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10 marzo 2010

La bizzarra dentatura di _Shenqiornis_ Wang et al., 2010

Quando avevo 10 anni, ed ero già un avido divoratore di divulgazione paleontologica, la lista degli uccelli mesozoici si riduceva a tre nomi: Archaeopteryx, Hesperornis e Ichthyornis. Nonostante allora (siamo alla fine degli anni '80 del secolo scorso) alcuni nuovi taxa fossero già stati scoperti (in particolare, i primi resti di enantiorniti, tra cui Gobipteryx ed Enantiornis), essi erano ancora relegati nella cerchia dei paleontologi professionisti. Come ho detto più volte, spesso la generazione divulgativa è un paio di decenni più arretrata della scienza contemporanea.
Oggi abbiamo un quadro molto ricco degli uccelli mesozoici, in continua crescita. Si stima che l'attuale conoscenza (una trentina di generi) sia solo una infima punta di un iceberg colossale. La prova di ciò è data dal fatto che circa un terzo di questi nuovi generi proviene da strati del Cretacico Inferiore della Cina nord-orientale. Ora, dato che tale ricchezza non è legata a qualche bizzarra unicità dell'Asia orientale mesozoica, ma solamente al fatto che finora essa sia stata la principale area di scoperta di giacimenti adatti alla preservazione delle fragili ossa degli uccelli, è evidente che l'intero pianeta è una potenziale miniera di uccelli mesozoici. Infatti, altre aree stanno lentamente mostrando faune ugualmente ricche (la Spagna del Cretacico Inferiore, l'Argentina del Cretacico Finale) e chissà quali altri siti devono ancora essere scoperti. Non ho dubbi che durante il Mesozoico siano comparse sulla terra migliaia di specie di uccelli, ancora da scoprire. Probabilmente, forme adattate a vivere in ambienti poco propensi alla fossilizzazione, come le scogliere o le fitte foreste, non lasceranno molte tracce, mentre altri, abitanti di bacini lacustri, deserti sabbiosi o vicino a regioni vulcaniche (capaci di generare siti-ecatombi come Pompei) siano solo in attesa di essere trovati. Un nuovo esempio di questa grande radiazione di microtheropodi è stato pubblicato recentemente.
Wang et al (2010) descrivono un nuovo aviale dal Cretacico Inferiore della Cina, Shenqiornis mengi. Questo theropode è chiaramente un enantiornite, come dimostra la presenza di un lungo ipocleido della furcula, il coracoide convesso lateralmente, la riduzione delle dita della mano e la forma dello sterno. L'importanza di questo nuovo esemplare è data dalla sua buona conservazione ed articolazione: sono presenti il cranio, buona parte della colonna presacrale, gli arti anteriori, parte dell'arto posteriore, in particolare il piede, e resti di piumaggio. In particolare, è interessante la testa, che presenta un robusto postorbitale (negli enantiorniti derivati e negli ornithuromorfi prossimi agli uccelli attuali, il postorbitale è molto ridotto o assente) ed una dentatura formata da denti bulbosi con una leggera curvatura posteriore. 
La dentatura di Shenqiornis è indice di qualche adattamento alimentare. Confrontandolo con altri rettili, credo che il mix di denti relativamente corti e robusti e leggermente incurvati siano indicazione di un alimentazione carnivora per prede coriacee: probabilmente, grossi insetti o piccoli crostacei. Ovviamente, in assenza di resti di pasto, questa è solo una mia ipotesi tutta da verificare.
Anche se gli autori non stabiliscono nel dettaglio la posizione di questo nuovo taxon dentro Enantiornithes, ho voluto testarlo in Megamatrice.
Il risultato è interessante: esso formerebbe un clade relativamente basale con Pengornis, Elsornis e Flexomornis, che chiamo informalmente "elsornithidi". Chissà se questo clade persisterà ad analisi più dettagliate.

Ringrazio Jerry Harris per le informazioni su Wang et al., 2010.

Bibliografia:
Wang, X., O'Connor, J.K., Zhao, B., Chiappe, L.M., Gao, C., and Cheng, X. 2010. New species of Enantiornithes (Aves: Ornithothoraces) from the Qiaotou Formation in northern Hebei, China. Acta Geologica Sinica (English Edition) 84(2): 247-256

2 commenti:

  1. I hope future finds will add Africa Enantiornithines to this cladogram. Africa is important for being the place that can fill the gap between South American, European and Western Asia forms.

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  2. Good point...
    The only African enantiornithine is Enantiophenix (it's Lebanese, so belong to the African Plate):
    http://theropoda.blogspot.com/search/label/Enantiophoenix

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