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26 maggio 2022

Recensione di "Prehistoric Planet" - Episodio 3

Teenage Mutant Ninja Raptors return


Dopo il primo ed il secondo episodio, ecco il terzo della nuova serie di "paleo-docufiction" BBC/Apple narrata da David Attenborough. Questo è dedicato alle acque dolci.

L'episodio si apre con una colonia di pterosauri abitante una ripida scogliera di un canyon scavato da un fiume. La colonia è attaccata da un trio di Velociraptor, uno dei quali riesce rocambolescamente a catturare un rettile volante. Onestamente, questa scena, per quanto resa in modo eccellente, è un poco irrealistica. Trovo improbabile che animali come Velociraptor si avventurino in un contesto tanto ripido e pericoloso per nutrirsi di qualche pterosauro, animale che, nella sostanza, è tutto pelle, sacchi aerei e ossa. Il gioco non vale la candela. [Sì, so che ci sono evidenze di questa relazione alimentare, ma ciò non è una prova che sia avvenuta in questo contesto estremo] In effetti, l'improbabilità della situazione, la scelta di Velociraptor, e la volontà di rappresentarli come una squadra di tre elementi mi pare l'ennesima adesione ormai un po' ripetitiva all'immagine di "dinosauro ninja" capace di mirabolanti imprese acrobatiche in contesti estremi, che Jurassic Park ha imposto per questi paraviani.  

Nella seconda scena, abbiamo un Tyrannosaurus che banchetta con la carcassa di un Triceratops, anche questo un cliché paleoartistico ormai canonico. L'animale, ferito dal combattimento con la preda e solcato dalle cicatrici della sua età, incontra poi una femmina della propria specie, con la quale si accoppia. La resa anatomica di questi animali è molto buona, ed è apprezzata la volontà di mostrare la corporatura massiccia e graviportale di questo dinosauro.

Nella terza scena, abbiamo un Deinocheirus immerso in uno stagno che cerca qualche ristoro dagli insetti che lo tormentano. L'animale è avvolto da un denso manto di piume, che in acqua dovrebbe inzupparsi e renderlo ancora più pesante e impacciato. Nell'episodio precedente, ambientato in un contesto desertico, si intravede un therizinosauride anche questo fittamente piumato. Queste scelte nella ricostruzione dei due maniraptoriformi giganti mi paiono un poco irrazionali, visto che i realizzatori della serie non hanno avuto problemi a rappresentare i grandi tyrannosauridi, di massa comparabile a quella di Deinocheirus e Therizinosaurus, come ricoperti solamente da una sparuta lanugine fine di piume semplici. Quindi, perché non adottare il medesimo look "leggero" anche per i due maniraptoriformi? Cosa dovrebbe permettere la riduzione del piumaggio in un clade ma impedirlo in altri? Faccio notare ai vari "feather-nazi" o "scaliban" che leggono che io non ho alcuna particolare tifoseria per una o l'altra delle possibili opzioni: qui noto una mancanza di coerenza logica, che forse è involontaria. Sospetto che, in questo caso, ci sia una sorta di "pregiudizio ornitomorfo" per cui tanto più un taxon è prossimo agli uccelli (in questo caso, i maniraptoriformi rispetto ai tyrannosauridi) e tanto più debba mantenersi piumato, costi quel che costi. Ovviamente, solo la scoperta di tracce di pelle in questi animali può risolvere la questione.

Nella scena successiva, abbiamo gli sfortunati tentativi di un Quetzalcoatlus di portare a termine la propria covata. Gli pterosauri sono tra gli animali più rappresentati di questa serie, non limitandoli a comparse sullo sfondo.

Passiamo poi a seguire le peripezie rivierasche di una madre Masiakasaurus e dei suoi tre nidiacei, uno dei quali finirà divorato da un gigantesco anuro Beelzebufo. Qualcosa nel Masiakasaurus non mi convince, forse le proporzioni apparentemente "generalizzate" o la postura data all'arto anteriore. I giovani, di cui non abbiamo resti, appaiono come una versione isomorfa miniaturizzata dell'adulto, cosa che mi pare poco realistica, dato che sappiamo quanto marcata fosse la trasformazione delle proporzioni corporee (in particolare, nella testa) durante la vita dei dinosauri.

L'episodio si chiude con la sortita di alcuni elasmosauri nella zona salmastra al confine tra fiume e mare.

Nel complesso, questo episodio, pur rimanendo qualitativamente molto migliore di altre produzioni passate, mi pare meno riuscito dei primi due. Alcune scene sono stereotipate, e poco "ispirate". La colpa non è dei realizzatori della serie, ma degli animali: per quanto ci possiamo sforzare di scrivere "sceneggiature" naturalistiche per una serie dedicata ad animali, il numero di comportamenti e di situazioni accattivanti che siano comunque naturalisticamente plausibili è piuttosto piccolo. Dopo che hai fatto migrare, combattere, nidificare e defecare i tuoi animali, resta ben poco che possono recitare.

A parte queste lamentele marginali, la serie resta una gioia per gli occhi, con un dettaglio anatomico magistrale ed una finezza grafica superlativa. 


19 commenti:

  1. Penso che la scena iniziale fosse un modo per mostrare dinosauri in contesti "montani" dato che non abbiamo fossili di specie adatte a quel specifico ambiente. Quindi hanno mostrato i Velociraptor comportarsi come leopardi delle nevi/rapaci a caccia di capre di montagna.
    Marco

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    1. L'allusione ai leopardi delle nevi l'ho colta, il problema è che non funziona coi dromaeosauridi.

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    2. Come mai? Voglio dire, cosa porta un animale ad essere anatomicamente adatto a un ambiente di alta montagna? E cosa manca ai dromaeosauridi nello specifico?

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    3. Molti adattamenti alla montagna sono fisiologici e non lasciano tracce fossili. Comunque, quella scena non è in alta montagna, è lungo le pareti di un canyon. E prendere un dinosauro tipicamente associato a contesi alluvionali ed eolici e piazzarlo sulle pareti di un canyon è del tutto gratuito. Se per giunta il motivo è per cercare di afferrare uno pterosauro, allora, come ho scritto nel post, il gioco non vale la candela. Gli animali non si adattano ad ambienti estremi per sport, nemmeno il super-velociraptor che sa fare qualunque cosa che ormai abita nella testa di tutti. Per dare un'idea di quanto mi pare irreale la scena, immagina un casuario nella stessa situazione.

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    4. Ammetto che il comportamento "da capra" ha lasciato perplesso anche me, ma non essendo sicuro ho voluto cercare conferma, più che altro non capisco il reiterare la caccia di gruppo in questi animali, quando sappiamo che la maggior parte delle prove sembra suggerire il contrario, semplice compromesso per accontentare il pubblico generalista?

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    5. La verità è che molti semplicemente ignorano gli argomenti contro la caccia sociale perché piace a tutti, non si sono mai soffermati sugli argomenti contro, e sembra che negarlo sia retrogrado quasi come squamarli e dargli il metabolismo da lucertola. Amen.

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    6. Da un twit di Darren Naish
      "We do not portray #Velociraptor as a 'pack hunter', but as a more opportunistic, partly social animal that might have moved about in twos or threes on occasion. Support for this comes from dromaeosaur trackways and the behaviour of modern predatory birds..."

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    7. Sì, viene il sospetto che quella fosse l'intenzione nella scena in cui un dromaeosauro scaccia gli altri due dallo pterosauro appena catturato.

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  2. Cosa ne pensi del tegumento labiale su Masiakasaurus nonostante la dentatura?

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    1. C'è questa nuova moda delle labbra, ma io guardo le ossa e la texture non è da squamato.

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    2. un paio d'anni fa (6 ho controllato :( ) avevi parlato di uno studio che suggeriva la presenza di labbra sulla base della necessità di mantenere idratato lo smalto dei denti. Come ti poni adesso nei confronti di questa questione?
      Emiliano

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    3. Quello è un tema distinto dalla presenza o meno di labbra da squamato. Dico che la texture delle ossa di Masiakasaurus indica una superficie cornea, non labbra. Sappiamo dopo quanto tempo i denti si rovinano se non idratati? Se il tempo è maggiore del tempo medio di ricambio dei denti del dinosauro, la questione idratazione è irrilevante.

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    4. grazie, perfetto.
      Emiliano

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  3. Molto interessanti questi commenti su ogni singolo episodio. Posso suggerire di fare la stessa cosa anche con l'originale Walking with Dinosaurs se non l'hai già fatto?

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  4. Di questo episodio, ho apprezzato soprattutto la sequenza della nidificazione di Quetzalcoatlus.

    Come sempre, due domande sulla sequenza citata :

    -Per un animale volante di quella mole, per quanto ben adattato al camminare al suolo, scegliere come sito di riproduzione una foresta è credibile?

    -Le vicalizzazioni di Quetzalcoatlus : si è discusso spesso dei versi che i dinosauri potevano emettere o meno , e per quanto riguarda gli pterosauri?


    -Andrea Pusceddu

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    1. - Siamo nel range della speculazione, quindi uno può trovare argomenti più o meno convincenti per quella scelta. Ammetto che anche a me pare un po' forzata.

      - Penso che il principale veicolo di comunicazione degli pterosauri fosse visivo (creste, posture delle ali) e non la vocalizzazione. Nei documentari c'è il terrore di avere protagonisti muti, ma in natura è perfettamente plausibile. Gli pterosauri che gracchiano e pigolano non mi ispirano.

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  5. Una domanda sull'anatomia dei teropodi presenti nell'episodio: non mi pare di averlo mai notato prima in altre ricostruzioni, ma ho visto che qui sia in Tyrannosaurus che in Masiakasaurus la pelle che copre la finestra anteorbitale (si chiama così?) a momenti si muove e si gonfia, o vibra quando emettono suoni gorgoglianti; è plausibile che fosse sede di strutture non so che tipo che permettessero questo movimento? Grazie.

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    1. La finestra antorbitale è scavata (e poi occupata) dal recesso paranasale, un sacco aereo collegato al sistema respiratorio ed alla cavità nasale. Quindi, sì, è realistico che la parte a contatto con la pelle fosse in grado di muoversi. Non si può escludere che nei dinosauri con la finestra antorbitale questa fosse sede di una sacca gonfiabile, ma questo per ora è del tutto speculativo.

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  6. Ah, buono a sapersi! Grazie per la spiegazione, chiarissimo.

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