Pagine

26 giugno 2011

Scipionyx - More than meets the eye. Episodio 5: La pappa per Ciro!

Scipionyx (Davide Bonadonna 2010)
Nel precedente post, ho accennato la presenza di elementi "allogeni" nel (ovvero, originatisi al di fuori del) corpo di Scipionyx. Tutti questi elementi, ossa e resti di tegumenti, sono collocati nel sistema digerente di Scipionyx, e, di fatto, sono resti del suo pasto. La presenza di resti di pasto non è rara tra i fossili articolati di coelurosauri basali di grado compsognathide (ad esempio, sono presenti nei due esemplari noti di Compsognathus, in Huaxiagnathus, Sinocalliopteryx ed il "terzo Sinosauropteryx"). Tuttavia, Scipionyx è unico nella presenza multipla di più animali nella cavità corporea, a loro volta, posizionati in punti differenti del suo tubo digerente. Ovvero, in Scipionyx abbiamo la prova di eventi successivi di nutrizione.


Partendo dai resti più distali lungo l'apparanto digerente (e quindi, pasti avvenuti per primi), si identificano almeno 5 episodi.
  1. Una massa fecale al termine del retto presenta un'insieme di scaglie parzialmente digerite. La struttura acellulare indica un pesce teleosteo. La straordinaria preservazione di questo fossile ha permesso a Dal Sasso e Maganuco (2011) di osservare col SEM i dettagli delle scaglie di questo pesce, fino a contare 9 bande nell'osso, corrispondenti ad altrettante fasi di interruzione/rallentamento della crescita, che implica una durata di 9 stagioni per la vita del pesce.
  2. Nella parte ileale dell'intestino, sono presenti altre scaglie di pesce, più piccole delle precedenti. Si tratta quindi di un secondo pasto a base di pesce.
  3. Nel duodeno, sono presenti delle squame, probabilmente di un lepidosauro.
  4. Immediatamente prossimale a queste squame, nella zona corrispondente allo stomaco, è presente una massa ossea interpretabile come resti della caviglia e del piede di un lepidosauro di taglia media. Tra i lepidosauri provenienti dalla stessa località fossilifera di Scipionyx, il miglior candidato per questi resti è Chometokadmon.
  5. Infine, nella zona dell'esofago sono presenti altri resti indeterminati di una preda.
  
Ricostruzione dello scheletro di Scipionyx (in grigio chiaro le ossa mancanti) e delle sue prede, in proporzioni reciproche reali. I numeri indicano l’ordine in cui sono state ingerite le varie prede. Marco Auditore, © Museo di Storia Naturale di Milano.
Questi dati indicano che Scipionyx era un predatore opportunista di piccoli rettili e pesci. Probabilmente, i pesci erano quelli spiaggiati al margine della laguna o intrappolati in piccole pozze temporanee a seguito di tempeste (le stesse che probabilmente uccisero Scipionyx). Tutto ciò indica che Scipionyx non era un frequentatore occasionale della laguna in cui si fossilizzò, ma parte dell'ecosistema lagunare.
Qualcuno potrebbe stupirsi di trovare una dieta così variegata in un esemplare così giovane, e, in particolare, di trovare i resti di animali anche relativamente grandi rispetto al theropode. Questo potrebbe indurre qualcuno a ipotizzare che la migliore spiegazione sia che il giovane animale sia stato nutrito dai genitori. Tuttavia, ciò non è, a mio avviso, la spiegazione migliore:
Come tutti i dinosauri mesozoici, anche Scipionyx appare essere una specie iperprecoce, ovvero, con una prole capace di muoversi e nutrirsi autonomamente da sola fin dalla schiusa. Come mostrano altri casi, è plausibile che i giovani fratelli formassero aggregazioni durante l'infanzia, separate e distinte dagli adulti riproduttori. Queste "gang" di 10-20 esemplari potrebbero agire predatoriamente come banchi di piranha, in grado di sopraffare prede relativamente modeste come piccoli rettili.
Alternativamente, il giovane Scipionyx era un saprofago che foraggiava lungo le coste lagunari in cerca di carcasse di pesci e piccoli rettili. Interessante, a questo proposito, constatare che il piede di un rettile non è una parte relativamente nutriente di una carcassa. Di solito, sono gli spazzini più bassi gerarchicamente a nutrirsi di questi resti, dopo che animali più elevati nella gerarchia hanno spolpato le parti più ricche di carne. Un'analoga interpretazione per i giovani era emersa dalla rivalutazione delle abitudini di Deinonychus. Pertanto, anche in questo caso potrebbe essere che i giovani Scipionyx si nutrissero degli ultimi resti di prede, scartati dagli adulti, senza implicare che questi ultimi nutrissero attivamente i giovani.

Scipionyx (Troco, 2010)


Concludendo, in questa serie di post ho brevemente riassunto i risultati della ricerca di Dal Sasso e Maganuco (2011) su Scipionyx. Si tratta del maggior contributo alla paleontologia dei theropodi (e dei dinosauri mesozoici in generale) realizzato finora da paleontologi italiani. Cristiano e Simone hanno lavorato per anni sul fossile, impiegando tecniche tradizionali e nuove tecnologie. A loro vanno tutti i miei complimenti e stima. Ci sono molte altre scoperte e informazioni nella loro monografia, ma non è mia intenzione parlare di tutto. Credo che solo leggendo direttamente l'opera avrete modo di apprezzare l'enorme impegno che sta a monte, e che qui ho solamente accennato.

Bibliografia:
Dal Sasso C. and Maganuco S. 2011. Scipionyx samniticus (Theropoda: Compsognathidae) from the Lower Cretaceous of Italy. Osteology, ontogenetic assessment, phylogeny, soft tissue anatomy, taphonomy, and palaeobiology. Memorie della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano XXXVII-1: 1-281.

7 commenti:

  1. Nel disegno le sagome delle 'prede' sono in scala con quella di Scipionyx? Se si questo escluderebbe a priori la nutrizione da parte di un genitore giusto? Specialmente i taxa 1-2-5 paiono molto piccoli per essere stati precedentemente preda di un individuo genitore.

    RispondiElimina
  2. Onestamente solo la preda affine a Chometokadmon mi pare un po' grande, tuttavia ciò non implica la necessità di un aiuto esterno da parte di altri "piccoli" o dei genitori, con quel rapporto dimensionale predatore-preda vi sono decine e decine di esempi di teropodi attuali corrispondenti (basti pensare ad un corvo di 60cm che preda spesso piccioni di 30-35cm o ratti di anche 400gr). In ogni caso interessantissima serie di articoli e soprattutto interessantissima analisi del reperto, che definire magnifico è dir poco.

    RispondiElimina
  3. Questa che a me sembra una grande quantità di cibo, indica che quest'animale era a "sangue caldo".
    Non conosco gli adeguati termini scientifici. Fose "Omeotermo"?

    RispondiElimina
  4. Dipende da quanto tempo quel cibo stava nella pancia. Comunque, sì, dà quell'impressione, anche se onestamente non saprei come stabilirlo in modo rigoroso. Ma, comunque, non si tratterebbe di omeotermia (la capacità di manterere costante la temperatura corporea), bensì di endotermia (la capacità di mentenere un metabolismo elevato).

    RispondiElimina
  5. So this is the last post about this publication?

    If I correctly understood what the authors wrote in the press folder, they show that Ruben's idea that Scipionyx had a hepatic piston has no basis in facts. No chance for a post about that?

    RispondiElimina
  6. Good point!
    I'll write a post on that topic.

    RispondiElimina
  7. Bene la mia copia di Dal Sasso e Maganuco 2011 è arrivata.
    Un semplice appassionato come me non capirà forse tutto, e non leggerà forse nemmeno tutta la monografia, che ovviamente è molto tecnica, ma devo dire che, malgrado la rilegatura di qualità non eccelsa, si tratta di un'opera opulenta. Per ora l'ho solo sfogliata ma la parte iconografica sembrerebbe eccellente.

    Cau puoi anche dire ai tuoi amici che le tue "recensioni" hanno fatto vendere almeno una copia (una follia da parte mia, visto che mi è costata 45 euro..), spero non sia l'unica.

    Valerio

    RispondiElimina

I commenti anonimi saranno ignorati
-------------------------------------------------------------
Anonymous comments are being ignored
-------------------------------------------------------------