Pagine

12 luglio 2015

I tempi sono maturi per una Società della Paleoarte [Is it Time for a Paleoart Society]?

Due delle più iconiche scene di Jurassic Park sono iconiche proprio perché direttamente ispirate da icone paleo-artistiche. Entrambe opere di John Gurche, realizzate qualche anno prima del famoso film, la famosa scena del branco di brachiosauri con la spettacolare prospettiva rasoterra e l'altrettanto nota scena di caccia dei Deinonychus contro l'iguanodonte sono riprese in modo molto fedele in due scene di Jurassic Park.
La prima, difatti, è riproposta nella luce, l'inquadratura, il punto di vista, la forma dell'animale e texture della pelle dell'immortale entrata in scena del Brachiosaurus. Il colore dell'animale è il medesimo, così come il gioco di luce e ombre nelle pieghe della pelle.

La seconda, forse più sottile da cogliere dato che sostituisce l'ornithopode con il theropode, è la parte iniziale dello scontro tra il Tyrannosaurus ed il "raptor" che riprende, nell'inquadratura, punto di vista, posizione dell'attaccato e direzione del moto dell'attaccante, il quadro di Gurche. In altri fotogrammi della scena, che non ho trovato ad una risoluzione decente, il tyrannosauro assume proprio la postura dell'iguanodonte nel quadro.

Si potrebbero spendere molte parole per deprecare l'assenza di questa felice sinergia tra cinema e paleoarte d'avanguardia nelle più recenti emanazioni cinematografiche, ma non ho voglia di ricevere i soliti commenti scontati dai soliti quattro farisei trollanti. Piuttosto, il tema che mi ha spinto a scrivere questo post è più ardito ed audace, propositivo e proiettato in avanti. 
Gli esempi che ho portato sopra mostrano un rapporto attivo della paleoarte nei confronti della cultura di massa. Tale paleoarte, a sua volta, era strettamente legata all'avanguardia scientifica di quel periodo. Nel decennio successivo, si è assistito un processo inverso: la cultura di massa ha prodotto un canone paleoartistico che si è massicciamente imposto sulla produzione paleoartistica. Chi è stato ragazzo negli anni '90 ed ha collezionato libri sui dinosauri (per chi fosse troppo giovane: tempo fa, è esistito un mondo dove le immagini dei dinosauri non si scaricavano direttamente da Internet) ricorderà che la maggioranza della produzione paleoartistica nei libri prodotti subito dopo il 1993 era fondamentalmente ispirata (nel bene e nel male) dalle ricostruzioni presenti in Jurassic Park, e che tale canone ha imperversato almeno per un quindicennio, pur conservando oggi una forte fetta della produzione iconografica di livello medio-basso.
Oggi, un processo analogo a quello che portò i quadri di Gurche nel grande schermo è forse improbabile. Non esiste più una "avanguardia" paleoartistica che abbia un legame privilegiato col cinema, dato che migliaia di potenziali paleoartisti scaricano giornalmente le proprie produzioni online, rendendo superfluo il ricorso a pochi artisti specializzati. Quindi, a meno che il realizzatore di film non sia egli stesso un profondo conoscitore di paleoarte, e quindi abbia una consapevolezza critica di quali opere usare e di come utilizzarle, ci troviamo ora nella situazione in cui il profano (sia regista che spettatore) è impossibilitato a scremare il prodotto d'avangiardia nella Galassia della paleoarte accessibile gratuitamente su Internet. Tra noi appassionati di paleoarte e paleontologia, è facile distinguere l'eccellenza dalla grossolanità manierista (spesso zeppa di errori scientifici), ma noi appassionati siamo una minoranza. Il grosso di coloro che anche solo occasionalmente fruiscono di paleoarte manca di strumenti critici per selezionare il bello dal banale.
Prima che i sostenitori della libertà di paleoarte insorgano fraintendendo il post (specialmente se letto dalla traduzione di Google Roughlator), non sto qui chiedendo una limitazione di produzione e condivisione di opere. La libertà di espressione artistica è sacra. Ma io qui chiedo altro, non di limitare la quantità, ma di distinguere la qualità. 
Qui io chiedo qualcosa forse troppo ardito: la creazione di una Accademia Paleoartistica Online, una sorta di "ISPA": International Society of PaleoArt, insomma, una qualche istituzione ufficiale dei paleoartisti, che certifichi al suo interno la paleoarte di qualità dalla innumerevole "produzione naive". Se, come molti riconoscono, esiste una rete consolidata di paleoartisti, alcuni dei quali di notevole pregio e valore, apprezzati anche e sopratutto dai paleontologi, e che spesso sono richiesti proprio dai paleontologi per illustrare le proprie scoperte, perché non creare un qualche ente, anche solo virtuale, che certifichi le Eccellenze e le renda parte di un tessuto organico?

Io ho lanciato la proposta.

10 commenti:

  1. Bisogna fare una raccolta di firme o qualcosa del genere??? :) apparte gli scherzi è un'idea brillante, sarebbe stupendo avere un "centro" in cui poter consultare opere paleoartistiche con la consapevolezza che siano correttamente aggiornate e scientificamente corrette, anche perche io conosco solo pochi paleoartisti con la P, la A, la L, la E e la O maiuscole ma senza dubbio ne esistono molti altri e sarebbe un buon mezzo per conoscerli e soprattutto per farsi conoscere da artisti emergenti
    Riccardo Cori

    RispondiElimina
  2. Io non intendevo un sito sui paleoartisti, dato che ognuno ormai ha il proprio.
    Io parlo di una società vera e propria, con uno statuto, iscrizioni ed eventualmente meetings. Una associazione che si faccia eventualmente delle regole per l'accesso e un codice deontologico per collaborare con i paleontologi. Un qualcosa utile per i professionisti della paleoarte, non tanto per i non addetti ai lavori. Non intendevo qualcosa di espositivo consultato dagli esterni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Molto interessante. Magari con una divisione in "sezioni", o categorie, facendo un distinguo tra paleoarte più rigorosa e conservativa (non per questo più vicina alla realtà, ma sempre importante per rimanere coi piedi per terra) e quella sempre scientificamente accurata ma più speculativa (alla All Yesterdays per intenderci). Inoltre un sistema a premiazione annuale potrebbe incoraggiare i paleoartisti a raggiungere risultati sempre più interessanti (ovviamente con organi di controllo, non tramite la presunta democrazia del web), commissioni a parte.

      Elimina
    2. Si, più o meno avevo capito cosa intendevi, ma un'assoziazione vera e propria può anche avere uno sportello online con un registro degli iscritti, alcune opere ecc ecc cosa che non farebbe certo diminuire la serietà di una società.
      Riccardo Cori

      Elimina
  3. Da 'ignorante consapevole', non posso che rispecchiarmi appieno in questa frase: "Il grosso di coloro che anche solo occasionalmente fruiscono di paleoarte manca di strumenti critici per selezionare il bello dal banale."
    Non che la cosa mi faccia piacere, ahimè :/

    RispondiElimina
  4. an interesting idea, I add my - maybe we should created portal for paleoartists and paleontologists similar to academia.edu or Researchgate ?

    Szymon Górnicki

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Paleontologists (including myself) already use those portals, but it's different from a Society.

      Elimina
  5. In effetti, la necessità di evitare che le ricostruzioni grafiche a tema paleontologico, quindi non solo dinosauri, cadano nello stereotipo o nell'inventato, è un tema vero. L'conografia di JP ha dominato e in parte domina ancora buona parte delle rappresentazioni sui Dinosauri, in barba alle nuove scoperte paleontologiche. Così come molto spesso si distribuiscono prodotti a finalità didattica che sono veramenti campati in aria. Un luogo dove vi siano delle rappresentazioni fatte con cognizione di causa, disponibili alla comunità scientifica per le sue esposizioni e ai non addetti ai lavori per una comunicazione corretta andrebbe costruito. La vedo dura però che i paleoartisti sappiano aggregarsi, forse dovrebbe farsi promotrice della cosa un ente esistente, tipo un Museo o una Società a tema geopaleotnolgico.

    RispondiElimina
  6. "Io non intendevo un sito sui paleoartisti, dato che ognuno ormai ha il proprio. Io parlo di una società vera e propria..."
    Perfettamente d'accordo, ma chi la dirige? O per meglio dire, da chi deve essere composta la "commissione" che seleziona gli autori e le opere? Da paleoartisti o da paleontologi? Visto che un'opera di paleoarte può essere valutata scientificamente corretta solo da paleontologi, allora dovrebbe essere composta sia da paleoartisti che valutano l'aspetto, appunto, artistico, che da paleontologi per quello scientifico.
    Alessandro (Bologna)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La dirige la dirigenza della società, la cui struttura e organizzazione è stabilita da uno statuto della società, il quale è redatto dai fondatori della società. L'ho anche scritto nel commento: "Io parlo di una società vera e propria, con uno statuto, iscrizioni ed eventualmente meetings. Una associazione che si faccia eventualmente delle regole per l'accesso e un codice deontologico per collaborare con i paleontologi."
      Esistono migliaia di società e associazioni, che nascono quando un gruppo di persone scrive una serie di regole per l'appartenenza alla società in questione. Quindi, sta tutto a chi volesse fondare questa società, di scrivere le regole per la sua costituzione, organizzazione e legislazione interna.
      Hai presente le associazioni culturali, le associazioni degli alpini, le associazioni dei canoisti, le associazioni dei collezionisti di Ferrari d'epoca, le associazioni dei paleontologi dei vertebrati? Stessa storia.

      Elimina

I commenti anonimi saranno ignorati
-------------------------------------------------------------
Anonymous comments are being ignored
-------------------------------------------------------------