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02 novembre 2010

Grandi theropodi dell'Asia, un leggero soffio bakkeriano e la rivalutazione di un taxon enigmatico

Brusatte et al. (2010) revisionano il record fossile dei grandi theropodi predatori asiatici, da Shidaisaurus (Giurassico Medio) a Tarbosaurus (Cretacico finale). L'articolo è molto interessante, e pregevole per la qualità delle immagini (ad esempio, una fotografia a colori del cranio olotipico di Sinraptor). Gli autori impostano l'argomentazione in fasi tassonomiche-cronologiche (tetanuri basali del Giurassico Medio, sinraptoridi del Giurassico Superiore, carcharodontosauri del Cretacico Inferiore-medio, Tyrannosauridi del Cretacico finale). Un dettaglio della didascalia a questa figura è significativo:
Different theropod groups filled the large predator niche over time, and in general progressively more derived theropods achieved large body size in Asia throughout the Jurassic and Cretaceous. (Brusatte et al. 2010)
(Il grassetto è mio).
I lettori fissi di Theropoda riconosceranno in questa interpretazione sequenziale di theropodi di grande taglia che si succedono secondo una serie "progressiva" (grado megalosauroide - grado allosauroide - tyrannosauridi) la teoria dei 5 cicli di Bakker. Non è chiaro se ciò sia intenzionale o casuale, dato che non è menzionato alcun riferimento all'idea di Bakker.
Infine, l'articolo cita brevemente la rivalutazione di un fossile cinese frammentario dal Cretacico Inferiore, Kelmayisaurus petrolicus, che gli autori hanno ristudiato e che sarà oggetto di una probabile futura pubblicazione: qui notano che esso presenta caratteri carcharodontosauri e convergenze megalosauroidi (in questo caso, credo alludano alla morfologia delle lamine paradentali). Ne riparlerò quando lo studio in questione sarà pubblicato.

Bibliografia:
Brusatte SL, Benson RBJ, Xu X. 2010. The evolution of large-bodied theropod dinosaurs during the Mesozoic in Asia.  Journal of Iberian Geology 36 (2): 275-296

5 commenti:

  1. It's interesting that none of the top predator dinos in each "cycle" were descendants of the previous group. It make me miss the time when I was a child and Dinosaur books bring that simple scheme of "theropods split into carnosaurus and coelurosaurs" with carnosaur evolution in a single line of Triassic ornithosuchids > Jurassic allosaurids > Cretaceous tyrannosaurids. Now we can see the scenario is much, much more complex and a puzzling. Fortunately, solving puzzles is a marvellous fun.

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  2. Simoes, it happens by definition of "cycle": a cicle is defined by a peculiar top-predator. If the top-predator of a cycle descended from/belonged to the same group of the previous top-predator, the two cycles would have been considered a single cycle.
    As I wrote in the post on Bakker's cycles, I think that these are mythologies and not science. For example, the Early Cretaceous is far more complex than thinking it as an age dominated by a single group. The giant tyrannosauroid Sinotyrannus is not related to late tyrannosaurids, and lived during the "carcharodontosaurian cycle": it was coeval to Fukuiraptor, and it lived well before the carcharodontosaurians Chilantaisaurus and Shaochilong that "dominated" just before the tyrannosaurid cycle. Also the spinosaurids were present in Asia during these stages. Therefore, the "Early Cretaceous" cycle is more complex than suggested. The same consideration can be done for the Jurassic cycles. As yourself wrote about the "old taxonomy", these schemes are more the products of poor knowledge than to the real evolution.

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  3. On a related note, I think the whole Yangchuanosaurus/Sinraptor thing needs revising because blowed if I know how many genre or species there are. I don't know if they are lumped or split or exactly what part of the late Jurasic each is from. It does not help that I don't have the original papers, however.


    Paul W.

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  4. Nel quinto post dove descrivi l'arctometatarso, la presenza di un solo clado (i tyrannosauridi) come predatore
    di grandi dimensioni viene spiegata con il successo evolutivo di questo clado.
    Nella pubblicazione "The evolution of large-bodied theropod dinosaurs during the mesozoic in Asia", che hai segnalato
    in un recente post, questa stessa condizione viene vista come un impoverimento della fauna, o almeno così l'ho inteso
    io.
    Questo mi fa fatto ricordare una vecchia lettura dove si contrapponevano due visioni sulla fine dei dinosauri
    - i dinosauri erano all'apice della loro evoluzione e diversificazione
    - i dinosauri erano in decadenza, ossia c'erano meno cladi
    So di non aver usato termini scientifici corretti, ma la mia domanda è: Quale è la tua opinione in proposito?

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  5. La "decandenza" non ha niente a vedere col numero di cladi. Il numero di cladi indica la disparità, mentre la "decandenza" di solito si stima con la diversità (numero delle specie).
    Ad ogni modo, non ci sono evidenze concrete che la fine del Cretacico fosse una fase di declino nella diversità mondiale dei dinosauri.

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