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18 dicembre 2011

Mai più a caccia di Tenontosaurus (con un'aggiunta)

Un mito elevato al quadrato - Artwork by Michael Skrepnick (ucmp.berkeley.edu)
Le riflessioni che il modello di Fowler et al. (2011) mi hanno indotto sono andate ben oltre i limiti di applicazione del modello stesso.
Rileggendo uno dei miei post preferiti (nel senso che mi piace il tema e come lo resi), mi sono accorto che i pregiudizi, per quanto cerchiamo di superarli, siano difficili da eradicare, persino di fronte a prove contrarie a tale pregiudizio. Io stesso non mi ero reso conto dell'implicazione finale del ragionamento che avevo sviluppato, perché per quanto io mi dichiarassi al di sopra di certi pregiudizi, non potevo andare oltre i miei. Almeno fino ad ora.


Parlo del post che si oppone alla caccia di gruppo in Deinonychus. Alla fine del post concludevo che ipotizzare che Deinonychus cacciasse in gruppo Tenontosaurus non aveva alcuna prova a favore, mentre la caccia solitaria era più che sufficiente a spiegare le evidenze. Ma, a rivedere bene come stanno le cose, l'interpretazione che spiega meglio le evidenze non è affatto quella che Deinonychus singolo cacciasse Tenontosaurus
Ecco come stanno i fatti (se volete una descrizione dettagliata vi rimando al post originale). 
Sono noti due siti con associati scheletri di Deinonychus e Tenontosaurus:
Nel primo caso, abbiamo i resti di coda e piedi di quattro giovani Deinonychus, una coda di Tenontosaurus ed ossa sparse. La spiegazione più plausibile del sito è che I Deinonychus adulti si nutrirono della carcassa del Tenontosaurus e uccisero i quattro giovani nelle lotte gerarchiche per l'acquisizione del cibo (e mangiandone poi le parti appetibili e lasciando gli indigesti piedi e code).
Nel secondo caso abbiamo gli scheletri di almeno 17 Tenontosaurus adulti ed un giovane, e i soliti resti di coda e piedi di un Deinonychus giovane. Anche qui, la differenza di preservazione dei Tenontosaurus (con l'unico giovane conservato molto meglio degli adulti, questi ultimi invece presenti come ossa sparse e code articolate) è spiegabile solo con il differente grado di disseccamento delle carcasse (il piccolo si seccò più velocemente perché di massa minore, e di conseguenza non fu toccato dai carnivori in quanto divenuto privo di parti mangiabili; mentre i corpi degli adulti, ancora con parti fresche, non seccate, furono smambrati dai carnivori). Pertanto, questo sito testimonia un insieme di carcasse di Tenontosaurus spolpate, dove ancora possibile, da dei Deinonychus.
La differenza nel numero di scheletri di Deinonychus deceduti tra il primo ed il secondo sito (molti contro 1) è curiosamente inverso a quello dei Tenontosaurus nei due siti (1 contro molti) e, unendo il fatto che sono sempre scheletri giovanili, è la prova a sostegno che quando le prede erbivore erano poche per gli adulti di Deinonychus i giovani della loro stessa specie, accorsi al banchetto, erano un'ottima alternativa.

Fin qui nulla di diverso a quanto già scritto nel primo post. Se non siete giunti alla ovvia conclusione che invece mi ha spinto a scrivere questo post, vi suggerisco di partire dal secondo sito e tornare al primo. Nel secondo sito abbiamo 18 scheletri di Tenontosaurus. Abbiamo spiegato sopra che il grado di preservazione della carcassa del giovane Tenontosaurus implica che era ormai del tutto seccata quando i Deinonychus banchettarono. Dato che è altissimamente improbabile che il giovane Tenontosaurus sia morto prima degli adulti e che poi questi ultimi siano morti nello stesso luogo del giovane, la sola spiegazione dell'associazione dei corpi di Tenontosaurus è che morirono tutti assieme. Unendo quindi le due conclusioni (i Tenontosaurus morirono assieme + il corpo del giovane Tenontosaurus seccò e quindi rimase esposto a sole il tempo necessario a seccare prima dell'arrivo dei carnivori) si arriva alla logica conseguenza che i Tenontosaurus morirono ben prima dell'arrivo dei Deinonychus, e che quindi i Deinonychus non uccisero i Tenontosaurus. Ciò era comunque probabile dato che nessun gruppo di predatori naturali ucciderebbe in un sol colpo ben 18 animali. 
Riassumendo, il secondo sito dice che i Deinonychus NON uccisero i Tenontosaurus, ma che molto più semplicemente essi furono dei saprofagi che si nutrirono delle carcasse, morte precedentemente.
Ora, torniamo al primo sito (1 Tenontosaurus e 4 Deinonychus): ci sono differenze che ci possono far concludere uno scenario diverso da quello del secondo sito?  Il fatto che la preda è solo una invece che 18 dimostra che essa fu uccisa direttamente?
La risposta è: NO! In base a quello che sappiamo e vediamo nei fossili, il primo sito non differisce qualitativamente dal secondo, ma solo quantitativamente: tali differenze quantitative non implicano differenze qualitative, a meno che voi non vogliate vederle.

Conclusione:
non esistono prove concrete che Deinonychus (sicuramente come gruppo, ma nemmeno come singolo) abbia mai ucciso un Tenontosaurus. Le prove dimostrano che Deinonychus banchettava di frequente (e con ferocia) sulle carcasse di Tenontosaurus, ma nessuna prova finora dimostra che i theropode sia stato la causa della morte dell'ornithopode. Anzi, in almeno uno dei due siti noti abbiamo le prove concrete che Deinonychus furono meramente dei saprofagi, quindi la bilancia dei fatti è a favore della saprofagia (nei confronti di grandi prede come Tenontosaurus, mentre per prede di taglia comparabile a Deinonychus le evidenze portano alla predazione attiva).

Quanti di voi che hanno accettato che Deinonychus NON cacciava in branco sono anche disposti ad accettare che la caccia tra Deinonychus e Tenontosaurus è solamente un mito vecchio di 40 anni ma privo di evidenze dirette?

AGGIUNTA:
Dati i legittimi commenti scettici o comunque dubbiosi di alcuni lettori, ho aggiunto questa immagine che mostra il famoso sito 1 (modificata da Roach and Brinkman 2007). In nero, le ossa di Tenontosaurus. In rosso le ossa dei giovani Deinonychus. In verde i punti dove sono stati rinvenuti i denti dei Deinonychus adulti. Sappiamo che non sono denti dei Deinonychus morti nel sito perché le dimensioni dei denti sono tipiche dei Deinonychus adulti e non di quelle dei denti in esemplari immaturi come quelli di cui sono preservate le ossa; inoltre, perché i denti sono denti spezzati, di quelli in fase di caduta che di solito i rettili carnivori perdono mentre mangiano. Notare il numero elevato (che implica un numero relativamente alto di Deinonychus adulti, dato che un solo esemplare non potrebbe perdere così tanti denti in una sola volta) ed il fatto che i denti siano presenti in modo abbondante anche sopra le ossa dei giovani Deinonychus.
Credo che questo dato tolga molti dubbi sul fatto che le carcasse si accumularono praticamente nello stesso momento (nell'ordine di qualche giorno) e che i Deinonychus adulti si nutrirono anche delle carcasse dei giovani (e che l'unica spiegazione della presenza di questi ultimi è che furono uccisi durante feroci lotte tra numerosi Deinonychus adulti per le contendersi la carcassa).

Bibliografia:
Roach, B. T.; D. L. Brinkman (2007). A reevaluation of cooperative pack hunting and gregariousness in Deinonychus antirrhopus and other nonavian theropod dinosaurs. Bulletin of the Peabody Museum of Natural History 48 (1): 103–138.

25 commenti:

  1. ok,pensavo fosse uno scherzo,metafore...qui si parla di Dinosauri!! grandissimo! la mia prima passione da quando avevo 4 anni,finalmente un blog che ne parla

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  2. Indubbiamente la suggestione iniziale dei lavori di Ostrom e Bakker è stata notevole; Jurassic Park aveva dato poi il colpo di grazia nell'immaginario collettivo, presentando dromeosauri dalle performance incredibili!
    È sempre difficile liberarsi dai preconcetti (e a quanto pare anche molti specialisti della disciplina spesso dimenticano che una cosa è il dato fossile, e un'altra la sua possibile interpretazione...), ma vedo che questo sito ci stà riuscendo nel migliore dei modi.
    Continua così, Andrea!

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  3. Azi aggiungerei un'altra considerazione, ambedue i siti, pur non dimostrandolo, lasciano supporre che i _Deinonychus_ cacciassero gli altri _Deinonychus_.

    Infatti, se posso permettermi di farti le pulci, nel primo sito la preda non è una sola, ma 5, 4 _Deinonychus_ giovani/sub abulti e un _Tenontosaurus_.

    Anzi a ben vedere i giovani dromaeosauri sono, in questa ricostruzione, le uniche "prede", essendo l'ornitopode una semplice carcassa.

    Valerio

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  4. Valerio, a quella considerazione si era già giunti nel post originario del 2009.

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  5. Scenario probabilissimo, l'unica cosa che secondo me stona è la sicurezza con cui affermi che i Deinonychus si scannarono tra loro... Poteva benissimo essere, ma se guardiamo ai predatori e ai saprofagi di oggi (correggimi se sbaglio), solitamente le lotte per contendersi una carcassa non vanno al di là di "risse" veloci in cui i contendenti rimediano ferite (anche profonde, va detto) ma quasi mai mortali (ricordo un vecchio documentario sui varani di Komodo in cui i lucertoloni in questione si davano qualche morsicata e codata ma non arrivavano certo a sbranarsi tra loro).

    Come si potrebbe spiegare allora la presenza di quei pezzetti di giovani Antihrropus insieme al Tenontosauro?
    Forse si sono depositati in quel punto molto tempo dopo la morte dell'erbivoro (mesi? Anni?) per cause ignote, magari uccisi da qualche predatore più grande o per chissà quale altro motivo... Oppure puoi avere ragione tu e alcuni di questi dromeosauridi erano particolarmente feroci, chissà!

    A tal proposito, c'è un modo sicuro per stabilire se i resti fossili di due animali trovati vicini lo erano anche nel tempo?

    Alessio

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    1. Alessio,l'Etologia insegna che nessun animale uccide un suo simile,e' vero,ma nel Mesozoico c'era un clima piuttosto secco,e percio' e' probabile che gli adulti fossero accecati dalla fame e,in questo caso, non si sarebbero solo feriti ma addirittura uccisi.

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    2. Non so che etologia hai letto o studiato tu. Quella insegnata all'università dice altro. Non è vero che nessun animale uccide un suo simile. Anzi, ci insegna che in Natura, anche oggi, accade spesso il contrario. I maschi di molti mammiferi (felini, roditori, primati, ecc...) uccidono i cuccioli delle femmine di altri harem per indirle a tornare fertili; i piccoli di moli uccelli uccidono i fratellini più piccoli gettandoli dal nido; i coccodrilli e i varani uccidono regolarmente i giovani della loro specie; gli uccelli che nidificano in colonie uccidono i pulcini che si avvicinano al loro nido.
      I maschi in lotta per le femmine spesso si feriscono mortalmente.
      La competizione intraspecifica è feroce e diffusa esattamente come quella interspecifica.

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  6. Alessio,
    esiste un ramo della paleontologia molto importante ma purtroppo quasi sconosciuto ai non addetti ai lavori che è la tafonomia: essa studia i processi che hanno prodotto quel fossile, tra cui le fasi che hanno generato una associazione di fossili. L'indagine tafonomica dei siti dimostra che i Deinonychus ed i Tenontosaurus morirono in quei luoghi e furono seppelliti lì. Le code di entrambi i generi presenti sono articolate, il giovane tenontosauro è articolato: questi due dati implicano che le carcasse non furono spostate dalle acque dal posto in cui si formarono. I diversi stati di preservazione degli scheletri indica quali furono toccati dai saprofagi e quali no. Il fatto che le ossa della coda e dei piedi sono le uniche presenti per i Deinonychus è un tipo di preservazione che non deriva da agenti atmosferici ma dal fatto che un animale si nutrì dei corpi ma non toccò quelle ossa (perché prive di carne), secondo un tipo di selettività tipica di un carnivoro quando manghia: dato che entrambi i siti presentano denti di Deinonychus adulto (ma nessun osso) e nessun dente di altre specie carnivore, la spiegazione più forte e più semplice per spiegare questi siti è quella che ho descritto.
    Non esiste un'altra spiegazione che tenga insieme tutti i dati da quel sito in modo coerente.
    Infine, gli studi sui varanidi e sui coccodrilli dimostrano che i principali predatore dei giovani sono gli adulti, e che spesso la predazione avviene durante la calca su carcasse di erbivori.

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  7. Domanda da profano.
    Chi ci garantisce che questi animali morirono nello stesso evento? E' possibile che siano morti in tempi differenti, a distanza di settimane, mesi o addirittura anni? E' totalmente da escludere uno scenario del genere?
    Ovvio che dentro di me trovo assurdo che in un certo posto muoiano solo esemplari di Tenontosaurus e Deinonychus e la logica porta a ipotizzare che ci sia stata interazione tra le due specie, ma mi chiedo perchè nessuno mette sul piatto delle ipotesi anche l'eventualità di morti separate nel tempo e poi accomunate per caso.

    Davide Bonadonna

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  8. Davide, le carcasse giacciono sullo stesso livello, e, come ho scritto prima, il loro grado di preservazione e di articolazione indica che non furono accumulate o spostate dalle acque. Significa che tra il momento in cui morirono i Tenontosaurus e quello in cui morirono i Deinonychus non passò più del tempo necessario a far seccare in estate la carcassa del giovane ma meno di quello necessario a rendere le altre carcasse di Tenontosaurus inmangiabili per decomposizione e disidratazione. Ovvero, qualche giorno. Inoltre, dato più importante, sia tra le ossa dei giovani Deinonychus sia tra le ossa dei Tenontosaurus ci sono molti denti di Deinonychus adulto.
    A voi la scelta: se accettate che per caso in un punto muoiano dei Tenontosaurus, e poi per caso lì muoiano dei giovani Deinonychus e poi per caso cadano dal cielo denti di Deinonychus adulto, allora non ha senso lo scenario che ho descritto prima.

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  9. Ho aggiunto una nota in fondo ed un'immagine che spero aiuterà a comprendere la questione.

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  10. Non potrebbe trattarsi di una trappola per carnivori? Se è vero che le ossa non hanno subito trasporto, non è possibile che i giovani deinonichi cercarono di cibarsi di un tenontosauto impantanato e rimasero anch'essi imprigionati all'altezza degli arti inferiori? Poi magari successivamente, dopo che il fango si seccò ulteriormente, alcuni deinonichi adulti potrebbero essersi nutriti dei cadaveri in un secondo momento lasciando le parti inaccessibili/inappetibili perchè ricoperte dal sedimento.

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  11. Hulkolagus, la tua alternativa è troppo contorta rispetto alla mia.
    Non è una trappola naturale. Nelle trappole naturali gli animali hanno le zampe erette ed impantanate sotto il resto del corpo, mentre qui le ossa sono tutte orizzontali, in parte disarticolate ma tranne i piedi e le code, che però non sono sotto le altre come livello. Inoltre, il Tenontosaurus, pesante circa 8-10 volte più dei Deinonychus, sarebbe dovuto affondare molto più degli altri, ed invece è allo stesso livello. E poi, perché mai gli adulti sarebbero passati solo molto dopo tempo? Troppo contorta.
    Ripeto, non esiste una spiegazione migliore di questa data da Roach e Brinkman che spieghi la tafonomia e sia compatibile con quello che sappiemo del comportamento dei rettili carnivori.

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  12. A me pare strano pensare a diversi deinonichi che trovano la morte per mano di esemplari adulti senza tentare una fuga, posso capire uno, ma tutti quanti? Le ossa (magari ancora legate da tessuti molli essiccati) non potrebbero essersi ridisposte orizzontalmente successicamente magari con il rimaneggiamento del sedimento? Comunque per me va bene anche la tua interpretazione... la mia era solo un'alternativa.

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  13. Hulkolagus, ok che era un'alternativa, ma resta il fatto che non collima coi dati scientifici.
    Un sedimento fi origine fangosa non rimaneggia al punto di rendere orizzontali ossa verticali.
    Tu immagina questo giovane Deinonychus (giovane=inesperto) che afferra un pezzo di carne, lo sta trascinando via quando un adulto, il doppio di lui, lo sorprende alla spalle...
    Non mi pare tanto improbabile. Devi solo immaginare una calca rumorosa e polverosa, una trentina di Deinonychus che come avvoltoi sibilano e soffiano per rubare un angolo addosso alla carcassa.

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  14. Il fango indurito può ridiventare plastico dopo una pioggia e rimobilitare (poco o molto, dipende dalla topografia)il materiale che ingloba. Comunque l'idea dei simil avvoltoio mi piace.

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  15. premetto che non ho letto il lavoro di Roach e Brinlman e non conosco quindi i dettagli tafonomici del(i) sito(i), ma mi chiedo se sia possibile che i cadaveri (ancora non decomposti e quindi integri) degli animali siano stati trasportati nel punto in cui sono stati poi sepolti; in questo caso l'accumulo si potrebbe essere formato in un tempo relativamente lungo (mesi, anni), formando comunque un un unico livello stratigrafico e preservando gli scheletri più o meno articolati. Questo non esclude comunque che i Deinonhycus abbiano in effetti banchettato sui resti degli erbivori (la presenza di così tanti denti isolati è abbastanza significativa). L'unica differenza è che nel caso del "sito 2", i resti dei 18 tenontosauri non rappresenterebbero un unico evento di mortalità.

    Marco

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  16. È possibile abbozzare qualche ipotesi su come abbiano potuto gli esemplari di un intero branco di Tenontosaurus trovare la morte quasi contemporaneamente nello stesso luogo?
    Una tempesta di sabbia in luogo semi-desertico, una colata di fango dopo un violento temporale, o magari l'avvelenamento della pozza d'acqua a cui il branco si abbeverava: la geologia del sito non offre alcuna indicazione al riguardo?

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  17. Grazie della risposta, Andrea!


    Alessio

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  18. Hulkolagus, il sito non è una pozza di fango, e comunque il fango non ha le capacità plastiche che dici tu.
    Marco, la tua ipotesi non spiega come mai le ossa isolate (cioè tutto tranne piedi e code) siano rimaste assieme quando invece un processo come il to seleziona le ossa in base alla forma e ne lascerebbe solo alcune. Inoltre, i denti sarebbero stati dilavati via facilmente.
    Luigi, il sito appare essersi formato alla fine di una stagione molto arida, e ciò è anche compatibile con le differenze tra il giovane Tenontosaurus (seccato) rispetto agli adulti. Probabilmente questi animali sono morti di sete e di caldo sul margine di uno specchio d'acqua secco.

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  19. L'analisi tafonomica del sito è interessante perchè, come hai fatto notare, getta luce su alcuni comportamenti alimentari dei deinonhycosauri: ad esempio scartare code e zampe di prede relativamente grandi. Esistono evidenze che tra i theropodi non aviani ci fossero specie che rigurgitavano borre come gli attuali rapaci notturni?

    Marco

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  20. Quello che sappiamo è che i theropodi mesozoici tendevano ad ingoiare grossi pezzi di carne con tanto di ossa incluse. Ad esempio, l'unico esemplare di Cryolophosaurus ha infatti un grosso osso di sauropodomorfo nella gola, quello di Sinocalliopteryx un intera gamba di deinonychosauro. I coproliti di Tyrannosaurus presentano frammenti di ossa. Pertanto, non penso che rigurgitassero nulla ma digerissero tutto, ossa comprese, come fanno i coccodrilli.

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  21. Un sedimento incoerente non diagenizzato non può essere rimobilitato? In che litologia si trovano i fossili?

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  22. Le ossa provengono da concrezioni di argille intercalate ad arenarie di origine eolica. La tua pozza di fango non trova sostegno.

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  23. Dunque è un sedmento eolico... Dato non trascurabile.

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