la prima falange del primo dito, sovrapposta al secondo metatarsale, è una depressione non-naturale prodotta dall'erosione. In pratica, è un'escavazione dell'osso. Peters ha visto un osso dove in realtà c'è un buco.
B- L'area che Peters interpreta come il grande ungueale del primo dito, rovesciato e sovrapposto alla faccetta prossimale della prima falange del secondo dito, è un'ampia zona erosa corrispondente al cotilo prossioventrale della prima falange del secondo dito. In pratica, è un danneggiamento post-mortem dell'articolazione prossimale del secondo dito. Peters ha visto un osso dove in realtà c'è solo erosione.
C- L'area che Peters interpreta come la troclea divergente del quarto metatarsale è la prima falange del primo dito del piede. L'osso è compresso e parzialmente fratturato, come tutte le ossa di Aurornis, quindi la sua forma originaria è parzialmente deformata, ma nondimeno chiaramente riconoscibile come la prima falange del primo dito, in articolazione con il primo metatarsale.
D- L'area che Peters interpreta come la regione prossimale della prima falange del quarto dito è l'ungueale del primo dito del piede. Anche in questo caso, l'osso è parzialmente deformato, ma è comunque riconoscibile la curvatura dorsale del piccolo ungueale.
E- L'area che Peters interpreta come il quinto metatarsale vestigiale... semplicemente non esiste. Il piede è esposto in vista posteromediale, quindi è altamente improbabile che sia visibile il quinto metatarsale, che generalmente è adiacente alla superficie laterale del quarto metatarsale (non esposta).



E se qualcuno mi obiettasse come faccio a dire queste cose, risponderò citando Roland Tembo: "L'ho visto!".
Concludendo, il metodo ricostruttivo di Peters è una cialtronata colossale.

5 commenti:

  1. Mi chiedo se lo faccia di proposito a prendere certe "cantonate" (mi riferisco al quote-mining o al leggere in maniera non corretta i cladogrammi) o no.
    E sopratutto mi chiedo come diavolo ha fatto a pubblicare.

    Giuseppe Mennella

    RispondiElimina
  2. Dai la citazione a Saruman era piu esplicita
    Riccardo

    RispondiElimina
  3. David Peters really get's on my nerves some times. Let's just hope he never gets into dryptosaurs, or I'll have a bone to pick with him.

    RispondiElimina
  4. scusa se questo commento non è relativo al post, ma ero curioso di sapere se ci sono delle novità riguardo al plesiosauro del Kaberlaba visto che ormai è passato un anno e non ho trovato notizie recenti in rete.
    Alessandro

    RispondiElimina

I commenti anonimi saranno ignorati
-------------------------------------------------------------
Anonymous comments are being ignored
-------------------------------------------------------------